Lui & Lei
La responsabile della sicurezza ci sta con l'operaio

05.05.2018 |
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"Iniziai a leccarle quella succulenta figa ormai piena di umori, aveva un grilletto pronunciato davvero lodevole che mi consentiva di lavorare bene con la..."
Era l'estate di quando a 22 anni già lavoravo come elettricista in una ditta di manutenzioni elettriche e carpenteria pesante.Mi avevano spostato in un altro cantiere per esigenze produttive, li c'era "il quartier generale" del responsabile della sicurezza della nostra ditta per i cantieri. Me la presentarono per la solita formazione sulle sicurezze da adottare, quando sono entrato nel suo ufficio insieme al capo cantiere, mi è venuto un tuffo al cuore trovandomi davanti lei, una ragazza poco più grande di me, aveva 26 anni all'epoca. Era qualcosa di fantasmagorico per i miei occhi. bionda capelli raccolti da un mollettone che le lasciava a penzoloni sulle spalle un ciuffo di capelli, due occhi azzurri, un pò pienotta ma con un paio di tette , ( una settima piena) che la t- shirt che indossava non lasciava niente all'immaginazione e un culo sodo che riempiva bene il jeans che portava. In quei giorni ho avuto modo di parlarci assiduamente, specie per chiedermi piccole consulenze in campo elettrotecnico su cosa aspettarsi in caso di incidenti di natura elettrica. Starle vicino mentre le spiegavo certe cose era difficile gli occhi cadevano sempre li sulle tette e lei dev'essersi accorta, ma faceva la finta tonta.
Un giorno mentre la portavo con la pandina aziendale per altri cantieri parlammo apertamente del più e del meno, ma ad un certo punto cominciò a mettermi una mano sulla gamba,più verso l'inguine che sul ginocchio, parlava e continuava a tenerla li, comincio a muoverla come a farmi un massaggio, il mio amico cominciò a rizzarsi, fino a gonfiare i pantaloni della tuta da lavoro, lei se ne accorse, e sorridendo esclamò: " ah ecco vedo che ti faccio un pò d'effetto, pensavo fossi gay ah ah"
"Gay io? assolutamente no!" " Allora dopo il lavoro potresti venire a casa mia ad approfondire l'argomento"
" con molto piacere". Il mio amico sembrava scoppiare e dovevo farlo resistere un pochino, ma ne valeva la pena.
Usciamo dal lavoro senza dare nell'occhio lei prende l'autobus ed io seguo a ruota.
Arriviamo, e si sale a casa sua. Appena chiusa la porta si avvinghia su di me ed inizia a baciarmi con passione la sua lingua era deliziosa, il cazzo era giò duro come il marmo, le misi le mani sul culo, volevo sentire la sua consistenza, ed era davvero da sculaccioni. Cominciò a spogliarmi in frettane furia ed io feci altrettanto, non vedevo l'ora di vedere quelle fantastiche tette che aveva. Lei sobbalzò quando vide il mio giocattolo erigersi all'insù, grosso e possente pronto a possederla e farla godere, come probabilmente desiderava da quando mi ha visto la prima volta.Si inginocchiò e se lo mise subito in bocca, mamma mia come succhiava , me lo riemiva di saliva da quanto focosa era nel spompinarmi, la lingua poi era da urlo, come mi ha limonato in bocca così stava lavorando con lui, poi si alzò mi trascinò nel suo letto, si distese come a dire fammi quello che vuoi...
iniziai a leccarle quella succulenta figa ormai piena di umori, aveva un grilletto pronunciato davvero lodevole che mi consentiva di lavorare bene con la lingua e succhiarlo avidamente come fece lei con me, godeva come una matta cominciò ad ansimare sempre di più e stringeva le lenzuola con le mani. Poi mi misi in ginocchio sopra di lei ed infilai l'uccello in mezzo a quelle tette fantastiche, turgide e tanto grosse che mi sembrava di essere nella figa, le stringevo nelle mani da poterle sentire ancora di più su di lui. Poi ci siamo messi in posizione per fare un bel 69, godemmo come matti la sua figa grondava ormai di umori misti alla mia saliva, ed io sentivo che non mancava molto alla mia esplosione lei non si scompose succhiava avidamente mi strinse le mani sul culo e spingeva verso di se quel cazzo duro come il marmo, sembrava soffocare ma non mollava lo voleva tutto, io ero al culmine e le venni in bocca con tutto quello che avevo nelle palle, venne subito dopo anche lei contorcendosi tutta ed io insistevo a leccarla e lei venne ancora ed ancora,poi mi rigirai verso di lei e mi baciò, era strano quel miscuglio di liquidi,però intrigante...non era ancora sazia e me lo prese in mano e mi fece una sega così deliziosa che dopo poco ritornò bello vigoroso, io la toccai e le infilai due dita, poi tre , quattro e mentre la guardavo negli, ho intuito che voleva anche il quinto con tutta la mano, così feci, era così elastica che non feci nessuna fatica a far scivolare il resto della mano, come si dimenava le piaceva proprio, per me era il primo fisting che praticavo ed era davvero appagante, dominare una ragazza così mi sentivo d'averla in pugno per quei pochi momenti. Finalmente venne il momento di infilarglielo nella figa slabbrata e fradicia, era paradisiaco sentirlo penetrare nella sua patata . ci siamo abbracciati ed ho iniziato a pompare con vigore, mi avvolse con le sue gambe, mi urlava nell'orecchio " dai continua sbattimi, sono la tua troia vero? non ti fermare sei un maestro come lo sento ahhhhh uhhhhhhh siiiiiii che troia che mi fai sentire, finalmente ahhhhhhhhhh" io avevo in mente un' altra cosetta per concludere in bellezza, mi sfilai la feci mettere a pecora, le diedi una sputata sul culo, infilai un dito per lubrificarlo e poi lo puntati un pò piano piano penetrai quel buco caldo e stretto, cominciò a mordere il cuscino e gemere di piacere , così lo infilai tutto, e piano piano cominciai il movimento lei si toccò il grilletto e godeva ancora e come che godeva, io ero ormai pronto ed in un attimo venni dentro quel buchetto delizioso... fu un pomeriggio davvero fantastico che ricordo ancora come fosse ieri.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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