Gay & Bisex
Evviva i nonni

12.07.2025 |
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"Ci siamo rivisti poi al bocciofilo e in quell'occasione mi propose di andarci a divertite e completare quello che avevamo iniziato in una casupola portattrezzi situata in un terreno di sua proprietà..."
Evviva i nonni Certo quello che sto per raccontare non credo che sia una cosa da tutti, però devo ammettere che nonostante la mia tenera età non fu traumatico.
Mi chiamo Giovanni,ma tutti mi chiamano Gianni,sono oramai un nonno e quello che sto per raccontare è successo quando avevo circa 11anni . Ho sempre vissuto in città,i miei genitori si trasferirono dal loro paese dopo sposati e vennero in città e i genitori di mia madre , che vivevano in campagna rimasero lì per tutta la loro vita . Il racconto che sto per scrivere si riferisce al mio primo impatto con il sesso che ebbi proprio nel periodo estivo. Come già da qualche anno succedeva,i miei genitori finite le scuole mi mandavano in campagna dai nonni, genitori di mia madre, per farmi prendere un po' di aria buona e perché lavorando entrambi non potevano tenermi fino a che loro non andavano in ferie. Avevo finito le elementari e come succedeva da qualche anno,ogni estate i miei mi trasferivano dai nonni, oramai ero di casa ed ero più grande e quindi più libero di girare,anche se sempre nei dintorni della casa dei nonni. Loro avevano una bella casa grande ,anche se un po' datata,immersa in un fazzoletto di terra alberato, di due piani,dove sotto c'era una grande salone completo di accessori per cucinare ,un bagno ed il garage, sopra c'era tre camere ed un'altro bagno. Più distante dalla casa c'era un grosso magazzino,dove riponevano gli attrezzi da lavoro,con a fianco la stalla e le aie per il pollame,infine tutto questa circondato da più o meno da tre ettari di terra. Tornando al motivo del racconto,il primo incontro con il sesso fu opera dei miei nonni,che nonostante i loro 60 anni , mia nonna piccola di statura e un po' pienotta,mio nonno decisamente più alto e robusto,erano sessualmente decisamente attivi. I nonni ovviamente,avendo animali da accudire e terra da lavorare ,la mattina si svegliavano sempre presto,per questo, specialmente in estate, dopo pranzo si andavano a riposare e lo facevo anche io ,non per dormire, comunque mi distendevo sul letto e passavo il tempo leggendo giornaletti di vario genere. Un pomeriggio, mentre stavamo tutti riposando, da un silenzio assoluto per qualche attimo avevo sentito dei rumori ai quali non mi preoccupai,poco dopo ne sentii altri,a quel punto cercai di capire cos'era ,mi alzai e per non coprire eventuali altri rumori,mi mossi con cautela,uscii dalla stanza ed iniziai ad individuare da dove venissero ,non ne sentii altri,ma passando davanti alla porta della camera dei miei nonni,sentii dei sospiri strani e cercai di capire cosa succedeva,appoggiando l'orecchio sulla porta,mi accorsi che non era chiusa , era difettosa e non si chiudeva completamente,infatti appena appoggia la testa si aprì uno spiraglio,a quel punto provai a vedere più che a sentire,la aprii un po' di più e rimasi a bocca aperta,c'era mia nonna in ginocchio sopra il fianco del letto con il sedere rivolto verso mio nonno,in piedi dietro a lei e con i pantaloni calati che che si muoveva avanti ed indietro verso il sedere di mia nonna che sospirava piano dicendogli "siii continua così" ,mio nonno si muoveva sempre con più velocità fino a che emise dei suoni soffocati e si fermò,rimanendo attaccato al sedere di mia nonna,io lì sbalordito da quella visione,io immobile per non fare alcun rumore e quando nonno si staccò, vidi il suo pisello dritto,come quando lo avevo io al mattino quando me lo trovavo duro,ma il suo era di tutt'altra dimensione. Prima che scoprissero la mia presenza,senza toccare la porta,tornai in fretta e furia nella mia stanza, disteso sul letto ripensai a quello che avevo appena visto,sapevo per sentito dire come si faceva a fare all'amore,ma non avevo mai visto ed ero contento ,anche se avrei preferito vederlo in un occasione diversa e non dai miei nonni . Da quel giorno stetti sempre all'erta,la curiosità si fece strada e quasi tutti i pomeriggi passavo davanti a quella porta ,sbirciavo e scoprii che la cosa si ripeteva abbastanza spesso. Una volta li beccai proprio all'inizio, vidi mia nonna seduta sul letto che massaggiava il cazzo di mio nonno, lì in piedi davanti a lei ,per farglielo crescere,poi un po' sbalordito,non avrei mai immaginato che lei glielo prendesse anche in bocca . In quei giorni ogni volta che riuscivo a vedere qualcosa,andavo in camera a toccarmi e con piacere vedevo che mi diventava duro,come a volte la mattina appena sveglio. Quell'estate fu indimenticabile,acquisii molte cose sul sesso,anche se ho praticato solo qualche massaggio al mio pisello provocandomi con piacere delle piccole scosse .Ma non solo quello che scoprii, le attrezzature di mio nonno,trattore e accessori,erano molto datati e avevano bisogno di manutenzione e riparazioni frequenti,di questo se ne occupava lo zio Quinto ,fratello di mia nonna che era un riparatore di mezzi agricoli e spesso,essendo mezzi ingombranti e pesanti li veniva a riparare sul posto. In quelle occasioni, anche se non mi interessava il lavoro di zio Quinto, scoprii che non faceva solo riparazioni e manutenzione agli attrezzi di mio nonno, perché un giorno , appena tornato da un giro in bici tra la campagna vidi il furgoncino dello zio e volevo andare a salutarlo, quando mi avvicinai alla rimessa del trattore,sentii parlare sottovoce,mi fermai un'attimo e continuai ad avanzare lento con passo e silenzioso,non potevo credere a quello che stavo vedendo,in un angolo seminascosto c'era mio nonno con il petto appoggiato su un bancone da lavoro, pantaloni tirati giù e mio zio,anche lui con i pantaloni giù,che con un cazzo decisamente più grosso di quello di mio nonno che anche se facevo fatica a sentire,gli diceva "si infilarmelo tutto e sbattimi forte", fu una vista inaspettata,una cosa che non avrei mai immaginato di vedere,poi fatta da persone a me così vicine ,devo dire che mi scioccò. Attesi per vedere se c'era un seguito,ma quel rapporto finì come quello che vidi la prima volta tra mio nonno e mia nonna, così,prima che mi vedessero scappai via e entrai in casa salutando mia nonna che stava infaccendata in cucina per preparare il pranzo ,salii in camera e disteso sul letto ripensai a quello che avevo visto,senza quasi accorgemene mi ritrovai con il cazzetto dritto , sviai subito il pensiero perché oramai era quasi ora di pranzo e non sarei potuto scendere con il bozzo che si vedeva dai pantaloncini. Certo che la vista di quello che avevano fatto poco prima mio zio Quinto e mio nonno, mi scosse un po',non pensavo che un cazzo , specialmente come quello dello zio potesse farsi strada dentro un buco così piccolo . Arrivata l'ora di pranzo scesi ,era arrivato anche il nonno e vidi zio Quinto che stava salutando sua sorella,mia nonna. Pranzammo tutti e nel mentre mio nonno spiegava a mia nonna quello che zio aveva aggiustato quella mattinata e che, come spesso succedeva,sarebbe dovuto ritornare perché gli mancavo un pezzo e lo avrebbe dovuto ordinare. Finito il pranzo mi alzai e li lasciai lì a continuare la loro conversazione e tornai in camera. Dopo un'oretta,come di solito facevano sentii i passi dei miei nonni che salivano per il solito riposino,io nel frattempo mi misi di fianco facendo finta di dormire,mi accorsi che aprirono la mia porta per vedere la situazione e in silenzio andarono nella loro stanza. Avevo intenzione di spiarli e speravo di vedere qualcosa,anche se lo zio già qualcosa aveva fatto,diciamo che sono stato fortunato, perché dopo una ventina di minuti mi alzai dal letto e andai in perlustrazione alla camera dei nonni ,la porta come al solito era difettosa e non si chiudeva ,quindi la aprii poco come le altre volte e capitai proprio nel momento che nonna prendeva in bocca il cazzo di nonno,poco dopo averglielo fatto crescere,mio nonno sussurrando gli disse qualcosa che io capii,oramai oltre agli occhi,anche le orecchie erano di punta per cercare di sentire, difatti gli disse, "adesso girati,ma stavolta te lo voglio mettere nel culo,come ha fatto stamattina tuo fratello con me" ,mia nonna gli rispose subito," sei il solito porco culattone che non cambia mai", rimasi di stucco dalla risposta di nonna, perché addirittura era al corrente di quello che faceva mio nonno con lo zio Quinto,non ci potevo credere ma era così.
Quell'estate fu proprio un campo scuola per me,magari di sesso, ma sempre scuola era e imparai cose nuove. Avevo iniziato a segarmi sempre più spesso,anche se sentivo solo scosse di piacere e non usciva quello che per sentito dire, doveva uscire in quei momenti . La mia vita sessuale da quell'estate ebbe una continua evoluzione,le seghe iniziavo a farle anche con i giornaletti non porno,ma eccitanti e cominciavo a sborrare e non sentire più quelle scossette, ho iniziato a conoscere ragazzine e qualche sega sono riuscito a farmele fare da una di loro. Il mio primo rapporto sessuale vero lo ebbi con una mia cugina molto più grande,che da quello che sapevo,di cazzi ne aveva presi già diversi e fu una cosa piacevolissima, praticamente mi scopò lei . Intanto gli anni passavano ,conobbi altre ragazze fino a che mi fidanzai con l'attuale moglie,mi sposai ebbi due figli ed in tarda età iniziai a pensare ad altro. I rapporti sessuali con mia moglie via via andarono scemando e arrivai a pensare e a desiderare di provare un rapporto come quello che vidi fare da mio nonno con lo zio Quinto , ma con chi e come iniziare? Il problema era questo, qualcosa si sbloccò quando iniziai a frequentare un bocciofilo ,avevo raggiunto i miei 56anni e lì conobbi Mario ,un mio coetaneo con cui feci quasi subito amicizia e con il quale iniziai a giocare amatorialmente in coppia. A mano a mano la confidenza tra di noi era arrivata oltre la normalità arrivando anche a raccontarci i nostri rapporti con le nostre signore , fino ad esprimere i nostri desideri nascosti. In quell'occasione riuscii a confidare a Mario quello che avevo visto fare da mio nonno e mio zio , quando da ragazzino andavo a trovarli l'estate e il desiderio adesso di voler provare anche io. Mario dopo aver ascoltato quello che avevo appena confessato, mi confidò che per un periodo lui ebbe un rapporto con un collega se mi avesse fatto piacere sarebbe stato disposto a giocare anche con me ,ma solo da attivo .A quella proposta timidamente risposi che , effettivamente era proprio la parte di mio nonno che volevo fare e gli dissi che con lui probabilmente avrei trovato il coraggio di provare . Mancarono solo i dettagli per dove e quando farlo, il primo approccio lo facemmo in macchina ,una sera dopo le bocce, era inverno e si faceva notte presto,andammo con la mia macchina in un vicolo chiuso ,dove la notte a quell'ora non c'era nessuno, perché c'era solo un laboratorio di pelletteria. Arrivati a destinazione ,ci mettemmo più comodi tirando e inclinando più indietro i sedili e Mario senza perdere tempo si tirò giù i pantaloni,era buio e si faceva fatica a vedersi anche in faccia,poi mi chiese di iniziare a toccarglielo ,io con un leggero timore obbedii e quando arrivai con la mia mano lì ,mi resi conto di trovarmi in mano qualcosa di molto grande e dentro di me inizia a preoccuparmi. Il suo cazzo era già duro e la mia mano non riusciva a chiudersi su di esso, lui eccitato mi chiese se gli piaceva ,io gli dissi che era la prima volta che toccavo il cazzo di un altro e che sinceramente non mi aspettavo di trovarne uno così grande,confidadogli che il mio era molto più piccolo del suo. Mi feci coraggio e iniziai a segarlo ,Mario disteso sul sedile del passeggero oramai tirato tutto giù,iniziava spronarmi e mi incitava a continuare dicendomi che ero bravo e gli piaceva. Non ero pronto ed era anche scomodo per arrivare a fare tutto, oltretutto ero preoccupato per la grandezza del suo cazzo, comunque mentre seguito con la mia opera,il mio amico mi chiese di succhiarlo,quella cosa era dovuta in quell'occasione. Così presi coraggio e mi avvicinai con la bocca aperta a cercare di accogliere quella grossa cappella, feci fatica ad aprire la bocca per farlo entrare, però ci riuscii, nonostante il male alle mascelle, fu una sensazione molto piacevole,la sua cappellona calda era molto gradevole al contatto con la lingua così cercai di dargli piacere roteandola sulla punta. Mario stava godendo di quello che gli stavo facendo e mi prese la testa prova a spingerla cercando di entrarmi in bocca più in profondità . Stavo godendo insieme a lui,quel desiderio che avevo da tempo si stava realizzando, peccato che fui troppo bravo in quel pompino,che Mario non resistette e mi esplose in bocca. Ci rimasi male soprattutto perché non mi aspettavo che mi sborrasse in bocca,nello stesso tempo ero felice di aver fatto il mio primo pompino ed aver soddisfatto me e il mio amico. Quella sera finí così e anche se non avevo goduto con il mio cazzetto ero comunque soddisfatto di aver avuto il coraggio che fino a quel giorno mi era mancato. Ci siamo rivisti poi al bocciofilo e in quell'occasione mi propose di andarci a divertite e completare quello che avevamo iniziato in una casupola portattrezzi situata in un terreno di sua proprietà . Fu così,che ci mettemmo d'accordo per una sera,dopo aver staccato dal lavoro e aver trovato una scusa per le nostre mogli.Il posto era a qualche chilometro dalla città e con la sua macchina arrivammo poco dopo al luogo prestabilito. Entrati ci trovammo in una piccola casetta rustica,dove in mezzo c'era un bel tavolo,in un angolo un piccolo bagno con la doccia che scaricava su una griglia posta sul pavimento ,dove a fianco di esso c'era il posto per gli attrezzi da lavoro,infine al lato opposto un letto ad una piazza. Insomma per giocare un po' era il posto ideale dove nessuno ci avrebbe disturbato. Non potevamo perdere troppo tempo, perché almeno per quanto mi riguarda a,la mia scusa non poteva reggere più di un paio d'ore al massimo,quindi iniziammo con i nostri giochi inginocchiandomi davanti a lui ,sbottonai la patta ,scesi i suoi slip e mi trovai nuovamente davanti quel maestoso cazzo che iniziai a massaggiare e di seguito a leccare continuando con un bel pompino che lui aveva gradito molto già dalla prima volta. Sapevo che questa volta non doveva finire come l'altra volta,quindi non esagerai. Un po' timoroso ,mi misi in piedi,mi tolsi le scarpe ,tirai giù i pantaloni e gli slip, simultaneamente lui si tolse le scarpe i pantaloni e gli slip che erano già scesi precedentemente ,poi si avvicinò a me e mi mise le mani sulle natiche strizzandole un po' apprezzando che erano ancora sode,poi sentii scivolare un dito che si intrufolava cercando il mio buchetto iniziando poi a cercare un piccola penetrazione,apprezzò lo stato del mio buchetto e mi disse che poco non sarebbe più stato così stretto. Io guardando il suo cazzo oramai eretto,pensavo tra me e me che se magari mi fossi allenato ad infilarmi qualcosa,forse la penetrazione di quel cazzone nel mio ano sarebbe stata meno traumatica,ma oramai ero lì e speravo il meglio. Mario a quel punto mi indicò di poggiare le mani sul tavolo dandogli la schiena ed iniziò sputando sul mio buco ed iniziare ad infilare lentamente un dito,la cosa era leggermente fastidiosa,ma la trovai molto gradevole ,il suo dito iniziò a roteare dentro il mio ano allargandolo e farlo abituare all intruso ,lui continuava a bagnarlo con la saliva e ad un certo punto mi resi conto che stava infilando un secondo dito,il fastidio aumentò e anche il dolore arrivò, Mario mi disse di resistere che sarebbe passato presto e il piacere avrebbe preso il suo posto. Stavo ancora in quella posizione e mi abbassai con il corpo sul tavolo favorendo quello che stava facendo,il mio amico si scusava per aver dimenticato una crema per lubrificare il buco e favorire la penetrazione del suo grosso cazzo, così continuò a lubrificare continuamente con la saliva finché non sentii il calore della sua cappella che iniziava a premere sul mio ano già allargato dalle dita, ma ancora troppo chiuso per il suo cazzo. Mario mi prese per i fianchi e iniziò a spingere con forza la punta del suo cazzone,avendo notato che io non ero rilassato, cercò di tranquillizzarmi garantendomi che, anche se mi avrebbe fatto male all'inizio,dopo non mi sarei pentito come non si era pentito l'amico che precedentemente ha avuto "il piacere" di averlo ricevuto tutto dentro di se . La sua spinta iniziò ad ottenere l'obiettivo previsto,a me faceva male,ma a mano a mano sentivo che entrava sempre di più, non mi vergogno a dirlo,mi uscivano le lacrime dagli occhi, però strinsi i denti e cercai di rilassarmi per sentire meno dolore,Mario mi sussurrava all'orecchio che nonostante faceva fatica ad entrarmi dentro il mio ano gli piaceva sempre di più. Finalmente con un ultimo colpo sentii le sue palle che mi sbattevano sulle natiche,era entrato tutto e il dolore in quel momento era molto forte, Mario si fermò per qualche minuto per farmi abituare a quel grosso intruso e a poco a poco il dolore si affievolí e anche se sentivo bruciore,iniziai a sentire un senso di piacere che aumentò quando lui iniziò a muoverlo dentro di me e a farlo lentamente entrare ed uscire. Non sentii più dolore e la cosa mi piaceva molto,mi muovevo anche io assecondando i suoi affondi che erano sempre più vigorosi e più veloci fino a che non sentii un colpo più forte , lui si fermò e con un grugnito di piacere scaricò tutto il suo seme dentro il mio sfintere. Era la prima volta che prendevo un cazzo nel culo e avevo goduto anche se era un cazzo di quella portata,che mi avrebbe dovuto fare veramente male. Mario stette fermo per qualche minuto,tenendo il suo cazzo dentro di me,poi soddisfatto lo tirò fuori,io mi sollevai con il corpo dal tavolo e iniziai a sentire colare il suo sperma tra le mie cosce . Il buco mi bruciava un po' e per curiosità con la mano mi toccai constatando quanto il suo cazzone mi aveva aperto il culo ,meravigliato della larghezza del mio sfintere,mi preoccupai per il dopo e se si sarebbe richiuso. Il mio amico mi vide perplesso e mi rassicurò che all'altro ,anche se poi lo prendeva senza sentire il dolore della prima volta,il suo ano si era richiuso senza problemi.
.... . Continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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