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VARIE ESPERIENZE COME VITTIMA SACRIFICALE COME SCELTA


di sottodite
29.07.2017    |    8.725    |    1 4.4
"I giorni della settimana passarono per lui, che era sempre più impaziente, assai lentamente; intanto pensava ed immaginava quella notte da vivere e gli..."
Michael non era un ragazzo troppo coraggioso, ma il desiderio del sesso era diventato troppo pressante: desiderava da tempo diventare una vittima schiava sessuale di una banda di tremendi maschiacci teppisti, e gli era venuta l’ idea di contattare un Circolo molto ristretto e segreto di Naziskin della sua città, dove, si diceva, questi passassero le loro serate picchiando e torturando soprattutto i finocchi che trovavano in giro. Certo la cosa era molto rischiosa, ma a lui attizzava da morire ultimamente, tanto che al solo pensiero ce l’ aveva già ritto e duro… Così contattò via e-mail l’ Associazione scrivendo: “ Sono un giovane finocchio in cerca di un branco di Padroni che in gruppo mi facciano loro schiavo e mi umilino come desiderano. Subirò qualunque punizione vogliate divertirvi a darmi, a condizione di poter essere sottomesso principalmente sotto i vostri piedi sudati, sporchi e puzzolenti di maschioni “. Per due settimane non ricevette nessuna risposta, ma al quindicesimo giorno, a sera inoltrata ricevette questa e-mail: “ Siamo dieci ragazzi pronti a punirti a dovere dato che sei un merdoso finocchiaccio pervertito: ti assicuriamo che ti faremo soffrire ed umiliare come non ti puoi davvero immaginare, abbiamo molta fantasia in proposito. I nostri piedi, che non laviamo mai, come da veri maschi virili, saranno a tua disposizione, come ci chiedi, ma tu, in silenzio ed ubbidiente, dovrai subire tutti i nostri desideri più tremendi, senza mai opporti o resistere. Ti inviamo le nostre foto e quelle dei nostri piedi sudati. Venerdì sera devi venire alle 23,30 davanti alla saracinesca della nostra sede, che troverai chiusa. Noi, quando busserai, ti apriremo e tu dovrai subito, entrando, metterti in ginocchio ed ubbidire ai nostri ordini. Auguri!!! Sei sempre in tempo per ripensarci e non farne di nulla, altrimenti, quando sarai dentro saranno cazzi tuoi. “ Michael, alla lettura, era già in fibrillazione d’ eccitamento. Guardò le foto dei dieci maschioni: erano bellissimi, tutti rapati a zero, con facce poco raccomandabili, violente e feroci. Poi scorse velocemente i loro dieci nomi: vide Rolando, Orlando, Serse, Adolfo, Gigi, Michele, etc…. Non gli importava molto; gli importava di più vedere le foto di tutti i piedoni, con scritto a chi appartenevano e il numero che portavano. Erano molti di numero spropositato: 48-50-52-55: dovevano essere dei giganti o giocatori di basket. Nelle foto i piedi si vedevano lerci, neri e sporchissimi… Era già super eccitato, perché la cosa che gli interessava di più era proprio leccare e sniffare piedi sudati e puzzolenti: era il suo massimo trip da sballo. I giorni della settimana passarono per lui, che era sempre più impaziente, assai lentamente; intanto pensava ed immaginava quella notte da vivere e gli veniva durissimo, avrebbe voluto masturbarsi ma si tratteneva per pregustare tutto intero quella nottata. Finalmente arrivò la sera del fatidico Venerdì. Aveva guardato e riguardato le foto di quei piedoni lerci, immaginando di pulirli colla lingua e di sniffarne tutto il volgare e maschio odore di sudore, li conosceva a memoria insieme alle facce dei loro proprietari… Arrivato davanti alla saracinesca chiusa vide che era presto: le 23,22… Non ce la faceva ad aspettare ed iniziò timidamente a bussarvi contro. Dovette bussare per un po’ finchè alle 23,30 precise iniziò a sentire che questa cigolando veniva tirata su lentamente: si fermò lasciando una bassa e stretta apertura, dalla quale si potevano vedere gli anfibi dei Naziskin. – “ Avanti, entra, finocchietto!!! Eri impaziente di starci sotto. Sei arrivato prima. Forza, merda, entra stando già in ginocchio!!! Cazzo, muoviti!!! “ – Queste erano le prime parole che sentì dire da dietro la saracinesca, da alcune voci, belle, maschie, prepotenti e violente, così già sembrava. Il suo cazzetto, sotto i pantaloni incominciava già ad inturgidirsi a poco a poco, ma gli montava anche un po’ di paura… Entrato che fu, restò in ginocchio, ad osservare quei 20 anfibi sporchi e lerci, così già arrapanti, anche se era riuscito, furtivamente a sbirciare qualche viso dei maschi, che così dal vivo era ancora più bello, anche se, rispetto alle foto, sembravano sguardi molto più incazzuti e violenti, da far tremare. Per primo fu colpito in faccia ed in testa da una pedata di due piedi calzati dagli anfibi, tanto che cadde disteso per terra. Mentre era riverso, si sentì calpestare da molti anfibi, poi ancora botte e pedate di tutti, dolori lancinanti in tutto il corpo, risate e sghignazzate dei maschioni, urla ed invettive: - “ Finocchiaccio di merda!! Figlio di puttana!! Merda! Testa di cazzo!! Vedrai, ci divertiremo e ti puniremo a dovere!!! Devi morire!!! “ – Questi ed altri insulti insieme ai calci. Finito, un anfibio enorme gli premeva sulla testa, come per farlo sprofondare nel pavimento, tanto lo pestava. – “ Dai, lecca e pulisci bene… Visto che è la cosa che ti piace di più… E dovranno essere lucidi e puliti sopra e sotto!!!! “ – Michael tirò fuori la lingua ed iniziò a leccare gli scarponi velocemente, perché i maschiacci a gara glieli porgevano per farseli leccare e gridavano: - “ Muoviti! Pulisci, merda!! Cazzo, più veloce, finocchio!!!! “- Quando tutti gli anfibi furono lucidi della sua saliva, un gigante di loro, lo tirò su e le grandi mani di tutti furono sul suo corpo, a strappargli tutti i vestiti di dosso, così che si trovò, in un battibaleno completamente nudo davanti a loro. Il pisellino si era un po’ rizzato, cosa che fece scoppiare i maschiacci in una volgarissima sghignazzata: - “ Cos’ hai lì davanti!? Un bigolino, sembra più un grosso clitoride di fregna… Che ci fai con quello…!!!?? Riesci a menartelo e venire pure…!!!?? Ti faremo vedere cosa sono dei veri cazzoni, i nostri…!!! Te lo schiacceremo quel vermiciattolo minuscolo e viscido, tanto a che ti serve…!!!?? Quasi quasi lo potremmo castrare, a che gli serve… !!?? “ – E giù altri insulti e risate fragorose. Intanto alcuni, bellissimi, biondi e rasati, incominciarono a legargli i piedi e le mani con una grossa e robustissima corda, poi l’ attaccarono ad una trave e lo tirarono su per i piedi, così che si trovò appeso a testa in giù, colla testa all’ altezza delle patte dei pantaloni dei machi. Iniziarono ad accendersi delle sigarette, alcuni bevevano birra e alcolici da bottiglie, sputandogli il liquido in faccia e sul corpo. – “ Toh! Puah!! Verme, ci fai schifo… Ti dovremo schiacciare, finocchiaccio di merda… Non sei degno di esistere se non per farti umiliare e punire da noi!!!! “ – Poi alcuni, colle grandi mani iniziarono a titillare e tirare i capezzoli della vittima, che iniziò a gridare dal dolore. Mentre gridava, apriva la bocca e loro gli sputavano in gola. – “ Butta giù, ingoia tutto!!!! “ – Ordinavano. I capezzolini, martoriati si arrossavano, ma venivano in fuori ritti e duri, turgidi sotto quelle mani possenti e violente che li stuzzicavano. – “ Ah, ti piace, maialino di un finocchio…!!!?? “ - Presero delle mollette da bucato e le premettero sui capezzoli; Michael gridava e guaiva dal dolore-piacere, non aveva mai provato un piacere così doloroso ma immenso; il cazzetto era ritto e durissimo. Allora i maschiacci iniziarono a titillare i capezzolini, schiacciati dalle mollette, ma ben turgidi, colle punte delle sigarette accese. Mchael sentiva delle punture sui capezzoli, che poi bruciavano, infatti iniziarono a spegnergli le sigarette sule punte ritte dei capezzoli. Poi ancora accendevano altre sigarette e le passavano accese sui capezzolini, infine gliele spegnevano sopra. A Michael piacere e dolore si accavallava sui suoi sensi accesi. Alla fine, alcuni di loro, gli chiusero le narici coi diti dei piedi, infatti si erano sfilati i calzini di lana spessa sudatissimi e bagnati, glieli passavano sul naso per farglieli annusare… - “ Toh, sniffa tutto!!! “ – Urlavano, poi introducevano anche due calze tutte infilate in bocca ed in gola, poi gliele toglievano e, chiuse le narici coi diti dei piedi, lo costringevano a spalancare la bocca per poter respirare, così gli lanciavano in gola i mozzicono accesi delle sigarette, che prima gli avevano torturato i capezzolini. – “ Toh, ingoia tutto…!!!! Manda giù, lavativo di merda!!! Senti che calorino in gola e nello stomaco…!!!!?? “ – Infatti ingoiando i mozziconi accesi, la povera vittima sentiva bruciore in gola e nello stomaco, dove al contatto, si spegnevano dopo un po’ le sigarette accese. Poi fu la volta dei fiammiferi accesi e appena spenti che torturavano i capezzolini costretti nelle mollette, ritti e puntuti. – “ Oh! Guardate! Ci ha il cazzetto ritto… Te lo smontiamo noi adesso…!!! “ – Coi fiammiferi appena spenti iniziarono ad introdurli nel buchino del cazzetto ritto, lo introducevano lentamente fino in fondo così che sentisse nella cannula tutto il bruciore lentamente, poi con uno strappo violento lo estraevano, lasciandovi dentro nel buco e nella cannula il dolorino-piacere della bruciatura. Ma non contenti, iniziarono anche ad introdurvi le sigarette accese sempre lentamente, in modo che si spegnessero in fondo al contatto del liquido d’ eccitazione che si trovava dentro il pisello, ed il pisellino sentiva dentro il bruciore a lungo, anche perché per introdurvi sia i fiammiferi che le sigarette accese usavano, divertendosi un mondo, a gara i piedi, vedendo chi ci riusciva meglio coi diti dei piedi, spingendovi dentro coll’ allucione o coll’ intero piede il fiammifero e la sigaretta accesa, poi sempre coi piedi li estraevano; operazione che fatta coi piedi richiedeva più tempo, mentre loro facevano a gara a chi riuscisse a farlo meglio coi piedoni. E sghignazzando, mentre il poveretto guaiva dal piacere e dal male, urlavano: - “ Toh! Piglialo tutto! Ti piace!? Brucia un po’ ma ti fa bene!!! Ecco col piede spingo bene e te lo faccio entrare tutto fino in fondo…!!! E finiscila di gridare, femminuccia!!! Sopporta in silenzio, piglia tutto e godi, finocchio…!!!! “ – Il pisellino era già tutto malconcio e dolorante, molle pietosamente. – “ Guardate che minchietta che ha, che buchino piccolo…!!! Raga, slarghiamoglielo un po?...!!! “ – Iniziarono allora ad introdurre nel buchino prima un corto ferro, spingendolo fino in fondo sempre coi piedi, che spingevano dando delle bottarelle a turno coi piedi, man mano poi vi introdussero fino al manico un cacciavite piccolo, poi altri sempre più lunghi e più grandi, tanto che la cannula ed il buchino si dilatavano lentamente, poi delle lunghe chiavi, in modo che il buchino si era sempre di più aperto… - “ Sembra una piccola fregna aperta….!!! “ – Ridevano dicendolo. Michael, con dentro il pisello i vari oggetti introdotti, si lamentava e smaniava per il dolore, mentre gli venivano spinti dentro con forza e spietatamente, ma anche maldestramente coi piedoni. – “ Ed ora un po’ di sollievo per la tua gola…!!!” – Si aprirono le patte dei pantaloni, facendovi uscire delle enormi nerchie durissime e ritte, che erano a portata di bocca del povero appeso a testa in giù; sempre chiudendogli le narici coi diti dei piedi, a turno iniziarono a mingere l’ urina nella sua bocca spalancata a fiotti, poi si fermavano ed ordinavano: - “ Butta giù, ingoia!!! “ – e guardavano se avesse ingoiato tutto, poi ne mingevano in gola ancora un po’ e si fermavano ancora, per fargliela ingoiare tutta – “ Guai a te se ne fai disperdere una goccia sul pavimento o se la sputi…!!! “ – Michael dovette ingoiare litri e litri di piscia salata ed amara di tutti e 10 i maschiacci prepotenti. Ma non contenti, alla fine alcuni di loro, che dovevano pisciargli in gola, gli legarono in bocca un imbuto particolare, che aderiva bene alla bocca e vi pisciarono dentro continuativamente, senza interrompersi, in modo che il povero era costretto a trangugiare tutto il liquido in una volta sola, anche se a fatica, mentre loro ci si divertivano a vederlo quasi affogare. Poi lo tirarono giù da dove era appeso, lo trascinarono in bagno, coi piedi gli spinsero la testa nel water, dopo avervi pisciato ancora dentro, e lo obbligarono a bere l’ urina da lì, spingendogli la testa col piede. – “ Ed ora che ti sei dissetato di noi, un bel lavaggio che tanto ti piace… “ – Lo obbligarono a stare a testa in giù sul pavimento, a turno uno gli spingeva la testa col piede, e lui doveva prima sniffare soronamente, inspirare tutto l’ odore di sudore dei loro piedi, poi leccare, pulire i piedi lerci e nettare tra i diti le caccole grigie e nere depositate negli spazi interdigitali ingoiandole e mangiandole. Questo eccitò e consolò il povero Michael, dolorante, a cui piaceva molto farlo, tanto che, sebbene avesse il pisello molle, infiammato ed arrossato dai grossi abusi, questo tornò a rizzarsi tanta era l’ eccitazione. La cosa durò un bel pezzo, il pisello tornò a fargli meno male e lui godeva molto nel farlo. – “ Eh, dai, continua!!! Sniffa bene, odora tutto il nostro odore di sudore dei veri maschi, cosa che tu non sei, finocchietto bello:::!!! Pulisci bene, lecca così, ciuccia l’ allucione, tutti i diti, uno per uno. Dai succhia bene!!! Ah, che goduria, com’ è rilassante!!! Pulisci bene tra i diti, ingoia bene quella caccola, non la vedi, idiota, che è rimasta attaccata, cazzo!!!! “ – Finito questo, ad uno ad uno iniziarono il foot gagging: si sedevano su una sedia, Michael era sotto ai piedi di ognuno, il primo cominciava ad infilare il piede in bocca e spingeva sempre più in fondo, aiutandosi col chiudere le narici del povero sottomesso, costretto ad aprire la bocca per respirare più che poteva, ed intanto gli veniva infilato in gola il grosso e lungo piede più che poteva, e poi anche tutti e due insieme, o anche due piedi di due maschiacci diversi, fino a farlo gorgogliare, affannarsi a contenerli, quasi affogando, senza pietà, anche se lui diventava rosso congestionato per lo sforzo, batteva la mano per terra chiedendo pietà, si dimenava, loro irremovibili spingevano i piedi in gola più che potevano facendo a gara a chi riusciva ad introdurli di più fino quasi nello stomaco, fino quasi alla caviglia, divertendosi come matti. Infine inventarono l’ umiliazione più estrema: uno di loro teneva il povero pisello violato dello schiavo fermo tra i due piedi stando dietro a lui, un altro macho, davanti introduceva l’ enorme alluce, forzando il già tanto provato buchino spanato del pisellino, spingendovelo dentro lentamente ma inesorabilmente tanto da introdurlo quanto più era possibile dentro e più in fondo alla cannula, cosicchè, a seconda della lunghezza e della larghezza del ditone del piede, il pisello veniva deformato e conteneva quell’ alluce, come la mano dentro un guanto. Michael gridava ad ogni lenta introduzione, che slargava e slabbrava il buco ed il pisello tutto, ma nel contempo sentiva un piacere mai sentito così forte ed intenso, insieme al dolore: l’ alluce che premeva, introducendosi, lo titillava ed eccitava tanto che veniva, ma l’ alluce gli frenava l’ eiaculazione, dandogli un piacere-tortura mai provato. E tutto questo con tutti e 10 gli allucioni, diversi per forma e larghezza, ed ognuno gli dava un’ eiaculazione otturata diversa: godeva senza mai poter venire fuori, tutto lo sperma restava dentro imprigionato dal dito del piede, che premeva. Alla fine, tanto dolore sentiva anche quando l’ alluce veniva estratto dal buco e dal pisello, lasciandoglielo aperto e violato. – “ E’ come con una fregna con dentro un cazzone…!!! “ – Urlavano entusiasti del nuovo esperimento i Naziskin. – “ Ma adesso tocca a noi godere…!!! “ – Dissero i maschiacci: infatti si fecero spompinare dalla bocca di Michael, mentre gli obbligavano la testa coi piedi, nello spompinamento coll’ ingoio. Michael fu obbligato ad ingurgitare 10 liquidi di sborra in gola, ma non bastò, perché i Naziskin, non ancora sazi, dopo essergli venuti in gola, dopo gli altri 9 spompinamenti, avevano di nuovo le nerchie in tiro e si rifecero spampinare tutti coll’ ingoio: il povero ingoiò 10 sborre acide e salate di sapore diverso di ognuno e poi anche il bis, di sborra più densa e collosa della prima, che era più liquida. Mentre spompinava per la seconda volta, i maschi se lo faceva rizzare di nuovo, introducendo l’ uccello nel culo per un po’, pompando e rendendolo di nuovo duro e rigido, pronto poi per il secondo spompinamento; qualcuno di loro era così eccitato, che venne ancora nella sua gola per la terza volta. – “ Adesso che siamo spompati noi “ – Dissero esausti e soddisfatti i maschioni – “ Tocca a te farti spompare da noi…!!! “ – Quindi, legato ad una sedia, seduto per terra colle gambe aperte, venne sollecitato da tutti i loro piedi, masturbato e fatto venire per più di venti volte, mentre anche gli davano calci alle palle, gliele schiacciavano e gli schiacciavano il pisellino martoriato, per farlo rizzare di nuovo, tanto che l’ ultima volta eiaculò asciutto, come i bambini.
- “ E’ stato troppo bello, lo rifarei domani…!!! “ – Disse Michael, distrutto, alla fine di questa notte. – “ Oh, non ti preoccupare, domani notte si replica… E così faremo tutti i weekendo, con te, finocchio mezzasega…!!!” – E così lo schiavo dovette sottomettersi per tante notti, con godimento di tutti, e così ancora oggi continua….

P: S. Se qualche branco di Naziskin, Punk, ragazzi, studenti, amici, uomini maturi, anche da soli o nel gruppo, volessero provare un’esperienza così, anche per la prima volta, con me, io sarò disponibile a sottomettermi alle loro punizioni. Scrivete subito a [email protected] oppure Telegram @Sottodite non perdete questa occasione unica per divertirvi con me!
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