Lui & Lei
Il Fotografo Cap.14 – Dietro la porta

08.05.2025 |
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"Alle 12:40 se ne va, Marco la osserva mentre richiude la porta con lentezza, guardandosi attorno, come se avesse paura di essere vista..."
Mercoledì. Sono passati quattro giorni.
Marco ha lasciato per un po’ la reflex inattiva, come se anche lei avesse bisogno di riposare.
Ma da stamattina ha una sensazione fastidiosa. Non è noia. Non è ansia.
È attesa.
Alle 9:23 si piazza come sempre alla finestra.
Terzo piano. Occhi sul bersaglio.
L’appartamento ha cambiato pelle.
Non è più il rifugio silenzioso del vecchio col giornale. I mobili sono gli stessi, ma tutto è stato spostato. La libreria ha nuovi libri. Le foto del passato sono sparite. Un diffusore acceso lascia salire una scia sottile di vapore.
Poi, eccolo. Il nuovo inquilino. Cammina nervosamente nel soggiorno, parla al telefono. Parole brevi, secche. Marco non può sentire, ma la tensione è evidente.
A un certo punto si avvicina a una porta interna, quella che conduce al corridoio, si ferma.
Appoggia l’orecchio. Per lunghi secondi resta immobile. Poi scatta all’indietro, prende una sedia e la incastra sotto la maniglia.
Marco si irrigidisce.
Poco dopo, compare lei, la donna dell’ufficio. Stavolta indossa una gonna lunga e una maglietta ampia, sembra più… dimessa. Non si baciano. Non si toccano. Lei entra e va dritta alla porta. Si ferma a guardarla.
Poi dice qualcosa. Lui risponde, indica la porta, poi apre un cassetto, estrae una chiavetta USB.
Marco zooma.
Nessun dubbio. La tiene in mano per qualche istante, esita, poi la infila nella tasca posteriore.
La donna si siede sul divano. Lui si siede di fronte a lei. Per lunghi minuti non parlano.
Alle 12:40 se ne va, Marco la osserva mentre richiude la porta con lentezza, guardandosi attorno, come se avesse paura di essere vista.
Per spezzare la tensione, Marco si sposta verso il quarto piano.
La ragazza coetanea è in camera in mutandine e top corto.
Ha acceso la musica, si vede dal movimento ritmico del corpo.
Ballando si toglie la maglietta. Ha un reggiseno sportivo nero che fascia il seno piccolo ma perfetto. Poi si piega in avanti, si sfila le mutande, ne infila altre, più sgambate, di pizzo rosa.
Marco la inquadra mentre si guarda allo specchio e si sistema il reggiseno.
Sorride. Fa un selfie. Poi si sdraia sul letto, accavallando le gambe.
Clic-clic. Solo un paio di scatti. Non è una performance. È un gesto privato, raccolto.
Marco si sente quasi colpevole a guardarla.
Alle 17:12 torna al terzo piano.
Il giovane è seduto davanti al portatile. Digita. Poi si ferma.
Si volta lentamente verso la porta. La sedia è ancora lì, ma ora è spostata di lato. Qualcuno l’ha toccata.
Marco lo vede impallidire. Chiude il pc e va verso la porta.
Apre. Uno spiraglio. Si china. Infila la testa, poi si irrigidisce completamente.
Marco scatta una raffica.
Il ragazzo si raddrizza. Chiude la porta. Si chiude dentro la camera da letto e spegne tutte le luci.
Marco resta alla finestra per altri dieci minuti.
La casa è buia ma nella sua testa c’è solo un’immagine: la chiavetta, la porta, lo sguardo impietrito.
Ora sa una cosa con certezza: qualcosa è successo in quella casa.
E qualcuno cerca di coprirlo.
Continua nella sezione "Threesome"...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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