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L’amministratore condominiale


di bisexlover
05.08.2019    |    2.936    |    5 9.7
"Mi scazzava dover incontrare l’amministratore da solo e di dover, per così dire, “metterci la faccia” solo io..."
Erano belli i tempi dell’Università: condividere l’appartamento con altre persone, le feste, le sbronze, le libere scopate in stanza senza dover rendere conto a nessuno. In quel periodo mi sentivo davvero libero di poter invitare chiunque quando i miei coinquilini non c’erano. Amavo provare quella sensazione eccitante di scopare finalmente in casa mia, senza dover per forza andare ad appartarmi da qualche parte (cosa che facevo quando vivevo coi miei). Utilizzavo un’app sul telefono per conoscere persone e qualche volta ho osato farle entrare in casa. Certo, sempre con la massima attenzione e discrezione. Ero alla ricerca di situazioni eccitanti e così finalmente trovai un amico, poco più grande di me, anche lui studente a cui piaceva ogni tanto - nei cosiddetti “periodi di crisi” - svuotarsi i coglioni nella mia bocca. Era un bel tipo, pelato, di statura media e con un bel corpo possente. Il suo pisello era spessotto e circonciso e le palle belle piene. Diceva di essere etero, di amare la figa e di scoparsi chissà quante ragazze, tuttavia mi contattava ogni tre per due perché voleva un pompino. A me andava bene così, infondo. Da vero amante del cazzo, mi eccitava che mi scrivesse solo quando aveva il cazzo in tiro. Arrivava da me già con la sua erezione prepotente e dopo poche parole subito si denudava e si buttava sul mio letto. Io iniziavo il mio lavoretto di bocca e poco dopo lui prendeva in mano la situazione e iniziava a scoparmi la bocca in ogni modo gli passasse per la testa. Amavo la sua perversione e il modo con cui mi utilizzava. Avevo finalmente trovato lo scopamico - anzi, il “pomp-amico” - con cui divertirmi saltuariamente. Allo stesso tempo, però, era come se gli mancasse qualcosa; non che non mi piacessero le sue performance, anzi. Ma capivo sempre di più che avevo bisogno di un uomo più grande. Un uomo con più esperienza. Un uomo con un corpo maturo. Iniziavo a fantasticare su ogni individuo cinquantenne che mi passasse davanti. Immaginavo di spogliarlo, di annusarlo e di farlo godere come un pazzo. Immaginavo come fosse il suo pisello e lo immaginavo massiccio e venoso. Immaginavo che fosse peloso e che odorasse di uomo. Iniziai a cercare sull’app, però si sa: online non si trova mai niente ed in generale è più difficile stabilire contatti o addirittura organizzare incontri. La sera tornavo a casa dopo lezione e iniziavo a cercare uomini online, ma niente. Per settimane placavo la mia puntuale voglia serale e smisi pure di incontrare il mio amichetto di pompini. Con lui non mi andava più.
Un giorno, durante una delle mie sessioni di studio matte e disperatissime, ricevo un messaggio dalla padrona di casa: “Salve. Voglio informarla che domani pomeriggio verrà l’amministratore condominiale per un breve sopralluogo.” Dopo aver risposto al messaggio della signora, inizio a pensare al fatto che i miei coinquilini non ci siano mai e che io devo sempre occuparmi delle faccende condominiali. Mi scazzava dover incontrare l’amministratore da solo e di dover, per così dire, “metterci la faccia” solo io. Sempre io. I miei coinquilini tornavano spesso nei loro rispettivi paesi, la vita di città non faceva per loro e di fatto avevo sempre l’appartamento vuoto tutto per me.
Il giorno successivo, verso le 17.00, suona il campanello: è arrivato l’amministratore. Me ne ero praticamente dimenticato, tanto che non ebbi nemmeno il tempo di mettermi vestiti decenti e rimasi in canottiera e pantaloncini. Corsi ad aprire la porta e mi trovai di fronte a me un bel signore sulla cinquantina, brizzolato, occhi scuri, alto almeno un metro e novanta. Aveva le spalle enormi ed una bella pancetta tipica dell’età. Dalla polo sbottonata fuorusciva una bella e abbondante peluria. Le sue mani erano enormi e curate. Per non parlare delle gambe massicce. Indossava, come già detto, una polo bianca e un paio di pantaloncini sportivi, da cui era possibile intravedere una grossa protuberanza. Era un tipico uomo della sua età. Sicuramente era sposato, data la fede al dito. E sembrava proprio il classico fedele alla moglie e lontano da qualsiasi attività extraconiugale. Non era sorridente, né troppo espansivo, ma comunque gentilissimo e super educato. Volevo offrigli un caffè ma disse di essere troppo impegnato e, declinando l’offerta, mi ringraziò. Come previsto, fece il suo sopralluogo e tutto andava bene. Prima di andar via, esordì con “Mannaggia, mi sono dimenticato di controllare il balcone di camera sua, posso?” Ed io risposi “certamente. Prego”. Ero un po’ imbarazzato dal disordine e dal letto sfatto. Lui se ne accorse e disse “cavoli, mi sa che si è dimenticato di fare il letto stamattina, chissà che nottata ha passato”. Iniziai a ridere imbarazzato, ma ero eccitatissimo a causa di quella battuta ed anche a causa della sua presenza in camera mia.
Dopo aver controllato rapidamente il balcone, rientra e sbuffando mi dice “cazzo che giornata pesante, vorrei sedermi un attimo, anche se sono di fretta.” A questo punto lo invito nuovamente ad accomodarsi e lui accetta: si siede sul mio letto e mi dice “questo letto è piuttosto comodo.”
A questo punto sono decisamente eccitato e mi trema pure la voce: “sì” rispondo “si riposa bene dopo le lunghe giornate in università”.
Lui divertito “ahah bene, allora se non ti dispiace mi sdraio un attimo”.
Dovevo sicuramente essere paonazzo in viso, lo sento in fiamme dall’eccitazione. Ad un certo punto noto che la sua protuberanza è sempre più vistosa, tanto che riesco a vedere la forma del pisello. Passa qualche secondo di silenzio e lui esclama “non posso sdraiarmi come si deve, ho le scarpe. Potresti togliermele?”
Dopo questa, la saliva dentro la mia bocca inizia a prosciugarsi, gli faccio cenno di sì con la testa e lentamente mi abbasso per togliergli le scarpe. Avrà avuto un 45 di piede: d’altronde era proporzionato col resto suo corpo. Di mia iniziativa gli sfilo anche i calzini e intanto mantengo lo sguardo su di lui, il quale era lì che mi guardava con aria di sfida. Poco dopo esordisce con “beh fa abbastanza caldo in questa casa, se devo sdraiarmi un attimo, almeno vorrei stare un po’ fresco” e si sfila la polo, mostrando il petto villoso e la pancia. Non era ciccione, ma era possente, era un uomo.
A questo punto decido di sfilargli i pantaloncini. Rimane solamente in mutande. Sorridendo mi dice “beh? Quelle non me le togli? Ho il cazzo che mi sta esplodendo e che brama la tue labbra carnose.” Effettivamente le labbra sono il mio punto forte e non passano inosservate. Nessuno si è mai lamentato dei miei pompini, sono un maestro di pompini e questo gentile signore dev’essersene accorto.
Gli tolgo l’ultimo indumento che aveva addosso e rimango letteralmente a bocca aperta: il suo pisello è un sogno. È turgido, massiccio e venoso e la cappella è completamente coperta dal prepuzio. Sarà lungo almeno 20 centimetri, ma quel che è assurdo è lo spessore. Non ne avevo mai visto uno così. Le palle somo due noci. È palese che non si svuota da un po’. Il tutto è contornato da una peluria incolta e mai tolta e odora di uomo pulito, ma allo stesso tempo di uomo che ha lavorato tutto il giorno e che quindi ha pisciato almeno una volta. Senza nemmeno farmelo dire, inizio a leccarlo e scappellarlo. Dopo qualche istante lui mi prende la testa con la sua mano enorme e mi affonda il cazzo in gola, dicendo “appena sono entrato in questa casa mi hai squadrato per bene e ti sei soffermato a guardarmi il cazzo. Credi che non me ne sia accorto? Ora succhia troia. Fammi sborrare che sono pieno. Mia moglie non me la da mai.”. Io ero in estasi, sia dalle sue parole sia da quel cazzo meraviglioso che avevo in gola.
Mentre sono ai piedi del letto ad occuparmi del suo uccello, lui infila una mano nelle mie mutande e inizia a sditalinarmi il buchetto con il suo ditone: “che bel culo da mignotta che hai, la prossima volta ci sbatto il cazzo dentro, ora mi accontento della tua bocca.” Io lo guardo in maniera ammiccante senza dire niente, anche perché ho la bocca piena. Dopo un po’ di su e giù mi fermo un attimo e gli dico “avvisami prima di sborrare.” Non volevo che mi venisse in bocca, in fondo non lo conoscevo. E lui “certo, non preoccuparti”.
Ovviamente cosa fa? Senza dire niente, ad un certo punto mi tiene la testa con due mani, e con un urlo soffocato mi viene direttamente in gola con almeno 5 schizzi di sborra matura. Ovviamente avevo la testa bloccata e non potevo divincolarmi, ma ,forse, in fondo non mi dispiaceva che mi avesse inondato la gola di sborra. A questo punto si lascia andare completamente sul letto, con gli ultimi spasmi post-coito e io gli pulisco il cazzo con la lingua. Non aveva nemmeno bisogno di lavarsi. Si riposa per due minuti, poi si alza e si veste in silenzio. Lo accompagno alla porta e ci salutiamo. Lui esordisce con “scusi per non avea avvertita prima di venire, ma avevo proprio voglia di scaricarmi nella sua bocca. Ovviamente sono sano, non faccio sesso con nessun altro oltre a mia moglie. Questo rimarrà il nostro segreto, altrimenti è la sua parola contro la mia. Ad ogni modo, verrò a fare altri sopralluoghi, il balcone di camera sua ha la ringhiera leggermente rovinata. Spero di trovarla da solo in casa anche le prossime volte. Arrivederci.”
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