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Acqua calda e umori maschili


di bisexlover
16.08.2019    |    11.132    |    7 9.1
"” E, aiutandosi con le mani, divarica le chiappe per mostrarmi l’ano peloso..."
Qualche anno fa praticavo nuoto agonistico presso la piscina comunale della città. All’epoca ero un adolescente che stava crescendo bene, seppur con tanti difetti e imperfezioni, come tutti d’altronde. La piscina e la pubertà erano complici nel processo di formazione del mio corpo: non potevo lamentami, avevo un normalissimo fisico asciutto da sedicenne e un bel culo tondo da fare invidia alle donne. Allora non avevo grandi esperienze con i maschietti, solo qualche sega con gli amici davanti a un porno; ma il cazzo mi tentava sempre di più. Negli spogliatoi sbirciavo sempre gli altri uomini sotto la doccia. Osservavo il loro membro e il loro corpo e intanto fantasticavo senza dare troppo nell’occhio, sebbene speravo che qualcuno di loro facesse il primo passo. La media d’età degli uomini che frequentavano la piscina nei miei stessi orari era circa quarantacinque – cinquantacinque anni, inutile dirlo: i miei preferiti. Andavo ad allenarmi sempre dopo la scuola, in modo da avere il pomeriggio libero per poter studiare o fare qualsiasi altra cosa. Naturalmente, a quell’ora, vi erano sempre i soliti uomini in pausa dal lavoro, i quali sfogavano lo stress con un paio di vasche. Tra tutti, quello che particolarmente attirava la mia attenzione era Tony, un bel signore sulla cinquantina, alto, possente e brizzolato. Non so di cosa si occupasse, ma arrivava sempre ben vestito e la cosa mi eccitava. Mi eccitava quando si toglieva la cravatta e si sfilava i pantaloni neri, mostrando le grosse gambe; mi eccitava vedere i suoi piedoni nudi dopo essersi tolto i calzini. Immaginavo di massaggiarli. Il momento in cui maggiormente mi si asciugava la saliva in bocca era quello in cui, in un angolino, sfilava le mutande per indossare il costume. In quel momento avevo la visuale libera, non davo troppo nell’occhio visto che lui era girato di schiena, per cui potevo godermi la scena per qualche istante senza distogliere lo sguardo. L’unica cosa che riuscivo a scrutare, però, erano le sue natiche. Due belle chiappe mature (ma sode) e pelose. Immaginavo di leccargliele e di annusare lì in mezzo alla fessura. Non riuscivo mai a vederlo davanti e questo mi innervosiva: prima di mettersi il costume si girava dando le spalle a tutti e in doccia faceva lo stesso. Mi chiedevo se si vergognasse di qualcosa, magari ce l’aveva piccolo o magari storto. Spesso e volentieri facevo in modo di finire in doccia davanti a lui a fine allenamento oppure incrociarlo prima dell’inizio: ormai avevo capito i suoi orari e cercavo di adattare il mio allenamento in base ai suoi movimenti. Tony non sembrava interessato alla mia presenza, anzi, penso che non mi notasse neppure. A quell’ora c’erano altre persone in piscina e sicuramente non faceva caso a me. Meglio così, pensavo, almeno il tutto risulta casuale.
Un giorno, però, la piscina sembra essere desolata. Saranno tutti in vacanza, penso, d’altronde Natale è quasi alle porte. Nello spogliatoio sono da solo, non c’è anima viva. Un po’ mi dispiace, visto che non potrò guardare cazzi e culi.
D’un tratto, mentre mi sto cambiando, sento entrare qualcuno nello spogliatoio e mentre i passi si fanno sempre più vicini io sono sempre più nudo. La tentazione di girarmi è naturale, ma cerco di fare finta di nulla, finché l’uomo in questione non decide di mettersi nella panchina proprio di fronte alla mia: è Tony.
Divento subito paonazzo e il battito accelera. Oggi Tony sembra essere un po’ meno disinteressato del solito, infatti lo colgo diverse volte a buttare lo sguardo su di me. Ovviamente, ne approfitto e continuo il mio rituale molto lentamente, ostentando il mio culetto e facendo cose random. Voglio proprio vedere se oggi si mette nell’angolino per sfilarsi le mutande. Magari essendoci solo io nello spogliatoio si sentirà un po’ meno in imbarazzo, spero. Poi, però, mi rendo conto che mi sto solo autoconvincendo di qualcosa che non è. Tony è un normalissimo uomo della sua età, con la sua mentalità e sicuramente con una moglie e dei figli. Proprio mentre faccio questi pensieri, Tony si gira dandomi le spalle e si sfila le mutande. Bene, ho fantasticato troppo. Vado a darmi una sciacquata in doccia prima di entrare in piscina.
Mentre l’acqua calda della doccia mi scorre sul viso e sul resto del corpo, d’improvviso sento una voce. Tony mi ha seguito in doccia e adesso mi sta parlando:
“Che bello, oggi non c’è nessuno. Non bisognerà aspettare il proprio turno per farsi la doccia.”
“Eh sì!” rispondo con una risatina imbarazzata. Non abbiamo mai parlato e non so che dirgli.
“Ne approfitto anch’io per farmi una doccia prima di entrare nell’acqua gelida della piscina.” Continua Tony.
“Esatto, anch’io ho bisogno di un riscaldarmi un pochino.” Sinceramente mi sento un po’ stupido.
“Ti vedo spesso qui, ti alleni molto.” Risponde con cordialità.
“Sì, pratico agonismo e lei?” Questo vuol dire che mi ha già notato.
“Beh io vengo qui in pausa pranzo, nuotare mi aiuta a staccare dal lavoro.”
Proprio come immaginavo.
“Un po’ di relax ci vuole sempre.” Lo assecondo.
“Eh già, hai proprio ragione.” Contesta lui.
Dopo qualche istante di silenzio imbarazzante, qualcosa rompe la mia quiete interiore: per qualche strano motivo Tony si sta togliendo il costume.
“ahh così va meglio!” esclama “mi sento più libero adesso.”
Sono sbalordito, per la prima volta Tony mostra le sue grazie, e contrariamente a quanto pensassi, è molto dotato: ha una nerchia massiccia e venosa contornata da una fitta peluria nera e due palle gigantesche. Mi sembra di vivere un sogno, sto davvero ammirando questa meraviglia? Il gigantesco pisello di Tony viene pian piano bagnato dall’acqua che scorre. Adesso posso ammirare interamente la bellezza del suo corpo, le cui dimensioni sono tutte in armonia: la dimensione del suo pisello è proporzionata a quella delle mani e dei piedi; le gambe sono lunghe e massicce proprio come il busto. Per non parlare dell’ampia schiena e delle natiche. La capigliatura brizzolata è testimone dell’età e la barbetta ben tenuta è sinonimo di cura.
Lo sto osservando da troppo tempo, ma non mi importa, che pensi a ciò che vuole. Tanto siamo solo io e lui.
Ad un tratto mi dice “ti piace il mio cazzo eh, ragazzino.” Mentre se lo tocca; ed io inizio a non capire più niente. La sua esclamazione mi destabilizza, non posso crederci. Tuttavia, ne approfitto, sono troppo eccitato: ”Sì, vorrei assaggiarlo.”
“Accomodati.”
Senza farmelo ripetere due volte, mi fiondo nella sua doccia e mi inginocchio come una cagna. Inizio a succhiare avidamente quel pezzo di carne ancora molle. Purtroppo, non ha nessun odore siccome l’acqua calda glieli ha portati via tutti. Inizio quindi a leccargli la peluria del pube mentre le mie mani tastano i suoi capezzoli e la sua pancia da uomo vissuto.
“Che gran frocio che sei” esordisce Tony ed io mi eccito ancora di più. “Sì.” Sussurro “mi piace il cazzo.”
“Si vede che ti piace il cazzo, lo si capisce bene. Aspettavo solo il momento giusto.”
Le sue parole mi rimbombano nella testa e mi fanno perdere ogni freno inibitorio. Allora, sempre rimanendo accovacciato, cambio postazione e mi metto dietro di lui. Istintivamente ficco la faccia in mezzo alle sue chiappe e inizio a leccargli il culo. In questo modo mi sento davvero sottomesso. Adesso sì che riesco a sentire l’odore di uomo.
Tony sembra apprezzare: “Cazzo sì, leccami il buco del culo, porco.” E, aiutandosi con le mani, divarica le chiappe per mostrarmi l’ano peloso. “Dai, vediamo come ci ficchi la lingua dentro.” Io obbedisco e inizio a stimolargli il buco con la lingua. Lui impazzisce di piacere e mugola quasi come stesse avendo un orgasmo potentissimo. Allora mi stacco dal culo per riattaccarmi al cazzo come una ventosa, sempre stimolandogli l’ano con il dito. Tony è visibilmente stremato dal mio servizietto e appoggia la schiena alla parete della doccia. Improvvisamente sento il suo cazzo vibrare e tutto il suo corpo tremare; senza accorgermene, Tony schizza violentemente tutta la sua sborra calda nella mia bocca, inondandola.
Il rumore dell’acqua d’un tratto è l’unico suono che proviene dalle docce, Tony si sciacqua il membro e si ricompone, mentre io sono ancora lì in ginocchio come una lurida zoccola.
“Ragazzino, sei un gran frocio. Però è stato bello svuotarsi completamente in uno sborratoio. Guai a te se ne fai parola con qualcuno.” Esce dalla doccia e se ne va.
Sono soddisfatto di aver finalmente avuto l’esperienza che sognavo, mi sono davvero sentito usato; usato per soddisfare le voglie di un uomo. Spero di rivivere un’avventura del genere.
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