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La Coppia di Lucca (Storia vera)


di Membro VIP di Annunci69.it cazzobonsai69
15.05.2025    |    12    |    0 6.0
"Mi tiro fuori, il mio cazzo ancora tremante, e vedo il suo culo coperto di sborra..."


@@@ storia vera di un incontro con una coppia di Lucca@@@



"Vieni, Marco, non aver paura," mi sussurrò lui, la voce bassa e calda, mentre mi faceva cenno di avvicinarmi al letto. Lei era lì, distesa, nuda, il corpo sinuoso che sembrava brillare nella luce soffusa della stanza. La sua pelle era vellutata, il seno abbondante che si alzava e si abbassava con ogni respiro. La mascherina sugli occhi le dava un’aria misteriosa, come se stesse aspettando qualcosa, qualcuno, senza sapere esattamente chi.


Mi spogliai velocemente, le mani tremanti dall’eccitazione. Il mio cazzo, piccolo ma già duro, pulsava tra le gambe mentre mi avvicinavo al letto. Lui era rimasto in un angolo, nudo anche lui, il suo cazzo normale ma ben formato che già cominciava a riempirsi mentre ci osservava. Non disse una parola, ma i suoi occhi parlavano chiaro: "Osai, Marco, osai."

Mi sedetti sul bordo del letto, le mani che sfioravano le sue cosce, sentendo il calore della sua pelle sotto le dita. Lei emise un leggero gemito, un suono che mi fece fremere. Iniziai a massaggiarle le gambe, lentamente, salendo verso il seno. Le mie dita si posarono sulle sue tette, sentendo la morbidezza della sua carne, i capezzoli già duri che mi invitavano a continuare.

"Sei così bella," mormorai, più a me stesso che a lei, mentre le accarezzavo il seno, sentendo il suo respiro farsi sempre più affannato. Lui, dall’angolo, iniziò a masturbarsi lentamente, gli occhi fissi su di noi, come se stesse studiando ogni nostro movimento.

La mia mano si spostò verso il suo pube, sfiorando la sua figa semi depilata, sentendo il calore e l’umidità che già vi si concentravano. Lei si mosse un po’, un gesto inconscio di eccitazione, mentre iniziavo a masturbarla dolcemente, le dita che scivolavano su di lei, dentro di lei. I suoi gemiti si fecero più intensi, e io sentii un’onda di piacere attraversarmi il corpo.

Poi, quasi senza rendermene conto, le mie mani si spostarono verso il suo culo, sentendo la rotondità perfetta delle sue natiche. Il mio dito trovò l’ingresso del suo ano, e lei si irrigidì per un attimo, prima di rilassarsi, permettendomi di penetrarla dolcemente. Lui, dall’angolo, emise un suono gutturale, come se stesse godendo quasi quanto noi.

Ero immerso in quel momento, nel piacere che provavo nel toccarla, nel vederla godere, nel sentire il suo corpo rispondere alle mie mani. E lui, lì, che ci osservava, che si masturbava, che sembrava voler essere parte di tutto questo senza dover dire una parola.

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Era iniziato tutto qualche giorno prima, quando avevo deciso di riprendere gli incontri dopo il periodo del Covid. Annunci69 era stata la mia finestra su un mondo che avevo quasi dimenticato. Avevo iniziato a scrivere con loro, una coppia di Lucca, lui robusto e con un cazzo normale, lei una mora con un seno enorme e un culo che sembrava scolpito dagli dei. Le conversazioni erano state intense, piene di promesse e desideri repressi che finalmente trovavano sfogo.

"Marco, sei sicuro di voler fare questo passo?" mi ero chiesto più volte, guardando le foto che mi avevano mandato. Lei, nuda, in pose suggestive, il suo corpo che sembrava invitarmi a toccarlo, a baciarlo, a penetrarlo. Lui, con un sorriso malizioso, come se sapesse già cosa sarebbe successo.

Alla fine, avevo deciso di andare. La strada per Lucca era stata lunga, ogni chilometro che mi avvicinava a loro era un passo verso l’ignoto. Arrivai davanti alla loro casa, un vecchio casolare immerso nella campagna toscana. Il battito del mio cuore era accelerato, le mani che sudavano mentre premevo il campanello.

Lui mi aprì, sorridendo, e mi fece entrare. "Benvenuto, Marco," disse, la voce calma e rassicurante. L’atmosfera in casa era stranamente familiare, come se fossimo già stati tutti insieme in quel luogo, in quel momento. Mi fece sedere, mi offrì un bicchiere di vino, e iniziammo a parlare, a conoscerci, a rompere il ghiaccio.

"Lei è al piano di sopra," mi disse dopo un po’, il sorriso che si faceva più malizioso. "È pronta per te." Salii le scale, ogni passo che mi avvicinava a lei era un passo verso un piacere che non avevo mai provato prima. La porta della camera da letto era socchiusa, e io la spinsi delicatamente, entrando.

Lei era lì, sul letto, nuda, la mascherina sugli occhi che le dava un’aria enigmatica. Il mio cuore batteva all’impazzata, le mani che già tremavano dall’eccitazione. Mi spogliai velocemente, sentendo il mio cazzo che si faceva sempre più duro, e mi avvicinai al letto, pronto a vivere un’esperienza che sapevo sarebbe stata indimenticabile.

Ora, qui, con le mie dita che giocavano con il suo culo, sentendo il suo corpo che rispondeva ai miei tocchi, sapevo che non mi sarei mai più pentito di aver fatto quel passo. Lui, dall’angolo, continuava a masturbarsi, i suoi occhi che non ci lasciavano un attimo, come se volesse imprimere nella memoria ogni nostro movimento.

E io, Marco, cinquantenne robusto e con un cazzo piccolo, mi sentivo finalmente vivo, finalmente capace di dare e ricevere piacere in un modo che non avevo mai pensato possibile. "Vieni," gli dissi, senza nemmeno rendermene conto, la voce roca dall’eccitazione. "Vieni e unisciti a noi."


Lui mi guarda, il respiro affannoso, e con un cenno della mano mi invita a fare ciò che entrambi stavamo aspettando. “Ora,” sussurra, la voce roca, mentre si masturba con movimenti lenti e deliberati. La sua eccitazione è palpabile, e io la sento scorrere anche dentro di me, come un'onda che mi spinge ad agire. Mi siedo dietro a lei, le mani che afferrano i suoi fianchi larghi e tondeggianti, sentendo la morbidezza della sua pelle sotto le mie dita. Lei emette un gemito soffocato, il corpo che si inarca verso di me, la figa già umida e pronta.

Mi inclino in avanti, il mio cazzo piccolo ma duro come l'acciaio, e lo posiziono delicatamente all'ingresso del suo culo. “Pronta?” le chiedo, anche se so che non può rispondere, la mascherina sugli occhi che le impedisce di vedere ciò che sta per accadere. Il suo corpo risponde al mio tocco, i muscoli che si contraggono leggermente, come se stesse cercando di accogliermi. Spingo lentamente, sentendo lo stretto anello muscolare che si apre, la sensazione di calore e pressione che mi fa quasi perdere il controllo.

Lei emette un suono profondo, gutturale, mentre la penetro completamente, le mani che afferrano le lenzuola, il corpo che si tende sotto di me. Inizio a muovermi, i fianchi che si spingono avanti e indietro, il ritmo lento ma deciso. Ogni movimento è accompagnato da un gemito soffocato, il suo culo che si stringe intorno a me, come se non volesse lasciarmi andare. Io sono perso nella sensazione, il mondo intorno a me che scompare, concentrato solo su di lei, su di noi, su questo momento di pura lussuria.

Lui continua a masturbarsi, gli occhi fissi su di noi, la sua mano che si muove con un ritmo crescente. “Sì, Marco, fallo bene,” dice, la voce rotta dall'eccitazione. Le sue parole mi danno un nuovo impulso, i miei movimenti che diventano più rapidi, più profondi. Lei geme forte, il corpo che si scuote sotto di me, le sue mani che si muovono tra le lenzuola, come se cercasse qualcosa a cui aggrapparsi.

Sento che sto per venire, la tensione che cresce dentro di me, come una molla pronta a scattare. “Sto per sborrare,” dico, la voce soffocata dalla passione. Lui annuisce, gli occhi che brillano di desiderio. “Sul suo culo,” dice, la voce che quasi mi ordina. Obbedisco, i miei movimenti che diventano frenetici, il cazzo che pulsa dentro di lei, fino a quando non riesco più a trattenermi. Esplodo, il calore che si diffonde dentro di lei, il mio seme che la riempie, mentre lei geme forte, il corpo che si contrae sotto di me.

Mi tiro fuori, il mio cazzo ancora tremante, e vedo il suo culo coperto di sborra. Lui si avvicina, la mano che si muove rapidamente, e pochi secondi dopo sborra in faccia a lei, il suo seme che si mescola al mio. Lei geme, il corpo che si scuote, come se stesse vivendo il culmine di qualcosa di inimmaginabile.

Mi alzo, le gambe ancora tremanti, e vado verso la doccia. L'acqua calda mi avvolge, lavando via il sudore e il mio seme, ma non riesco a calmare il mio corpo, ancora eccitato da quello che è appena successo. Poi sento la porta aprirsi e lei entra, sempre con la mascherina sugli occhi. Si inginocchia davanti a me, le mani che si muovono lungo le mie gambe, la bocca che si avvicina al mio cazzo, già di nuovo duro.

“Fallo, Marco,” dice lui, la voce che risuona dal bagno. Lei afferra il mio cazzo, la bocca che lo avvolge, la lingua che si muove con esperienza, mentre io sento il desiderio di fare quello che lui vuole. La piscio in faccia, il calore che si diffonde su di lei, mentre lei continua a succhiarmi, la bocca che non si ferma nemmeno per un secondo.

Lei si toglie finalmente la mascherina, e i suoi occhi verdi mi fissano, pieni di desiderio e di qualcos'altro che non riesco a capire. “Voglio che tu mi sborri di nuovo,” dice, la voce che è un sussurro ma che sembra risuonare in tutta la stanza. Io non posso resistere, il mio cazzo che pulsa dentro la sua bocca, fino a quando non esplodo di nuovo, il mio seme che le ricopre il volto, mentre lei continua a succhiarmi.

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