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Gay & Bisex

IL PRIMO LUNEDI DI OTTOBRE


di Membro VIP di Annunci69.it PerCamionista
11.01.2018    |    18.214    |    21 9.5
"Ad un tratto capii che stavo godendo di culo, la testa iniziò a girarmi, non sentivo più le gambe e mi ricordo ancora oggi quel senso di formicolio alla..."
Quel turco era stato chiaro “io passare tutti i primi lunedi del mese” e visto che a me, spesso era capitato di pensarci, guardai l’orologio e presi coraggio, avevo appena finito di cenare, ma avevo bisogno del dolce...
Mi avviai e in 15 minuti di orologio ero all’ingresso della piazzola del piacere, freccia e dentro.
C’erano 4 Tir sulla sinistra uno in fila all’altro ed un camper sulla destra che si avviava all’uscita.
Scendo dalla macchina e solito rituale, pisciatina e sigaretta. Mi guardo un po’ intorno e noto due tir su quattro (quelli di testa) con le luci di cabina accese, facendo l’infifferente, inizio a passeggiare e, a scrutare che tipi c’erano dentro, sinceramente non mi ricordavo come fosse il mezzo di quel camionista turco, ma , era il primo lunedi del mese e, dovevo solo verificare che magari uno dei due ancora svegli, non fosse lui.
Mi dirigo verso l’ultimo camion e dal lato del guidatore li passo tutti in rassegna, noto che gli ultimi due chiusi e dormienti hanno targhe bulgare, il secondo è italiano e l’autista è impegnato a scaldare qualcosa ed il primo con mio grande piacere è turco. L’uomo all’interno sta fumando ma siccome la luce non è fortissima, non riesco a distinguerne la sagoma e così decido di avvicinarmi. “scusa fuoco?” E faccio il segno di accendere, lui mi dice di si, prende l’accendino e apre lo sportello per allungarmelo, ovviamente la luce aumenta gradualmente e sorpresa era lui, con la sola maglietta addosso, ma con oltre ai baffi una bella barba folta al che io, accendo la sigaretta e capendo di non essere stato riconosciuto gli dico : sei un uomo di parola, oggi è il primo lunedi del mese ed eccoti. Lui a quel punto mi guarda bene dall’alto, con la luce che arrivava dalla cabina e mi fa “tu amico di qualche mese fa con bocca stupenda?” Ed io “si Capo, sono io” e con una sfacciataggine a me sconosciuta “vuoi che salgo a rinfrescarti la memoria?”
“Si certo ragazzo, io non potere desiderare di meglio, girare di altro lato”
Non ci potevo credere, stavo salendo su di un tir e, per giunta nel tir di quel bonazzo turco di due mesi prima che nel frattempo si affrettava a chiudere le tendine.
Apro, salgo e con stupore mi rendo conto che sembrava un mini appartamento, che lui teneva in condizioni ottimali, che tutto sommato c’era abbastanza spazio per potersi divertire e che no, non mi ero sbagliato, aveva solo la maglietta addosso e il suo cazzo era libero e pronto ad essere svuotato.
A quel punto vado dritto all’obiettivo, mi tolgo solo le scarpe ( perché non volevo sporcare) ed inginocchiandomi mi fiondo sul suo arnese iniziandolo a leccare avidamente in punta.
“Tua bocca molto brava e irrequieta, io ricordare bene il tuo lavoro di quella volta, questa sera però tu solo mio”
Gli sussurravo di si tra una slinguata ed un’altra e progressivamente iniziavo ad andare su e giù pure con la bocca, mi piaceva sentire quel Cazzo circonciso che sapeva di Maschio, arrivarmi in gola e mi piaceva sentirlo gemere di piacere.
Erano passati circa 10 minuti e lui mi fermò: “voglio andare dietro, fumare e tu continuare a fare pompini, vuoi?”
“Non potrei chiedere di meglio mi piace troppo se fumi mentre ti lavoro”.
“Toglie tutto però, voglio vedere pure tuo culo”
Mentre lui scostava leggermente la tendina, si accendeva la sigaretta e si trasferiva dietro, io mi denudai completamente e lui sembrava apprezzare nel vedermi così: “Fare toccare culetto, un pochino, bello liscio e sodo, viene viene”. A quel punto visto che lui si era posizionato di lato, dietro al suo sedile con la schiena poggiata, io pensai di salire sul sedile con i piedi e far svettare il culo da sopra il poggia testa. Iniziò a sfiorarmelo, a carezzarlo, a leccarmelo e ogni tanto sentivo che lo allargava leggermente per buttarci dentro il fumo e, più lui lo faceva e piu la mia minchia diventava di marmo, ero infoiatissimo.
Ma io sentivo l’esigenza di tornare a spompinarlo e mentre fumava spensierato, io mi portai dietro nel lettino e cominciai a pomparlo, il suo Cazzo era sempre bello tosto e quando mi accorsi che stava finendo la sigaretta, feci un tiro io e continuai a lavorare di bocca facendo pian piano uscire il fumo, questa cosa lo mandó in estasi e mi disse che gli piaceva ciò che avevo appena fatto.
Penso che era da almeno 15 minuti che facevo su e giù con la bocca e fu a quel punto che mi disse: “ io metto preservativo e inculare te” si spostó apri’ il cofanetto sopra il lato guida e tirò fuori preservativi, lubrificante e rotolo di carta, mi fece sistemare a pecora e iniziò a lubrificarmi e, dopo aver indossato il goldone iniziò a stantuffarmi, facendo entrare appena la cappella e capito che quella era già dentro, diede un colpo secco di reni che mi sembrò di sentirlo arrivare in gola. Il dolore fu lancinante, era la seconda volta che qualcuno mi penetrava, iniziai a gridare, ma lui sembrava non sentire ed anzi mi teneva stretto e fermo e, mi insultava dicendomi che dovevo stare in silenzio, che tanto il dolore passava e che dovevo rilassarmi. In effetti nel giro di un paio di minuti il dolore lasciò spazio al piacere, il mio buco lo accoglieva sempre meglio e, iniziavo a provare immenso piacere.
Il ritmo era frenetico, lui lasciava dentro solo la cappella e poi riaffondava, con colpi secchi, decisi e sempre più repentini ed io lo spronavo a continuare.
Ad un tratto capii che stavo godendo di culo, la testa iniziò a girarmi, non sentivo più le gambe e mi ricordo ancora oggi quel senso di formicolio alla bocca, credevo di stare male ma, provavo invece solo piacere, tanto che senza toccarmi così in quella posizione, iniziai a sborrare, ebbi solo il tempo di metterci una mano evitando così di sporcare la casa, di quell’uomo che mi stava regalando piaceri sconosciuti.
Mi tenne li, in quella posizione almeno un quarto d’ora e ad un certo punto lo sentii irrigidirsi e dare 4-5 botte forti e possenti fino a capire dai suoi gemiti che anche per lui era arrivato l’orgasmo.
Lentamente dopo essersi accasciato su di me, iniziò a tirarlo fuori e quando lo fu del tutto, avevo come la sensazione che il mio culo fosse una caverna per quanto lo sentivo largo.
Ci pulimmo, ci rinfrescammo con delle salviette, ci rivestimmo e mi ringraziò stampandomi un bel bacio sulle labbra.
“Tu ora sapere dove e quando trovarmi, se tu volere, io fare altre volte qui con te”
Lo salutai assicurandogli che sicuramente sarei tornato, mi assicurai che la via era libera e uscii dal mezzo, chiusi la portiera e mi diressi verso la macchina, accendendomi una sigaretta. Appoggiato allo sportello di guida fumavo e pensavo a che bella esperienza avevo vissuto, quando sento lo sportello lato passeggero del tir con la targa italiana aprirsi e un omone di circa un metro e novanta per almeno 110 chili venirne fuori, sfacciatamente inizia a pisciare frontalmente a me, sarò stato a non più di 10 metri di distanza e mi ero assolutamente incantato a guardarlo, stava per finire, quando mi guarda e mi fa: “che cazzo ti guardi? Perché invece di stare li impalato non me lo vieni a sgrullare con la bocca? O certi servizi li fai solo agli stranieri?”
Rimango di stucco e penso “cazzo e come mi ha sgamato?”
Siccome ormai avevo capito che nelle cabine dei tir si ci stava bene, il seguito ve lo racconterò nel prossimo episodio...
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