Gay & Bisex

Under 21


di leeryanskype86
21.03.2019    |    825    |    1 9.6
"Fortunatamente per la squadra del biondo e l'arbitro diede i tre fischi finali..."
90 minuti di partita. Più i 3 minuti di recupero. L'adrenalina nei loro corpi era a mille: uno biondo, quasi efebico, la pelle chiarissima e gli occhi chiari, sul viso qualche lentiggine e l'altro con la pelle colore dell'ebano, i capelli neri come la notte. I loro sguardi si erano incrociati nel pre-partita e si erano catturati come due magneti: quando lui arrivava di corsa verso la porta del biondo, durante la partita, con i suoi muscoli tesi e quei pantaloncini bianchi che lasciavano ben poco all'immaginazione era molto difficile concentrarsi sulla palla. Quella sferica, tra i suoi piedi. Il biondo riusciva a malapena a guardarla, quella. Era più concentrato su ciò che sballonzolava tra le sue gambe, "un signor cazzo" - pensò tra sè e sè - "ma devo concentrarmi sulla palla...la palla, quella palla sferica, quella in mezzo ai suoi piedi e non quelle due palle sotto quel cazzo che vorrei stringere tra le labbra e leccare come fossero una coppa di gelato gustoso e da lì scendere verso quel culo perfetto....Dio, quanto è rotondo e perfetto quel culo!".
Si rese conto di non essere concentrato abbastanza e un compagno gli urlò facendoli segno di prestare attenzione, gli rispose di sì, poi durante la rimessa in gioco della palla lo stesso compagno gli sussurrò "hai una tenda canadese in mezzo ai pantaloni...non è il momento di pensare alle ragazze!" e solo allora si rese conto di essersi davvero eccitato pensando al suo avversario.
"merda!" esclamò "merda! merda! merda!" e si concentrò su ciò che di meno eccitante poteva esserci. E la sua erezione sparì.
Ci furono altre azioni ed il bel ragazzo dai sapori dell'Africa si avvicinò più volte alla porta in cui c'era il biondo, ma i tiri vennero quasi tutti parati.
Il biondo si chiese se anche al suo avversario succedeva la stessa cosa, ma ogni volta in cui si avvicinava, era così concentrato a non pensare a quanto fosse eccitante che quasi non lo guardava. Solo ad un certo punto della partita, il ragazzo si riavvicinò per tirare, nel pieno dell'azione e lui cercò di bloccarla sottraendogli la palla, ma finì per terra, col culo all'aria e fu lì che lo vide di nuovo: i loro occhi si incrociarono per un istante e poi notò che il ragazzo guardava più in basso. Nella caduta, il suo pantaloncino si era abbassato, mettendo in bella vista il suo culo e allo stupore del suo avversario si sommò un grosso rigonfiamento nei pantaloncini. Il bell'africano si era eccitato nel vedere il suo culo e si morse il labbro voluttuosamente.
Fu una questione di secondi, eppure tutti e due si accorsero l'uno dell'altro. Poi, come se nulla fosse,il tiro venne deviato da un calcio sbagliato. Fortunatamente per la squadra del biondo e l'arbitro diede i tre fischi finali.
Tornarono negli spogliatoi, la partita era finita 0 a 0, ma il biondo portiere non riusciva a pensare ad altro che al suo avversario e dopo il discorso del commissario tecnico si fiondò nella doccia, a tentare invano di far scemare la sua erezione. Con i suoi compagni che lo prendevano in giro avrebbe dato la colpa all'adrenalina della partita o all'inesistente troietta che aveva scopato la sera prima. Nessuno di loro sapeva di lui. La pressione del suo procuratore e di tutti quelli al di sopra di lui era troppo forte e non poteva perdere un'occasione di lavoro importante. Anche se avrebbe voluto urlarlo al mondo che era gay.
E il suo avversario chissà quando lo avrebbe visto più! Forse in qualche altra partita. Ma non poteva azzardare nulla. magari a lui era davvero l'adrenalina a fargli pompare il sangue, ma no! come guardava il suo culo...era desiderio! come lo fissava nel prepartita, gli occhi si erano agganciati l'uno all'altro. Non poteva essere una coincidenza!
ma non avrebbe avuto modo di scoprirlo, purtroppo. Uscì dallo spogliatoio e salì sul bus che lo avrebbe portato in albergo. Entrò nella sua stanza, l'ultima rimasta su un piano diverso da quello dei suoi compagni di squadra, una matrimoniale. "Tu guarda la sfiga! Potrei persino approfittarne di questa stanza e stare tranquillo, senza nessuno a rompermi i coglioni...magari con quel bel morettino e invece nulla! ma porc...". Non finì nemmeno la frase che qualcuno bussò alla porta "Chi cazzo è adesso?" pensò a voce bassa, aprendo la porta e ciò che scoprì subito dopo lo lasciò senza parole.
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