Prime Esperienze
Confessioni di un segaiolo pentito

27.09.2020 |
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"La situazione si è protratta fino a poche settimane fa..."
Questo non è un racconto come gli altri. Non è un racconto che si legge per soddisfare la curiosità o la fantasia erotica, in un momento di spensieratezza.Ne ho letti molti di racconti, quando ero in quello stato, di piacevole curiosità e voglia di immergermi in intriganti fantasie.
No, questo è un racconto diverso, e deve essere letto con calma e con la testa. Ovviamente, può piacere oppure non piacere e ognuno è libero di dare la sua opinione.
Sono nato e cresciuto in una famiglia tradizionale, osservante della rigorosa disciplina cattolica, in cui di sesso si è sempre parlato in modo molto velato ed indiretto: era uno di quegli argomenti che non dovevano essere trattati in presenza dei minori.
Perciò, fino all'età di 10 anni, il mio "pistolino", serviva solo per fare pipì.
I primi dubbi arrivarono quando trovai alcuni giornalini porno di mio cugino, più grande di me di 10 anni: come mai c'erano alcune persone che bevevano la pipì direttamente dal pistolino che, per di più, era pure lungo e diritto?
Non riuscivo a capire.
Ero abituato al fatto che mia madre, l'unica donna nuda che avevo visto, era sprovvista di pistolino. A lei non serviva, e faceva la pipì da seduta: nulla di strano. Io e mio padre facevamo la pipì in piedi, mentre lei era seduta: tutto lineare.
Poi, dalla scuola di campagna in cui avevo frequentato le elementari, passai alle scuole medie, nella cittadina vicina. Cominciai a sentire discorsi diversi, con le prime battute sconce su chi ce l'aveva piccolo, che era sfottuto da chi diceva di averlo lungo e grosso. Qualcuno diceva anche che si faceva le seghe e che sborrava.
Era un linguaggio strano, per me, ma non osavo chiedere, per paura di apparire come il solito ragazzino ritardato di campagna. E, infatti, prestai attenzione a tutti quei discorsi di cui si parlava in modo diverso, con malizia e con molta volgarità.
Presto capì che se tenevo stretto il pistolino tra le gambe, e le sfregavo, dopo un po' arrivava uno stimolo strano e usciva del liquido cremoso: scoprì così la mia prima sega!
Non avevo ben capito cosa fosse e a cosa servisse, ma mi piaceva. Avevo anche capito che era una di quelle cose che durante la dottrina, il prete diceva "atti impuri": mi confessavo anche se, in tutta sincerità, non capivo dove fosse stata l'impurità, il peccato!
Iniziò la mia lunga carriera di segaiolo!
Ci volle un po' di tempo prima di capire che la sega fatta con la mano è più elaborata, rispetto a quella fatta fregandosi il cazzo tra le gambe.
Ma ero bravo ad imparare: mi documentai con la ricca dotazione di materiale dei miei cugini. Di mio cugino, studiavo i giornali porno e i fumetti (come non citare il mitico "Tromba"!), con la ricca collezione di immagini in posizioni e situazioni assolutamente esplicite. Invece, di mia cugina, leggevo la vasta collezione di fotoromanzi (meno espliciti, ma più ricchi di situazioni di "contesto") e i giornalini per ragazze (anche qui, come non citare il famoso "Cioè"!).
Dunque, una ottima formazione teorica, ma la pratica scorreva monotona, a suon di seghe manuali e solitarie: minimo 2, ma spesso anche 3 o 4 al giorno, ciascuna delle quali era seguita da una buona fetta di pane e marmellata!
Secondo gli insegnamenti del prete della parrocchia, avrei dovuto accusare disturbi fisici oppure calo della vista, ma io invece stavo benissimo!
Certo, dovevo confessarmi per gli atti impuri commessi, e questo mi dava un po' di tormento alla coscienza.
Dopo l'adolescenza, le seghe mi hanno accompagnato per tutta la mia vita, finora, a 50 anni passati. Per la precisione, seghe e porno sono stato il mio "pane spirituale", compagni sia nei momenti felici che in quelli meno felici. Alcune persone, nei momenti difficili trovano conforto nella Nutella; nel mio caso, un bel porno e un paio di seghe, mi hanno sempre rimesso in piedi, più vigoroso di prima.
Non so se è un caso, ma fino a 26 anni sono stato vergine. Forse, nel mondo delle seghe, le donne sono perfette, sia nei modi che nel fisico e nelle posizioni. Nel mondo reale, invece, avevo molta difficoltà ad affrontare i rifiuti, quando provavo ad approcciarle, in modo goffo e impacciato. Che dire: le donne migliori erano quelle immaginarie, dei porno, che mi godevo grazie alla mia attività fisica manuale, di cui ero ormai diventato fieramente esperto!
Ho perso la verginità, se così si può dire, una notte di disperazione in cui, per paura di morire vergine, decisi di incontrare una prostituta. Fu una esperienza pietosa, per la mia dignità, anche se di lei ho ancora un ricordo bellissimo. Mi recai in una zona famosa per il meretricio di strada. Vidi una bella ragazza, le parlai con la voce tremolante, lei salì in macchina e ci appartammo in un angolo buio. Era una ragazza mulatta, giovane, con un bellissimo corpo. Feci appena in tempo a mettere il preservativo e avvicinarmi a lei, e venni subito; non vidi nulla e non ricordo altro. Tornai a casa, e per parecchio tempo ancora, continuai a segarmi con fierezza.
A 28 anni arrivò la prima ragazza reale. La conobbi per caso, a una festa. Era più grande di me e parlavamo molto bene insieme. Ci vedemmo un paio di volte e stavamo bene. La terza volta che ci vedemmo, venne a casa mia, e feci la prima scopata reale.
Era tutto bello: i baci, le carezze, gli abbracci, le coccole. E, in più, io ero sempre stato convinto della superiorità dell'amore, rispetto al sesso.
Le cose andarono bene per un paio di anni: prestazioni sessuali dignitose e molta felicità.
Poi ci fu un incidente: rischiai di morire affogato durante una nuotata in acque pericolose. Quel giorno, nello stesso posto, un ragazzo morì veramente. Ci rimasi malissimo. Il mio orgoglio maschile si annullò definitivamente. Mi sentì distrutto; la mia virilità era scomparsa.
La mia (all'epoca) fidanzata, fu molto comprensiva e cercò di starmi vicina.
Da allora, la mia carica sessuale non è più ritornata quella di prima.
Ma ritrovai di nuovo conforto nei porno (stavolta erano video, abbondantemente presenti in rete!) e nelle seghe. Piano piano, ritrovai il piacere del sesso, il piacere di godersi dei momenti di intimità, con i miei ritmi e nei tempi a me più congeniali.
Allo stesso tempo, i rapporti con la mia fidanzata erano diventati meno avvincenti. Potevo scopare per ore e ore, ma senza orgasmo. Da un lato, pensavo fosse un vantaggio e non ci avevo dato peso. In fondo, l'orgasmo lo potevo provare quando volevo, in modo privato.
La situazione si è protratta fino a poche settimane fa.
Nel frattempo, mia moglie aveva perso ogni appetito sessuale e io ho provato l'ebrezza della trasgressione in rete. Dopo diverse avventure, sono approdato alla mia prima amante regolare. Con lei le cose sono cambiate e ho aperto gli occhi.
Lei mi vuole. Vuole godere veramente e vuole vedermi godere. Adora vedermi sborrare e vuole sentire il mio seme, quando le arriva sulla pelle. E' stata una sensazione nuova, mai provata prima. Per la prima volta, in vita mia, ho avuto l'occasione di incontrare una donna "vera", che adora portarmi all'orgasmo e adora godere con me.
A questo punto, mi sono reso conto che i porno e le seghe mi avevano "bruciato" la passione: facevo fatica a provare un orgasmo insieme a una donna, a seguire i suoi tempi e a proporre i miei tempi, condividendo il tutto.
Ho capito che anni e anni di seghe mi avevano portato a chiudermi in me stesso e a non condividere l'esperienza più intensa che si possa vivere nella coppia: l'orgasmo.
Da qualche settimana ho chiuso con i porno e le seghe solitarie.
Quando ho voglia di farmi una sega, la chiamo e condividiamo l'orgasmo. Per me è importante che lei mi veda mentre vengo e mentre le dedico il mio piacere.
Non so quanto durerà, ma certamente ho imparato a vedere il mondo dell'erotismo con un'altra prospettiva, da quella solitaria a quella di coppia. Per me è insopportabile l'idea di stare con una donna che ti desidera e di non riuscire a sborrare.
Ora è un periodo di riadattamento. Magari, tra qualche tempo ricomincerò a praticare qualche sega solitaria che, tutto sommato, sono convinto che faccia bene al fisico e allo spirito.
Ad ogni modo, condividere il sesso è una bellissima sensazione, soprattutto quando si ha la fortuna di farlo con una persona con cui si ha un bel feeling. Una volta ci siamo masturbati insieme, io lei e lei me: è stato stupendo!
Per il futuro, mi piacerebbe imparare a masturbare una donna. Mi rendo conto che non è facile (soprattutto perché spesso le donne mentono), ma sono molto entusiasta di imparare e di perfezionarmi!
Se qualcuno fosse arrivato a leggere fin qui, mi permetto di suggerire (soprattutto ai maschi) il film "Don Jon", un film indipendente del 2013 scritto, diretto ed interpretato da Joseph Gordon-Levitt, che ho visto per caso in tv e che credo sia una versione moderna di "Dongiovanni".
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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