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Gay & Bisex

Il commesso


di lonchite
13.12.2013    |    16.395    |    1 9.5
"All'ora prestabilita sento suonare la porta, apro, è lui! Lo faccio accomodare sul divano e gli offro un drink corroborante: è davvero un gran bel pezzo di..."
Ė oramai da troppo tempo che non scopo e che sono in fregola e ogni bel manzone mi fa girare la testa ed indurire il cazzo. L'altro giorno nel supermercato che frequento noto un nuovo commesso: un bel manzetto sui trent'anni, moro, pelosetto, barba di 4/5 giorni e sorriso stampato. Passo vicino alla cassa e lui mi osserva e il mio sguardo cade sul notevole pacco, mi passo la lingua sulle labbra e mi tocco il cazzo già bello duro... se ne accorge, e arrossisce. Mi piace questo gioco fatto di sguardi e ammiccamenti: ripasso vicino a lui ma è impegnato con i clienti, pertanto mi metto in fila alla sua cassa. Me lo mangio con gli occhi e lo controllo da vicino: è proprio un bel ragazzo il moretto! Ha le mani grandi e pelose, braccia muscolose e proprio un gran bel pacco. I lineamenti decisi e maschi del viso e gli occhi scuri mi rapiscono quasi all'estasi. Gli porgo il bancomat e gli tocco la mano caldissima. Cazzo che posso fare? Sarò sì puttana ma in quel momento mi sono sentito un bambolo completamente in balia degli eventi. Me ne sto andando, oramai, scontento e afflitto quando, da dietro, mi sento chiamare da lui che mi dice che mi sono dimenticato il buono sconto per la prossima spesa. Al diavolo il buono! Voglio te! Rabbioso prendo lo scontrino e distrattamente lo metto in tasca, mangiando fiele per non aver saputo fare io la prima mossa...
Sull'uscio di casa cercando nelle tasche la chiave della porta afferro il buono e sto per gettarlo quando mi accorgo che il commesso mi ha scritto il suo numero di cellulare con la richiesta di vederci dopo le 20. Entro in casa esterrefatto e mi siedo perché ho un leggero mancamento: alla fine, dopo tutte le mie seghe mentali, mi ha abbordato lui! Dopo 10 secondi gli ho già risposto con un messaggino con una decina di SI... Dopo mezz'ora ricevo la sua agognata risposta in cui lui mi chiede se potevo ospitare io in quanto lui non poteva; risposta immediata con indirizzo e orario ( le 21), ricevendo successivamente risposta positiva.
Il pomeriggio scorre tranquillo ma spesso mi ritrovo col cazzo duro pensando al mio bel commesso. All'ora prestabilita sento suonare la porta, apro, è lui! Lo faccio accomodare sul divano e gli offro un drink corroborante: è davvero un gran bel pezzo di figliolo il mio uomo! Ci baciamo con foga e la sua lingua cerca le mie labbra di fuoco. Limoniamo per un poco e intanto gli palpo il pacco che sembra sul punto di scoppiare: giù la zip, scosto le mutande bianche e prepotente erompe un cazzone dritto e pulsante, non esageratamente lungo, ma possente e turgido con il buchino intasato di umori che lecco avidamente. La cappella rosea e durissima mi preme in gola, lui gode della mia pompa profonda. Ogni risucchio lo fa trasalire e sospirare e gemere profondamente. Lo porto nel letto dove ci spogliamo furiosamente! Ecco, lui nudo, uno spettacolo divino: un corpo peloso, scuro di carnagione, con gambe e braccia muscolose. Tra i peli fitti del petto villoso fanno capolino due piccoli capezzoli che succhio e che si induriscono al contatto. Lui geme come una puttana mentre io scendo verso il cazzo e le palle. Muove il bacino molto lentamente e mi scopa la bocca facendomi arrivare il bel cazzone duro come la roccia fino in gola. Mi scopa sempre più forte finché lo sento arrivare così forte da imbrattarmi il viso e la barba con violenti schizzi di sborra caldissima, densa, bianca e filante, dolcissima e acre, che io lecco avidamente fino all'ultima goccia. Gli ultimi filamenti penzolano dai peli del mio pizzetto e lui se li succhia come fossero spaghetti, per poi baciarmi ancora. Gli chiedo se posso sborrare sulla sua barba, corta ma molto sexy: dopo pochi minuti gli rigo il mento e la guancia con tre schizzi densi che poi lecco prontamente. Siamo esausti ma lui comincia a toccarmi il culo e, dopo pochi minuti mi ritrovo due dita che mi ravanano lo sfintere. Mi lubrifica per bene e, dopo aver indossato il condom, mi impala col suo largo cazzone. Il ritmo è lento e io lo incito a proseguire più deciso. I suoi affondi si fanno via via più ravvicinati, profondi e decisi fino a farmi sborrare senza toccarmi. Lui mi pompa alla grande e, con notevole resistenza, mi pugnala incessante. Mi giro e mi incula da davanti fino a sborrarmi dentro con tre o quattro ultimi affondi che mi fanno quasi svenire. Giochiamo con la sua sborra che faccio uscire dal preservativo e me la spalmo sul cazzo e sulle palle, mentre lui me la lecca per poi scambiarcela con baci appassionati.
Siamo stanchissimi. Il manzetto si alza e gli faccio cenno di lavarsi nel bagno. Dopo poco è già fuori di casa, mentre io mi rendo conto che il mio bel moro taciturno non mi ha detto nemmeno il suo nome... stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.
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