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Non più vergine...


di Virnissima
16.05.2017    |    30.962    |    21 9.5
"Prologo Sino ad oggi ho sempre raccontato storie frutto della mia fantasia che, in alcuni casi, sarebbero impossibili da realizzare o comunque non vi è mai..."
Prologo
Sino ad oggi ho sempre raccontato storie frutto della mia fantasia che, in alcuni casi, sarebbero impossibili da realizzare o comunque non vi è mai stato in me il desiderio di renderle reali in tutto ciò che scrivevo. Oggi invece voglio scrivere di una cosa che mi è realmente accaduta in quanto, dopo una lunghissima attesa, ho finalmente perso la “verginità”. Probabilmente non sarò precisissima nei dettagli poiché in molti istanti mi sono lasciata completamente andare e la mia mente si è come offuscata presa com’era dalla passione e dal desiderio.
La Storia
Conobbi Mister X, lo chiamerò così per tutelarne la privacy, tramite internet in uno di quei siti in cui ci si iscrive nella speranza di conoscere delle belle persone con cui poter condividere anche solo pensieri e parole. Non che non desiderassi trovare qualcuno da incontrare, mi era già capitato, ma quelli erano stati attimi fugaci, quasi rubati, che non mi avevano mai portata ad avere un rapporto completo lasciandomi un senso di grande insoddisfazione.
Rimasi subito colpita dai suoi modi, era sempre gentile, educato e inoltre scriveva anche bene; è incredibile come sempre più spesso ricevo messaggi da persone che non riescono a mettere insieme una frase di senso compiuto o che comunque abbia soggetto, verbi, aggettivi e avverbi nella giusta collocazione.
Con il passare dei giorni i messaggi si fecero sempre più audaci e aumentava in me il desiderio di incontrarlo. La cosa che più mi colpì di lui fu la sua infinita pazienza nei miei confronti. Già, sono l’eterna indecisa che si fa mille problemi. Sarà la poca stima che ho di me o il fatto che stento a volte a trovare la mia femminilità quando guardo nello specchio, fatto sta che ogni volta che stavamo per fissare un appuntamento per qualche motivo si finiva per rinunciarvi. Devo dire che mai vi fu da parte sua la benché minima pressione, anzi mi invitava sempre a prendermi il tempo necessario.
Dopo tanto penare riuscii a vedere Mister X per ben due volte. La prima volta fu un incontro breve di cui non vi parlerò in questo racconto, non perché non fu piacevole, anzi fu proprio quel primo incontro a convincermi che era la persona giusta, quella a cui avrei potuto concedermi fino in fondo.
Ci ritrovammo in un caldo pomeriggio di Aprile; chiesi un permesso per uscire prima da lavoro e mi incamminai verso la sua alcova. Al mio arrivo lo vidi affacciato al balcone che mi faceva segno su dove parcheggiare l’auto. Appena scesa dalla macchina le mie gambe iniziarono a tremare, non certo per i tacchi visto che non ero en-femme con tutto ciò che mi occorreva ben riposto nello zaino alle mie spalle, quanto per quello che stava per succedere e su cui avevamo tanto fantasticato negli innumerevoli messaggi.
Trovai la porta aperta e, una volta dentro, udii la sua voce indicarmi il bagno in fondo al corridoio. Apprezzai tantissimo questo suo gesto di fine cortesia nel non accogliermi nei miei panni maschili, ma la sua classe non era certo in discussione. Mi infilai nel bagno e mi spogliai completamente. Dopo essermi lavata iniziai ad indossare ogni singolo capo contenuto nel mio zaino e, prima di mettere la parrucca, impiegai molto tempo a truccarmi. Non sono mai stata brava a farlo, ma mi impegnai molto affinché riuscissi a fare del mio meglio. Volevo essere perfetta, volevo sentirmi desiderata, volevo accendere tutta la sua eccitazione.
Mi guardai allo specchio, ero pronta!! Di nuovo le mie preoccupazioni, le mie ansie su quanto potessi essere all’altezza delle sue aspettative. E se non fossi riuscita ad andare fino in fondo? Lo avrei deluso. Probabilmente avrei deluso anche me. Già, nei giorni precedenti mi ero detta che se non fosse andata bene avrei riposto Virna in un vecchio sottoscala e dimenticata per sempre. Avevo tenuto questo pensiero per me in quanto non volevo dargli questa responsabilità. In fondo se fosse andata male la colpa era solo e soltanto mia.
La mia preoccupazione più grande era il fatto di non riuscire a far si che lui entrasse dentro di me. I miei giochi in solitaria si erano sempre rivelati alquanto faticosi e spesso dolorosi. Certo il desiderio aveva sempre vinto, ma con tanta pazienza e ostinazione. Inoltre, come avevo avuto già modo di appurare nel precedente incontro, la dotazione di Mister X era di tutto rispetto e in un certo qual modo dovevo farmi trovare pronta. Aprii lo zaino e presi il plug che mi ero portata, lo spalmai bene di lubrificante e lo inserii nel mio buchino stretto. Per qualche strana ragione non ne volava proprio sapere di restare dentro, nonostante lo spingessi giù in fondo usciva quasi completamente. L’eccitazione del momento stava rendendo la mia “buchina” già pronta alla penetrazione? Alla fine strinsi forte i glutei e uscii dal bagno.
Penso che avvertì i il suono del mio tacco dodici perché uscì da quella che credo fosse la cucina e mi venne incontro. Vedendomi sorrise, forse avevo fatto colpo o comunque ci speravo.
Una volta di fronte a lui accadde qualcosa che con il senno di poi mi sorprese. Sarà stato il desiderio o la voglia di rompere il ghiaccio per una situazione che poteva farsi imbarazzante, fatto sta che allungai subito una mano poco al di sotto della sua cintura. Nonostante il tessuto dei pantaloni riuscii a sentire il suo sesso che mise in me tanta eccitazione da stringerlo forte tra le dita. Sentendolo crescere, anche se non ancora al pieno del suo vigore, lasciai la presa per evitarne la completa erezione in quanto mi piace che avvenga nella mia bocca.
A quel punto dissi una cosa stupida:
- Sigh, il plug che ho dietro non vuole proprio saperne di stare dentro.
Non ricordo bene cosa rispose, so solo che allungò una mano dietro e lo spinse dentro. Mi prese per mano e mi condusse nella stanza. Lo feci sedere sul letto e iniziai ad armeggiare per togliergli i pantaloni e i boxer. Mi inginocchiai di fronte a lui e afferrai saldo il suo sesso iniziando a far roteare la mia lingua sul glande. Sentii il suo sesso prendere consistenza nella mia bocca fino quasi a soffocarmi; ad ogni mio affondo cresceva ed io stentavo a contenerlo tutto.
A quel punto non ricordo se fu lui o io a prendere l’iniziativa, ma mi ritrovai carponi sul letto con lui che armeggiava dietro di me. Pensai che il momento tanto atteso era arrivato e il pensiero andò subito alle dimensioni del suo sesso. Fu dolcissimo. Con una maestria da far invidia ai migliori degli amatori, entrò lentamente e dolcemente dentro di me senza che provassi dolore o comunque meno di quanto mi aspettassi. Su mia richiesta attese qualche istante che mi abituassi e poi iniziò un lento movimento.
La mia mente si offuscò; quel piacere del tutto nuovo e diverso da quello che avevo fino ad allora provato nei panni maschili invase tutta la mia testa e il mio corpo. Ansimavo accompagnando i suoi movimenti affinché affondasse dentro di me. Non so quanto durò, ma non volevo che smettesse. Volevo cullarmi all’infinito in quelle nuove e mai provate sensazioni.
Ad un tratto lo sentii uscire; mi girai di scatto pronta a pregarlo di continuare e con il timore che fosse arrivato. Lui, invece, mi prese per mano e mi portò in un’atra stanza.
- Vieni sul divano
Lo seguii barcollando sui tacchi, mi fece inginocchiare sul divano, mi spinse dolcemente per farmi appoggiare al muro e alla spalliera, ed entrò di nuovo lentamente dentro me. Questa volta i suoi colpi furono più veloci, più decisi e, se possibile, il mio piacere più travolgente e più intenso. Il mio ansimare si mischiò al suo mentre il piacere continuava a salire. Iniziai a incitarlo con parole forti a cui lui rispose a tono. Sentirmi dire certe cose mi eccitò ulteriormente fino a volere che arrivasse dentro di me e glielo dissi.
Avvertii gli ultimi colpi e il suo seme salire fino a gonfiare ancor di più il suo sesso ma a causa del condom non percepii i suoi schizzi. Quando uscii da me ebbi quella sensazione di vuoto di cui spesso avevo letto e trovato quasi ridicola. Mi sembrava impossibile che si potesse avere quel senso di svuotamento e invece ora la stavo sperimentando, ahimè, sulle mie carni.
Tornammo a stenderci sul letto entrambi sfiniti; mi invitò a toccarmi cosa che feci più per accontentarlo che per necessità. Mi sentivo sessualmente appagata anche senza dover raggiungere l’orgasmo attraverso il mio sesso di uomo.
Rimanemmo ancora un po’ li a chiacchierare e lui mi propose, una prossima volta, di coinvolgere un suo amico molto dotato. Non risposi, ma provai a raffigurarmi la scena. Immaginai molti di quei video amatoriali a tema cuckold, in cui l’uomo offre la moglie a bull di turno. Non che fra me e Mister X ci sia un legame, assolutamente, ma in quel momento mi piaceva raffigurarmi posseduta dall’amico dotato mentre lui traeva piaceva dalla scena, e di me nei panni della “donna” da far godere. Non so se avverrà mai, forse sto giocando un po’ troppo con la fantasia, ma sono contenta di aver donato la mia “verginità” a una gran bella persona.
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