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Prime Esperienze

Un piacevole disguido


di Tinny
25.09.2020    |    26.812    |    9 9.8
"Pure io sto per venire, mi metto nuovamente in ginocchio tra le sue gambe..."
Io e Marco ci conosciamo da quando andavamo all’asilo.
Abbiamo fatto praticamente tutto insieme, e anche oggi frequentiamo la stessa scuola.
Stiamo studiando al liceo scientifico e siamo al quinto anno. Questa mattina abbiamo fatto una lezione di matematica avanzata. Tra i due io sono quello più portato per questa materia, infatti all’uscita Marco mi chiede se oggi pomeriggio faccio un salto a casa sua per studiare e ripassare alcune cose che non aveva capito.
Io sinceramente non ho molta voglia, abito in un paese distante 3 km, e per raggiungerlo devo prendere il pullman oppure andare in bici. Siamo a settembre, qui al sud oggi è una giornata molto calda e afosa. Se prendo il pullman devo stare per tutto il viaggio con la mascherina indossata per via del covid, se vado in bici invece devo percorrere un intero tratto di asfalto bollente.
Provo quindi a trovare una scusa per non andare, ma Marco ormai sa come convincermi, mi propone un oretta di studio e poi un bel tuffo in piscina. Quello che non vi ho ancora detto è che Marco abita in aperta campagna in una villetta con piscina. È una piscina di quelle fuori terra, ma è enorme sarà lunga 8 metri.
Non mi rimane che accettare. Mentre ci salutiamo ci diamo l’appuntamento a casa sua per le 14.
Arrivato a casa, faccio un pranzo veloce e mi preparo lo zaino per il pomeriggio, metto i libri per studiare, il costume, le ciabatte e un asciugamano da stendere sul lettino.
Fatto ciò mi metto a guardare con il cellulare un paio di video su YouTube di Downhill. Una mia passione è la Mtb.
A certo punto il video si interrompe e mi arriva un SMS. “Gentile cliente, hai superato il traffico web previsto dalla tua offerta. Il traffico dati verrà riattivato al rinnovo della tua offerta.”
Che palle…..va be’ più tardi rinnovo l'offerta. Poso il cellulare e mi rilasso un po' sul divano. Finisce che mi addormento e quando mi sveglio sono le 13:53. Cazzo sono in ritardo, ancora semi addormentato prendo lo zaino e scendo a prendere la bici.
Arrivo a casa di Marco alle 14:17 e suono il campanello. Sento il cancello scattare e come faccio sempre entro e poso la bici sotto alla tettoia.
Arrivato alla porta di ingresso ,mi apre la porta la mamma di Marco. Si chiama Francesca ha 48 anni. Sinceramente non ci faccio molto peso sul fatto che sia stata lei aprirmi la porta e non Marco, ma nel suo sguardo noto una espressione di incertezza. Francesca praticamente mi ha visto nascere, le nostre famiglie si conoscono da anni, abbiamo passato diverse ferie insieme al mare quando noi eravamo più piccoli. Fino a 10 anni era normale al mare cambiarmi il costume davanti a lei mostrando il mio pisellino.
Poi si entra nella fase adolescenziale e le cose cambiano.
Mi invita ad entrare e ci dirigiamo in soggiorno.
“Luciano, ma Marco non ti ha mandato un messaggio sul cellulare? “ mi chiede.
Io tirando fuori il cellulare dalla tasca, mi viene un flash.
“Merda ho finito i giga e ho fatto tutto di corsa e mi sono dimenticato di rinnovare l’offerta, prima di uscire. WhatsApp non mi funziona“ gli dico
“ Marco quando è arrivato mi ha detto che oggi pomeriggio venivi qui a studiare e fare un tuffo in piscina, ma io gli ho ricordato che doveva andare dalla nonna ad aiutarla a raccogliere i peperoni”.
“Nooooo…..che sfiga, non ci ho pensato a guardare il cellulare"
“ Mio figlio è bravissimo, ma a volte ha la testa tra le nuvole. Non si ricorda degli appuntamenti presi. Se vedeva che non avevi letto il messaggio, poteva anche chiamarti”
Scoppiamo a ridere perché è vero, a volte Marco vive nel suo mondo.
“Dai Luciano dato che sei qui, sediamoci un attimo e raccontami po’ come stai. Voi ragazzi ormai siete cresciuti e avete sempre mille cose da fare e non avete più tempo di parlare con noi"
Io, Francesca la considero come una seconda mamma, quindi mi fa piacere parlare un po’ con lei. Ci sediamo e gli racconto degli studi, che questo weekend andrò al bike park a farmi qualche giro in bici, ecc…
“Luciano ti posso offrire qualcosa da bere?, cosa preferisci coca-cola, acqua e menta?" mi chiede
“ un bicchiere di acqua e menta lo prendo volentieri “
“ Sai cosa possiamo fare mentre io preparo da bere; tu vai di là in bagno. Cambiati e mettiti il costume, cosi andiamo fuori in veranda che fa più fresco. Ci facciamo anche un bagno mentre parliamo. Pensando che oggi ero sola, ho già il costume adosso, oggi mi sarei rilassata prendendo po’di sole"
“Dai volentieri, così non avrò portato quello che ho nello zaino inutilmente “ gli rispondo
La casa la conosco molto bene, mi dirigo senza problemi in bagno e chiudo la porta alle mie spalle.
Incomincio a spogliarmi, togliendo la maglietta a maniche corte color crema, poi passo a togliermi le scarpe da ginnastica, le calze e i pantaloni. Infine mi sfilo le mutande nere. Rimango completamente nudo. Mi guardo intorno per trovare qualcosa per appoggiare lo zaino e poter tirare fuori il costume. Vedo uno sgabello con sopra dei vestiti, avvicinandomi mi accorgo che ripiegati cè un vestito e sopra un paio di mutande e un reggiseno di pizzo di colore bianco. Capisco immediatamente che sono della mamma di Marco, e che li aveva posati li quando anche lei si era cambiata.
Non so cosa mi è passato nel mio cervello, ma non resisto e prendo in mano le mutande e le osservo, concentrando il mio sguardo sul davanti. Infine avvicinandole al mio naso cerco di sentire tutti i suoi umori più intimi.
Alzando lo sguardo mi vedo riflesso nello specchio, notando di avere un erezione. Questo fuori programma mi ha eccitato molto.
Cercando di riprendere il controllo, poso le mutande, mettendole come le avevo trovate. Mi metto il costume e aspetto un minuto in modo da non far vedere il mio pene che spinge sul costume.
Ritornato in soggiorno, Francesca aveva finito di preparare da bere e ci dirigiamo in veranda. Dopo aver bevuto e scambiato ancora qualche chiacchiera, Francesca alzandosi si toglie il copricostume. Indossa un bikini verde acqua abbastanza minimal.
Probabilmente la mia espressione è cambiata troppo , perché mi dice:
“ scusami per questo costume, è un costume che mi hanno regalato, che metto solo qui a casa, perché copre troppo poco. Ma così non si vedono i segni dell’abbronzatura con i vestiti. Tanto qui siamo isolati non mi vede nessuno.”
Ci dirigiamo verso la piscina, è Francesca che entra per prima in acqua, ma mentre sale la scaletta, io che sono dietro di lei mi mostra un culo da urlo nonostante l’età. La parte di sotto del costume è fatta come un tanga, lasciando praticamente il culo scoperto.
Sento il mio pene nuovamente pulsare e ingrossarsi. Sperando che non si accorga della mia erezione, mi sbrigo per entrare pure io in piscina.
Incominciamo a giocare a racchette. Per colpa de costume striminzito, sovente il reggiseno si sposta, facendomi intravedere i capezzoli. Prontamente però Francesca, si rimette a posto il costume.
Continuiamo per un po’, poi una volta stanchi usciamo. Uscendo Francesca mi mostra nuovamente il suo culo, direi che questa volta è ancora meglio perché ora tutto il tessuto è in mezzo alle sue chiappe. Ci mettiamo al sole sui lettini ad asciugarci e continuando a chiacchierare del più e del meno.
Il tempo passa e non volendo disturbare dico a Francesca che è il momento di tornare a casa.
Rientrati in casa Francesca mi dice:” Se vuoi fatti pure una doccia qui, cosi ti togli l'odore del cloro da adosso”
“ Ti ringrazio, ne approfitto volentieri” gli rispondo.
Entro in bagno e come prima chiudo la porta, mi tolgo il costume che è ancora un po’ bagnato, e lo appoggio sul lavandino. Completamente nudo entro nella doccia. La doccia ha dimensioni standard con i vetri trasparenti come si usano adesso. Incomincio a lavarmi, ma quando le mie mani entrano in contatto con il mio pene, i miei pensieri vanno al micro costume e al culo della mamma di Marco e il mio sguardo sulle mutandine appoggiate sullo sgabello. L’erezione è istantanea e sinceramente vorrei masturbarmi. La mia mano sinistra incomincia a scorrere lentamente lungo l'asta del mio pene.
Mi fermo immediatamente, quando sento la maniglia della porta muoversi e la porta del bagno aprirsi.
Mi sento svenire vedere la mamma di Marco entrare.
Perché è entrata? e mi avrà visto mentre mi masturbavo?
“ Scusami Luciano, ti ho portato degli asciugamani puliti, per asciugarti dopo “
“Grazie mille, sei molto gentile" gli rispondo
“Scusa se rido, ma in faccia sei tutto rosso, mica ti vergognerai di me? In passato ti ho già visto nudo"
“ Sì ma ero piccolo” gli rispondo ridendo ,cercando di sdrammatizzare.
Un po’ per sfida e un po’ per esibizionismo, le mani che avevo messo davanti al pene cercando di coprirmi, le tolgo mostrandomi nudo con il pene in erezione a Francesca.
“ In effetti sei cambiato dall’ultima volta che ti ho visto nudo. Mi ricordo che avevi un pisellino da bambino, ora invece sei diventato un uomo, con quel coso sull’attenti. Mi ricordi Marco quando entro in bagno e si sta facendo la doccia, ha il pene nel tuo stesso stato”
mi risponde ridendo e continuando aggiunge:
“In passato e capitato che sono entrata e l'ho sorpreso mentre cercava di raffreddare i suoi bollenti spiriti masturbandosi. Ci siamo parlati e abbiamo deciso che quando vuole un po’ di privacy, di chiudere la porta a chiave. Sai ti ho visto quando sono entrata cosa facevi, mi dispiace aver violato la tua privacy. Alla vostra età è una cosa normale, non c’è nulla di cui vergognarsi, e quando avrete poi una ragazza il divertimento sarà ancora più piacevole”.
Che figura di merda mi sono fatto. Mi ripeto nella mia mente. Però stranamente dalle parole che ha usato e dal suo tono di voce, mi sento tranquillo, e invidio il rapporto Mamma – figlio che hanno nel parlare di sesso. A casa mia l’argomento sessualità è un tabù.
Non so perché, ma mi viene d’istinto confidarmi usando un tono di voce triste/preoccupato dicendogli: “ Non so se potrò mai fare sesso con una donna. “
“Amore mio, cosa c’è che non va?” mi risponde avvicinandosi alla doccia.
“ Purtroppo ho il pene storto a sinistra, ho paura che con le ragazze quando glielo metto nella vagina, invece di provare piacere provano dolore" gli rispondo.
“ Vieni qui, fammi vedere" mi risponde aprendo la porta della doccia e inginocchiandosi davanti a me.
Con due dita mi prende il pene e incomincia ad osservarlo in tutte le sue direzioni, poi con la mano destra mi palpeggia i testicoli.
Che dire vedere una donna a pochi centimetri dal mio pene che lo palpeggia, è una sensazione meravigliosa.
Francesca continua in questa inaspettata visita, ad un certo punto mi afferra con l'intera mano l'asta del mio pene, e con un movimento delicato mi scappella il glande.
“Tranquillo Luciano, sì è vero hai il pene un po’ curvato, ma non credo che questo comprometta la tua vita sessuale “ mi risponde.
“Tu la fai semplice, e se poi non è così?. Mi vergogno a dirlo ma sto pensando di andare con una prostituta, per vedere se ok".
“No Luciano, non farlo. Non è igienico, ed è poco rispettoso per quelle povere ragazze costrette a fare quel lavoro"
“ E allora cosa devo fare?, mica posso dire a una ragazza: posso mettere il mio cazzo dentro la tua figa?, voglio solo capire se sono normale" gli rispondo sul punto di scoppiare a piangere.
“Vederti così triste, mi spezza il cuore tesoro mio. Ascolta facciamo un patto, se mi prometti che non lo dirai a nessuno, proviamo a mettere il tuo pene nella mia vagina, così ti dico se ho provato dolore o piacere, non voglio che ti prendi qualche malattia andando a prostitute“
Ho il cuore a mille, mi sento delle vampate di calore salire. Avrò sentito bene?, veramente mi ha detto di infilare il mio cazzo dentro la sua figa?.
Mentre cerco di capire cosa fare, Francesca mi prende per una mano facendomi uscire da doccia. Si mette davanti a me . Le mani scorrono lungo i suoi fianchi e con un movimento delle anche si sfila la parte di sotto del costume lasciandolo cadere a terra. La sua vagina è completamente depilata con due labbra ben pronunciate. Si distende sul pavimento, divaricando le gambe. Guardandomi negli occhi mi dice: “ Dai vieni qui"
Ho le gambe che mi tremano, mi inginocchio in mezzo alle sue gambe, e mi metto sopra di lei, sento che Francesca mi prende con una mano il mio cazzo e dopo aver strofinato il glande sulle sue labbra vaginali, lo infila nella sua vagina. Io assecondo questi movimenti, e dopo che il mio pene e completamente affondato nella sua figa, incomincio ad andare su e giù. La sensazione è bellissima, lo sento completamente avvolto e più mi muovo, più lo sento bagnato che rende più piacevole il movimento.
Il respiro di Francesca incomincia a farsi più affannoso, e con una voce roca mi dice" Luciano ti assicuro che il tuo cazzo è a posto, sto provando delle sensazioni che non provavo da un po’ di tempo. Ok ora puoi fermarti"
Le sue mani si appoggiano al mio petto, cercando con una flebile forza di allontanarmi. Anche se il suo corpo e il suo respiro vogliono tutt’altro .
Continuo a penetrarla su e giù , facendo finta di non averla sentita, le sue mani si spostano sulla mia schiena, sento le sue unghie penetrare nella mia pelle.
Il suo bacino si inarca, e dalla sua bocca esce un mugolio di piacere. Capisco che ha avuto un orgasmo.
Pure io sto per venire, mi metto nuovamente in ginocchio tra le sue gambe. Con la mano sinistra afferrò il mio membro e mi masturbo, mentre con la mano destra accarezzò la sua vagina. Dopo pochi colpi vengo, i primi due schizzi finiscono sul reggiseno del costume, mentre il resto finisce sulla sua pancia.
Francesca dopo essersi ripresa, si mette seduta sul pavimento guardandosi il reggiseno e la pancia, dove il mio liquido seminale incomincia a colare.
Portandosi le mani dietro la schiena si slaccia il reggiseno, lasciando libero una terza abbondante di seno. Le sue tette sono ancora tutto sommato sode. I capezzoli sono piccolini, con una aureola più scura tutto attorno.
Appoggia a terra il reggiseno vicino alle mutande. Si alza in piedi e guardandomi mi dice: “ Adesso facciamo una bella doccia, così ci diamo una ripulita “ detto ciò si avvia verso la doccia
Mi alzo pure io, e la osservo mentre mi passa davanti, riguardando quello splendido culo, libero senza nessun indumento adosso.
Vedere le sue tette e il suo culo ondeggiare, provocano nuovamente un sussulto nei miei ormoni. Entro con lei nella doccia e chiudo la porta. Quasi ...quasi gli chiedo di fare la prova del nove e provare a infilare il mio cazzo nel suo culo.
Vi farò sapere.



























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