trans
Ho superato il limite

02.07.2025 |
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"Sara si sdraiò con le gambe spalancate e io mi immersi tra le sue cosce, leccandola con avidità, mentre Alexia si posizionava dietro di me..."
Mi chiamo Marco, ho 41 anni, vivo a Padova e conduco una vita che molti definirebbero ordinaria.Ma dietro quella superficie si celano fantasie che, fino a qualche tempo fa, avevo solo sussurrato a me stesso. Poi è arrivata A69, e tutto è cambiato.
Su quella piattaforma ho conosciuto Sara: elegante, trentacinquenne, occhi verdi e un sorriso indecente. Poi è comparsa Alexia, una donna trans che emanava sicurezza e desiderio in egual misura. Alta, longilinea, con un viso perfetto e un corpo che sembrava scolpito per la tentazione.
I nostri scambi erano diventati quotidiani: audio, foto, fantasie. Erano entrate nella mia mente, e in breve, nella mia pelle. Poi è arrivato l’invito: una sera, da loro. Un piccolo appartamento a Padova, arredato con gusto e illuminato solo da una luce soffusa nel salotto.
Appena entrai, fui accolto da Sara, vestita con un abito corto color vino, senza reggiseno. I suoi capezzoli si intravedevano, tesi. Alexia era appoggiata al bancone della cucina, con un top trasparente e pantaloncini attillati che lasciavano ben poco all'immaginazione. Il mio sesso reagì all’istante, tradendo ogni pensiero razionale.
Ci sedemmo sul divano. Le parole si facevano più lente, le mani cominciavano a sfiorarsi, le gambe si incrociavano. Alexia si avvicinò e mi baciò. La sua lingua era decisa, esplorativa, calda. Sara si inginocchiò davanti a me, mentre Alexia mi accarezzava la nuca con dita leggere.
Sara mi slacciò i pantaloni con lentezza sensuale, gli occhi fissi nei miei mentre liberava il mio cazzo, già duro. Iniziò a succhiarmelo con delicatezza, la lingua che girava intorno al glande, le labbra che lo inghiottivano con una fame seducente. Alexia, nel frattempo, si era già spogliata: il suo cazzo eretto era una dichiarazione senza compromessi.
Si inginocchiò accanto a Sara e, con un sorriso complice, iniziò anche lei a succhiarmi. Due bocche su di me, che si alternavano e si baciavano tra un passaggio e l'altro. Mi guardavano dal basso con occhi affamati. Alexia mi prendeva tutto in gola con maestria, mentre Sara si concentrava sulle palle, le leccava, le succhiava con dolce violenza.
Ero al limite, tremavo, ma trattenevo il piacere.
Alexia si alzò e si mise davanti a me. Il suo cazzo era a pochi centimetri dal mio viso. Lo presi con una mano e iniziai a leccarlo lentamente, guardandola negli occhi. Il sapore salmastro della sua pelle, la consistenza tesa e dura, il gemito profondo che le sfuggì… tutto mi eccitava all'inverosimile.
— Che uomo... — sussurrò Sara, mentre si toccava, le dita che affondavano nella sua figa bagnata.
Alexia mi scopava la bocca lentamente, tenendomi per i capelli, decisa. Poi si fermò.
— Sul letto.
Mi portarono in camera, completamente nudo. Sara si sdraiò con le gambe spalancate e io mi immersi tra le sue cosce, leccandola con avidità, mentre Alexia si posizionava dietro di me. Sentii il lubrificante scivolare tra le natiche, le sue dita che mi preparavano, e poi il suo cazzo che entrava in me con una lentezza studiata.
Sara gemeva sotto la mia lingua, il suo sapore mi inondava. Alexia mi possedeva da dietro con decisione, ogni affondo era un colpo al cuore, un’onda che mi attraversava.
Poi arrivò il momento della doppia penetrazione.
Mi sdraiai. Alexia si posizionò sopra di me e si calò lentamente, prendendomi dentro. Sentivo il suo cazzo duro contro il mio ventre, mentre cavalcava con ritmo ipnotico. Poi Sara si sedette su di me e si calò con lentezza, prendendomi dentro di sé. La sensazione fu devastante. Due corpi, due calori, due piaceri diversi e perfettamente sincronizzati.
Sara venne per prima, urlando forte. Alexia mi prese la testa tra le mani e mi venne in faccia con uno scatto profondo e violento, gli occhi chiusi, le labbra aperte in un sospiro selvaggio. Mi strofinai tra le sue cosce, leccandola ancora mentre il suo sperma colava sulla mia pelle.
Mi alzai, e con Sara in ginocchio, le venni sul viso con uno schizzo potente. Lei sorrise soddisfatta mentre se lo spalmava sulle labbra come un rossetto osceno.
Restammo sul letto ancora a lungo, esplorandoci senza fretta, a turno. Ci fu tempo per altri giochi, altri baci, altri orgasmi condivisi, tra dita, lingue, sospiri e carezze che non sembravano voler finire mai.
Ma proprio quando credevo che la notte avesse dato tutto… Alexia tornò con una benda di seta nera.
— Chiudi gli occhi, Marco. — sussurrò, mentre mi legava delicatamente.
Sara mi prese per mano e mi guidò sul bordo del letto. Le voci erano ovattate, i sensi acuiti. Sentivo solo il respiro delle due, i loro movimenti, e il mio cuore battere come un tamburo.
Poi sentii un calore nuovo, un’altra lingua, un’altra bocca. Le mani non erano più due. Qualcuno, o qualcuna, si era aggiunto. Il mistero mi fece esplodere.
Venni una seconda volta, urlando, completamente perso.
Quando mi tolsero la benda, vidi tre sorrisi.
— Ti avevamo detto che sarebbe stata una serata… indimenticabile.
E lo fu.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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