Prime Esperienze
Amiche da sempre. Ciò che non ti aspetti.

04.05.2024 |
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"Volevo essere al posto di Françoise, io volevo provocare quel piacere che tanto le stava dando quell'uomo, mi accontentavo di metterlo nella sua bocca, mi faceva impazzire quella bocca vogliosa di..."
Ogni donna ha un lato nascosto, dove ogni desiderio e fantasia rimangono chiusi dentro il caveau della loro anima e che solo il più esperto degli amanti può scardinare e coglierne i frutti. Io non ci ero riuscito con la mia donna, ma osservavo chi aveva trovato la chiave giusta per aprire quella porta. Ero rapito da quella visione, e dalla mano di Adele che aveva preso sapientemente a smanettarmi. Françoise non aveva ancora finito di godere della bocca di Loredana, glielo rimise dentro, ancora molto lentamente e lentamente spariva dentro quelle labbra sempre più spalancate. Eccola lì.... adesso assaporava meglio il secondo affondo. Iniziò a succhiare e a leccare quel cazzo fino a dove poteva per quanto era enorme, la sua lingua a paletta lo leccava nel contempo si faceva penetrare la bocca. La mano di Françoise, dietro la nuca di lei che, la traeva a sé, seguiva il movimento della pompa, che Loredana gli stava dolcemente eseguendo. Sentivo i gemiti di Françoise crescere di intensità man mano che Lory lo stantuffava, ma a crescere non erano solo i gemiti in Françoise, ma anche la sua cappella si era lievitata e trasformata in un cuore d'agnello, sembrava volesse esplodere per quanto era grossa e liscia, lucidata dalla saliva della bocca dei lei. Loredana non poteva mai immaginare che, in quel momento io ero li, difronte a lei a cogliere ogni suo respiro, ogni suo gemito, con gli occhi coperti dalla benda, non aveva modo di vedere nulla e niente le stesse vicino, poteva solo sentire il sapore e il calore di quella mazza alla quale stava stava regalando il calore della sua passione. Mi sentivo confuso ma eccitato, una confusione che, mi portava a cercare risposte alle mille domande che mi giravano nella mente, per quello che, stava accadendo dentro quella stanza, ma l'eccitazione e il piacere che, sentivo nel vedere la mia donna, davano risposte certe a quelle domande che si facevano sempre più insistenti dentro di me.
Il piacere aveva ceduto il posto alla gelosia e all'assurda idea di appartenenza.
Françoise, invece, sapeva della presenza nostra, mia e di Agnese è faceva di tutto per rendere la cosa ancora più intrigante. Voleva umiliarmi del tutto, mostrare ai miei occhi, cosa era in realtà Loredana e quanta passione ci metteva nel concedersi a lui. Lo vidi contrarsi per ben quattro volte, stava godendo, era arrivato alla fine, un respiro fortissimo mi fece capire che, il bastardo le stava riempiendo la bocca e la gola di caldo e bianco seme. Loredana paonazza, quasi soffocata, dalla quantità di sborra che, stava ingoiando, non poteva sottrarsi da quella presa, mantenuta ferma dalla doppia presa delle mani di Françoise che, le bloccavano la testa e la bocca impalata da quell'asta ancora più lucida per via della copiosa evacuazione. Non una goccia venne specata e quel poco che, le imbiancata le labbra, le fu sapientemente imboccato con le dita affinché potesse gustarlo fino all'ultimo.
Loredana era stata riempita della passione fi quell'uomo, la stessa passione che io riversari nella mano scivolosa di Agnese. Le ero venuto in mano senza alcun imbarazzo per l'accaduto. Mi sorrise, mi baciò in bocca, come una donna fa con il suo amante, provocando in me ulteriore eccitazione, volevo scoparla, come il suo uomo stava facendo con la mia donna, ma lei si stacco e con la testa accennò il gesto di continuare a guardare la mia Loredana.
Françoise si abbassò in ginocchio, erano l'uno d'avanti all'altro su quel letto, ma Lory non poteva vederlo, bendata com'era, ma senti il bacio, che l'amico le stava dando sulla bocca, quasi a ringraziarla per il servizio da lei fatto.
Il suo cazzo non aveva più il vigore di prima, ma le dimensioni erano sempre importanti, uno stallone da monta, Loredana non poteva trovarne di più grossi, per quella prima volta e quella prima esperienza.
Le accarezzò le spalle, poi le sue mani si posarono sul seno, continuando poi in un abbraccio sensualissimo. Le scuole i polsi liberdogli le mani, lasciando che Loredana lo abbracciarsi e baciare a sua volta, ma al cenno di lei di volersi togliere la benda, le fu impedito da una presa decisa di Françoise che le bloccò le mani con le sue, molto più possenti.
Loredana doveva godere del piacere che tutti i sensi le stavano regalando, tranne quello della vista. Lei oltretutto non doveva sapere della mia presenza, almeno per quel momento, lei doveva godersi quel momento intimo, trasgressivo e forse desiderato. Lei doveva essere la puttana che, la sua rigida educazione le aveva fatto sempre sommessamente rinnegare. Doveva essere resa puttana davanti ai miei occhi. Io, l'uomo che da li a breve l'avrebbe sposata.
Ma Loredana, non poteva immaginare, quanto piacere mi stava regalando in quel momento, vedendola tra le braccia di un'altro uomo, stavo vivendo ciò che la mia mente fino a quella sera si era rifiutata di farmi vedere. La realtà era lì davanti a me... lei troia io consenziente e felicemente cornuto.
Tutto questo pensare, mentre Loredana abbracciava, accarezzava e baciava con voluttà il suo amante, provocandogli rinnovato vigore alla sua virilità.
Fu fatta stendere sul letto, Françoise le si posizionò accanto, continuando a baciarla e accarezzarla dappertutto. Faceva attenzione a far sì che tutto fosse ben visibile a chi da dietro la porta lì stesse spiando. La sua mano fece una leggera pressione all'interno delle cosce di quella donna che ormai non sentivo come la mia, ma come colei che mi stava donando
piacere, e consapevolezza di una nuova visione della mia vita, le sue cosce, prima chiuse, si aprirono leggermermente, consentendo a quella mano di arrivare alla farfallina che fu dolcemente e delicatamente accarezzata ed esplorata. Loredana si strusciava contro il
corpo di Françoise, lasciava che lui si approfittasse e si prendesse ogni libertà su di lei. Si abbassò fino a raggiungerla con la lingua dentro le grandi e grosse labbra della figa, la slinguò e ne assaporò gli umori, mentre lei si torceva ed inarcava la schiena, il piacere provocato da quei baci tra le gambe la mandavano in estasi, di suo Françoise aveva raggiunto una nuova e vigorosa erezione che, mise ben in mostra a chi poteva osservarlo da dietro quella porta. La pelle di quel cazzo era molto più scura rispetto al resto del corpo, sembrava non gli appartenesse, le vene che lo percorrevano, gli davano un aspetto statuario e sicuramente donavano, a chi lo riceveva, un piacere immenso e un senso di pienezza assoluta. Loredana, consapevolmente, stava per riceve quel piacere, non sapeva però quando e in che modo si sarebbe fatto strada dentro di lei, ma di una cosa era certa, lo voleva tantissimo e chiarissimo era il suo modo di farsi capire.
Il momento non si fece attendere poi tanto. Françoise prese posizione sopra di lei, apredogli le cosce e mettendo ben in vista la sua figa umida, le appoggiò e strusciò la cappella enorme di un cazzo che, visto da dietro, lo rendeva ancora più grande, poiché ne potevo vedere la larghezza oltre la già confermata lunghezza. Un cazzo sovrumano, come poteva sopportare un arnese del genere la mia Loredana, lei che già un dito o al massimo due erano motivo di riluttanza.
Lei che, si stava lasciando andare al suo amante, inconsapevole di cosa la stesse aspettando e cosa Françoise avesse tra le gambe.
Françoise, fece in modo di farsi desiderare e ci riusciva, rendendo Loredana impaziente e bagnata quanto lei stessa potesse immaginare.
Eccolo... si era piazzato. Già la cappella era dentro. Dio quanto la dilatava ed eravamo solo che all'inizio.
Quelli che Loredana faceva uscire dalla sua bocca, erano gemiti di piacere uniti a brividi di dolore, mentre Françoise centimetro dopo centimetro gli stava scivolando dentro. La stava prendendo, possededo come un demonio possiede la sua ennesima anima dannata. Stava impalando e fottendosi la mia donna che, con mia rinnovata sorpresa, si dimenava su quel letto sotto il corpo di un uomo a lei sconosciuto, al fine di farsi, con non poca fatica, riempire e allargare per sempre la figa.
Ad ogni piccolo affondo, era una piccola conquista da parte di Françoise e un profondo respiro da parte di Loredana
Lui si fermò, quando gli fu tutto dentro, per farla abituare a quel volume. Agnese conosceva le fattezze del suo uomo, aveva voluto per gioco di seduzione o per perversione, far sì che Loredana, la sua migliore amica, venisse iniziata al sesso con qualcuno di veramente unico e intimo ma sopratutto dotato.
Ancora oggi me lo chiedo, perché proprio Loredana e non qualche altra persona a lei vicina. Forse per farle scrollare di dosso, quella falsa entità di brava ragazza di provincia, che Loredana si era cucita a dosso nell'arco degli anni. Agnese sapeva, com'era dentro Loredana e con lei era andata a colpo sicuro, nell'organizzare tutto quello che stavamo vivendo.
Françoise iniziò a muoversi lentamente. Capì che Loredana era pronta nel momento in cui lei le si avvinghiò ai glutei con le mani, tenendolo fermò dentro di sé. Dopo il dolore iniziale, la puttana,
cominciava ad assaporare quella bestia che, da lì a poco l'avrebbe devastata.
Sentirla gemere di piacere, era altrettanto piacere per le mie orecchie, per la mia mente che a sua volta trasmetteva piacevolissimi impulsi al mio cazzo.
Si amavano su quel letto come i più passionali degli amanti. Françoise aumentò il suo ritmo, incoraggiato da una Loredana che si eccitava sempre di più, regalando al suo cazzo, gocce di rugiada, favorendo lui a più profondi e più incalzanti colpi. La benda sugli occhi di Loredana, la rendevano troia, puttana ma anche dolce e passionevole schiava, sottomessa ad una volontà a lei non richiesta.
In quei momenti potrei paragonare Loredana ad una biscia che, lenta scivola dentro il letto di un fiume.
Così si muoveva sotto Françoise e i colpi profondi che le stava regalando, la penetrava con dolcezza, conosceva i tempi e i modi per affondare il cazzo colpi più veloci e irruenti ma nonostante la sua esperienza di amatore, lasciava fosse lei a dare i segnali per farsi sfondare un pochino di più e con più forza dal suo stallone da monta. Dal canto mio, mi godevo quella vista, quella dilatazione estrema di quelle labbra umide che tanto calore e piacere stavano donando a Françoise.
Si staccò da lei, voleva di più, la mise a pecora, con il viso rivolto verso la porta, che mi rendeva guardone e complice e che in faceva parte de gioco. Françoise la penetrò, ora potevo vedere le espressioni della mia donna che godeva che gemeva, mentre il suo amante la stava fottendo.
La benda non gli permetteva di vedere chi le stava davanti, chi la stava osservando nel buio aldilà della porta che Françoise aveva lasciato,con malizia, socchiusa.
Agnese, per non farsi sentire, mi sussurrò se ero pronto, ma pronto a che cosa? Se quella che stavo provando, era l'esperienza più inaspettata che stavo vivendo insieme alla mia donna fino a quel momento.
La guardai con sguardo perso, e con lo spirito di chi si volesse scopare il mondo. Il mio cazzo reclamava ancora piacere e buchi da riempire.
Agnese mi disse di spogliarmi e così fece anche lei, poi in assoluto silenzio mi invitò ad entrare con lei nella stanza, così prendendomi per mano entrammo in punta di piedi fino a giungere a poche decine di centimetri dalla mia Loredana
Da quella distanza, ora era tutto più chiaro tutto più reale, potevo sentire il calore dei suoi respiri, vedere meglio la sua bocca aprirsi ad ogni affondo di Françoise, la sua lingua che tirava fuori per il piacere che ne sentiva.
Volevo essere al posto di Françoise, io volevo provocare quel piacere che tanto le stava dando quell'uomo, mi accontentavo di metterlo nella sua bocca, mi faceva impazzire quella bocca vogliosa di succhiare cazzi, volevo farmelo succhiare mentre l'altro la fotteva da dietro. Ecco come la volevo e come l'avevo immaginata nei miei pensieri perversi.
L'ordine del regista arrivò puntuale, come le riprese di un film, simulando con la mano un pompino, capì che Françoise volesse che, io me lo facessi prendere in bocca dalla sua donna che, prontamente colse l'attimo, si abbassò e se lo prese in bocca per tutta la sua lunghezza.
Non potei fare a meno di farmi scappare un gemito che, anche se prontamente soffocato, non servì a far non capire a Loredana della presenza di altre persone nella stanza.
Agnese mi pompava il cazzo mentre io guardavo e desideravo che Françoise facesse gemere di piacere sempre di più la mia donna,
I miei respiri diventavano sempre più intrattenibili e pesanti, era evidente che, Loredana ormai avesse capito, che Françoise non fosse l'unico uomo in sua compagnia.
Bravo era quell'uomo a dirigere il gioco, si vedeva che conosceva e vissuto una vita da libertino. Sapeva come sedurre e amare una donna ma sopratutto come farla godere. Sapeva cosa una donna desiderava e come lo desiderava.
Ora era il turno di Loredana, voleva e sapeva che lei si sarebbe concessa in tutto e per tutto e in ogni modo.
Agnese si staccò da me e mi fece cenno di girarmi verso la mia Loredana che sembrava non aspettare altro che, un altro cazzo gli si infilasse in bocca.
Non la toccai ne, ne tanto lei lo fece, mi bastò avvicinarmi che, aprì la bocca e me lo prese a succhiare.
Io i pompini da Loredana li avevo avuti fatti, ma quello fu il pompino più eccitante e caldo e voglioso che, mi fu mai fatto fino ad allora.
Quel minkione che la stava stantuffando a pecora, la stava rendendo la fidanzata più porca e calda di sempre. Una puttana condivisa tra un amante senza pietà e un futuro marito che non era pentito di farlo...condividerla.
Mi innamoravo sempre di più della mia Loredana. Capivo in quel momento che era la donna giusta da sposare, colei che mi avrebbe regalato momenti unici fatti di vero amore.
>>>> CONTINUA >>>>>>
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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