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Incontro a tre


di batman100
19.06.2018    |    14.371    |    4 9.5
"Ricordo perfettamente questa casa, così piccola e accogliente (come la sua padrona, vorrei dire)..."
Mi aspetti alla stazione con rinnovato timore.
Le tue paure, le tue titubanze riemergono all'arrivo del treno. "Gli piacerò ancora? che effetto gli farà rivedermi? Sarò alla sua altezza?"
Le tue mille domande riecheggiano nella tua testa mentre l'altoparlante della stazione comunica l'iminete arrivo del convoglio.
Eccolo. Si ferma. Apre le sue tante bocche ed inizia a vomitare una marea di persone che escono e si diradano in direzioni diverse.
Il tuo cuore va a mille all'ora, cerchi in quel brulicare di persone una faccia amica.
Quando ormai quasi tutti sono scesi e stai quasi dubitando che sia mai salito su quel treno, ecco che insieme ad un piccolo gruppo di altri passeggeri mi riconosci.
Riesci a vedermi perchè mi elevo dal gruppo e perchè mi riconosceresti tra mille. Ecco che il tuo cuore ricomincia ad impazzire, mentre mi vedi camminare nella tua direzione.
Anch'io ti ho visto e con una mano ti faccio un cenno, sorridendoti.
Il gruppetto di viaggiatori si è quasi sciolto del tutto quando ti raggiungo.
Mi fermo e ti saluto con un caldo abbraccio. Ti sento tremare mentre le tue braccia si stringono a me. Chiudi gli occhi mentre lo fai e respiri profondamente per cercare di riportare il battito cardiaco alla normalità.
Lascio la stretta e tu fai altrettanto. Riapri gli occhi. Mi guardi come per dirmi "Sei proprio matto!". Nella stazione ormai non c'è più nessuno e solo ora ti accorgi che dietro a me c'è un'altra persona.
Fai finta di niente, mai io mi sposto e te lo presento "Questo è un amico che mi ha accompagnato per il viaggio, non è mai stato a Gaeta" .
Lo guardi, mentre allunghi la mano per salutarlo. E' un bell'uomo, alto con i capelli un po' lunghi... un tipo.
Poi mi guardi come per chiedermi spiegazioni, ma dentro di te hai già capito tutto...
Infatti io non ti do nessuna spiegazione e fatte le dovute presentazioni ti invito a guidarci per ammirare le bellezze di Gaeta.
Tu, vincendo il tuo imbarazzo, ci accompagni fuori dalla stazione fino alla tua macchina. Saliamo e ci porti in giro per il paese.
Passiamo nella zona della spiaggia e mi ricordo che l' vicino c'era casa tua. "Ma non è che ci inviteresti a bere qualcosa da te? Abbiamo fatto un lungo viaggio e abbiamo proprio voglia di rilassarci" ti dico.
Tu mi guardi di nuovo, quasi uno sguardo di supplica. Vorrei, non vorrei.... ma se vuoi... (cit. Battisti)
Come può uno scoglio, arginare il mare? Così siamo davanti a casa tua, scendi e senti le tue gambe che tremano.
CI fai strada salendo quei 5 gradini che ricordo con piacere. Siamo dietro di te e ... ammiriamo il più bel panorama di Gaeta! Tu lo sai, ti senti osservata e imbarazzata. Hai due uomini alle spalle che ti stanno guardando il culo e lo sai. E fra pochi secondi sarai sola in casa con questi due e poi...
Le tue mani tremano mentre cerchi di aprire la porta, poi finalmente riesci ad infilare la chiave ed entriamo.
Ricordo perfettamente questa casa, così piccola e accogliente (come la sua padrona, vorrei dire).
Ci inviti a metterci comodi sul divano mentre ci prepari i bicchieri. Ci sediamo agli estremi opposti del divano.
Noi avevamo portato una bottiglia di Champagne per festeggiare il nostro incontro e avevamo pregato il barista del Freccia rossa a tenerlo in frigo più che poteva.
Stappiamo la bottiglia e verso il liquido spumeggiante nei bicchieri. Poi ti invito a sederti con noi.
Naturalmente devi sederti nello spazio libero al centro, proprio in mezzo a noi.
Beviamo e brindiamo, ti stai pian piano rilassando, anche se nel tuo cervello frullano mille pensieri.
Riempiamo di nuovo i bicchieri e il vino inizia a fare il suo piacevole effetto inebriante.
Parliamo, del più e del meno, mentre, per poter stare più comodi, le nostre braccia stanno sopra la spalliera del divano. Le nostre gambe si toccano per forza e sento il tuo calore raggiungere la mia pelle. Ho un brivido, piacevole. Ho voglia di rompere gli indugi, così chiedo al mio amico
"Che te ne pare della mia amica?"
"Molto carina, se mi posso permettere!" Tu ti meravigli di questa galanteria, e ribadisci scherzando "Si, si, ti puoi permettere!"
"E perchè non hai visto nulla," dico io mentre con una mano sposto un po' la tua gonna mostrando un po' di gambe.
Tu mi fermi imbarazzata, ma poi ti rendi conto della situazione.
Hai due begli uomini (posso dirlo?) che hanno fatto 500 km in treno per venire a trovarti e adesso sei in mezzo a loro seduta su un divano con un bicchiere di champagne in mano... puoi tirarti indietro?
Tutto sta nel cominciare, nel rompere il ghiaccio.
Non mi lascio intimidire dalla tua occhiata fulminante e dal tuo gesto di diniego. Sposto la tua mano dalla tua gamba e faccio passare la mia sotto il tessuto della gonna. Sento la tua pelle morbida che trasmette brividi.
I tuoi occhi non sono più fulminanti. Adesso trasmettono supplica.
Supplica di fermarsi o di continuare?
Nel dubbio calo un asso e invito il mio amico a fare altrettanto per sentire la morbidezza della tua pelle.
Adesso sei presa tra due fuochi e non sai veramente più che fare. Hai le mani di due uomini diversi che stanno toccandoti le cosce nude, Senti il mio braccio che era appoggiato sulla spalliera che scende sulla tua spalla e la mano che si insinua nella tua scollatura. "Ha un seno bellissimo, piccolo, ma un gioiello" dico al mio amico mentre ormai lo accolgo nella mia mano.
Vedo la tua testa andare indietro, hai gli occhi chiusi e il tuo respiro si fa affannoso. Non vuoi vedere, non vuoi sapere chi ti sta toccando.
Faccio scivolare la spallina del tuo abitino insieme a quella del reggiseno. Un altro piccolo gesto e la tue tettina esce allo scoperto.
"Wow, bellissimo!" Esclama il mio amico, appoggiando la sua mano e prendendo il capezzolo fra le dita "e come è sensibile!" dice.
L'aria si è ormai surriscaldata, siamo ad un punto di non ritorno.
Tu sei ancora inerme, e ti lasci toccare come se tu fossi lì apposta.
Ormai possiamo vedere tutte le tue cosce nude perchè il vestitino ti è salito fino all'inguine
Ti prendo una mano e l'appoggio sulla mia gamba. Tu con un moto incondizionato, inizi ad accarezzarmi salendo fino al punto di sentire la mia erezione potente da sotto i pantaloni.
"Lo senti quanto mi piaci?" ti sussurro nell'orecchio mentre ti lecco il lobo provocandoti altri brividi.
IL mio compagno segue pari passo i miei gesti, e adesso tutte le tue mani sono sulle nostre gambe.
Il tuo abitino sta pian piano scivolandoti in vita lasciandoti a seno nudo. Lo bacio, lo lecco e altrettanto fa l'altro.
Sentire due lingue sul tuo corpo è una sensazione nuova e sconvolgente. Non sai se sentirti una troia o una privilegiata (per me sei la seconda). Una ricca cortigiana che ha a disposizione due maschi tutti per sè.
Con la mano ritorno sulla tua gamba e risalgo lentamente fino a raggiungere l'orlo delle mutandine.
Sento un calore pazzesco che emana il tuo sesso. Lo accarezzo da sopra il tessuto, tu apri la bocca e sussulti. Anche tu ti fai più audace e adesso le tue mani hanno raggiunto i nostri uccelli che stanno scoppiando dentro i pantaloni.
Sei praticamente nuda, mentre l'altro sta spostandoti l'ultimo lembo che ci separa dal tuo tesoro per raggiungerlo. Senti le sue dita che sfregare contro la leggera peluria che protegge le labbra, lo senti frugare fino a che raggiunge la fessura. L'accarezza superficialmente allargandola un po' per poi, delicatamente affondare una falange del dito mentre con un altro ti massaggia il clitoride con grande maestria.
Il dito affonda nelle labbra e fuoriesce bagnatissimo. "Sei un lago!" ti mormora nell'orecchio e questo ti fa eccitare ancora di più.
Con estrema naturalezza, sgancio i pantaloni e libero il mio bastone di carne e altrettanto fa l'altro.
In un attimo ti trovi due cazzi turgidi in mano come se fossero manopole di una moto. Non lo vedi mai hai modo di percepire che il mio amico è... molto dotato.
Non ce la facciamo più, tanto ormai abbiamo rotto ogni freno, mi pare. Con un cenno ci alziamo e ci mettiamo in ginocchio sul divano. Adesso i due cannoni ti stanno puntando come tu fossi una condannata alla fucilazione. Ma non si tratta di una condanna spiacevole, anzi.
Li senti arrivare prima uno e poi l'altro, si appoggiano sulle tue guance cercando le tue labbra che pian piano si dischiudono e baciano prima una e poi l'altra cappella gonfia e lucida.
Un attimo dopo te ne ritrovi uno in bocca e l'altro che preme sulle labbra in attesa del suo turno.
Adesso apri gli occhi, non puoi farne a meno, vuoi vedere tutto quel ben di Dio che ti si para davanti.
Uno spettacolo che i tuoi occhi non avrebbero mai nemmeno immaginato di poter vedere.
Sì, due uomini che hanno voglia di te, che ti desiderano, che vogliono solo farti godere e godere a loro volta.
Oddio, ti sembra un sogno tutto questo eppure... lo puoi toccare con mano, nel vero senso della parola.
L'affare del mio amico è veramente grosso, quasi fai fatica a prenderlo in bocca. La sua cappella gonfia di costringe a spalancare le labbra per poterlo ricevere.
E' bellissimo guardarti mentre lo fai.
Ma non deve finire così.
Dopo un po' ci alziamo e ti prendiamo per mano addentrandoci nella camera. "Qui stiamo più comodi" dico mentre ci liberiamo in fretta degli ultimi indumenti.
In pochi secondi siamo tutti e tre nudi. TI invito a distenderti sul lettone mentre il mio amico è già in mezzo alle tue gambe che ti sta leccando e baciando. Ti allarga per bene in modo da poter entrare con la lingua più in profondità, Ti sento gemere, mentre io mi impossesso dei tuoi seni stuzzicandoli e mordicchiandoli delicatamente. Ti senti in Paradiso e vorresti che questo momento non finisse mai.
La tua bocca semi aperta respira affannosamente, con un rapido movimento mi metto in una posizione tale da appoggiare di nuovo il mio uccello sulle tue labbra. Lo vedo scomparire al'interno e sento la tua lingua che ruota intorno alla cappella donandomi momenti di intenso piacere.
Intanto il mio amico, è riemerso dal tuo sesso e sta portando il suo affare a ridosso della tua fica calda.
Lo senti che si appoggia, piano piano, tu allarghi le gambe il più possibile per agevolare il suo lavoro poi lentamente lo senti scivolare dentro di te.Vorresti urlare, ma non puoi perché hai la bocca piena, vorresti gridare al mondo la tua felicità, il tuo sentirti donna appagata e desiderata.
Lo senti entrare ad uscire fino al profondo delle tue viscere, ti senti piena, allargata e stai godendo come non hai mai goduto.
Ti lascio libera la bocca, voglio che tu ti goda questo momento. Mi piace guardarti mentre godi, mentre stai scopando. Mi piace guardarti sempre!
Ho un'idea che non so se condividerai. Prendo il mio cellulare ed inizio a filmare la scena. Il tuo volto stravolto dal piacere, i tuoi capezzoli turgidi ed eccitati, e poi scendo come un bravo regista nel dettaglio di quel cazzone enorme che allarga le tue labbra ed affonda dentro di te .
Ma poi toccherà anche a me...
Apri gli occhi e mi vedi con il cellulare in mano intento a riprendere ogni particolare di quell'amplesso nel quale sei la protagonista. Hai un moto di disappunto, ma sei talmente presa dal rapporto che non hai il fiato per contrastarmi. Mi godo la scena, è bellissimo vedere le labbra del tuo sesso aprirsi al passaggio della verga dura che ogni volta affonda sempre di più dentro di te.
Ma non resisto più di tanto, sposto il mio amico e lo faccio distendere, tu sali su di lui a cavalcioni e ti lasci impalare di nuovo...ci stai prendendo gusto!
In questa posizione però metti in bella evidenza il tuo bocconcino più prelibato (ma poi... ogni tuo bocconcino è prelibato!). Mi avvicino e con una mano allargo le tue natiche per poter ammirare il forellino che si apre e si chiude seguendo i colpi ben assestati dell'uomo sotto di te.
Lo bacio e lo lecco cercando di entrare dentro con la lingua, tu gemi immaginando a quello che succederà tra poco.
Infatti, dopo averlo leccato e lubrificato bene, porto il mio uccello all'ingresso del tuo pertugio. Tu lo senti e fermi un attimo la cavalcata, Eccolo che spinge sull'orifizio la cappella rossa e gonfia. Sembra impossibile che possa entrare, invece, mostrando un'inaspettata elasticità, pian piano si allarga e vedo scomparire al suo interno il mio bastone.
Dio, che goduria! E' stretto ma allo stesso tempo accogliente. Lo sento stringere il mio uccello donandomi un immenso piacere. Tu urli dal dolore che presto si trasforma in piacere
Sei piena di cazzi, carme umana viva dentro di te. Inizi a muoverti piano cercando di non farli sfuggire dai tuoi buchi. Mai e poi mai ti saresti sognata di trovarti così imbottita.
Mentre ti scopo nel culo riprendo la scena, il mio uccello dentro di te, il tuo volto stravolto dal piacere, il mio amico che mentre ti scopa ti bacia il seno e tu che godi come non hai mai goduto in vita tua.
E chissenefrega di tutto il resto!
Ti scopiamo con grande scelta di tempo, entra uno ed esce l'altro, a volte entriamo insieme e sentiamo la presenza dell'altro attraverso il tessuto del tuo intestino.
Sto per godere, esco dal tuo corpo e tu ti sfili da quello dell'altro. Ti distendo di nuovo sul letto e ti chiedo una cosa che non ti aspettavi. Voglio che ti tocchi, che ti masturbi davanti a noi .
Porti le tue mani sulla tua fica fradicia di umori e lasci scivolare le dita al suo interno.
E' una scena eccitantissima, Porto il mio uccello alla portata delle tue labbra e lo lasci entrare con facilità.
Pochi colpi ed ecco l'orgasmo potente che arriva, inondandoti la bocca di sperma bollente, mentre l'altro ha iniziato a schizzarti sulla seno il suo seme bianco.
Altri schizzi raggiungono il tuo viso, mentre anche tu raggiungi l'ennesimo orgasmo.
La tua bocca è piena e lasci che il liquido perlaceo coli dalle tue labbra.
Finiti gli ultimi spasmi ci calmiamo e con un fazzoletto ripulisco amorevolmente il tuo volto stravolto.
Sei stata fantastica, ci distendiamo accanto a te e ti baciamo con tenerezza e dolcezza
Ci incrociamo con lo sguardo. Tu mi vorresti quasi rimproverare per quello che ti ho fatto fare, ma i tuoi occhi mi chiedono "Quando ritornate?"
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