Racconti Erotici > trio > IL SALVATAGGIO
trio

IL SALVATAGGIO


di singlebsx58roma
23.07.2017    |    13.829    |    8 9.2
"“Grazie ma non c’era bisogno di tutta questa roba” azzardò Gianni “Figurati, per così poco..."
Era una bella giornata di sole. Il mare calmo invitava a fare il bagno. Gianni non ci pensò 2 volte. Dopo una mezz’oretta di sole salutò la moglie e si buttò in acqua.
Raggiunse a nuoto la barriera frangiflutti, la superò e cominciò a nuotare “a dorso” in parallelo alla costa.
La temperatura dell’acqua era talmente gradevole che si rilassò completamente e non si accorse che la corrente lo spingeva verso il largo.
Quando ad un certo punto tirò su il viso si accorse che era ben distante dalla costa e dalla spiaggia dov'era la moglie. Cercò di non farsi prendere dal panico e cominciò a nuotare “a libero” verso la costa. Ma non era facile. Si rese conto solo allora che la corrente era forte.
Cercò di mantenere la calma. Vide che a non molta distanza passavano ogni tanto delle barche. Cominciò ad agitare le braccia per attirare l’attenzione. Tale mossa sortì l’effetto sperato. Dopo un po’ si avvicinò un motoscafo di una decina, forse dozzina di metri.
Gli occupanti gli chiesero cosa fosse successo e lui gli disse brevemente quanto accaduto.
Allora lo invitarono a salire a bordo dalla parte posteriore dove era più facile.
Un baldo giovane e una aitante donna, entrambi sulla trentina ed entrambi ignudi, lo aiutarono a salire.
“Non si scandalizzi, noi siamo naturisti e quando possiamo ci piace stare nudi. Piacere io sono Alberto” disse l’uomo presentandosi. “Io sono Luisa” disse a sua volta la donna. “Piacere, io sono Gianni e grazie veramente per l’aiuto” rispose lui con un po’ di affanno.
Forse il lungo tempo passato in acqua, lo sforzo nel nuotare x tornare a riva, lo stress accumulato, forse tutte queste cose messe assieme, sta di fatto che Gianni fu percorso da tremori di freddo, nonostante la giornata caldissima.
“Ma lei sta tremando. Tenga si asciughi” gli disse Luisa porgendogli un asciugamano. “E si tolga anche il costume bagnato, non si faccia problemi” rincarò Alberto.
Gianni non si fece pregare. Si tolse il costume e lo stese al sole.
“Sa cosa le dico?” disse Alberto, “Che lei ha bisogno di essere rifocillato. Quando la riaccompagneremo verso costa non possiamo avvicinarci troppo, quindi è meglio che recuperi un po’ di forze. Le preparo una colazione va bene?” “La ringrazio molto Alberto, ma non vorrei disturbare” “Non si preoccupi, però diamoci del tu. Sa, sono abituato a dare del lei a persone più adulte e che non conosco, ma ormai ci siamo presentati.” rispose Alberto allontanandosi. “Va bene. In effetti sono sicuramente più anziano di voi. Il prossimo ottobre raggiungerò il traguardo del mezzo secolo. Voi credo che avrete una ventina di anni in meno, o sbaglio?” “Complimenti se li porta bene. Si ha indovinato circa la nostra età” rispose Luisa.
Arrivò Alberto con una vassoio “Ecco la colazione” disse poggiandolo sul tavolino. Sul vassoio c’era di tutto: Caffè per tutti e tre, latte, succo di frutta, biscotti, fette biscottate e miele. “Grazie ma non c’era bisogno di tutta questa roba” azzardò Gianni “Figurati, per così poco. Ti ho portato del miele così ti dà una botta di energia”.
Gianni cominciò a mangiare, e nel mentre che lo faceva si accorse che i sguardi dei suoi òspiti, in particolare quello di Alberto, erano su di lui.
Allora alzò i suoi occhi per guardarlo meglio.
Aveva un profilo greco, occhi e capelli neri, naso dritto, lineamenti leggermente marcati ma graziosi, labbra rosa sottili, orecchie ben attaccate alla testa. Si guardarono entrambi fissandosi, poi Gianni volse lo sguardo verso Luisa che stava fumando. Casco biondo, occhi chiari, di base erano celesti, ma a seconda delle giornate, disse lei, erano cangianti verso il verde smeraldo. Aveva un piccolo seno a coppa di champagne, un bel sedere in cui si innestavano due belle cosce lisce e leggermente muscolose. Non era alta, ma aveva tutte le misure proporzionate. Si vedeva chiaramente che entrambi curavano il corpo.
“Se vuoi, poi ti faccio un massaggio, avrai i muscoli indolenziti per il tanto nuotare” fu la frase di Alberto che distolse Gianni dall’incanto in cui era caduto.
“Se vuoi, lo accetto volentieri, mi ci vuole proprio” rispose Gianni pregustando qualcosa in più di un semplice massaggio. E di lì a poco Gianni disse “Ho finito di mangiare sono pronto per il massaggio” “Ah bene andiamo giù che lì ti puoi sdraiare sul lettino”.
Gianni si accomodò supino sul lettino. Alberto aprì un barattolo di crema-unguento e ne asportò una presa. “Con questa le mani scivoleranno meglio, ed inoltre è energizzante”, disse cominciando a spalmare e massaggiare dai piedi. Pian piano salì sulle gambe per arrivare alle cosce.
Nel frattempo era scesa anche Luisa che si era messa seduta sul lettino di fronte.
Gianni voleva cercare di rimanere indifferente, ma già quando il massaggio era all’altezza dei polpacci il suo pene cominciò ad inturgidirsi. Quando poi Alberto arrivò con le sue mani in prossimità dell’inguine, complice forse anche lo sguardo languido e lascivo di Luisa, il pene diventò visibilmente “barzotto”. Si sentì un pò in imbarazzo, arrossì.
Alberto cercò fintamente di essere indifferente e passò a massaggiargli il petto.
Ora il massaggio si era fatto più intenso, lento e appassionato. Lo sguardo di Alberto andava ora sul viso di Gianni, ora sul suo pene che nel frattempo era diventato duro. Anche il pene di Alberto si era fatto barzotto. Ci fu un lungo intenso, profondo sguardo tra loro due, uno sguardo complice, di intesa.
Alberto staccò le mani dal petto di Gianni si spostò un po’, poi abbassò il suo viso sul baricentro di Gianni. Cominciò a leccarlo e succhiarlo aiutandosi con le mani. Gianni chiuse per un po’ gli occhi e con le mani dava il ritmo alla testa di Alberto.
Quando riaprì gli occhi guardò in direzione di Luisa e la vide con gli occhi fissi su di loro, la bocca semiaperta, la punta della lingua che si muoveva sulle labbra, e la mano che accarezzava la sua passera.
Poi dopo un po’ Alberto liberò il suo capo dalle mani di Gianni, si staccò dal suo pene, lo prese per mano e gli disse “Vieni, montami che non resisto più”.
Andò a mettersi a pecorina davanti a Luisa. Gianni gli si piazzò dietro e non dovette fare forza per far entrare il suo pene. Evidentemente Alberto se l’era già lubrificato quando andò a preparare la colazione.
La catena del piacere era stata innescata. Gianni che sodomizzava Alberto, Alberto con la sua lingua impegnato in un cunnilingus verso Luisa.
I lamenti di piacere si sprecavano in quel cabinato.
“Luisa vieni a sederti qui sulla schiena di Alberto che voglio leccartela anche io, a te non spiace vero Alberto?” disse Gianni. “Se vuoi fai pure, ma non staccarti, ti voglio sempre dentro” “Non preoccuparti”.
Così mentre Gianni con il pene penetrava Alberto, con le mani bloccava il bacino di Luisa e con la sua lingua la portava in paradiso. Non ci volle molto per arrivarci. In poco tempo Luisa esternò con tutta la voce che aveva il suo orgasmo e Gianni ne leccò avidamente gli umori che uscivano dalla sua vagina.
Poi arrivò la quiete dopo la tempesta per tutti. Luisa si ritirò sul lettino. Ma fu una quiete breve.
Gianni afferrò per il petto Alberto, lo tirò su, gli girò la testa e con la sua lingua entrò di prepotenza nella sua bocca. Alberto rispose prontamente a quello scambio di conoscenze.
Poi dopo avergli massaggiato un po’ il pene, Gianni lo rimise a pecorina e guardando Luisa, ricominciò la monta.
Gli occhi di Gianni e Luisa si guardavano e si compenetravano. Più si guardavano, più Luisa spingeva il dito sul clitoride e più Gianni spingeva con il suo bacino, più Alberto mugulava. Era una vera escalation. Gianni sembrava come ipnotizzato dalle parole di Luisa: “Fottilo, scopalo a dovere, voglio sentirlo strillare” diceva Lei. E a queste parole Gianni aumentava la percussione assestando secchi colpi.
E Alberto dopo un po’ strillò liberamente il raggiungimento del suo orgasmo. Fu seguito dopo poco da Gianni che prontamente andò a depositare la sua calda crema sul petto di Luisa. Lei era vicina a raggiungere un secondo orgasmo e questo dono ricevuto da Gianni abbreviò la via, e tutti e tre salirono sul calesse dell’estasi.
Dopo che si furono ricomposti, avviarono il motore e a bassa velocità arrivarono alla distanza limite per i natanti e sufficiente per Gianni per poter nuotare e raggiungere la riva.
“Allora arrivederci, è stato un piacere” dissero all’unisono Alberto e Luisa. “A rivederci veramente, è stato un grosso piacere anche per me” rispose Gianni. “Noi aspettiamo finché non arrivi a riva, non si sa mai……” disse Luisa tra le risate di tutti.

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per IL SALVATAGGIO:

Altri Racconti Erotici in trio:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni