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L'amico di famiglia. Nuova esperienza


di batman100
11.07.2022    |    19.680    |    18 9.9
"Tirai fuori il mio uccello che era già durissimo e scattò fuori dai pantaloni in un attimo..."
Con mia moglie non eravamo abituati a confidarci i nostri sogni proibiti.
Con questo non è che ci manca l'intimità e la voglia di fare sesso insieme. Anzi quando è in vena, nonostante l'età matura, mi riserva sempre delle grandi emozioni.
I suoi pompini sono favolosi e, soprattutto, li fa con grande gusto e passione.
Quando scopiamo, sembra che non le basti mai e tante volte ho fantasticato di coinvolgerla in un rapporto a tre..
Ma ogni volta che accennavo a questo argomento mi respingeva in malo modo.
L'altro giorno ci ho riprovato, cercando di prenderla alla larga.
"Il nostro rapporto avrebbe bisogno di un tocco di fantasia, altrimenti si rischia di farlo diventare "monotono" le fosse
"Cosa intendi dire? Che non ti piaccio e non ti basto più?"
"No, assolutamente! Tu sei bellissima e mi piaci proprio tanto, solo che sono convinto che è arrivato il momento per provare cose nuove"
"E che vorresti fare?
"Che ne dici se prossimo ad inserire una persona nel nostro letto? Sarebbe divertente, no?" Le risposi.
"Cosa??? Stati scherzando? Sai che sono gelosa e non ti dividerei mai con nessun altra!" Ribatté con decisione e con un tono un po' incazzato.
Era un momento delicato, una parola sbagliata e me la sarei giocata.
"Ma che hai capito? Non intendevo una donna, intendevo un uomo per te!"
Ci fu un momento di silenzio. L'avevo spiazzata. L'idea di avere due uomini a disposizione non l'aveva mai considerata, ma probabilmente dentro di sé l'aveva sempre desiderata.
"Ma... Come... Mi divideresti con un altro?"
"Non si tratta di dividerti, ma di moltiplicare il tuo piacere e io, se tu stai bene, sono doppiamente felice a vederti soddisfatta. Ultimamente, sarà l'età, sarà la stanchezza dal lavoro, mi rendo conto che non riesco a soddisfarti a pieno. Poi, mi piaci così tanto che mi farebbe piacere mostrarti agli altri per farmi invidiare un po'. Perchè gli altri passano, ma tu resti sempre mia!"
Era spiazzata. Da quei lunghi secondi di silenzio capii che forse sarebbe stata al gioco o che, per lo meno, non lo avrebbe respinto in maniera categorica.
"Mmmm..." continuò ridendo sotto i baffi "la cosa potrebbe anche piacermi, ma sai che sono timida e non sono più abituata ad approcciarmi con altri uomini. E dove lo troviamo? non possiamo mica farlo con i nostri amici, mi vergognerei troppo!" affermò.
"Io un'idea ce l'avrei" la sostenni io "non vorrei farlo con uno sconosciuto, non si sa mai chi ti può capitare, almeno la prima volta. Però.... ti ricordi di quel mio compagno di squadra di tanti anni fa (ahimè) che ti piaceva tanto ed era famoso per il suo... arnese fuori misura? Mi ricordo benissimo che fra voi fidanzate eravate tutte innamorate di lui, soprattutto per i racconti che vi facevamo, relativi al suo pisello che vedevamo sotto la doccia.
"Certo che lo ricordo, come potrei scordarlo!" affermò confermando quello che avevo appena detto. Un attimo dopo si rese conto di essersi sbilanciata "si, ma come fai a ritrovarlo? e se poi lo racconta a qualcun altro?"
Erano tutti dubbi più che leciti per lei, ma non per me che ogni tanto ci incontravamo per ricordare i bei tempi. Sapevo che era una persona più che affidabile e che non avrebbe mai tradito un segreto, visto che anche lui era sposato ed aveva molto da perdere.
"Senti, provo a rintracciarlo e con una scusa lo invito a casa, ok? Poi vediamo cosa ne esce. Deve essere tutto senza forzature. Accetti la sfida?". Le dissi ridendo. Questa mia frase la tranquillizzò ed accettò la mia proposta.
Contattarlo fu un gioco da ragazzi. Ci incontrammo io e lui il giorno dopo (di nascosto a lei) e gli spiegai la cosa. Lui mi guardò quasi non credendo a quello che dicevo. Aveva sempre avuto un debole per mia moglie e non fece fatica ad accettare il mio invito. Naturalmente anche a lui dissi che doveva venire tutto naturale, senza forzature. Presi gli accordi, fissammo per la settimana successiva, un giorno che sua moglie era di turno all'ospedale tutta la notte.
La sera fatidica, arrivò in fretta. Osservando mia moglie, notavo che era un po nervosa, ma allo stesso tempo stette buona parte del pomeriggio in bagno a prepararsi.
Quando usci fuori era un turbinio di profumi inebrianti da far girare la testa, si era truccata in modo delicato, non troppo appariscente e aveva indossato un vestitino sobrio con la gonna appena sopra il ginocchio e il decoltè appena accennato che però esaltava le sue belle tette rotonde. Il tocco finale furono le scarpe. Un decoltè con il tacco a spillo, non esagerate (dopotutto eravamo in casa) ma che le donavano un'andatura ancor più sensuale, nella sua semplicità.
Pensai fra me e me quanto era bella e come l'avrei voluta spogliare subito senza aspettare il mio amico.
Suonò il campanello e nell'aria si captò come fosse una scossa elettrica.
Andai ad aprire e si presentò Giacomo con un mazzo di fiori per la signora.
"Buonasera, questi sono per te. E' da tanto che non ci vediamo e sei sempre bellissima come ti ricordavo!" esordì con galanteria.
"Dai, vieni, mi fai arrossire! Non dovevi disturbarti" rispose mia moglie.
Finiti i convenevoli di rito, ci sedemmo sul divano in attesa della cena (tutta roba fredda, vista la stagione estiva, già preparata in precedenza, solo da servire a tavola"
Parlammo del più e del meno come vecchi amici, poi quando fu il momento di andare a tavola ci che se dove era il bagno per lavarsi le mani.
Appena chiuse la porta del bagno, presi la mano di mia moglie e l'appoggiai sul mio pacco "Cara, io sono già eccitatissimo" e senza aspettare una sua reazione le misi una mano fra le cosce risalendo fino al suo sesso. Lo trovai caldo e umido "Però...sento che anche tu non scherzi". Lei arrossì, ma non poteva negare che la situazione la stava prendendo molto.
Adesso il problema era rompere il ghiaccio. Sapevo che il mio amico non avrebbe mai fatto la prima mossa, per cui la presi di sorpresa.
Tirai fuori il mio uccello che era già durissimo e scattò fuori dai pantaloni in un attimo.
Lei "Che fai, ma sei impazzito? e se arriva?"
"Se arriva saprà cosa deve fare" le risposi mentre le spingevo la testa contro la mia erezione.
Lei era eccitata quanto me, per cui, senza pensare alle conseguenze, si lasciò spingere verso il basso e iniziò a succhiarmelo "mmmm è durissimo!" notò.
Ormai era partita e sarebbe potuto accadere di tutto.
Dopo un paio di minuti si sentì aprire la porta del bagno e Giacomo rientrò nella salotto.
Rimase allibito sulla porta quando vide la scena. Mia moglie con il mio uccello in bocca con le gambe spalancate mentre la mia mano le massaggiava il sesso ormai scoperto dal tessuto delle mutandine.
"Scusa Giacomo, ci siamo un attimino portati avanti, spero che non ti dispiaccia" Gli dissi come per farlo uscire dall'imbarazzo "vieni, unisciti a noi, se ti va"
Era ovvio che gli andava. In un attimo fu vicino a noi, si inginocchiò fra le gambe di mia moglie e su tuffo prendendo il posto della mia mano. Lei si bloccò per un istante sentendo la lingua dell'altro che affondava fra le labbra bagnate della sua fica. Era da tanto tempo che non sentiva una lingua diversa dalla mia, ma la cosa non la disturbò affatto. Dopo il primo momento di sorpresa riprese a succhiarmi con più foga di prima. Fui costretto a farla smettere altrimenti le avrei sborrato in bocca e non era ancora arrivato il momento.
Mi alzai dal divano e mi godevo la scena di mia moglie con le gambe aperte ed un altro che la leccava furiosamente. Intanto mi spogliai completamente. Dopo un po' anche Giacomo si rialzò e si liberò dei suoi vestiti e anche il vestitino di mia moglie finì arrotolato per terra. In reggiseno e perizoma era ancora più stupefacente. Mentre io ammiravo lei, lei ammirava l'uccello di Giacomo, che era come ricordavo, grosso e soprattutto largo con una cappella gonfia larga come una lattina. "Oh mamma mia. è enorme!"
Le scappò detto. Io e Giacomo ci guardammo e scoppiammo in una risata . "Te lo dicevo che era grosso!" le dissi.
Lui le si avvicinò e lei allungò una mano per impugnarlo, mentre lo osservava con ammirazione e un pizzico di timore. Iniziò a segarlo lentamente percorrendolo in tutta la sua lunghezza. Le sue piccole dita facevano fatica ad avvolgerlo tutto. Poi si fece coraggio e appoggiò le labbra sulla cappella gonfia per un casto bacio. Lentamente le labbra si dischiusero e il casto bacio si trasformò in un goloso pompino.
Durava fatica a prenderlo tutto in bocca, ma faceva il possibile per accoglierlo il piò possibile. La grossa cappella le modificava il contorno delle labbra e quasi si sentiva soffocare quando lo spingeva fino in fondo.
La mia libidine era ai massimi livelli. Vederla alle prese con un altro cazzo mi eccitava da morire.
Mi avvicinai di nuovo anch'io e avvicinai il mio bastone duro accanto a quello del mio amico. Il confronto era impari, ma non mi interessava in quel momento. Mentre le succhiava l'altro mi guardò come a dirmi "guarda cosa sto facendo" poi lasciò scivolare il cazzo dell'altro dalla sua bocca e questo le lasciò un gran senso di vuoto e mentre un grosso rivolo di saliva scivolava verso il basso si avvicinò a me e me lo prese in bocca. Prese a pomparci in modo alternato un po' a me un po' a lui donandoci grande piacere.
Poi la sollevai e la presi per mano conducendola in camera dal letto. Giacomo ci seguì senza bisogno di dirgli nulla. La distesi nel letto, aprendole le gambe ed iniziai a scoparla con vigore. L'altro si portò vicino al suo viso e gli porse il suo cazzo da succhiare ancora.
Ecco quello che volevo. Scoparla mentre succhiava un altro cazzo. Farla sentire piena, appagata e desiderata. La sua fica bagnata avvolgeva il mio uccello, cosí calda che lo sentivo quasi bruciare.
Poi ci invertimmo di posizione. Io mi distesi sul letto e lei in ginocchio prese a succhiarmelo. Così facendo, espose il suo bel culo allo sguardo voglioso di Giacomo che le si piazzò dietro puntando la sua grossa cappella sulla fessura allagata.
"Ti piacerebbe che ti scopasse, mentre me lo succhi? Dimmelo che ti piacerebbe!" le chiesi.
"Siiii, scopami, prendimi, infilamelo tutto dentro, voglio godere!" Iniziò ad esprimersi con espressioni da troia navigata, come non l'avevo mai sentita, mentre riprese a pomparmi di brutto e Giacomo affondò tra le sue tenere carni.
Improvvisamente si bloccò. Si sentiva strappare tanto era grosso quel cazzo. Ma l'uomo era pratico e la penetrò lentamente dandole il tempo di abituarsi all'intrusione. Ecco che l'altra mia fantasia si avverava.
Tante volte avevo sognato di vedere arrivare un altro cazzo a riempirla mentre me lo succhiava.
E lei godeva. La sentivo mugolare, arrapata come non l'avevo mai vista. La sentii urlare il suo secondo orgasmo e anche il mio si stava avvicinando.
GIacomo la distese di nuovo sul letto e le portammo le nostre cappelle a portata di bocca. Alternando le succhiate, mentre si occupava con la mano dell'uccello rimasto fuori andò avanti fino a che sentii le vibrazioni salire dal profondo e affondando la mia cappella in fondo alla gola le schizza una quantità di seme che non fu capace di accogliere tutto e una parte le scivolò dagli angoli delle labbra.
Poi toccò a Giacomo, che non fece in tempo a metterlo dentro che cominciò a schizzare all'impazzata . Il primo schizzo si stampò sulle sue guance. So che a lei questo non piace e infatti si precipitó con la bocca spalancata a cercare di frenare quella cascata di sperma che la stava impiastricciando tutta.
Fu una serata memorabile.
Quando Giacomo stava per uscire, Mi mogli si ricordò che non avevamo cenato.
"Vorrà dire che ritornerò un' altra volta, magari ci porto anche mia moglie, così imparerà da te cosa significa essere una vera donna.
"Tu mi lusinghi, ma a questo punto voglio crederci davvero. E sarei prorpio curiosa di avere anche tua moglie nel nostro letto."
"Ma .. amore, hai sempre detto che mai con un'altra donna con noi" risposi sorpreso alla sua affermazione.
"Si tesoro, ma anche non avrei mai immaginato di fare quello che abbiamo fatto oggi e non mi sono pentita minimamente. Anzi ho capito che nella vita, non si deve mai dire "Mai"!



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