Il Boxeur etero, parte 4

Arriviamo all’ultimo incontro della serie con il 19enne a cui piace essere sottomesso…
Ci diamo appuntamento dalle sue parti anche questa volta, ma per l’occasione ci spostiamo nel piazzale antistante il boschetto dove lui va a correre, per evitare le telecamere del cimitero. Complice il buio e la pioggia, in effetti, la zona è completamente deserta, nonostante siano ancora le sette di sera. Come ogni volta faccio i salti mortali per arrivare in zona nell’orario indicato e come sempre ha solo mezzora di tempo per il nostro incontro. Questa volta, tuttavia, c’è qualcosa di inatteso che mi sorprende, perché quando arrivo nei pressi del boschetto, ancora sulla stradina di breccia che porta al famoso parcheggio, al buio intravedo la sagoma di uno sportivo con il k-way che corre sotto la pioggia e mi rendo subito conto che è lui. Accosto, apro lo sportello e gli intimo con voce grossa di salire a bordo senza discutere, certo che questo approccio lo ecciti. Lui esegue, entra e si siede sul sedile del passeggero completamente sudato e bagnato di pioggia, e la macchina si riempie immediatamente di un forte odore di umidità misto a sudore che mi manda su di giri. Lui è bello come non mai, neanche la fatica, il sudore e l’acqua presa scalfiscono il suo fascino, anzi… Arriviamo al piazzale, parcheggiamo in fondo, e gli dico di spogliarsi. Ahimè anche stavolta se ne esce con la storia del timer che comincia sinceramente a pesarmi un po’, visto che io faccio salti mortali per arrivare da lui all’ora in cui decide, spendo soldi e annullo appuntamenti personali e di lavoro pur di esserci. Comunque, visto che ho capito che questi discorsi non li capisce, evito di perdere tempo e, inebriato dalla puzza di sudore adolescenziale, procedo come sempre. Mi dice di non bendarlo e non imbavagliarlo tanto siamo al buio e questo ci fa guadagnare qualche minuto. Finisco di legarlo, stavolta cercando di immobilizzarlo meglio per non dargli modo di ribellarsi e comincio a stimolarlo nelle parti intime. Stavolta, però, forse perché sto insistendo molto sul buco per tentare di penetrarlo e gli provoco dolore, il suo cazzo quasi scompare, e mi ritrovo tra le mani un pesciolino umidiccio e intimidito. Non mi do per vinto, quindi passo col massaggiatore vibrante sulla cappella e questa idea ha subito successo, tanto che il cazzetto si rianima e diventa duro come suo solito. A quel punto comincio a segarlo e torno a spingere con il massaggiatore sull’ano, sperando che si rilassi e mi lasci entrare ma si arrabbia dicendo che non riesce e che è più forte di lui. Io provo a farlo respirare profondamente e a far sì che si rilassi ma in quella posizione in macchina è davvero difficile per entrambi, così mi accontento di fargli sentire la punta poco dentro l’orifizio… ad un certo punto lo sento gemere e lamentarsi, solitamente quando fa così significa che sta lì lì per sborrare cosi aumento la frequenza della sega ma niente… arriva un gemito più forte e poi si rilassa e mi dice di smettere. Convinto che abbia sborrato vado con la mano sotto il suo cazzo ma è tutto asciutto e gli chiedo esplicitamente se ha goduto. Lui non sa cosa rispondermi, è perplesso, dice di aver provato qualcosa di diverso ma non l’orgasmo e non capisce. A quel punto gli spiego che probabilmente ha provato una sorta di orgasmo anale e che è solo una delle varianti del nostro piacere. Lui sta in silenzio e si riveste. Io stavolta sono molto deluso e affaticato e decido che non ci sarà un altro incontro così, tranne che nel caso lui giuri di lasciarsi andare a qualcosa di più profondo. Vedremo tra qualche giorno quando ricomparirà e gli dirò che mi sono scocciato di queste cosette se sarà disposto ad andare oltre.