Gay & Bisex
Un piccolo favore

24.06.2025 |
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"Dopo un attimo sentii la sua cappella appoggiarsi al mio buco, mentre la sua mano sinistra si appoggiava sulla mia schiena all’altezza dei reni per tenermi fermo..."
Quella sera tiepida di primavera Kalidou mi chiamò. L’ennesimo problema con il suo computer, con la connessione lenta che frustrava ogni velleità di svago. Avevo conosciuto quel ragazzo senegalese qualche settimana prima ad una cena, e il suo carattere allegro e la sua battuta pronta avevano fatto sì che la serata passasse leggera e spensierata. Avevamo iniziato anche ad uscire qualche volta per una pizza, chiacchierando di un po’ di tutto. Avevo così saputo che si era mollato con la ragazza da poco, e viveva in un piccolo appartamento in cui ancora stava finendo di sistemare le sue cose.Tra queste cose, tanto per cambiare, c’era il suo computer. Gli avevo detto che sarebbe stata ora di cambiarlo, ma per il momento lui aveva cose più importanti da sistemare. Per cui quella sera andai da lui e mi misi a smanettare per cercare di risolvere il problema.
Dopo un po’ di cambiamenti alla configurazione della rete, la connessione tornò stabile e veloce, e gli dissi di fare qualche prova per verificare che tutto funzionasse correttamente. E ovviamente per testare la velocità di streaming andò su PornHub lanciando un porno, scegliendolo nella categoria “anal”. Il video scorreva senza scatti, segno che la connessione era perfetta, e un maschio molto dotato inculava con decisione una moretta giovane e magra che godeva sotto i colpi incessanti del cazzo.
“Ah beh, ottima scelta direi!” dissi ridendo. “Scusa ma sai… da quando mi sono mollato con la mia ragazza avrei proprio voglia di rifarmi un po’” rispose Kalidou sorridendo. “Vorresti trovare una così, eh?” gli dissi con fare complice. “Eh, magari… la mia ex non voleva mai far nulla… una monotonia… figuriamoci se ho mai potuto fare sesso anale”. “Non ti resta che trovare una porca così allora” dissi come fosse la cosa più facile del mondo. “Magari… ma non credo sia così facile… anche perché avrei proprio voglia di sfogarmi senza limiti e senza legami sentimentali…” disse Kalidou. “Beh, non credo sia impossibile trovare una amica di letto che ami l’anale” commentai. “Ma la tua ex davvero non ha mai voluto?”. “Mai… diceva che è troppo grosso… ma a me sembra che la ragazza del video non si stia lamentando per niente” aggiunse con un sorriso, e gli occhi che gli brillavano mentre ammirava la ragazza godere intensamente prendendolo nel culo. “Al contrario, direi che le piace da morire” dissi immaginandomi al posto di lei “e lui ce l’ha davvero grosso”. “Quasi quanto il mio…” disse lui accendendo dentro di me ancora di più la voglia, immaginando come potesse essere il cazzo di quel bel ragazzo nero. “Mi dispiace per lei allora…” dissi “Secondo me ha fatto male a non provare… Era davvero così bacchettona?”. “Bacchettona è riduttivo… pompini col contagocce, figuriamoci ingoiare… nemmeno un gemito, una parola… un disastro insomma… e io avrei bisogno di ben altro”. “Tipo?” chiesi anche un po’ per provocarlo. “Io a letto ho un’indole dominante… voglio essere padrone del gioco… scopare forte, anche nel culo… voglio parlare mentre scopo… voglio schizzare ovunque… in culo, in faccia, in bocca…” disse con eccitazione crescente.
Non riusciva a staccare gli occhi dal video, dove scorrevano immagini di inculate, in una sorta di hit parade delle scene più eccitanti. Evidentemente non era la prima volta che guardava quel video. “Insomma, hai bisogno di una vera troia sottomessa” dissi con un sorriso. “Credo sia la definizione giusta” disse Kalidou “ma non riesco a trovarne… mi sono anche iscritto ad un paio di siti, qualche contatto, ma niente di concreto. È che mi piacerebbe una che non va in giro a farsi scopare dal primo che passa”. “Capito” dissi io “La tua troia sottomessa personale” aggiunsi. “Mi rendo conto che non sia facile trovarne, ma secondo me prima o poi la trovi… non si può certo sprecare un bell’uomo dotato, no? E poi si sa qual è lo stereotipo dell’uomo di colore… dotazione super” gli dissi con un sorriso, anche per tirarlo un po’ su di morale.
“Ho una tale voglia…” disse lui con un tono di voce che lasciava trasparire tutta la sua eccitazione. “Mmmmmmm… e cos’altro ti piacerebbe?” gli chiesi per provocarlo “Legarla? Sculacciarla? Magari… pissing?”. “Cazzo, hai fatto il ritratto della mia troia ideale” mi disse con un gran sorriso “ma mi sa che esiste solo nei film porno… uff…”. “Ma no dai, sono sicuro che una così esiste… Ovviamente nell’annuncio sui siti hai messo anche delle foto, vero?” dissi curioso ed intrigato all’idea di vederle. “Certo! Guarda, ti faccio vedere, così mi dici se secondo te devo modificare qualcosa” disse Kalidou.
In piedi davanti a me che ero rimasto seduto davanti al PC, andò su un sito di annunci sexy, ed entrò nel suo profilo. “Secondo te vanno bene?” chiese andando nella sua photogallery. C’erano 5 foto, una più eccitante dell’altra… Il suo cazzo svettava grosso e duro, nero e lucido, con una splendida cappella e venoso che sembrava sul punto di esplodere. Non c’è che dire, era un cazzo davvero splendido. Nella descrizione del suo profilo aveva anche indicato le dimensioni, come se non bastassero le foto a dimostrare quanto fosse grosso… 22 centimetri per 6 di diametro… “Accidenti Kalidou… hai un cazzo… davvero enorme” dissi evitando altri aggettivi che avrebbero potuto tradire la mia sfrenata voglia di vederlo dal vivo invece che in foto.
Oltretutto potevo vedere che i suoi pantaloncini erano gonfi da scoppiare, mostrando che la sua voglia si era trasformata in una incontenibile ed evidente erezione. “Possibile che vedendo foto così non ti abbiano contattato?”. “Oh lo hanno fatto certo… ma per la maggior parte travestiti o uomini… donne poche, ma secondo me fuori di testa” disse Kalidou, dandomi così l’impressione che non avrei mai avuto speranze con lui. “Beh, magari una trans… pare siano molto brave…”. suggerii per esplorare i suoi gusti. “Col rischio di prenderlo nel culo? No grazie” disse lui ridendo. “Ma dai,” risposi con un sorriso “ci saranno anche trans solo passive… o trav…” dissi sondando ulteriormente il terreno. “Ti dirò… non sono contrario per principio… alla fine mi scoperei anche un maschio se avesse un bel culo e fosse troia come dico io, ma ho sempre paura di sputtanarmi… insomma, non sai mai chi puoi incontrare no?” ammise lui, riaccendendo in me la speranza di poter soddisfare le sue voglie… e le mie.
“Posso capirlo” dissi in tono comprensivo “Quindi ti potrebbe piacere anche un culetto maschile? Ad esempio… vediamo un po’ cosa si può trovare…” presi tempo cercando il mio profilo sullo stesso sito di incontri, fino a trovare la photogallery in cui campeggiavano alcune foto del mio culo. “Questo per esempio? Ti piacerebbe?” dissi ridendo, come a provocarlo per gioco. “Gran bel culo… mi piacerebbe molto scoparlo… secondo me con delle autoreggenti sarebbe anche meglio” disse Kalidou “ma al solito… come faccio a fidarmi…”. Aggiunse con aria sconsolata.
“Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno, sarà il nostro segreto” dissi appoggiando la mia mano sui suoi short, afferrando attraverso la stoffa leggera il suo grosso cazzo in piena erezione. Lo sentivo durissimo dall’eccitazione che i video e i nostri discorsi avevano fatto salire alle stelle, e con piacere notai che non si tirò indietro, rimanendo in piedi a fianco a me, che seduto dalla mia posizione lo guardavo dal basso. Più che altro rimase per un attimo interdetto, sorpreso per la scoperta di avere in casa quella che poteva essere la soluzione per le sue voglie represse. “Vuoi dire che quel culo… è tuo?” chiese tra il meravigliato e lo speranzoso. Annuii con la testa e con un largo sorriso, senza smettere di massaggiargli il cazzo attraverso la stoffa degli short.
“Ti piace il cazzo allora… interessante davvero…” disse con voce rotta dall’emozione. Io non risposi, e per tutto risposta afferrai i suoi pantaloncini per l’elastico, tirandoli giù insieme agli slip, e mettendo in libertà il suo grosso uccello nero: era davvero grosso, venoso e durissimo, e iniziò ad ondeggiare invitante davanti al mio viso. Lo afferrai prontamente, scappellandolo ed iniziando lentamente a segarlo, sorridendo a Kalidou che mi guardava con gli occhi pieni di voglia.
“Certo che mi piace il cazzo… è il tuo è davvero bellissimo…” gli dissi subito prima di iniziare a slinguare la sua grossa cappella, senza aspettare una sua risposta. La leccavo accuratamente, la baciavo, me la strofinavo sulle labbra, per fargli sentire tutta la mia voglia di cazzo. La presi fra le labbra e la succhiai con forza, facendola scivolare fuori dalle labbra con uno schiocco. “Mmmmmm… che meraviglia il cazzo nero” gli dissi prima di riprenderla fra le labbra e succhiarla ancora con passione. Le mie labbra scorrevano avanti e indietro sulla cappella, mentre gli menavo il cazzo durissimo. Dopo un attimo in cui Kalidou rimase a godersi il mio lavoro di labbra, constatando con grande soddisfazione che la mia voglia di cazzo era davvero incontenibile, lui iniziò a lasciarsi andare, con la prospettiva di potersi finalmente godere una scopata come piaceva a lui.
Sentii le sue mani poggiarsi sulla mia testa, forti e decise, bloccandola ad impedirmi di continuare nel mio lavoro di labbra. Un attimo dopo, Kalidou iniziò a muovere il suo cazzo dentro la mia bocca, dapprima con movimenti lenti e poi con movimenti sempre più decisi man mano che sentiva le mie reazioni e la docilità della mia bocca nel ricevere il suo grosso cazzo. Dopo poco le spinte erano diventate davvero profonde, facendo arrivare il cazzo all’inizio della mia gola, provocando abbondante salivazione che iniziò a colare dagli angoli della mia bocca. Kalidou accelerò i movimenti, e il suo cazzo scorreva sempre più veloce nella mia bocca, quasi provocandomi l’istinto di tossire per quanto mi scopasse la bocca senza remore.
All’improvvisò lo sfilò, in un tripudio di schizzi di saliva che copiosi fuoriuscirono dalla mia bocca, bagnandomi il viso e finendo anche per terra. Col suo cazzo che oscillava invitante davanti al mio viso, dal basso gli sorrisi guardandolo: lui abbassò il viso verso di me, sempre tenendomi la testa ben ferma, osservando compiaciuto la saliva che bagnava le mie labbra e il mio viso. “Che troia… si vede proprio che ti piace il cazzo” disse sorridendo soddisfatto. “Mi piace da impazzire” gli dissi voglioso spalancando ancora la bocca. “Troia” disse prendendo il suo cazzo con una mano ed iniziando a schiaffeggiarmi con forza con quel bellissimo tronco di carne duro e venoso. Fece schizzare saliva ovunque e poi mi ripiantò deciso in bocca il grosso uccello nero ricominciando a fottermela con spinte profonde e veloci. Era davvero infoiato, e sembrava quasi non riuscire a fermarsi in preda ad un’eccitazione incontenibile e a lungo repressa, e si godeva finalmente senza più remore la mia bocca, ripetendo quasi ossessivamente “Troia… troia…”. Non si contenne, e dopo pochi altri affondi arrivò all’orgasmo. Sfilò il cazzo dalla mia bocca, continuando con una mano a tenere ben ferma la mia testa, mentre con l’altra mano prese a segarsi furiosamente.
Con un rantolo, arrivò al culmine, e il primo schizzo mi colpì violentemente il viso, bagnandomi il naso e colando sulle labbra. Ne seguirono altri, abbondanti, bollenti, che mi riempirono il viso di sperma caldo che iniziò a colarmi sulle guance, sul mento, sulle labbra.
Quando Kalidou finì di svuotarsi i coglioni, lasciò il suo cazzo, che ondeggiava ancora duro davanti al mio viso. Gli sorrisi, con il viso bagnato di sperma, e mi leccai le labbra. “Cazzo che sborrata” disse lui ansimando “Era davvero tanto che dovevo svuotarmi”. “Mmmmmm… me ne sono accorto” dissi assaporando lo sperma nella mia bocca. “Non penserai che abbiamo finito vero?” disse Kalidou, mentre il suo cazzo rimaneva durissimo davanti a me. “Spero proprio di no” gli dissi afferrando il suo cazzo e iniziando a segarlo lentamente, sentendolo di marmo fra le dita “Hai ancora tanto bisogno di sfogarti… finalmente” aggiunsi sorridendo e prendendo di nuovo in bocca il suo grosso cazzo, spompinandolo lentamente e assaporando fino all’ultima goccia di sperma.
“Mmmmmmm… bravo…” mugolò lui “E’ proprio quello che direbbe una vera troia” aggiunse un attimo prima di riprendere ancora la mia testa saldamente con le mani e ricominciare a scoparmi la bocca. Spingeva sapientemente, affondando fino a dove riusciva, ma senza spingere troppo, riempiendomi la bocca il suo grosso uccello nero, e facendomi ricominciare a salivare abbondantemente.
Ad un tratto lo sfilò improvvisamente, e iniziò a passarmelo voglioso sul viso, spalmando la sborra che mi aveva lasciato sulle guance, per poi rimettermelo voglioso fra le labbra. Mi scopò ancora la bocca per qualche minuto, per poi sfilare ancora quello splendido pezzo di carne, che iniziò a far ondeggiare invitante davanti al mio viso.
“Mi sembra che di bocca tu sia abbastanza troia…. Anche se secondo me puoi ancora migliorare” mi disse sorridendo. Mi afferrò per un braccio facendomi alzare “Ma adesso ho proprio voglia di incularti” disse mentre mi portava con sé in camera da letto. Mi ordinò di spogliarmi, ed io, con la voglia che era arrivata a limiti quasi incontrollabili, ci misi davvero poco per rimanere nudo davanti a quel bel ragazzo nero, che forse aveva ancora più voglia di me.
Prendendomi per un braccio, senza tanti complimenti mi fece girare e mi spinse deciso sul letto. “Mettiti a pecora” mi ordinò senza alcuna possibilità di discussione. Mi sistemai a pecora, offrendogli la vista del mio culo che fremeva dalla voglia. “Mmmmmm… molto meglio dal vivo che in foto” disse un attimo prima di darmi una sonora sculacciata che mi fece sobbalzare. “Sei davvero da sfondare” aggiunse con la voce che tradiva la sua voglia. “Ma voglio essere buono… almeno per questa prima volta…”. Aprì il cassetto del comodino, prendendo un tubetto di gel lubrificante e lasciandone cadere un po’ sul mio ano. Lo spalmò per bene con le dita, infilandone anche un paio dentro per lubrificarlo come si deve. Poi si mise dietro di me, e lo sentii prepararsi per la monta: evidentemente stava usando il gel anche sul suo grosso cazzo. Mentre si preparava continuavo a pensare a quanto fosse grosso, soprattutto quanto fosse largo. Non avevo mai preso un cazzo così largo, per cui fui contento di vedere che abbondava con il gel.
Dopo un attimo sentii la sua cappella appoggiarsi al mio buco, mentre la sua mano sinistra si appoggiava sulla mia schiena all’altezza dei reni per tenermi fermo. Lo sentii spingere e cercai di rilassare il culo il più possibile, mentre la cappella iniziava a dilatarmi l’ano. Rimasi quasi senza fiato, e inarcai la schiena nel sentire quel grosso pezzo di carne entrarmi nel culo, lentamente ma inesorabilmente. Quando la grossa cappella fu entrata, Kalidou si fermò, sia per godersi il momento, sia per permettermi di riprendere fiato. Sentivo il culo dilatato come non mai, eppure qualche cazzo lo avevo già preso. “Che cazzo che hai” ansimai una volta ripreso fiato. “Ti piace, vero troia?” disse Kalidou ricominciando lentamente a spingere, facendo avanzare quel grosso cazzo nero nel mio culo che lo accoglieva a fatica, nonostante l’abbondante lubrificazione. “Da impazzire” mugolai mentre lo sentivo penetrarmi ed allargarmi come non mai. “Piano… così… Me lo stai spaccando…” gemetti con il culo ormai sempre più aperto man mano che lui affondava il suo grosso cazzo nero dentro di me.
“Questo è niente” disse lui mentre il cazzo finiva di entrarmi nel culo, arrestando la sua lenta ma inesorabile corsa. “Vedrai fra poco come to spacco per bene questo bel culo” aggiunse Kalidou con la voce piena di voglia e facendomi provare un brivido lungo la schiena ripensando a cosa mi aveva detta poco prima… scopare forte, anche nel culo… le sue parole continuavano a riecheggiare nella mia testa mentre sentivo che Kalidou iniziava a muoversi e il suo cazzo faceva marcia indietro per poi, una volta uscito per metà, avanzare di nuovo affondando lentamente tutto nel mio culo. Il suo cazzo scorreva sempre meglio nel mio culo, grazie all’abbondante lubrificazione, ma la sua larghezza ancora mi lasciava senza fiato, sentendo il culo dilatato come mai avevo sentito.
“Ha un culo davvero accogliente” disse Kalidou mentre l’avanti e indietro del suo cazzo piano piano si faceva più convinto e più rapido. “Bravo… così… continua…” ansimai con il suo cazzo che mi faceva provare un perverso piacere ad ogni affondo. “Vedrai che questa volta potrai finalmente sfogarti” dissi subito dopo, anche se sapevo che non sarebbe servito ricordarglielo, ma che piuttosto lo avrebbe eccitato ancora di più, col rischio che le cose precipitassero troppo in fretta. “Oh sì” disse Kalidou “Finalmente un culo tutto per me… da sfondare come si deve” aggiunse mentre la forza delle sue spinte andava lentamente aumentando, a man mano il mio culo lo accoglieva con sempre maggior facilità.
“Che culo da troia… quanto mi piace” ansimò mentre mi prendeva saldamente per i fianchi ed aumentava l’intensità delle spinte. Il suo grosso cazzo affondava sempre più deciso nel mio culo ormai abbastanza aperto da riuscire a prenderlo con sempre maggior facilità, dandomi brividi intensi di piacere, e facendomi sentire una vera troia, quello che lui voleva che io fossi. Ogni affondo mi faceva inarcare la schiena, sentendo quel grosso cazzo nero spingere sempre più affamato dentro di me. “Cazzo come lo prendi bene” disse lui in preda ad una crescente eccitazione che lo portava man mano a darmi colpi sempre più decisi: più il mio culo si apriva e più lui tendeva a perdere il controllo, finché la monta non si fece davvero impetuosa.
Mi abbandonai alla furia di quel cazzo durissimo che ormai mi fotteva il culo con forza, sentendo Kalidou ansimare eccitato come un animale, mentre nella stanza risuonava il ritmico sbattere del suo bacino contro il mio culo, e le sue mani stringevano forte i miei fianchi e mi tiravano verso di lui, facendo sì che la potenza delle spinte fosse ancora maggiore.
Ad un certo punto Kalidou rallentò le spinte mi sfilò dal culo il suo grosso cazzo, restando evidentemente ad ammirare il mio culo totalmente aperto dal suo grosso arnese. “Cazzo, questo è proprio il culo che volevo” disse riprendendo fiato. “Mi fa piacere sapere che hai trovato la tua troia sottomessa” mugolai riprendendo fiato a mia volta. Kalidou mi ripiantò nel culo con una spinta decisa il suo splendido cazzo, e poi mi assestò una potente sculacciata che mi fece sobbalzare. “Questo culo adesso è mio, troia” disse con tono deciso che non ammetteva replica. “E dato che è mio… adesso te lo spacco per bene” aggiunse autoritario, ricominciando a fottermi con foga animalesca, mentre io stringevo forte le lenzuola e cercavo di resistere alle sue spinte potenti.
“Oh sì… così… bravo… spaccamelo… spaccami il culo” gemetti mentre il suo cazzo entrava con forza nel mio culo vincendo le ultime resistenze e finendo di sfondarmelo. “Troia… troia…” ripeteva lui in preda ormai ad un’incontenibile voglia che lo portò ben presto ad un secondo orgasmo. “Troiaaaaaaaa” quasi urlò Kalidou: mi piantò per bene nel culo il suo enorme uccello nero che sentii pulsare, mentre lo sperma iniziava ad inondarmi il retto. Si svuotò i coglioni nel mio culo e ricominciò lentamente a muoversi, mentre sia io che lui riprendevamo fiato. “Che culo che hai… il culo che ho sempre sognato” disse lui mentre si muoveva lentamente.
In quel momento, il citofono suonò. “Oh cazzo… ma… chi…” preso dal panico, Kalidou mi sfilò dal culo il suo grosso cazzo e in fretta cercò di rimettersi i pochi vestiti estivi che aveva addosso. “Non rispondere cosa te ne frega” gli dissi con la voglia di cazzo che ancora non mi aveva abbandonato. “Ma no, è un mio amico, gli avevo detto io di passare, me n’ero dimenticato cazzo!” disse lui. Mi rifugiai allora in bagno per darmi una veloce ripulita, mentre Kalidou rispondeva al citofono finendo di infilarsi gli short e la maglietta.
Quando uscii dal bagno dopo essermi ricomposto alla bell’e meglio, Kalidou era seduto sul divano a chiacchierare con il suo amico. Ci presentammo e poi salutai Kalidou. “Il tuo computer adesso è a posto. Ma dobbiamo finire di sistemare ancora un po’ di cosette…” gli dissi. “Certo Alex” sorrise lui “Grazie per l’aiuto… non so come avrei fatto senza di te” aggiunse. “Ti chiamo domani, così ci organizziamo e sistemiamo tutto… vedrai che verrà un gran bel lavoro” disse poi strizzandomi l’occhio. “Oh ne sono sicuro” dissi congedandomi con un sorriso e con il desiderio che fosse già domani.
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