Un giorno a casa di mio cugino

Mio cugino era ormai sposato da 4 anni, due figli, un lavoro stabile, una casa bella e ben tenuta dalla moglie, Io e Simone non abbiamo mai avuto chissà quale rapporto, non per altro ma abbiamo poco in comune, lui gran lavoratore, fissato con le macchine e un vero devoto della figa, almeno così diceva. Alto 185x 78, bel fisico, modellato da piscina e calcetto, Simone non è certamente un tipo espansivo e di compagnia. Infatti, mi sono sempre chiesto al di là dell'aspetto fisico cosa ci avesse trovato Laura in lui. Io frequento casa loro proprio grazie all'ottimo rapporto che ho con Laura. Con lei condividiamo la passione per il cinema e ci puace raccontarci e parlare delle nuove uscite ecc. Quello che sto per raccontare risale ai giorni in cui nacque Matteo il loro secondo genito. Nei giorni seguenti al parto, agosto inoltrato, Laura mi chiese se potevo dormire a casa loro e dare una controllata a Simone, negato ai fornelli e poco paziente con Valerio, loro primogenito, che invece con me non faceva i capricci. Una sera, dopo aver messo a letto Vale, mi metto a sparecchiare la tavola dove avevamo mangiato, Simone è sul divano in pantaloncini corti, torso nudo, scalzo e con i piedi incrociati. Fa zapping col telecomando e si strizza il pacco ogni volta che vede una donna. Finisco di sistemare e mi metto sul divano accanto a lui. Si muore dal caldo e pure io sono in pantaloncini e canottiera,

Simone: Anto ma ce la facciamo una birrozza fredda?
Io: Simò ok.... Solo che dopo ci farà ancora più caldo, dai che le prendo io ste birre che chi ti schioda da li
Simone: hai capito tutto
Mentre vado a prendere le birre sento ansimare e Simone fa: ah cazzo questo è cinema, guarda sta troia come lo succhiia, stasera mi fanno male le palle, sono troppo piene.
Ci beviamo le birre e Simone continua a fare zapping sui canali hot di prima fila. Io un po' a disagio, anche perché lui mi è sempre piaciuto, mi alzo con la scusa di lavare i bicchieri e sistemare il lavandino, anche perché avevo una mezza erezione da nascondere. Ad un certo punto Simone si alza e sento che si avvicina.
Lo sento trafficare alle mie spalle e dice: Anto scusa che prendo i salatini che sono nel mobile.
Per accedere al mobile deve fare per forza pressione su di me e sento qualcosa di duro contro le mie chiappe.
Io; Simo e che cazzo non è che li devo pagare io i tuoi bollori.
Simone: hai sentito cazzo duro che ho? Ahahahah
Io: si ho sentito e non ci provare più, quando si rimette Laura ti sfoghi con lei, io ti devo dare una mano qui e non fare altro.
Simone: e ti hosolo urtato un po' madonna, tu non resti incinta. Guarda sentilo bene ahahah.
Mi prende dai fianchi e me lo struscia prepotentemente e il cotone lascia davvero poco all'immaginazione. Sento un cazzo duro e grosso pronto ad esplodere.
Per fare la parte dell'infastidito rimpio uno dei bicchieri che sta volando e glelo butto sulla patta.
Lui per tutta risposta se lo toglie di fuori e abbassandomi i pantaloncini me lo fa sentire tra le cosce.
Mollo tutto e con l'acqua in mano mi metto a rincorrerlo e inizia una sorta di lotta giocosa.
Continua...