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Mercatini di Natale del Trentino


di Membro VIP di Annunci69.it nonnasexy67
20.09.2022    |    9.836    |    9 9.7
"Il giorno era caldo e assolato ma la sera si riusciva a stare sotto la veranda giusto il tempo di una sigaretta che poi si era costretti ad entrare, per il..."
Orami da anni conoscevamo una coppia, con loro avevamo passato decine di serate e pomeriggi insieme, era cresciuto sempre più quella parte dei sentimenti che solitamente in questi rapporti si tengono fuori, per non avvicinare, tenere separate le vite private da questa passione.
Invece con loro ci troviamo bene si dal principio, così cresceva pian piano anche il confidarci qualche piccolo intoppo di cui eravamo protagonisti nella vita privata, anche per un piccolo sfogo ma pronti anche a scambiarci consigli.
Naturalmente c’erano anche confidenze piacevoli o piccole soddisfazioni che quando uno o quando l’altra riscuotevamo, insomma il nostro legame si affermò su tutto e capitava nella massima spensieratezza di vederci anche al di fuori di un incontro che doveva concludersi per forza a letto tutti e quattro.
Si avvicinava il Natale e noi prendemmo la decisione di sostituire l’auto, così appena la ritirammo pensammo di andare a vedere i famosi mercatini di Natale a Merano.
Appena parlai con Maura, subito sentii quanto anche loro desideravano da tempo vederli anche loro, detto fatto, il giorno successivo ci risentimmo al telefono e prenotammo vicino Bolzano in un Hotel approfittando anche del ponte dell’Immacolata potevamo assentarci, senza dover fare tante peripezie nel richiedere permessi con i vari lavori.
L’auto nuova, con tutti confort, probabilmente anche tra le prime ad avere il collegamento al cellulare che nel cruscotto compare il numero che chiama senza dover prendere il telefono distraendo la guida.
Le varie telefonate però venivano ascoltate da tutti gli occupanti, arrivavano telefonate di ogni genere, il viaggio durò circa 8 ore, tra rifornimento e bisogni fisiologici. Fu un viaggio piacevolissimo, spesso i discorsi erano improntati sul sesso, ma anche verso qualche bel paesaggio e sui vari programmi di visite da fare.
Parlammo anche con altre 2 coppie che conoscevamo e frequentavamo entrambi ma sempre separatamente, proprio una di loro stavano raggiungendo, Anna e Roberto, stavano raggiungendo con il loro camper i mercatini di Natale di Insbruck e stavano percorrendo la stessa nostra strada a poche centinaia di chilometri dietro di noi.
La reazione nostra così oltre ad essere sorpresi, ci dette il modo di poterci vedere visto che la loro meta era appena dopo i confini con l’Austria, nella eventualità di vederci tutti e 6 da qualche parte.
In hotel avevo preso possesso delle due camere, una accanto a l’altra, che anche i balconi erano collegati, il piccolo paesino dove era collocato l’Hotel non offriva molte alternative oltre un bar e qualche negozio di prime necessità per gli abitanti del posto.
Quindi cenammo in Hotel e dopo essere rimasti nella piccola “All” con bar ce ne salimmo nelle camere, la loro poco più grande ci fece decidere di rimanere a fare quattro chiacchiere, Maura cominciò a mostrare qualche capo intimo che si era portata dietro e così senza che ci pesasse il viaggio ci ritrovammo a godere tutti e quattro insieme.
Quando sgattaiolammo nella nostra camera neppure ci rivestimmo, era tardi e tutto in silenzio, furtivamente nudi con i vestiti in braccio, nessuno ci vide.
La mattina appena aprimmo gli scuri tipicamente in legno riuscimmo a scorgere il panorama che ci regalava distese di ordinati meleti, un lago piccolino artificiale e un castello dall’altra parte della vallata che dominavamo da quel Hotel.
Suggestivo e panoramico, ma alla porta ecco che Antonio, ci bussa con un vassoio per mano 4 caffè e delle briosce, era sceso a prendere una piccola colazione, anche Maura ci raggiunse in pigiama in camera e tra una risata e un’altra eccoci di nuovo a giocare io, mio marito e Maura, mentre Antonio riportava i vassoi e ci avrebbe raggiunto.
Aspettavamo l’arrivo di Antonio lasciando la porta chiusa ma senza mandate apribile anche da lui da fuori al ritorno, ma non avveniva, e noi proseguivamo con carezze e baci e noi donne avevamo preso di mira mio marito scambiandoci il suo randello da una bocca ad un'altra da buone amiche e lui apprezzava molto cercando di non esplodere presto e aspettare l’arrivo di Antonio per fare una battutina al vedere la scena.
Si prolungava l’attesa e alla fine mio marito non si riuscì a trattenere regalandoci lo spruzzo caldo che si liberò sui nostri volti e bocche, dopo il caffè sembrava avere il sapore più buono quel succo e lo leccammo come avide peccaminose.
Quando dopo un ora ricomparve Antonio anche io e Maura ci eravamo leccate per bene e avevamo già avuta la nostra prima dose di piacere, Antonio entrò in camera che indicandoci l’orologio si era fatto tardi e dovevamo già vestirci per uscire.
Si giustificò che era stato trattenuto nella “All” da un tizio e sua moglie che aveva conosciuto al momento, ci preparammo e uscimmo per il primo giorno di visita a Bolzano.
Trascorremmo una piacevole giornata tra bancarelle, case vinicole dai nomi impronunciabili, stanchi tornammo in Hotel giusto il tempo di farci una doccia e poi metterci a cenare, la sala si era riempita erano arrivate diverse comitive e anche una cameriera che non avevamo vista la sera prima ci serviva e ci seppe consigliare sulle scelte dei piatti.
I suoi modi mascolini e alcuni tratti di tatuaggi incuriosirono molto Antonio, che con modi scherzosi la prese a simpatizzare con tutti noi, le varie comitive sembravano in catena di montaggio concentrati a divorare le cibarie con velocità e come avessero fretta, noi un po' per il ritardo in cui facemmo l’ingresso nella sala e po' anche per l’indecisione sui piatti tipici ce la prendemmo comoda che rimanemmo gli ultimi a finire la cena e questa cameriera, molto paziente e gentile ci mise sempre a nostro agio.
Non poteva sedersi con noi come era ovvio ma si soffermava a scambiare sempre due chiacchiere appena poteva con estrema gentilezza e simpatia, subito Antonio condivise il pensiero con noi che secondo lui era lesbica, la cosa ci fece sorridere ma allo stesso tempo, io e Maura cominciammo a notare il suo sguardo che era spesso rivolto a noi e alle scollature dei seni.
Ci trattenemmo nella “all” seduti nei divanetti guardando con poca attenzione lo schermo che era in sala e gli altri ospiti, fino a quando vedemmo entrare Giada (la cameriera) che vestita in jeans e giubbetto in pelle nera ci venne a salutare prima di far ritorno a casa, così la invitammo a prendersi un amaro.
Non fece complimenti e accettò subito ma per una grappa e non amaro che chiese al barista, il suo muoversi e il modo naturale come si comportava ci faceva riflettere sulle sue tendenze capelli corti sicura di se, rimase con noi per tutta la sera e in breve ci raccontò delle sue disavventure e che non aveva affetti ad aspettarla a casa se non il suo gatto.
Ci dette dei consigli poi risultati molto utili, sia di luoghi da visitare insoliti ma caratteristici, sia di dove mangiare durante le nostre gite, le varie cantine, insomma una brava ragazza se pure giovane rispetto alle nostre età di almeno 20 più di lei.
Quando uscirono sotto atrio del hotel a fumare le sigarette Antonio, Giada e Maura, non vedendoli fare ritorno ci coprimmo che le temperature erano fredde e li raggiungemmo, avvicinandoci sentivamo parlare e chiaramente di ruoli sessuali.
Rimanemmo in silenzio non avendo capito da chi era partita la conversazione e in che modo, ma Giada senza nessuna ipocrisia stava raccontando di una precedente storia finita dopo 4 anni con una donna e del suo ruolo nel loro rapporto.
Un vero peperino, atletica, dai modi mascolini e molto decisa, rimanemmo li sotto in piedi a fare cerchio tutti e cinque, muovendoci sulle gambe per non arginare il freddo, ma piacevolmente ammaliati dai sui discorsi, ci trattenemmo il più possibile ma il freddo cominciava ad essere pungente così al culmine di salutarci per andare dentro noi e lei prendere l’auto e tornarsene a casa, lei disse senza mezzi termini che il mio seno l’aveva stregata.
Quando rientrammo in hotel, ce ne salimmo subito in camera di Antonio e Maura, per riscaldarci ci strofinavamo a vicenda fino a quando decidemmo di metterci a dormire ognuno in camera sua sotto le coperte per come eravamo intirizziti o meglio più noi donne che i nostri mariti.
L’indomani mattina Antonio sempre molto mattiniero, era sceso a prenderci i caffè e le briosce come la mattina precedente, e quando ci bussò alla porta entrarono sia lui che Maura che indossava un Baby doll, sorridendo, questa mattina avremo il cameriere che ci porta la colazione a letto, io non capivo anche frastornata dalla sonnolenza ma spontaneamente mi coprii con le coperte.
Si sederono maura sul bordo del letto, Antonio sulla sedia e mio marito appena riuscì dal bagno si mise seduto ai piedi del bordo del letto ad un passo da Antonio, aspettate e vedrete disse Antonio e dopo pochi minuti, si sentì bussare alla porta e Antonio entra pure, era Giada che dandoci il buongiorno portava il vassoio con i caffè, li poggiò subito sul tavolinetto della camera e poi rimase in piedi da un lato, ci guardava e sorrideva.
Antonio prese le tazzine e ce le stese e mentre lo faceva, invitò la moglie a mostrare i seni e poi anche a me, Maura si alzò subito e si tolse quella vestaglina rimanendo nuda completamente e Giada se la squadrò in un attimo, la mia titubanza scomparì appena vidi la scena, e scoprendo le coperte scesi dal letto e mi tolsi la parte sopra del pigiama, slacciai il reggiseno dando le spalle a Giada e poi mi voltai.
Giada disse un si ma neppure sapevo a cosa fosse riferito, poi prima di uscire, rivolgendosi a Maura chiese il permesso di toccargli i seni, e glieli palpò per qualche secondo e poi venne verso di me chiedendomi se poteva ripetere.
Mi sentivo presa in giro e rimasi passiva irrigidendomi ma feci segno con la testa di si e lei me li prese in mano da sotto come a pesarli e poi li strinse e palpeggio come aveva fatto con Maura.
Giada con un tono soddisfatto disse nuovamente si molto volentieri e aggiunse rivolgendosi ad Antonio vi farò sapere se sarà possibile e ci lasciò per scendere nuovamente in servizio.
Poi quando siamo in giro vi racconto ci disse Antonio e ci preparammo per affrontare la gita che prevedeva un giro a Merano e dintorni.
La curiosità era tanta che docce veloci un po di trucco scarpe comode e vestiti sportivi, dopo dieci minuti eravamo tutti e 4 pronti ad uscire e metterci in auto.
Lungo le strade contornate da meleti Antonio ci comincia a parlare di Giada e di come si sono confidati, scoprendo le nostre carte e lei facendo la stessa cosa, quindi sapevamo con certezza della sua indole mascolina e di quanto gli piacessero le donne.
Aggiungendo che lei percorre circa venti chilometri per raggiungere la casa tra quelle tortuosità che la sera e la mattina deve prestare attenzione a non sbandare e ha sempre evitato di usufruire di una stanza che gli mettono a disposizione in hotel per tornare dal suo amato gatto ogni sera, ma che se avesse trovato una soluzione per una notte prima della nostra partenza di rimanere a dormire in hotel gli avrebbe fatto molto piacere giocare con noi.
I commenti furono semplicemente sfrontati nei confronti di Antonio che aveva sfoggiato la sua “faccia di bronzo” per ammaliarsi le attenzioni di Giada verso di noi.
Durante il giorno mentre visitavamo i vari mercatini e ogni tanto prendendo un po in giro Antonio finivamo per parlare di Giada, ma era solo per divertirci senza fare le cose che vedevi nelle varie comitive come i soldatini a correre da una bancarella all’altra con i minuti contati.
Prima di fare ritorno in albergo ci risentimmo anche con Anna e Roberto che erano ad Insbruck e pensammo di raggiungerli l’indomani, visto che ne parlavano molto bene anche di quelli.
Non vedemmo giada ma la sua auto era parcheggiata, dopo la doccia rigenerante andammo a cenare e lei scivolava tra i tavoli a servire le portate, non potendoci dare molte attenzioni vista la sala quasi al completo.
Quando si avvicinò ci sussurrò che se non avevamo fretta cercava di accontentare gli altri tavoli per farli poi andare via e rallentare con noi, naturalmente non avevamo fretta e fummo tra gli ultimi ad alzarci dai tavoli per poi spostarci nella “all” tanto per berci quel liquore alle mele e poi una grappina per digerire e ora si aggiungeva anche la scusa di aspettare Giada, che a fine servizio si poteva fermare a farci compagnia.
Il giorno era caldo e assolato ma la sera si riusciva a stare sotto la veranda giusto il tempo di una sigaretta che poi si era costretti ad entrare, per il freddo, secco e pungente, quando ci raggiunse Giada cercavamo di parlare sottovoce a cerchio in un tavolino per non farci sentire i nostri ragionamenti, che si facevano sempre piccanti e schietti.
Lei puntava a noi donne e gli solleticava tutta la patata quella situazione che non aveva mai provata, a parte delle avventure maschili poco appaganti lei ci confidò che aveva avuto una convivenza con un’altra donna e altre avventure sempre con altre donne ma sempre un rapporto a due, che però le fantasie di giocare con più persone, ne aveva avute in diverse occasioni.
Prima di salutarci e tornare alla sua auto ci volle informare che la sera seguente avrebbe approfittato di rimanere a dormire nella camera che gli hanno messo a disposizione visto che il gatto lo avrebbe lasciato ad una sua vicina l’indomani mattina prima di tornare a lavoro.
Bene bene subito Antonio sfregandosi le mani, aggiunse e chissà domani sera se ci chiudiamo tutti e 5 in una camera sorridendo, e lei fece l’occhiolino salutandoci, salimmo tutti in camera da Maura e Antonio e ci mettemmo a giocare tutti e 4 per un paio d’ore, toglierci la stanchezza del giorno e dare sfogo anche ai vari discorsi che ci avevano stuzzicato nella serata con Giada.
Giocammo molto io e Maura mentre i nostri mariti ci guardavano ma alla fine anche loro dovettero abbandonarsi e ci presero alternandosi tra noi che anche chi stava nella camera sotto si rese conto di un certo movimento.
La mattina seguente, Antonio venne alla porta con Maura a darci la sveglia e anticipando l’arrivo della colazione che la portava Giada, ci saremmo fatti trovare in camera nostra tutti nudi.
Ci ridevamo perché la cosa era comica da un punto di vista ma anche intima i mariti si toccavano per mostrarsi pronti anche se non avremmo avuto modo di fare nulla o quasi, visto che Giada era in servizio ma era tanto per renderla scherzosa.
Appena entrò dalla porta Giada fece un sorriso che quasi gli si strappava la bocca, mis anche l’altra mano sotto il vassoio per non farlo cadere e scoppiare a ridere, ma fu carino e lei ci disse che eravamo delle persone bellissime. Ci baciò tutti e ad ognuno mise la mano tra le gambe mentre lo faceva, inpugnando le sporgenze dei mariti e passando a mano aperta con il medio sporgente tra le labbra delle nostre passerine fino al clitoride.
Quattro risate e poi lei è costretta a tornare giù in sala e noi ci gustiamo prima la colazione e poi ci cominciamo a vestire per raggiungere Insbruck. Dove ci attendono i nostri comuni amici con il camper.
Ci impiegammo circa due ore per raggiungerli e così dopo averli ritrovati tra le bancarelle, passammo la giornata insieme, con una certa invidia ci lasciarono ripartire senza poterci seguire ma con anche loro un programmino tutto pepe in una piazzola dove si trovavano tanti camionisti a fare soste e Anna era praticamente una grande intenditrice di camionisti.
Arrivammo a sera giusto il tempo di andare a cena e a servirci c’era Giada, tra una portata ed un’altra ci sussurrava i suoi tempi da l’ora in cui finiva ai tempi di farsi una doccia e l’ora in cui ci avrebbe raggiunto direttamente in camera.
Io e Maura ci divertivamo a pensare all’abbigliamento di come si sarebbe presentata alla nostra porta, mentre i maschietti si domandavano se avrebbero in qualche modo far assaporare i loro cetrioli alla signorina, quasi ci mettemmo a fare le scommesse ma era un modo divertente per passare la serata senza un briciolo di malignità.
Dopo cena solita fermata al bar dell’hotel, sigaretta poi tutti in camera per una doccia veloce visto che prima non avevamo fatto in tempo.
Io e mio marito ci spostammo in camera di Antonio e Maura, con sorpresa come apre la porta Antonio vediamo stesa sul letto con un grosso telo sotto Maura a pancia in giù e su di lei a cavalcioni Giada, completamente nuda che le spalma una crema che sparge su tutta la schiena fino al bacino e la massaggia come una professionista.
In silenzio ci muoviamo intorno a letto e guardiamo senza dire nulla, Giada si avvicina con quel poco di seno alla schiena di Maura e gli fa i massaggi con quelle tettine che appena sporgono ma con dei capezzoli dritti e lunghi di almeno due centimetri di sporgenza, piccolissime aureole ma che strofinandoli così fa uscire dalla bocca di Maura dei continui versi piacevoli.
Antonio sottovoce mettendosi l’indice sulla bocca ci dice che sta facendole un tipo di massaggio che le darà dei benefici alla schiena della moglie, noi guardiamo divertiti ma in rigoroso silenzio.
Quando si rialza Giada, in piedi sul letto si mostra in tutta la sua mascolinità con polpacci e braccia da uomo, senza peli neppure sulla patata ma con delle labbra a dir poco pronunciate come fossero state tirate sui lembi appositamente.
Maura si volta e si mette supina, Giada si accuccia su di lei poggiando il sedere sopra le cosce e con altro olio la riprende e massaggiare, le attenzioni prima sulle spalle, collo, poi scende verso i seni, li non so quanto fosse diciamo professionale il massaggio ma la scena cominciava un pò a tutti eccitare compresa Maura.
I mariti cominciano sempre silenziosamente a guardare e a togliersi i vestiti rimanendo in mutande con evidenti bozzi, anche io un certo fremito sento salire, sono seduta a guardare ma la mano la porto l’avvicino a mio marito e gli tiro fuori il suo arnese e me lo metto a leccare, Antonio anche si avvicina a me, due per me vanno bene, così seduta mi coprono la vista di Giada e Maura ma due vogliosi arnesi me li gusto volentieri.
Ogni tanto scorgevo del movimento sul letto, Maura e Giada stavano facendo un 69 di tutto rispetto e tra le due c’era molta sintonia, Maura tirava fuori dei gridolini ogni tanto che non lasciavano dubbi, Antonio quasi fosse geloso ad ogni gridolino della moglie continuava a dire ma senti questa come gode, ma gli piaceva e non si staccava dalla mia lingua.
Giada sollevandosi sul letto mi chiama, Maura si sposta e va verso il bagno a darsi una rinfrescata per togliersi l’olio che aveva da ogni parte, Giada mi mette supina nel letto e comincia a stringermi e massaggiare i seni con i capezzoli che erano diventati ultra sensibili dalle attenzioni degli uomini, ma sotto i colpi di lingua di lei erano diventati incandescenti quasi a scoppiare.
La lingua e il modo di come mi toccava e massaggiava era molto sensuale, quasi si mangiava i miei seni e poi scese pian piano verso il ventre aprendomi le gambe spalancandole la sua testa sparì mi sollevava il bacino tirando verso di me le gambe fino a farmi vedere come la sua lingua cominciava a lasciarla scivolare dal buco del sedere arrivava a far venire fuori il clitoride che era impazzito al punto che sporgeva tra le mie labbra.
Non mi rendevo conto di ciò che accadeva intorno avevo le attenzioni di Giada e mi piacevano, ogni tanto sentivo Giada che mi incitava a dargli il mio succo non so bene se fossero tre diversi orgasmi o uno solo ma interminabile non lo so ma tremavo avevo delle piacevoli contrazioni che non riuscivo a controllare.
Esplosi con un piacere immenso che cercai di chiudere le gambe con forza e altrettanta ne sentivo da Giada che cercava di tenermele spalancate, feci un urlo che mai prima di allora così forte, riaprii gli occhi, avevo le attenzioni di tutti.
Maura era a quattro zampe sul letto mio marito dietro di lei e Antonio davanti a Maura, si erano fermati, un attimo di smarrimento da parte mia, poi dico tranquilli proseguiamo.
Giada si alza e va in bagno Antonio mi fa mettere carponi di fianco a Maura e comincia a prendermi per i fianchi, quando ricompare Giada ha una specie di mutanda con un fallo in lattice nero che lo continua a farlo volteggiare con la mano e ridendo ce lo mostra a me e Maura.
Ridiamo divertiti tutti alle parole di Giada che ora fa il jolly, può giocare con noi e con i maschietti, ma ci stiamo prendendo gusto sotto i colpi dei mariti alle nostre spalle che si erano scambiati i posti, Giada si toglie quella mutanda, sposta la sedia davanti a noi si siede e mettendo i piedi sul letto si spalanca la patata completamente rasata e lubrificandosi le mani comincia ad infilare ad una ad una le dita fino a vedere chiaramente la mano scomparire dentro, tutta la mano, torcendola e muovendola.
Giada ci guardava i seni sia i miei che quelli di Maura che si muovevano ad ogni colpo che ci davano i nostri mariti e si godeva la cosa continuando a penetrare e masturbare con tutta la mano, era un continuo sentire gridolini, grugniti, parole d’incitamento e anche qualche parola più grassa, chi da una parte e chi da un’altra.
Ognuno con i propri piaceri del momento, anche gli uomini si erano goduti i loro momenti culmini di spruzzi da ogni parte.
Non era finita, eravamo stese nel centro del letto Giada al centro e io e Maura una a destra e l’altra a sinistra poi ci disse che vuole provare una cosa che non ha mai fatto, vorrei che uno di voi maschietti mi penetrasse il sedere, non ho mai concesso questo a nessuno ma stasera lo voglio provare.
Antonio con la solita spavalderia subito si offrì di farlo lui, Giada si tolse da in mezzo a noi e si mise carponi con le ginocchia sul bordo del letto, i nostri mariti entrambi dietro le cominciarono a passare l’olio entrambi su tutto il sedere andando quando una e quando l’altra mano a lubrificare il buchino a turno, poi Antonio la prese per i fianchi e cominciò ad appoggiare e poi cercare di entrare aiutandosi con la mano, io e Maura mentre guardavamo attente ci accarezzavamo i seni vicendevolmente, e mio marito teneva ben aperte le chiappe di Giada.
Ci gustavamo le smorfie che faceva di riflesso Giada, poi fece un profondo respiro chiuse gli occhi e poi nuovamente un altro ancor più profondo, sono tutto dentro dice Antonio, Giada sussurra a mio marito di infilare le dita nella sua patata, non se lo fa ripetere.
Giada chiaramente godette in quel modo, che volle anche prendersi tutti e due gli attrezzi dei mariti contemporaneamente, mettendosi al centro.
Passammo una serata strepitosa, non so bene quanti orgasmi raggiungemmo, ma in quella stanza c’era profumo di piacere, profumo di essenze, profumo di….serenità.
Ci rivestimmo o meglio ci ritirammo nelle nostre camere mezzi vestiti in silenzio verso le 2 di notte senza che avevamo ancora rifatto i bagagli per la partenza che avremmo affrontata nel primo pomeriggio.
Natale è Natale e i mercatini sono sempre mercatini, ma quando sei con la mente libera e stai in buona compagnia è la cosa più eccitante e gratificante.
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