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Alle Maldive - Capodanno


di batman100
19.11.2019    |    20.490    |    4 9.6
"Mi misi davanti a lei per darle un'ulteriore possibilità di variazione..."
Il giorno dopo era 31 e la sera era prevista la serata di gala (si fa per dire) per festeggiare la fine dell'anno.
Avevano organizzato una cena a base del pesce pescato durante la navigazione, frutta e altri prodotti tipici della cucina maldiviana, che ha molte influenze indiane, arabe e cinesi.
Avevano addobbato la barca con luci e bandierine e pur nella sua semplicità, si percepiva una piacevole aria di festa.
Eravamo stati avvisati che per quella sera era richiesto un abbigliamento più elegante, anche se eravamo in mezzo al mare e non ci vedeva nessuno, giusto per dare un po' di solennità alla cosa.
Per me non fu difficile, bastarono un paio di pantaloni leggeri e una camicia di lino ed ero a posto.
Le "mie" donne" ci misero un sacco a prepararsi e furono le ultime ad uscire dalla cabina.
Stavamo bevendo un aperitivo sul ponte principale con la tavola ben imbandita di mille preparazioni (ma come fanno a cucinare tutte quelle cose in una barca lo sanno solo loro!), gli altri ospiti si stavano rivelando una piacevole compagnia, allegri, spigliati e divertenti e ci eravamo integrati bene fin da subito e i racconti delle immersioni, degli incontri ravvicinati con squali, mante e altre meraviglie del mare, si susseguivano senza sosta
Immersi nel buio della notte in mezzo al mare, riuscivamo a malapena ad intravedere una piccola lingua di sabbia vicino a noi che si illuminava con la luce della Luna creando un paesaggio magico. Sembrava di volteggiare nel cielo nero. L'aria era tiepida, appena rinfrescata da una leggera brezza che accarezzava la nostra pelle arrossata dal sole.
Una musica jazz molto soffusa usciva dagli altoparlanti della barca creando un piacevole sottofondo.
Si aprì la porta e uscirono mia moglie e Veronica... Per qualche secondo il brusio creato dallle chiacchiere si ammutolì e nel silenzio rotto solo dalle piacevoli note musicali apparvero le due donne.
Non so se si erano messe d'accordo, ma nella loro semplicità erano stupende.
Mia moglie indossava un abitino bianco corto e leggerissimo, con una scollatura generosa che metteva in mostra il suo seno prosperoso, le trasparenze dovute alla leggerezza e al colore facevano il resto. Si intravedeva il perizoma che esaltava ancora di più il suo bel culo come se lo dovesse mostrare a tutti e non indossando il reggiseno, dal tessuto si potevano ben immaginare i suoi capezzoli .
Veronica aveva scelto un abito nero lungo, ma con uno spacco che mostrava le sue gambe affusolate ad ogni passo. Erano stupende! E anche il resto del gruppo le apprezzò tantissimo, come potevo ben immaginare.
Notai che anche Martina, la ragazza sub, sorrise loro complimentandosi per la loro eleganza. Lei era vestita più semplicemente, con una maglietta lunga che le faceva da abitino, molto più sportiva.
Mi avvicina a mia moglie domandandole se non le sembrava di aver esagerato troppo nel farsi vedere così.
Lei mi rispose candidamente "Ma se stiamo mezzi nudi tutto il giorno, che differenza fa?"
Invece, la faceva,... eccome se la faceva!
La serata scorse via bene, tra buon cibo e buon vino (nonostante il paese mussulmano, ai turisti l'alcol è concesso).
Man mano la confidenza aumentava e il vino faceva il suo effetto inebriante, ci eravamo promessi di arrivare svegli fino alla mattina per vedere l'alba.
Chiacchiere, musica, balli e canti. Sembravamo amici di vecchia data, ma a metà nottata la situazione si fece un po' stanca e così per scherzo uno dei sub lanciò l'idea di un defilè fra le signore.
In maniera ironica le donne iniziarono a sfilare fra di noi, simulando i gesti sinuosi delle modelle.
Notavo che i ragazzi erano sempre più infoiati e man mano che la confidenza aumentava, gli apprezzamenti si facevano sempre più pesanti.
Alla fine partì un grande applauso e le tre donne si abbracciarono reciprocamente come fosse una vera sfilata di successo.
L'ambiente adesso era bello caldo, ci mettemmo a ballare e naturlamente tutti erano intorno alle tre donne che non disdegnavano le attenzioni di tutti quegli uomini.
Il cerchio si chiudeva sempre di più e mia moglie e Veronica si misero a provocare un po' il gruppo strusciandosi fra di loro simulando una danza molto erotica.
Anche Martina partecipava attivamente, si era ben integrata e formavano un bel trio, anche se lei era molto più giovane.
Mi rendevo conto dove si sarebbe andati a finire, e con lo sguardo cercavo quello di mia moglie per farla desistere. Ma lei non dava cenno di voler smettere. Sarà stato l'alcool, sarà stata la situzione ma stavo intuendo che sarebbe andata finire in una certa maniera.
Mia moglie ammicava ad un ragazzo che sarebbe potuto quasi essere suo figlio, ma era molto timido e non osava avvicinarsi. Fu lei che mentre lo guardava in modo provocante fece scendere una spallina del suo vestito e mise in mostra una tetta.
Veronica non si fece pregare e trovandosela a pochi cm di distanza si buttò a succhiarla e a baciarla con naturalezza sorridendo mentre guardava la reazione degli altri.
Per loro poteva anche essere una cosa normale, ma per chi le guardava fu come accendere una sigaretta in un deposito di benzina. In fondo erano una banda di maschiacci, gente di mare che in gruppo se si scatena non si ferma più.
E penso che Veronica avesse capito proprio bene come stavano le cose.
Il più grande e più sfacciato di loro (era l'organizzatore del gruppo) cominciò a gridare "Nuda! nuda!"
Mia moglie mi guardò... cercava il mio consenso. Io la guardai e feci un cenno come per dirle "fai come vuoi."
Poi si alzò il coro "Ollellè, ollalà, faccela vedè, faccela toccà!" roba grezzi numero uno!
Veronica, più spregiudicata, già si stava divertendo ad eccitare i ragazzi sollevandosi la gonna quasi fino all'inguine o voltandosi indietro sculettando in faccia al più vicino.
Mia moglie raccolse la sfida. Con un gesto sensuale fece cadere anche il secondo spallino, poi sostenendolo con le mani lo fece scivolare giù lentamente scoprendo entrambi le tette.
"tanto siamo al mare..." mi disse passandomi vicina.
il pubblico era in visibililio, Veronica fece altrettanto, poi si avvicnò a Martina e le sfilò la maglietta che indossava. Martina accettò un po' riluttante, ma non voleva essere da meno delle altre due.
Partì un grande applauso quando tutte e tre furono in topless e si misero a ballare scuotendo le tette quasi in faccia agli uomini sempre più arrapati.
Potevo vedere, osservandoli che avevno tutti i cazzi gonfi nei pantaloni e cominciavo a preoccuparmi davvero.
Mi aspettavo una vacanza a tre, inserendo Veronica nel nostro letto, ma stavano generando un'orgia galleggiante inaspettata.
Devo dire che da quando mia moglie ebbe il rapporto saffico con Veronica, era diventata sempre più spregiudicata, ma qui si andava davvero oltre!
Veronica, si avvicinò a Martina al punto che le punte dei capezzoli si toccavano a vicenda. Faceva questo ben attenta che tutti potessero vedere. Le tettine sode di Martina si difendevano bene contro quelle di Veronica e ben presto i capezzoli a confronto si intrugidirono mostrando un certo eccitamento.
Quando le labbra di Veronca si incrociarono con quelle della ragazza, fu il top.
Le due bocche si aprirono e le lingue saettarono vogliose l'una dell'altra.
Sapevo delle doti di mia moglie e della gran troia della sua amica, ma anche Martina si rivelò una piacevolissima sorpresa.
Ormai era andata. Doveva essere un capodanno indimenticabile e così si rivelò, soprattutto per i giovani maldiviani dell'equipaggio che, abituati a vedere le donne tutte coperte con il velo, si trovarono in mezzo a quelle tre assatanate.
Veronica, una volta scaldata bene Martina, si avvicinò ad un ragazzo strusciando il suo bel culo sulla sua patta gonfia. Lui non se lo fece ripetere due volte, si lascò strofinare bene e indifferentemente spinse i suoi pantaloni verso il basso, fino ad arrivare a scoprire la base del suo uccello duro.
Qui non potevano scendere perchè trovavano l'ostacolo, allora Veronica si girò e si chinò su di lui guardandolo negli occhi. Nulla l'avrebbe fermata, ma voleva la sua approvazione. Lui non disse niente così lei apri il bottone e lasciò scivolare a terra i pantaloni. Il cazzo schizzò come una molla vicinissimo al viso di lei che non si scoraggiò, anzi. Lo prese in mano facendogli i complimenti per la consistenza e dopo averlo menato un po' si avvicinò e lo prese in bocca.
Era una vera furia, e la sua spregiudicatezza fece scatenate il gruppo.
Nell'arco di 30 secondi erano tutti nudi!
Martina che stava giocando con mia moglie fu costretta a separarsi da lei e fu assalita da un paio di suoi compagni di viaggio che probabilmente avevano già fatto un pensierino sulla loro bella amica prima della partenza.
La misero nel mezzo e uno le si strusciava davanti e uno di dietro. Il loro uccelli tesi cercavano il contatto con le sue intimità, mentre lei tentava, con poca convinzione di divincolarsi facendo finta di non volere.
Mia moglie rivolse le sue attenzioni al ragazzo più giovane del gruppo che pur impazzendo dalla voglia era più timido e impacciato. Sapevo che lei lo avrebbe cercato, le piace condurre il gioco e lui si sarebbe fatto guidare sicuramente.
Si chinò davanti a lui e iniziò un fantastico pompino, succhiando rumorosamente l'asta da cima a fondo. Una volta bagnata bene, si alzò e si mise di spalle a lui appoggiandosi sulla spalletta della barca. Lui si avvicinò e vidi il suo cazzo scomparire in un solo colpo dentro la fica di mia moglie.
Gelosia? non era possibile in quel contesto. Anzi ero contento di vedere quanto era desiderata da uomini e donne, per cui cercai anch'io di prendere la mia parte.
La lascia che scopasse con il ragazzino e andai a cercare Martina. La trovai seduta su un uomo con il cazzo infilato nella sua fica che si sbatteva con foga. Aveva altri due uccelli lateralmente e li teneva in mano succhiandoli alternativamente. Mi misi davanti a lei per darle un'ulteriore possibilità di variazione.
Il mio cazzo sparì nella sua bocca. Cavolo, se ci sapeva fare. Era difficile mantenere il ritmo, ma lei ci riusciva benissimo. E mi piaceva particolarmente sentirla ansimare con il mio cazzo in bocca mentre quello sotto la stantuffava di brutto.
Nel bordello che si era creato mi giro e vedo mia moglie che oltre al giovane sub sta spompinando anche il comandante della barca che si era unito alla festa.
Praticamente ogni donna aveva a disposizione 3 o 4 uccelli contemporaneamente ed erano impegnatissime a farli godere tutti il più possibile.
Veronica stava cavalcando un ragazzo, mentre un altro la stava inculando di brutto e uno le aveva ficcato in cazzo in gola. Se la cavava benissimo gestendo tutta quella carne dentro di lei con grande sapienza.
Il ragazzotto che si scopava mia moglie fu il primo a godere e schizzò sulla sua schiena il suo seme caldo.
Così lei fu libera di cambiare posizione, distendendosi a gambe larghe per lasciarsi penetrare dal comandante. Un altro le si avvicinò da dietro e le voltò la testa all'indietro per farsi leccare il cazzo gonfio. Lei lo accontentò con gioia e accolse la cappella fra le sue morbide labbra, succhiandola avidamente. Intanto le strizzava le tette, strinngendole i capezzoli con le dita.
Ecco cosa avrebbe voluto fare la mia troia. Avere due cazzi a disposizione! E pensare che non me lo aveva mai confessato!
Intanto mi ero messo dietro a Martina. Il suo bel culo rotondo mi faceva proprio gola. Bello sodo e tonico, si sentiva la differenza della carne giovane. Appoggiai il mio uccello fra le sue natiche e le allargai un po' con le mani. Aspettavo una sua reazione. Lei si fermò un momento, si voltò verso di me e mi sussurrò "Fai piano, però"... Cavolo, se una ti dice così è veramente il massimo della sensualità!
Lasciai scivolare un po' di saliva nel solco delle natiche e la spinsi sulla cappella prima di provare ad entrare nel suo buchino più stretto. La allargai bene, e provai a spingere. Lei si inarcò, immobilizzandosi, la sentii gemere. Percepivo il suo orifizio stretto che stava cedendo, stringendosi sulla mia cappella gonfia. In quel momento avevo perso la cognizione. Non sentivo più i rumori generati dall'orgia, non vedevo più mia moglie e Veronica piene di cazzi, la mia mente era concentrata su quel piccolo buco stretto che piano piano lasciava spazio alla mia carne. Ancora pochi cm e ...la cappella era dentro. Martina cacciò un urletto e la vidi stringere i pugni. Probabilmente sentiva male, ma lo voleva lo stesso.
Aspettai qualche secondo per abituarla all'intrusione e poi spinsi ancora più in profondità. Ecco, ero tutto dentro il suo bel culo. Sentivo l'anello della sua carne che stringeva forte sulla mia asta, era stretta davvero ed ebbi la sensazione che fosse quasi vergine da quel lato. Ormai ero completamente dentro ed iniziai a scoparla nel culo alternativamente al cazzo che aveva già in fica.
Alzo la testa e vedo in lontananza un ragazzino che faceva parte dell'equipaggio, un mozzo, che se ne stava quasi nascosto ad ammirare tutto quel ben di Dio, masturbandosi.
Gli feci cenno di avvicinarsi, timidamente lo fece. Si mise davanti a lei. Martina era in estasi e non capiva più niente. Si agitava come un ossessa piena di carne viva che la riempiva in ogni buco. Non si rese nemmeno conto chi aveva davanti, con un cesto rapido gli prese l'uccello giovane in mano e se lo portò alle labbra succhiandolo avidamente. Per il ragazzino fu un'apoteosi. Non si sarebbe mai aspettato di essere coinvolto in una cosa simile. Probabilmente era abituato alle lunghe traversate in mare e la mano era la la sua amante abituale. Ritrovarsi con una bocca vogliosa che gli ingoiava l'uccello non era nemmeno previsto nei suoi sogni più erotici.
Infatti, sarà per la voglia, sarà per la giovane età durò pochi secondi prima di riversarle una discreta quantità di sperma fresco in bocca.
Martina non se lo aspettava, presa com'era da altre sensazioni. Sentendosi riempire la bocca, si ritirò di scatto e altri schizzi le colpirono il volto. Dalla bocca ancora aperta le colò il seme come una colata di lava che scivolò sul suo mento prima di stamparsi sul suo seno.
Il ragazzino, come era arrivato scomparve, forse preso dalla vergogna, comunque appagato dell'orgasmo ricevuto.
L'orgia continuò fino a che le donne non furono sazie di cazzi e di orgasmi.
Alla fine si misero in ginocchio tutte e tre vicine a succhiare tutti i cazzi che avavano dintorno e uno ad uno ci fecero sborrare nelle loro bocche assetate.
Si ritrovarono con le bocche piene e i loro volti ricoperti di sborra bianca che colava dappertutto. Si baciarono a vicenda scambiandosi un mix di sperma e saliva e complimentandosi tra loro .
Delle vere troie!
Ci fu un applauso finale e la serata si concluse con un bagno nell'oceano tutti nudi a rinfrescare i nostri corpi stanchi, ma appagati.
Il cielo iniziava a schiarire e presto si sarebbe alzato il sole. Lo aspettammo sul ponte, coperti con un asciugamano e tutti vicini. Qualcuno si addormentò, qualcuno tentò di ricominciare intrufolando la mano tra le cosce di mia moglie.
Ma la vacanza era ancora lunga e non c'era fretta.
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