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Lui & Lei

Galeotta fu l'auto in panne...


di adderapap
22.08.2017    |    19.587    |    8 9.5
"Mi guarda e mi dice: “sono ancora in debito con te, ma so come ripagarti… alla fine ci guadagno anche io…”..."
Sono un imprenditore e oggi mi sono preso una giornata per me. Decido di accompagnare mia figlia a scuola e poi ho fatto un pensierino su una spa aperta da poco fuori città.
Giornata piovosa, quindi davanti a scuola è il delirio. Io non ho fretta aspetto che la mia principessa entri a scuola e poi con calma vi avvicino al mio suv parcheggiato ad un isolato di distanza. Nel camminare lungo il viale passo vicino ad un’utilitaria che stenta a mettersi in moto: alla guida c’è Emanuela, la mamma di un’amichetta di mia figlia. Mi avvicino e le offro il mio aiuto. Mi ringrazia come fossi il salvatore della patria. Mi dice che il marito è fuori per lavoro e non riesce a contattarlo, non sa chi chiamare. La propongo un mio amico meccanico che ha anche il carro attrezzi. Lei accetta. Nell’attesa la invito a prendere un caffè nel bar vicino, così non saremo rimasti in attesa sotto la pioggia.
Ci sediamo ad un tavolino e ordiniamo 2 caffè. Lei inizia a ringraziarmi con le lacrime agli occhi e io le dico di stare tranquilla che ho semplicemente fatto quello che un uomo dovrebbe fare quando vede una splendida donna in difficoltà. Lei mi prende la mano e me la bacia dicendomi che se non ci fosse stato il tavolino tra di noi mi avrebbe abbracciato. “peccato per il tavolino.. “ rispondo io.
Le chiedo che programmi ha per la giornata, lei mi risponde che sarebbe dovuta andare a casa a fare i mestieri, quindi nulla di particolare. Io le dico che avevo in mente di andare a vedere questa nuova spa appena fuori città. Mi risponde: piacerebbe anche a me prima o poi andarci.
A questo punto la invito ad andarci insieme, aggiungendo che sarebbe stata mia ospite e che non accetto rifiuti.
Arriva il carro attrezzi a recuperare la sua auto e il mio amico meccanico mi dice che sarebbe stata pronta in serata. Io gli rispondo che avrei accompagnato io la signora a riprendere l’auto.
Raggiungiamo la mia automobile e girandomi verso la mia ospite le chiedo: “pronta a passare una giornata di puro relax?”, lei con gli occhi lucidi mi risponde: “si, ma prima devo passare da casa a prendere il costume. Facciamo in un attimo, non abito molto distante da qui.” E così facciamo.
Arrivati alla spa ci rechiamo alla reception per la registrazione e ci viene fornita la chiave della camera, io la prenoto sempre perché mi piace avere un punto di appoggio per potermi cambiare e riposare all’occorrenza.
Arriviamo in camera e da buon cavaliere invito Emanuela ad andarsi ad indossare il costume e l’accappatoio in bagno. E’ il mio turno e poi entrambi con i classici accappatoi bianchi prendiamo l’ascensore e arriviamo direttamente nel locale spa.
Le propongo una bella sauna rilassante e a seguire un bel massaggio. Lei accetta con un po’ di imbarazzo perché le sembra di approfittare della mia gentilezza.
Arriviamo alla sauna e ci togliamo l’accappatoio, finalmente la posso vedere in costume. Le faccio i miei complimenti e le dico che oggi sono fortunato e sicuramente invidiato per la sua compagnia.
Durante la sauna approfittiamo di essere soli per chiaccherare un po’ e di conoscerci meglio.
Dopo la sauna andiamo a fare i massaggi e scegliamo entrambi un massaggio ayurveda. La ragazza a questo punto mi dice: “lei vada nella stanza n.1 mentre sua moglie deve andare nella stanza n.3, il personale vi raggiungerà subito”. Io e Emanuela ci guardiamo e sorridiamo.
Dopo 50 minuti di massaggio ci ritroviamo fuori dall’area massaggi e le chiedo come è andata, la sua risposta entusiasta è: “divinamente, mi sento rinata” dicendo questo mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.
Le chiedo se vuole rilassarsi un pochino nella stanza e che magari ci saremmo fatti portare uno spuntino in camera.
Accetta, e prendendola sottobraccio andiamo in camera.
Ci sdraiamo sul letto con ancora i teli indosso, la invito a toglierlo e a metterci sul lenzuolo per evitare che l’accappatoio assorba tutto l’olio utilizzato per il massaggio.
Vederla accanto a me sdraiata, con un bikini nero mi lascia senza fiato, ritorno a farle i complimenti e le dico che il marito è fortunato ad averla sposata. Mi guarda e scoppia a piangere, mi dice che il marito è sempre in trasferta, e che quelle poche volte che è a casa non la sfiora neanche con un dito.
Io la guardo con gli occhi sbarrati e le rispondo che è un vero idiota e che se io fossi al posto suo sarei molto geloso. Lei mi ringrazia e mi abbraccia.
Sarà stato il contatto delle nostre pelli o il fatto di essere entrambi semiseduti a letto, nel momento in cui si è sciolto il nostro abbraccio ci siamo guardati negli occhi e poco alla volta i nostri visi si sono avvicinati e socchiudendo gli occhi ci siamo baciati. è stato un bacio con una passione in crescendo fino all’intreccio delle nostre lingue.
Non riusciamo più a staccarci, le nostre mani sfiorano il corpo dell’altro. È un attimo che ci ritroviamo nudi e i nostri corpi intrecciati nella danza dell’amore. L’intreccio è agevolato dall’olio usato per i massaggi, ma siccome a me piace baciare e leccare il corpo della mia partner le propongo di andare insieme in doccia. Insaponarci entrambi a vicenda non fa altro che aumentare la nostra eccitazione. Ancora umidi ci rimettiamo a letto e le nostre labbra e le nostre lingue assaporano ogni cm del corpo dell’altro. Ci ritroviamo così coinvolti in un appassionato 69 a gustarci l’intimità altrui. Lei è perfettamente depilata ed è un lago di umori, ha un buon sapore.
Lei lecca e bacio il mio scroto e poi fa letteralmente sparire il mio pene nella sua bocca e se lo gusta per bene fino a quando non mi ordina di scoparla. Vuole godere con il mio pene nella vagina. Vuole essere lei a dettare il ritmo, quindi mi fa sdraiare e inizia a cavalcarmi come una vera amazzone, alternando un ritmo lento ad uno veloce. Viene una prima volta, ma non le basta e poi comunque vuole essere riempita della mia crema. Continua aumentando sempre più il ritmo fino a quando scarico la mia eccitazione dentro di lei, continua ancora la cavalcata fino a quando l’orgasmo la raggiunge una seconda volta. A questo punto si sdraia su di me con il fiatone e il mio pene ancora dentro di lei. Incomincia a perdere vigore mentre lei riprende fiato e dopo avermi baciato con passione mi dice :”grazie..”
Dopo esserci ripresi lo facciamo ancora una volta, poi ci rivestiamo perché è ora di andare a prendere le nostre figlie a scuola. Nel tragitto verso la scuola prende il mio cellulare e memorizza il suo numero, dopo di che si fa uno squillo. Mi guarda e mi dice: “sono ancora in debito con te, ma so come ripagarti… alla fine ci guadagno anche io…”

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