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Scambio di Coppia

vacanza in Sicilia


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
13.01.2024    |    12.814    |    14 9.1
"A pranzo tornammo in hotel e il metre ci portò in tavola una bottiglia di “Rapitalà” così fresco andava giù che era una bellezza, quando finimmo di pranzare..."
Partimmo per una vacanza in sicilia, non avevamo prenotato nessuna struttura alberghiera perché volevamo fare diverse tappe e visitare più luoghi possibile senza però sconfinare nella più calda delle stagioni, così ai primi di giugno programmammo la partenza.
La tappa più lunga fu per arrivare a Villa San Giovanni, dove arrivammo di sera, provammo subito a prendere il traghetto e ci riuscimmo, così poco fuori Messina trovammo un albergo molto pulito, scendemmo poi verso Taormina, Catania, poi verso Agrigento, Marsala e Trapani, trascorremmo dei giorni piacevoli facendo i turisti senza che il caldo ci desse particolarmente fastidio.
Dopo aver visitato anche Palermo pensando di fare ritorno, ma facendo tappa a Cefalù che ci avevano consigliato di visitare.
Arrivammo a Cefalù cercando subito un albergo per la notte, trovammo un hotel che era dotato di una piscina e la nostra camera si affacciava proprio sulla piscina ma si vedeva anche il mare, ci facemmo subito un giro al centro e ci piacque molto.
La sera avevamo aderito a cenare in hotel che era semivuoto ancora, oltre noi c’erano una comitiva di tedeschi e una di olandesi, così ogni tanto il metre veniva a chiederci se andava tutto bene e ci consigliava le pietanze e i vini.
Pensavo che lo faceva perché eravamo gli unici italiani, ci consigliò anche di prolungare di un altro giorno la nostra permanenza perché c’era in programma una manifestazione nel centro di Cefalù e poi ci consigliò anche di tornare in centro la sera dove tutte le varie botteghe artigianali erano aperte e illuminate.
Così la sera decidemmo con mio marito di fermarci per altre due notti prima di ripartire così avremmo seguito i suggerimenti del metre e poi ci saremmo potuti fare due giorni al mare visto che avevamo portato anche i costumi in valigia.
La mattina seguente subito informammo che ci saremmo fermati ancora e ce ne andammo in spiaggia a prendere un po' di sole e farci anche il primo bagno stagionale.
A pranzo tornammo in hotel e il metre ci portò in tavola una bottiglia di “Rapitalà” così fresco andava giù che era una bellezza, quando finimmo di pranzare anziché tornare in spiaggia visto che le temperature erano alte decidemmo di salire in camera.
Ci appisolammo, dopo una mezzora io mi sono svegliata e guardando dalla finestra la piscina vuota e intorno tutti i lettini vuoti pensai di scendere e mettermi a bordo piscina a leggere un libro approfittando di prendermi un po' di sole.
Mi ero messa un costume che avevo comperato e mai messo perché era bianco e come uscivo dall’acqua si vedevano chiaramente sia il triangolino del pube che le aureole dei seni.
Raggiunsi un lettino ai bordi della piscina nell’angolo dove mio marito mi avrebbe potuta vedere che ero li quando si fosse svegliato.
Mentre stavo leggendo il mio libro entrano dal cancelletto una coppia di mezza età, che non avevo visti a pranzo, salutarono appena mi videro e capii che erano italiani anche loro, si misero nei lettini a poca distanza da me, poi ci raggiunse il metre che improvvisandosi intermediario ci presentò e ci invitò a visitare la struttura semi coperta da delle piante dove era posto lo spogliatoio, le docce e i bagni.
Poi ci andammo a stendere tutti nuovamente nei lettini, così cominciammo a conoscerci un po', Lei si chiamava Caterina e lui Angelo erano appena arrivati e venivano dal Nord Italia, si stavano facendo una vacanza anche loro.
Lei molto alla mano e simpatica, lui anche molto intraprendente, poi loro decisero di immergersi in piscina anche per non soffrire troppo il caldo e mi chiesero di entrare anche a me in acqua, non trovandoci nulla di male ne approfittai anche io, scendendo dalla scaletta nella parte più bassa dove l’acqua mi arrivava poco sopra all’ombelico.
Per rinfrescarmi meglio per un attimo mi accovacciai giusto per bagnarmi fino al collo poi subito mi rimisi in piedi, gli sguardi di Angelo e Caterina erano subito rivolti verso il mio seno, non rendevo conto di come poteva essere trasparente quel costume bianco, loro poco dopo presero a fare una nuotata e io mi immersi nuovamente tenendo le gambe divaricate per rimanere coi seni immersi.
Quando si avvicinarono nuovamente si misero vicini a me nei pressi del bordo, lei subito mi fece i complimenti ai seni e al costume, sottolineando subito che una volta bagnato diventava trasparente che si notava tutto, ma che le piaceva molto, io un pochino imbarazzata aggiunsi che era la prima volta che lo indossavo e che quando sarei uscita dalla piscina mi sarei dovuta subito mettere il telo intorno al corpo perché non avevo idea di come si poteva notare poi anche sotto.
Si posizionarono ad un passo da me e si misero anche loro a gambe divaricate per rimanere sommersi fino al collo riprendendo a parlare lei prese a muovere le braccia a pelo d’acqua avanti e indietro come facesse degli esercizi, ma mentre lo faceva una mano mi sfiorò il seno una prima volta, non feci in tempo a capire se lo aveva fatto di proposito o casualmente, perché nuovamente lo fece subito dopo e poi una terza volta.
La guardai negli occhi sorpresa, i suoi occhi ridevano, i nostri sguardi s’incrociavano e poi lei li indirizzava nuovamente verso i miei seni, io a quel punto dissi che sarei uscita e mi sarei messa ad asciugare, Caterina con un balzo si avvicinò subito alla scaletta e anticipandomi uscì dalla piscina posizionandosi subito ad un passo dalla scaletta voltandosi a guardarmi che anche io riuscissi dalla vasca.
Mi squadrò mentre risalivo e guardava con attenzione le trasparenze dei due pezzi, mi sentivo imbarazzata, ma appena raggiunsi il lettino e mi avvolsi il telo intorno alla vita riuscii ad essere più lucida, il marito continuò a nuotare e io rimasi con lei sedute entrambe sui lati dei lettini mettendoci una di fronte all’altra.
Caterina sottolineava l’abbondanza dei miei seni con un pizzico d’invidia dato che lei aveva una scarsa terza misura, mi chiese del costume e poi sottolineò la trasparenza che si notava anche nel pezzo sotto che faceva risalto il cespuglietto nero che nascondevo, mi venne spontaneo chiedere se si notasse molto e lei con un sorrisetto mi fece cenno con la testa di si.
Intanto che parlavamo fece l’ingresso in piscina mio marito che venne verso di noi, gli presentai Caterina e lui subito raggiunse Angelo in acqua per fare una nuotata, pochi minuti dopo mentre continuavamo a chiacchierare Caterina mi chiese di accompagnarla in bagno che doveva fare pipì, non ci trovai niente di male, di solito tra amiche capita spesso e ci dirigemmo verso la struttura.
Entrammo e lei subito si diresse verso il box dove si vedeva il water, senza chiudere la porta si voltò e si calò lo slip fino alle ginocchia, mostrandomi la sua patatina depilata quasi completamente, appena si ripulì e ricompose mi chiese se anche io dovevo espletare la stessa cosa, in effetti forse avendo sentita farla e anche complice il Rapitalà bevuto a pranzo, anche io la seguii, mentre lei mi guardava proprio concentrata al mio monte di venere.
Mentre ci stavamo lavando le mani Caterina mi sussurra che gli piacerebbe molto avere i miei seni e che desidera palparmeli, ebbi un sussulto, in precedenza avevo giocato due volte con altri uomini e con mio marito, ma anche se ne avevamo parlato con mio marito di incontrare coppie non lo avevamo mai fatto, non riuscivo a vedermi giocare con un’altra donna.
Caterina mi stava stregando, mi venne naturale dirgli che se voleva provare a palpare i seni poteva farlo e lei non se lo fece ripetere, con le mani ancora bagnate le poggiò subito sui seni e fulminea me li tirò subito fuori dal costume, ammirandoli e palpandoli, i miei capezzoli subito si indurirono anche per l’effetto dell’acqua fredda.
Era la prima volta che una donna mi toccava i seni in maniera sensuale, li palpava con la stessa passione con cui gli uomini con cui avevo avuto degli approcci sessuali, mentre me li palpava e stringeva dalla sua bocca uscivano dei mugolii di piacere, vidi il suo viso avvicinarsi al mio cercando di baciarmi in bocca, rimasi impietrita, mi dette un primo bacetto innocente sulle labbra, poi un secondo bacio innocente e sentii la mano sulla parte sopra il ventre all’altezza dell’elastico dello slip del costume, al terzo bacio sentii la lingua cercare di entrare nella mia bocca e la mano infilarsi sotto il costume e poggiata sulla peluria del ventre.
Mi tirai indietro con la testa ad evitare la sua lingua, ma la mano rimase dentro lo slip, le dita si muovevano ed esploravano il mio monte di venere alla ricerca delle labbra socchiuse, la fermai con la mano, chiedendogli cosa stesse facendo, si fermò chiedendomi se mi piaceva, io subito gli risposi che non mi era mai capitata una cosa del genere.
Sfilò la mano dallo slip e rimettendomi a posto anche il pezzo sopra del costume mi giustificai che non avevo mai provato a giocare con una donna, tornammo verso i lettini, mentre i nostri mariti continuavano a stare in acqua con Caterina riprendemmo a chiacchierare, anche se lei tornava sempre sull’argomento, di come le sarebbe piaciuto baciarmi i seni e di come mi avrebbe leccata il ventre.
Prima che i nostri mariti uscissero dalla vasca lei apertamente mi confidò che loro spesso facevano incontri con altre coppie della zona dove abitavano, così anche io gli confidai che anche noi avevamo avuto un paio di incontri ma sempre con altri singoli e mai con una coppia.
Quando ci raggiunsero i mariti smettemmo di fare certi discorsi, parlammo di altre cose e poi ci accordammo per cenare in uno stesso tavolo in hotel che poi saremmo andati tutti e quattro a visitare il paese.
Appena in camera raccontai ogni cosa a mio marito che si dimostrò subito entusiasta della nuova conoscenza, la cosa lo eccitava molto, ci facemmo la doccia e ci vestimmo per poter andare appena finito di cenare nel centro del paese.
Quando scendemmo Caterina e Angelo erano già seduti uno di fronte all’altra, così li raggiungemmo al tavolo e cominciammo a chiacchierare e scherzare, qualche battuta, qualche doppio senso, poi Caterina a voce bassa comincia a raccontare del pomeriggio trascorso in piscina e poi nella struttura dei bagni e docce.
Cominciando così a chiacchierare delle varie avventure che avevano avuto con altre coppie e noi con i due singoli, per tutto il tragitto a piedi parlammo di queste cose, visitammo il centro e poi a tarda sera riprendemmo la strada di ritorno verso il nostro hotel e ripresero nuovamente i discorsi piccanti.
La cosa era eccitante, ma appena io dissi che il giorno seguente saremmo ripartiti, Angelo e Caterina si fermarono e con stupore ci chiesero spiegazioni, noi giustificammo la cosa, poi Caterina con impeto di stizza mista a una dolce richiesta ci chiese di posticipare la partenza di un altro giorno.
Ci guardammo in faccia io e mio marito e poi dissi che ci avremmo provato a chiedere se erano previsti arrivi al proprietario del hotel e nel caso ci saremmo fermati per un altro giorno o due.
Eravamo giunti in prossimità del hotel e Caterina ci propone di andare tutti nella loro camera a finire di chiacchierare, avevo intuito che se avessimo accettato saremmo finiti per giocare in quattro, subito Angelo ci invitò ad accettare, anche mio marito era entusiasta e così accettammo.
Prendemmo le chiavi delle camere e salimmo nello stesso piano la loro camera era sul lato di fronte al mare, la terrazza aveva ai lati dei vetri lavorati che non permettevano di vedere i balconi confinanti come mi misi a guardare l’oscurità del mare fui subito avvinghiata da dietro da Caterina, che subito prese a palpare e stringere i seni.
Angelo e mio marito erano intenti prima anche loro a guardare il mare, uno a destra e uno alla mia sinistra, poi vedendo che Caterina mi palpeggiando e baciando sul collo si voltarono verso di noi, io la lasciai fare rimanendo ferma in quella posizione fino a sentirmi scoprire e sentire le mani nude sfiorare i capezzoli.
Mi prese per mano e mi tiro delicatamente a rientrare mi spogliò in pochi istanti senza che io mi opponessi, mi fece prima sedere sul letto e poi mi chiese di mettermi al centro, si spogliò anche lei e si venne a posizionare carponi leccandomi e baciandomi i seni, io subivo passivamente le sue attenzioni ma covando un certo piacere che man mano si faceva più eccitante.
Quando smise di concentrare le attenzioni sui miei seni con una certa soddisfazione, esclamò che non poteva farmi ripartire senza che me li avesse baciati e che ora sarebbe toccato il turno del mio ventre, mi divaricò le gambe e si stese finendo con la testa sul pube, mi prese a leccare come fosse indemoniata, la sua lingua sembrava una frusta per fare la maionese.
Caspita se ci sapeva fare, la lingua andava a cercare ogni punto che poteva procurarmi piacere, avevo sempre pensato che mio marito con la lingua era divino ma Caterina era un gradino al di sopra di lui, arrivando a procurarmi un così corposo piacere che le mie mani si poggiarono sulla sua testa spingendola nel mio ventre.
Quando raggiunsi l’orgasmo mi venne da sollevare il bacino e muoverlo velocemente mi trattenni da urlare di piacere per non svegliare gli altri ospiti del hotel, ma fu un orgasmo super, i nostri mariti erano ormai nudi e ci osservavano eccitati con i loro arnesi belli dritti.
Mi aspettavo che si avvicinassero ma Caterina ancora era intenta a farmi sentire la sua lingua che mi scandagliava nelle profondità del ventre e ogni tanto prendeva a succhiarmi il clitoride come se fosse l’arnese di un uomo, mi continuava a procurare piacere senza raggiungere un secondo orgasmo quando si staccò e proseguì a toccarmi con le mani posizionandosi carponi sul letto di fianco a me con i piedi che mi sfioravano le spalle.
Timidamente con una mano mi avvicinavo alle sue natiche e gliela poggiai massaggiandole, poi d’istinto scivolò verso il centro sentendo nitidamente prima il forellino del sedere e poi quello impiastricciato e bagnato del ventre, il dito medio s’insinuò dentro lo spacco lubrificato e il suo sedere ebbe un sussulto.
Vidi la gamba sinistra di Caterina sollevarsi in aria e allungandola la fece passare sopra di me poggiando la punta del piede alla mia sinistra tenendo ancora il ginocchio destro poggiato sul materasso, avevo il suo ventre ad una ventina di centimetri dal mio viso.
Era la prima volta che vedevo una farfallina così da vicino con le sue labbra semiaperte e sporgenti, sollevai lievemente la testa avvicinandomi, la prima cosa che mi colpì era quel profumo, era piacevole non nauseante, mi avvicinai ancora, era invogliante e coinvolgente, tirai fuori la lingua e sentii le sue labbra chiaramente, la mia lingua era a contatto con quella farfallina.
Metto la lingua più chiusa possibile per avere l’estensione giusta a farla insinuare tra quelle labbra della farfallina per farle aprire come a voler spiccare il volo, lei mi chiede apertamente di leccargliela e mi incita a farlo, l’accontento la sua gamba sinistra pian piano poggia il ginocchio, la sua farfallina mi schiaccia sul materasso e lei anche sta leccandomi la mia.
Mi incita a proseguire mentre si prende cura della mia, sento crescere il piacere in me ma sento anche crescere il suo piacere, stiamo leccandoci reciprocamente e stiamo raggiungendo insieme il piacere dell’orgasmo, quando esplodo io subito un istante dopo anche lei esplode, le mie contrazioni le sento che pulsa tutto il mio ventre ma vedo anche le sue le labbra si aprono e si chiudono velocemente mentre mi assaporo quel liquido mucoso, un po' viscido come quello dell’uomo ma meno salato e più piacevole al palato.
Dopo un paio di minuti lei solleva la gamba e mi libera, si scosta e poi con il viso mi viene vicina, mi dive subito che non si aspettava che fossi così brava a leccare una passera per essere la prima volta.
Anche i mariti ora si avvicinarono e noi ci stendemmo una di fianco all’altra e loro presero a leccarci ma Angelo si prese cura di me e mio marito di Caterina, poi li facemmo stendere su letto e dopo che indossarono i profilattici io mi posizionai su Angelo prendendomi cura del suo arnese e facendolo sparire dentro il mio ventre e Caterina fece la stessa cosa con mio marito, andavamo a tempo come delle amazzoni cavalcavamo i nostri mariti incrociandoci gli sguardi loro ci toccavano i seni e noi facevamo le fantine.
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