tradimenti
Il risveglio dei sensi

17.10.2020 |
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"La mia bocca scese sulla fica e la leccai con grande gusto..."
Mi ero reso conto che aver vissuto la mia sessualità in modalità virtuale (seghe, porno e rock'n roll!) mi aveva portato nel tempo a non essere in grado di entrare in profonda sintonia con la sfera sessuale più profonda della mia compagna. Lo avevo capito quando, pur potendola scopare a lungo e nelle varie posizioni, non riuscivo a venirle dentro. Mi dovevo fermare e poi dovevo immaginare una scena da film porno, che mi portasse in estesi.Questa cosa, che aveva funzionato bene per tanti anni di matrimonio, ora non mi soddisfaceva più. Lei, Tania (nome di fantasia) era l'ultima donna che avevo conosciuto durante il periodo di lockdown e, dopo aver chattato per tre mesi, finalmente riuscii a incontrarla a casa sua, di persona. Lei era stata categorica "Voglio una storia seria, duratura, e voglio essere baciata e scopata per bene, come merita una donna con la D maiuscola come me!".
Lei aveva mantenuto la sua parola. Aveva troncato tutte le relazioni con le sue conoscenze in chat e mi raccontava ogni momento più intimo della sua vita, con la massima naturalezza.
Suo marito non la baciava con la passione di un amante. Non le leccava la fica, non la accarezzava e non le sussurrava parole d'amore mentre la prendeva con forza e decisione. Era tutto questo che a lei mancava.
E a me, mancava proprio una donna che mi facesse sentire maschio, fino in fondo. Ho sempre adorato il bacio alla francese, prolungato e salivoso. A seguire, adoravo leccare la fica, per sentirne il sapore e dissetarmi del nettare che ne usciva. Avevo incontrato diverse donne negli ultimi anni, e ognuna di loro aveva un odore e un sapore particolare, intenso e molto piacevole. Ogni volta era una esperienza irripetibile.
Ma ancora avevo molto da imparare sulle donne, su come farle godere fino in fondo e come farle vibrare in un orgasmo intenso e fragoroso.
Tania era la donna perfetta per me. Una donna curiosa e interessata alla sperimentazione, che si era offerta di concedersi totalmente a me, disposta a provare cose nuove, senza confini prestabiliti. Non sapeva ancora fare un bel pompino e voleva imparare con me.
A me i pompini non hanno mai entusiasmato: sono geloso della mia cappella, forse a seguito di una operazione che ho subito da piccolo, proprio sul pisello. Un piccolo trauma, che mi sono portato dietro con gli anni. Ad ogni modo, nessuna donna incontrata fino a quel momento aveva mai apprezzato il mio cazzo (normalissimo nelle misure) come aveva fatto Tania.
Tania è una donna sulla quarantina, di corporatura media, con una terza di seno e un bel corpo affusolato. La prima volta che ci siamo visti, le ho detto "Ciao" e lei si è avvinghiata a me con un bacio che mi ha bloccato il respiro. La sua lingua guizzava sulla mia e esplorava la mia bocca e le mie labbra con passionale energia.
Io rispondevo con un forte abbraccio e carezze insolenti, su tutto il suo corpo, fino ad arrivare alla sua fica già grondante di umori.
Insomma, una insolita presentazione, per due persone che si erano incontrate di persona la prima volta.
Riuscimmo a staccarci e iniziammo a spogliarci. Fu energia allo stato puro. La mia bocca scese sulla fica e la leccai con grande gusto. Era pulitissima, e per questo spinsi la lingua dentro e le feci un bel servizietto completo, fino a farla venire una prima volta.
Non fu difficile capire che era venuta. Tania è una donna "urlatrice", una di quelle la cui voce si sente nel vicinato, senza grandi timori di essere udita dagli altri.
Senza tanti preamboli, mi chiese di scoparla alla missionaria. Per me, che sono un po' pesante, è una posizione piuttosto impegnativa, ma cercai di accontentarla. Mi voleva fortemente dentro, sempre più in profondità. Cercai di accontentarla, ma dopo un po' le chiesi una pausa e mi misi sdraiato. Lei allora mi saltò sopra e presi a cavalcarmi, come una amazzone furiosa. Era una sensazione bellissima, sentire sia la passione fisica che il suo desiderio, che alimentava la mia passione e il mio piacere.
Era tutto a posto, ma c'era qualcosa che non mi soddisfaceva, e sentivo che anche a lei mancava qualcosa.
Lei si staccò, ci baciammo a lungo e mi masturbai. Le venni sulla pancia, e lei fu contentissima. Era contenta di sentire il calore del mio seme su di lei.
In realtà, per venire, avevo ripensato a una scena di film porno, e non avevo pensato a lei. Mi sentii in colpa e non glielo dissi.
Lei mi confessò che provava molto piacere sul clitoride, e quando scopava le piaceva sfregare il clitoride su di me. Invece, non provava un piacere intenso dalla penetrazione in sé.
Capii che la nostra relazione sarebbe stata veramente interessante, se entrambi avessimo provato a lavorare su noi stessi.
Nei giorni successivi le confessai della mia abitudine nel guardare i film porno e nel fatto che ormai era diventato il modo principale per me per raggiungere l'orgasmo. Le chiesi di comprendermi, ma le promisi che avrei fatto del tutto per staccarmi da quel mondo immaginario, perché volevo godermi la sua passione, al massimo.
Da parte sua, lei mi confessò di essere ancora molto inesperta del mondo del sesso, e stava proprio aspettando uno come me per aprire le sue vedute.
Passarono alcune settimane prima di poterci incontrare di nuovo e decisi di cogliere l'occasione di esplorare qualcosa di nuovo, rifiutando i miei piaceri virtuali, a favore invece di una piena condivisione con Tania dei piaceri del sesso. Provammo a masturbarci in collegamento video, e fu bellissimo. Avevamo maturato una tale attrazione eun tale intrigo, da poter superare perfino la mancanza del contatto fisico.
Dopo alcune settimane ci incontrammo di nuovo. Come di rito, appena mi vide, neanche mi salutò e mi si avvinghiò attorno e mi infilò la lingua in bocca, stringendomi il pacco per sentire se fosse già duro. Restammo a baciarci per una decina di minuti, senza parlare. Il desiderio era tanto, e io senti il suo, infilando la mia mano nelle sue mutandine, fino a infilare il mio dito indice tra le labbra fradice di umori. Restammo così a gemere, avvinghiati, in piedi, incapaci di staccarci.
Con l'altra mano, percorsi le natiche e scesi in modo da posizionare il mio dito indice sul suo delicato buchino posteriore. La guardai negli occhi per vedere se voleva fermarmi; sarebbe bastato uno sguardo. Ma lei gemette, e io affondai la prima falange in quell'orifizio burroso, con un delicato massaggio. Sentivo che lei collaborava, e continuammo in quella silenziosa ma profonda e completa sintonia di turbinose sensazioni.
A un certo punto, lei staccò la sua bocca dalla mia e mi disse "Scopami!".
Eravamo pronti a fare qualcosa che avevamo già fatto insieme, ma con uno slancio diverso. Lei mi voleva "totalmente suo" e io stavolta mi sentivo pronto, completamente dedicato a lei, e senza i turbamenti delle mie fantasie pornografiche: sentivo i suoi respiri e il ritmo dei suoi gemiti. La stavo penetrando con la mente, ancor prima del mio cazzo. La feci sedere su di me, e mi feci cavalcare. Da brava amazzone, si gustava il cazzo duro sobbalzandovi sopra come una forsennata. I suoi seni mi ballavano davanti e, a turno, ne succhiai i turgidi capezzoli. Per riprendere slancio, mi baciava e liberava la sua lingua nella mia bocca, scambiandoci i nostri sapori.
Dopo un po' le chiesi una pausa, perché il mio cuore stava dando segni di una eccessiva accelerazione.
Ci stendemmo di fianco pronti per un bel 69. Iniziammo a baciarci, senza guardarci. Lei mi baciava la cappella, leccava le palle, mi carezzava le gambe. Io le baciai il ventre e, sollevandole una gamba, affondai la mia lingua tra le sue labbra. Iniziarono i gemiti e le prime urla. Sapevo che era abituata all'orgasmo clitorideo, per cui, con pazienza e determinazione, misi a nudo il piccolo clitoride e lo scappucciai per bene. Iniziai a leccarlo con un po' di saliva e a sollecitarlo con la punta della lingua. Sentii che i suoi gemiti si facevano sempre più forti e a un ritmo sempre più sostenuto. L'istinto mi fece affondare la bocca sulla fica e affondai la lingua tra le labbra, aspirando il nettare profumato e saporito che ne fuoriusciva. Spinsi la lingua dentro, e poi aspirai, fino ad arrivare al clitoride, che mordicchiai dolcemente con le labbra. Dopo un paio di passaggi, intensi e decisi, sentii le sue urla di piacere, fino ad uno spasmo finale: era venuta!
Fu una gioia indescrivibile per me: era la prima donna nella mia vita che mi aveva reso artefice e partecipe del suo piacere. Una sensazione unica e indimenticabile.
Non ero venuto, ma non era importante. Avrei potuto farlo più tardi, con calma.
Ci riposammo in quella posizione da 69 e parlavamo, in modo disteso, dandoci qualche bacetto, per condividere qualche dolce effusione.
Avviammo un discorso serio e, mentre lei parlava, le infilai un dito nella fica, e lei si fermò. Le dissi "Continua a parlare, che c'è? Lasciami esplorare!". Lei provò a continuare a parlare, per qualche minuto. Il mio dito continuava a saggiare la parete interna della vagina, spingendo verso l'alto, cioè verso il ventre. Nel frattempo, con l'altra mano le massaggiavo il ventre. A un certo punto, Tania interruppe il suo discorso e iniziò a ansimare, a un ritmo sempre più accelerato, in un crescendo incontrollato: venne una seconda volta. Ma, questa volta, non era un orgasmo clitorideo, era di altro tipo, più profondo, e più intenso.
Tania mi confessò che non aveva mai provato un piacere simile. Mi sentii il "suo" uomo. Ci rilassammo un attimo, lei mi prese il cazzo in mano e io sborrai quasi subito, mentre la baciavo. Continuammo a stare abbracciati, bagnati nei nostri umori. Avevamo raggiunto il paradiso e avremmo condiviso ancora quel cammino, ancora altre volte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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