tradimenti
L’amica Della Mia Ragazza - Parte 2

26.08.2024 |
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"Esco di fretta mentre con il piede cerco di strusciare proprio sopra le gocce di sborra vicino alla porta per cancellare ogni traccia..."
Inutile nascondere che i giorni successivi il mio pensiero correva sempre a quanto successo in macchina con Michela. Inutile anche dire che avevo prontamente cancellato ogni traccia dei suoi messaggi. Da parte sua comunque tutto taceva. Mentre facevo tali ragionamenti uscito dalla facoltà mi ero recato a casa della mia ragazza Chiara.Busso al citofono e rispondo con il classico dei classici: "sono io amore". Il cancello si apre, l'ascensore è occupato e decido di fare a piedi i due piani di scale. Busso alla porta. La porta si apre e il mio cuore si ferma. Ad aprire la porta Michela che mi lancia un sorriso divertito e carico di malizia. Dietro di Lei Chiara che mi guarda e dice:" entra amore, Michela si ferma qui il pomeriggio perché oggi la lezione è stata davvero tosta e abbiamo bisogno di fermarci a riflettere ora che le informazioni sono fresche".
Chiara viene verso di me e mi abbraccia baciandomi il collo. Michela osserva la scena divertita. Chiara scioglie il suo abbraccio e mi dice: "ci siamo fatte delle piadine, ne ho lasciata una anche a te, ora vado un attimo in bagno poi io e la Miki ci mettiamo a studiare". Chiara sparisce nel bagno chiudendo la porta.
Michela mi sorride. Indossa un vestitino estivo poco sopra il ginocchio. Sto per parlare ma mi anticipa facendo: "la piadina è in cucina, è saporita anche se sulla mia avrei gradito un po' della tua sborra". La guardo e rispondo: "zitta Miki, sei impazzita?". In realtà il mio cazzo è diventato subito di marmo sentendola parlare così. Lei mi sorride ma noto che intanto si sta alzando il vestito.
Cerco di fermarla: "Miki sei impazzita davvero, Chiara potrebbe uscire da un momento all'altro, che cazzo fai?". Lei mi guarda divertita e aggiunge: "Allora faresti meglio a togliermi velocemente le mutandine perché sino a che non lo fai io il vestitino non lo tiro giù. Poi vediamo cosa ne pensa la tua Chiara o magari vediamo se ti ritiene abbastanza fotogenico nella foto dove sei in macchina a farti succhiare l'uccello da me".
Vivo dentro di me un misto di emozioni contrastanti ma pur di togliermi da quella situazione mi avvicino a Michela e le sfilo il perizoma. Osservarle la figa da vicino me lo fa diventare ancora più duro. Non faccio in tempo ad alzarmi che la sua mano mi stringe il cazzo da sopra il pantaloncino. Mi sorride e dice "e bravo il fidanzatino premuroso, già tutto duro per la figa della migliore amica della sua ragazza. Ora prendi il mio perizoma e lo tieni nella tasca tutto il pomeriggio e quando Chiaretta esce dal bagno ci vai tu e ti togli il boxer. Voglio poter utilizzare questo cazzo quando voglio".
Provo a replicare mentre in realtà sto già infilando il perizoma in tasca per paura che Chiara esca dal bagno. Michela mi ferma con un dito sulle labbra mentre ha ancora il mio pacco pulsante tra le mani, poi aggiunge: "ricorda sempre della nostra splendida foto insieme". Sento la chiave della porta del bagno e mi stacco da lei. Sorrido quasi imbarazzato a Chiara e vado in bagno.
Sono arrapatissimo, in tasca ho il perizoma di Michela, e sto sfilando il mio insieme al pantaloncino. Il mio cazzo svetta durissimo. Rimetto il pantaloncino rendendomi conto di avere due problemi. Il primo è dove cazzo metto ora il boxer, il secondo, ben più importante, è nascondere la grossa erezione ora ancora più visibile senza boxer.
Esco dal bagno cercando di fare i pensieri più disparati al fine di placare il mio cazzo, mi dirigo verso la borsa e dentro una tasca interna ficco il mio boxer fingendo di cercare qualcosa. Le ragazze fortunatamente sono in salotto che parlano della lezione anche se di soppiatto Michela mi lancia un'occhiatina. Passo di sfuggita e provando a togliermi dal problema dico: "vado i cucina a mangiare la mia piada, buono studio".
Rispondono qualcosa che non riesco ad intercettare essendo già girato per andare in cucina e per nascondere il bozzo nel pantaloncino. Raggiunta la cucina mi sento relativamente salvo. Provo a calmarmi mangiando la piadina mentre origlio le ragazze di là. Evidentemente Michela è di tutt'altro avviso perché le sento dire che ha sete le sento chiedere a Chiara se anche Lei vuole un pò d'acqua. Sento Michela dire a Chiara di non preoccuparsi che ormai conosce quella casa a perfezione e che pensava lei a prendere l'acqua. Qualche passo e Michela entra in cucina sorridendo.
Mi alzo di scatto quasi come a voler scappare non facendo altro che rendere ancora più evidente la mia erezione. Michela sorride e dice: "vedo che sei molto contento di vedermi". Mentre dice queste parole si accovaccia dinanzi a me infilando da sotto una mano nel mio pantaloncino e tirando fuori da uno dei buchi delle gambe il mio uccello durissimo. Al contatto con la sua mano il mio pesce si scappella immediatamente colando pre-seme. Michela inizia a succhiare. Non riesco a parlare, non riesco a fermarla, anzi mi ritrovo con le mani sulla sua nuca mentre spingo ancora e ancora il mio cazzo dentro le sue labbra.
Mi desta Chiara che dal salone chiede a Miki se ha trovato l'acqua. Sento le parole della mia ragazza e vedo la sua amica staccarsi dal mio uccello e con ancora un rivolo di saliva tra le sue labbra e il mio uccello rispondere: "arrivo tesoro". Michela mi guarda e mi dice mentre prende l'acqua: "prima di andare via voglio la tua sborra dentro di me". Si volta e se ne va in salone.
Passo la successiva ora fingendo di guardare la TV in cucina mentre sono incapace di fare un ragionamento di senso compiuto. Il mio cazzo è sempre di marmo e le mie palle sono sempre più cariche. Il citofono mi desta. Rizzo le orecchie e sento Chiara rispondere e dire: "scendo". Poi aggiunge: "amore è il corriere vado un secondo a prendere il pacco e salgo, non porto le chiavi, apritemi voi". Rispondo con il classico si amore muovendo i miei passi verso il salone mentre sento la porta che si chiude.
Michela non perde tempo si avvicina e infila la sua mano nel pantaloncino iniziando subito a menarmi il cazzo. Mi prende la mano e se la porta sulla figa: "dai Cristiano riempimi la figa". Non capisco più un cazzo. Infilo la mia lingua tra le sue labbra mentre la spingo verso la porta di casa. La giro e la piego sulla porta. Quella troia di Michela si alza subito il vestito mentre io tiro fuori il mio cazzo duro e completamente scappellato dal pantaloncino. Inizio a fotterle la figa come se non avessi mai desiderato altro nella vita, i colpi si susseguono forti e profondi. Lei si morde il vestitino cercando di non fare rumore mentre geme.
Improvvisamente vedo vibrare il suo orologio mentre compare la scritta Alessandro. Per un attimo avevo cancellato dalla mente che fosse anche la ragazza di un amico oltre che la migliore amica della mia ragazza. Rallento un attimo sussurrandole che la stava chiamando Alessandro. La sua risposta mi fece diventare ancora più maiale, mi guardò e disse: "continua a fottermi Cristiano che sto per venire, lo chiamo dopo quel cornuto".
Ero a limite, continuavo a spingere mentre si sentiva chiaramente il suono del colpi del mio bacino sul suo culo. Rallentai un attimo: "sto per venire" dissi. Michela mi spiazzò ancor una volta: "anche io Cristiano, avanti riempimi la figa di sborra prima che torni la tua fidanzatina". Continuai a spingere mentre fiotti di sborra si riversavano dentro Michela che gemeva con ancora il vestitino tra le labbra.
Il suono del campanello della porta mi raggelò. Il mio cazzo ancora duro era dentro Michela oscenamente a pecora poggiata propria alla porta dove dietro aspettava bussando la mia ragazza. Sfilo il cazzo da Michela rendendomi contro mentre lo metto dentro il pantaloncino di quanto sia sporco di sborra. Tirandolo fuori vedo alcune gocce cadere sul pavimento direttamente dalla figa di Michela.
Io mi dileguo verso la cucina mentre sento Michela aprire la porta. Resto con il fiato sospeso ma in realtà Chiara inizia a parlare del vestito che è arrivato e che aveva ordinato. Sento la necessita di uscire. Mi sento in colpa ma di contro sono ancora duro. Torno in salone fingendo la telefonata di un compagno di corso rimasto a piedi. Prendo la borsa e d'istinto mi copro il pacco. Guardo Chiara e le lancio un bacio poi dico:" ciao Michela alla prossima". Le prime parole che mi erano venute in mente. Osservandola meglio noto che sulla gamba le sta colando della sborra. Sento il mio cazzo tornare duro. Esco di fretta mentre con il piede cerco di strusciare proprio sopra le gocce di sborra vicino alla porta per cancellare ogni traccia.
Chiudo la porta dietro di me, il mio pantaloncino è completamente imbrattato di sborra. Mi vibra il cellulare. È Michela che dice: "mi hai inondato di sborra maiale. Il mio perizoma puoi tenerlo, me lo ridai la prossima volta". Infilo la mano nella tasca sfilando il perizoma di Michela. Me ne ero completamente dimenticato.
Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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