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Gay & Bisex

la seconda volta 3


di rico150
21.03.2016    |    14.327    |    3 8.9
"Mi ero bagnato due dita e le stavo portando al naso, l’odore forte mi piaceva, lo zio ronfava, io mi sistemai meglio, assaporate le dita le riposi di nuovo..."
La zia e lo zio oramai tornavano a cadenza quindicinale. Durante l’inverno facemmo sesso quasi ogni fine settimana. Io diventavo sempre più bravo ma anche più esigente. Qualche notte dormivamo tutti insieme nel lettone ed una notte. ….
La zia ci stava osservando. Ero allungato lateralmente e godevo mentre lo zio tenendomi una gamba sollevata mi sbatteva. Ci guardammo, la guardavo mentre una sua mano all’interno delle sue mutandine roteava tra i peli ed il grilletto. Le piaceva osservarci da qualche tempo, sempre più presa dal rapporto che avevo con suo marito. Non capivo se il loro rapporto ne risentiva e lo zio era talmente preso dalla nostra relazione che chiaramente lo svuotava (più che altro fisicamente) e lei non lo eccitava più vista l’età ed il suo corpo in sovrappeso. Tolse la mano dallo slip e mentre lo zio imperterrito continuava nervosamente a scoparmi, mi passò l’indice, bagnato ed odoroso dei suoi umori prima delicatamente sul naso, poi forzandomi la bocca mi fece assaggiare il suo sapore. Sorrisi tremolante, mentre lo zio continuava a sbattermi. Adesso mi aveva fatto coricare a gambe strette e mi faceva sentire il suo cazzo in tutta la sua lunghezza tra le natiche, io ero in estasi , la zia aveva ripreso la masturbazione e lo zio aveva aumentato il ritmo , segno che stava per venire. Moglie e marito goderono insieme, lui dentro di me, come al solito e la zia tarantolandosi tra le lenzuola. Si staccò da me e sudato si accasciò sul lato suo del letto già in dormiveglia. La mia mano lentamente scivolò tra le lenzuola cercando quel sapore della zia che avevo appena conosciuto. Facilmente arrivai sulle mutandine, infilai la mano e trovai la sua figa completamente fradicia, la sua mano bloccò la mia, probabilmente era ancora sensibile, poi mi lasciò fare . Mi ero bagnato due dita e le stavo portando al naso, l’odore forte mi piaceva, lo zio ronfava, io mi sistemai meglio, assaporate le dita le riposi di nuovo tra le cosce di zia che le strinse, quindi mi avvicinai e le feci scivolare gli slip sino ai piedi. Affondai il naso e la bocca tra le sue cosce . In un primo momento si ritrasse ma poi si lasciò andare. Inizia a leccarla tra le labbra, affondando all’interno . Anche lei mi teneva la testa premuta. Il suo sapore forte ed i suoi umori aumentarono, la sentivo gemere. Quindi aiutandomi mi fece accomodare tra le sue gambe, con il mio sesso duro spingevo sul ginocchio, le mie mani avevano preso possesso del suo seno e dei suoi capezzoli. Mi tirai su ed il mio cazzo naturalmente entrò dentro di lei si divincolava dalle mutandine e finalmente la penetrai completamente. Mi aveva avvinghiato con le gambe trattenedomi dentro di se mentre l’orgasmo mi sconquassava ed il mio seme la riempiva. Mi accasciai dolorante e stanco senza muovermi e mi addormentai tra le sue braccia mentre lo zio continuava a russare. La domenica mattina, la zia fù la prima a tirarsi su dal letto, la guardavo mentre indossava la sua vestaglia e dirigersi verso la cucina, l’orso dormiva , giocherellai con il suo cazzo ma non ricevetti risposte. Quindi ancora ubriaco di sonno mi tirai su. La manona dello zio mi tirò giù di nuovo , la lotta fù impari, la sua forza mi sovrastava cominciò a farmi il solletico bloccandomi con una mano i polsi stretti insieme, poi mi allargò le gambe e prese a lavorarmi sul sedere (ancora imbrattato del suo sperma). Passai dal sorridere ad eccitarmi, era incredibile che quell’uomo potesse eccitarmi in questo modo . Avevo perso la testa ed ero pronto a soddisfarlo su tutto. Ci volle poco a farlo eccitare e mi ritrovai in pochi minuti a cosce spalancate, con i piedi poggiati sul suo petto e con il suo cazzo pronto a sodomizzarmi nuovamente. Era intento a bagnarselo con la sua saliva quando arrivò la zia che mise fine ad ogni tentativo di penetrazione urlando e maledicendolo che era tardi e che dovevamo andare. A malincuore ci alzammo per disputarci l’ingresso al bagno.
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