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La Nonna, La Mamma fine


di licklick69
28.11.2014    |    116.710    |    3 8.9
"Ma nonna adesso mi ordinava di rimettermi in piedi e di pisciarle in bocca..."
Dopo una mezz’ora passata abbracciati e credo di aver anche un po’ dormito, nonna si alza e come al solito si dirige verso il bagno, deve ricomporsi, lei deve essere sempre perfetta. Io come al solito mi dirigo in giardino a fare una doccia.

Quando rientro, nonna ha già rifatto il mio letto e la radunato i miei vestiti che avevo gettato per terra ieri sera al mio rientro dalla pizzeria.

-Mangiamo qualcosa – ed io di rimando – so io che cosa ho voglia di mangiare!” – sorridendo nonna si dirige in cucina e apparecchia la tavola mentre ha già messo l’acqua sul fuoco per cuocere la pasta. Anche la griglia è sul fuoco pronta a cuocere il filetto che ha riempito di bacche di ginepro.
-con tutto lo sport che fai hai bisogno di mangiare un po’ di carne! – Intendi la pallavolo o qualcos’altro? Le chiesi E lei ridendo mi si avvicina e mi bacia con la sua lingua che rovista nella mia bocca.

Dopo colazione decidiamo di sdraiarci sul letto con la promessa, da entrambi poco sincera, che avremmo solo riposato.

-Nonna, mi faresti un piacere?- dissi sollevando il busto dal letto – dimmi, vedrò se posso - fu la sua risposta - - ti metteresti di nuovo il reggiseno e lo slip che avevi stamane ed anche le calze con il reggicalze e le tue scarpe col tacco alto? – ma sai che sei proprio un porco, vizioso! Chi lo sa cosa ti inventerai quando sarai più grande? E scendendo dal letto si dirige verso il cassttone dove tiene il suo intimo,
-sei fortunato, ho portato un solo paio di calze con il reggicalze, solo io mi posso portare dietro questa roba in estate - e si dirige verso il bagno.
Quando ne esce è uno splendore, si è anche rifatto il trucco appesantendo il nero intorno agli occhi e ripassandosi il rossetto rosso. – sei uno scianto – come posso trovare interesse in una ragazzina come quella in spiaggia, slavata ed insignificante?-

Si avvicina al letto e sedendosi sul bordo impugna la mia asta che è di marmo.
-adesso ti faccio vedere io chi è che comanda! – comincia a muovere la mano avanti e indietro e nel mentre si tocca la sua figa – adesso ti chiavo io! – e montandomi a cavalcioni si scosta lo slip e si impala sul mio cazzo.
Rimane ferma con impercettibili movimenti rotatori come volesse far saggaire la durezza del mio cazzo a tutte le pareti della sua figa. E’ un movimento che mi fa fremere, ho voglia di far scorrere il mio cazzo su e giù, ma lei mi tiene bloccato, mi sembra di impazzire, le afferro le tette che ho fatto fuoriuscire dal reggiseno e soppeso la loro consistenza. Lei comincia a muoversi in su e giù portandomi a stilettate di piacere, pian piano incrementa il movimento, sono ormai prossimo a venire ma lei se ne accorge e si arresta. Non posso resistere, con un colpo di reni la faccio sdraiare sul dorso ed ora sono io che comando il movimento, con poderosi colpi la chiavo quando sento un suo dito intrufolarsi nel mio buchetto, lo forza e sento il dolore della sua unghia che mi graffia, ma è solo per un attimo, sopraggiuge il piacere che mescolo al piacere che mi prende riversando fiumi di sborra nella sua figa. Nonna approfitta del momento nel quale il mio cazzo è ancora abbastanza duro per raggiungere l’orgasmo.

Sono sfinito, ho ancora il suo dito piantato nel culo e lei molto lentamente comincia a ritrarlo. – Nonna non potrò più scopare nessuna dopo di te! – Chi potrà mai farmi godere come fai tu?
-Vedrai, vedrai il mondo è pieno di donne che ci sanno fare!

E’ già pomeriggio avanzato e dobbiamo ricomporci, fra non molto dovrebbe rientrare la mamma.

Il giorno dopo andammo tutti e tre in spiaggia io con i miei amici e la ragazzina che mi chiedeva come mai non mi ero fatto vedere il giorno prima, e nonna e mamma con la loro amica Flora.

La sera la passammo in casa guardando la televisione, io in mezzo a loro due.
Ad un tratto mia madre spegne la televione e giratasi verso di me – So quello che fate tu e nonna, siete due pervertiti, due maiali, ma i racconti di nonna mi hanno anche incuriosito ed ora voglio anche io vedere questo portento di figlio come scopa! Il mio viso era paonazzo, mi sono girato verso la nonna, poi verso mia madre incapace di proferire parola. Poi alzandomi in piedi ho allungato una mano ad ognuna di loro e ho detto – non voglio altro, sai mamma quante seghe mi sono fatto in bagno annusando le tue mutande? Andiamo di la! -

Sul letto
E’ nonna che si spoglia per prima e sedendosi sul letto mi tira a se, mi slaccia i pantaloni e li lascia cadere, poi abbassa i miei slip e impugna la mia asta che è già diventata di marmo. – Vieni qui! – dice rivolta a mia madre, che si siede sul letto dall’altra parte. Io in mezzo a loro vedo dall’alto i loro corpi, guardo quelle tette dall’alto che nascondono i loro pubi. La nonna sta offrendo il mio cazzo a mamma – E’ proprio notevole! Esclama cominciando a umettarlo con la punta della lingua, poi si avventa sulla cappella e succhia forsennatamente, mentre nonna ha preso ad accarezzarmi le palle, il mio cazzo sparisce completamente nella bocca di mamma ed io sento che stò per eslodere. Ma nonna che intuisce la situazione mi infila vilentemente un dito nel culo, la sorpresa è talmente tanta che frena la mia venuta.

Adesso entrambe sono sul mio cazzo, sentire due bocche, due lingue insieme è un qualcosa di difficile da descrivere, si alternano ad affondarlo nelle loro bocche, a slinguazzarlo, sento gli umori delle loro bocche che colano lungo le mie palle, lungo le mie gambe e con un grido di piacere riempo quei visi, quelle bocche di sborra bollente.

Mi chino per baciarle, le nostre lingue si incrociano, penetrano una nella bocca dell’altra, la mia saliva si mescola alla loro mista del mio piacere e questo mi eccita nuovamente, sono già duro, ma adesso voglio io leccare mia madre.

Spingo mia madre a sdraiarsi sul letto e chiedo a nonna di tenerle le gambe ben divaricate ed in alto, voglio dedicarmi ad entrambi i buchi di mamma, voglio assaggiare il suo sapore. Le mani di mia madre si aprono le chiappe, ho la figa e il buco del culo offerto “su un piatto d’argento” e lei mi incita, - fammi vedere, anzi fammi sentire se sei bravo come dice nonna – Le sfioro il bottoncino con la lingua, poi mi ritraggo, e bellissima questa figa rosa aperta in mezzo al poco bianco che il costume da bagno ha preservato dall’abbronzatura ed il buchetto ha il colore della stessa abbronzatura. Mi rituffo sulla figa di mia madre mentre le mia mani le accarezzano le gambe, con il pollice seguo l’interno del ginocchio giù, giù fino all’interno dei glutei, e un tocco che cerco di fare il più leggero possibile e sento che mia madre apprezza questa carezza, - Siii, - le sento questo fievole lamento.
Mi dedico alla sua figa aperta, già lucida degli umori che sta emettendo, ed io succhio questo nettare, mi concentro dapprima all’interno delle grandi labbra su fino al bottoncino, per poi ridiscendere fino al suo orifizio che penetro con la lingua dura e con movimento lento. E sento che è proprio qui che a mia madre piace essere leccata, un continuo fluire di liquidi entra nella mia bocca, ho quasi la sensazione che mia madre mi stia pisciando in bocca, ma non è piscia, questo è un lento, costante fluire di liquido. Ora so che mia mamma ha orgasmi vaginali. La nonna invece li ha sicuramente clitoridei, avevo già apprezzato come la nonna sbrodolasse se stimolata sul clitoride.

Sento il corpo di mia madre scuotersi ed allora mi ritiro nuovamente. La sento pregarmi di non fermarmi, ma io voglio che il suo piacere sia sconquassante, per questo ricomincio colpendole il clitoride con la lingua tesa e di colpo la faccio affondare nella sua fessura che è ormai un lago, vedo un macchia umida sul lenzuolo, ed ora la scopo con la lingua sentendola scuotere l’intero bacino e urlare – Vengoooo, No non è possibile!!! –
La nonna abbandonate le gambe della mamma si è inginocchiata e stà succhiandomi la cappella.
Io voglio dedicarmi ora al buchetto di mamma, lo avevo trascurato appositamente ma ora dovevo dedicarmi a quel fiorellino marrone. Cominciai a titillarlo con le dita colpendolo con la lingua e riversandovi saliva sufficiente a renderlo penetrabile. La mia lingua correva tutto intorno saggiando la resistenza di quelle grinze, mamma aveva ricominciato ad emettere mugolii di piacere ed io volevo portarla nuovamente all’orgasmo che le avevo procurato poco avanti. Non mi ci volle molto quando le mie dita aprirono quel varco per infilarci la lingua, mamma ricominciò a fremere e a incitarmi a continuare. La stavo scopando con la lingua nel culo, il sapore asprigno che sentivo mi aveva reso il cazzo ancora più duro e lei esplose in un orgasmo devastante facendo cadere le sue gambe sulle mie spalle.

Ma fu la nonna che interruppe la cosa – ed io cosa sono qui a fare la bella statuina? Voglio la mia parte – Mamma si rialza e mi fa stendere sul letto, poi dice a sua madre di sedersi sul mio cazzo dandomi la schiena e si siede sul mio petto schiena contro schiena ed avanzando mi mette la sua figa in bocca. La sua figa è intrisa di umori che mi scendono in gola e mentre incita mia nonna a scoparmi, lei mi struscia la sua figa sulla bocca, sento le grandi labbra schiacciarsi sulle mie, il clitoride duro che cerca il suo piacere sul mio naso. Allora le afferro le natiche e la tiro verso di me, voglio soffocare in quella figa, e ora che è piegata in avanti posso infilarle un dito nel culo, sento i suoi muscoli stringermi il dito quasi avesse paura di un mio ritiro ma io lo sprofondo sino alla base.
La nonna si stava dimenando come una pazza sul mio cazzo, lo faceva uscire quasi del tutto per poi ributtarsi per farlo penetrare fino ai miei peli, mi faceva quasi male quel suo culo che si abbatteva sulla mia pancia.
Non so chi di noi tre ebbe per primo l’orgasmo, era un concerto di ahhh, ohhh, siii.

Ci sdraiamo sfiniti sul letto, io a pancia in su e loro ai miei fianchi, avevo una loro tetta appoggiata al mio fianco e le accarezzavo entrambe.

Sentivo la differente consistenza, quella di mia nonna era più molle ma i capezzoli di entrambe erano duri e grossi.

-Avevi ragione sul fatto che questo bel tomo sapesse usare la lingua come si deve- disse mia madre rivolta a sua madre – se non lo avesse fatto prima con te – direi che sei stata tu ad istruirlo – e rivolta a me – da chi hai imparato queste cose? – neanche tuo padre è mai riuscito a farmi godere come hai fatto tu oggi –

Avevo di nuovo il cazzo in tiro, era l’effetto del il calore dei corpi di mia madre e mia nonna addosso a me e certamente anche questa situazione “inusuale” mi arrapava a partire del mio cervello.

Volevo il culo di entrambe, ma non sapevo a chi rivolgere le mie attenzioni, fu mamma che sciolse ogni mio dubbio – la tua lingua nel mio culo l’ho già avuta – ora voglio qualcosa di più sostanzioso - - si mamma anch’io voglio entrarti dentro e riempirti il culo di sborra, poi io e nonna la leccheremo insieme – Nonna che mi stava menando il cazzo con la mano aggiunse – oggi però sarò io che prenderò te mentre inculi, tua madre - e tirò fuori da chi sa dove un cazzo di gomma con la cintura che si cinse in vita. Mia madre si era già messa alla pecorina ed io mi ero subito chinato a leccargli e inumidirle con la mia saliva il suo ano. Con la coda dell’occhio vidi nonna armeggiare con un tubetto di non so che crema, e dopo averlo spalmato su quel cazzo di gomma lo stava distribuendo nel mio buchetto facendolo penetrare con il dito. Sentivo il fresco di quella crema fin dentro le mie budella.

Ora stavo appoggiando la mia cappella sull’ano di mia madre e contemporaneamente sentivo il cazzo di gomma di nonna appoggiarsi al mio; mi disse - quando entri tu entro anch’io - e mentre io spingevo per entrare dentro mia madre, sentii il mio ano dilatarsi per accogliere quel cazzo, fu dolore subito, ma ben presto sentii il mio ano rilassarsi accettare quell’intruso di buona voglia. Avevo inoltre le tette di nonna schiacciate sulla mia schiena, le sue mani che si erano impossessate dei miei capezzoli e che li schiacciavano fra i polpastrelli.
Anche mia madre aveva ormai il mio cazzo piantato fino in fondo ed anche lei aveva manifestato il suo dolore durante il primo momento di penetrazione. Ora mugugnava parole di lussuria – Dai sfondami, non ho mai provato questa sensazione di essere così piena, chiavami il culo, voglio sentire le mie budella strappate da questo cazzo meraviglioso - Anche io godevo di quel cazzo che ormai in sincronia con il mio movimento entrava ed usciva da mio culo. Le contrazioni dell’ano di mia madre mi fecero resistere non più di tanto e le riempii le budella di sperma. - Non uscire mi gridò – mia madre – voglio sentirlo ammosciarsi dentro di me.
Quando ormai aveva perso la sua consistenza lo estrassi e mi chinai per raccogliere quello che usciva da quel buco. Nonna era al mio fianco, cominciò a colare quel liquido biancastro che poi tanto biancastro non era, e il suo aroma tradiva la sua composizione: vedendo una mia esitazione fu nonna che spinse la mia testa per raccogliere quel liquido e volle che glielo riversassi in bocca. Entrambi raggiugemmo la bocca di mia madre per unirci in un bacio di tanti umori.

Mia madre ci apostrofò entrambi – Che porci che siete, no anzi che porci che siamo e volle che tutta per se la mia bocca e la mia lingua.

Nei giorni seguenti cambiò la disposizione del dormire: tutti e tre dormivamo insieme nel letto di mamma.

Stentavo a credere a quello che era successo: era un piacere unico anche dormire avendo addosso un corpo caldo di donna.

Avevo addosso quei due corpi, mi piaceva dormire con la mano appoggiata al sesso di mamma o di nonna.

Al risveglio ero pieno di desiderio, il cazzo svettava e cominciavo ad accarezzare ora l’una, ora l’altra.

Un giorno nonna mi disse - stasera voglio farti provare un piacere nuovo, oggi pomeriggio andrò a Forlì, ho visto su internet che lì c’è un sexy shop e mi servono alcuni “amenicoli”

Non riuscivo ad immaginare cosa stesse architettando mia nonna ma ormai avevo capito che con lei non si aveva limiti.

Infatti dopo cena, finita la cena mia nonna ci dice: - andate di la in salotto e aspettatemi.
Dopo un buon quarto d’ora vediamo comparire la nonna, indossa un corpetto di pelle che le lascia fuori le tette spingendogliele in alto e con incorporato un reggicalze che sostiene calze a rete e indossa scarpe con il tacco altissimo di vernice lucidissima.

Io e mia madre dopo averci guardato scoppiamo a ridere, e lei rivolgendosi a noi: - vi farò passare la voglia di ridere.

Non avevamo notato che in una mano aveva un frustino.
Si avvicina a noi e colpendo prima me e poi mia madre ci ordina di spogliarci e di inginocchiarci ai suoi piedi. La frustata era stata sufficiente forte da provare brucione alla pelle e a credere che la nonna non stesse scherzando.
Entrambi dopo esserci spogliati ci inginocchiammo ai suoi piedi.

Ci fece tendere le braccia verso di lei e ci infilo ai polsi dei braccialetti di pelle da cui usciva un moschettone di acciaio, al collo un collare sempre di cuoio con delle lunghe catene ed anche le nostre caviglie furono imprigionate in braccialetti di cuoio.
Ordinandoci di stare a 4 zampe e tirandoci per le catene attaccate ai collari ci trascinò in camera da letto.

Fece mettere mia mamma ai piedi del letto e le agganciò le mani dietro la schiena fissandole a un piede.

Si sedette sul letto sul lato opposto di dove c’era mia madre e mi ordinò con fare perentorio: “Leccami le scarpe devono essere lucidissime, ed anche le suole voglio che siano ben pulite.

Piegai il busto per raggiungere con la lingua le sue calzature e cominciai a leccare la pelle tutto intorno ed anche le suole che tornarono nere e lucide.
Controllava il lavoro e mi indicava dove non ero passato o dove non avevo fatto un buon lavoro. Infine sembrò soddisfatta e mi ordinò di toglierle.
Volle che le succhiassi i piedi inguinati nelle calze di nailon che si erano impregnate dell’odore della pelle e mentre leccavo e mi infilavo in bocca l’intera estremità del suo piede intravidi il mio cazzo che era duro e da cui usciva un filamento di liquido.
Si chinò su di me e con la punta del dito raccolse quel filamento e lo porto alla bocca bocca di mia madre ordinandogli di leccarlo.
Si fece sfilarle le calze; le scanciai le calze dal reggicalze e facendole scorrere sulla gamba le arrotolai fino al piede per poi toglierle. Rimettendosi in piedi mi girò attorno, prese le mie braccia e me le legò agganciando i moschettoni delle polsiere, mi agganciò ai miei capezzoli delle pinze, regolandone attraverso una vite l’intensità, mi meravigliai di quanto poco avesse strinto quelle pinze, ma mi accorsi ben presto che l’intensità era crescente portandomi nello stesso tempo dolore e piacere.

Mi ordinò di sdraiarmi a terra, portò le mie braccia in alto e le agganciò all’altro piede del letto, infine mi si sedette sul viso allargandosi la labbra della sua figa con le mani: ero immobilizzato, le braccia bloccate e il peso della nonna sul mio viso.
La mia bocca era dentro la figa della nonna, il mio naso era schiacciato sul buco del culo, mi era impossibile respirare e aprii la bocca per prendere aria ma avevo i suoi copiosi umori che mi scendeva in gola, si alzò giusto un attimo per farmi riprendere fiato e ridiscese sul mio volto. Il mio cazzo era talmente duro che mi faceva male, inoltre la nonna tirava la catenella agganciata ai miei capezzoli. La cosa mi dava un grande dolore, un crescente dolore che mi risultava quasi impossibile da sopportare.

Stavo scopando la fica della nonna con la mia lingua, cercavo di farla penetrare il più possibile, ma ero incapace di sentire gli effetti di questa mia azione, le cosce della nonna mi tappavano le orecchie, solo i liquidi che ero costretto a bere mi davano l’idea che la nonna stesse godendo.
Sentii una bocca impossessarsi del mio cazzo e cominciare un lentissimo pompino: non poteva essere che mia madre....
La nonna si sollevava e ricadeva su di me lasciandomi appena il tempo di poter riempire un po’ i miei polmoni di aria.
Non so quanto durò, ma ormai ero prossimo a perdere i sensi: tra la figa della nonna, il pompino della mamma e l’aria che mi mancava.... ad un tratto la nonna si tiro su e mi disse: “adesso dedicati al mio culo!” e si sedette nuovamente ma adesso un po’ piu indietro offrendomi il suo buco. Ora potevo almeno respirare per il naso. Mi dedicai con la massima sollecitudine al buco della nonna; non sapevo se avesse detto seriamente che sarei stato punito ma, uno, non volevo correre questo rischio, due, mi piaceva il sapore del buco della nonna.

La nonna infine si alzò in piedi, e staccando mia madre dal mio cazzo le ordinò di sdraiarsi sul letto posizionado la sua testa quasi fuori dal letto.
“ora i miei due schiavi si dedicheranno al mio piacere: tu mi leccherai la fica e tu mi inculerai!
Si sistemò sul viso di mia madre proprio come aveva fatto con me allargandosi le grandi labbra e mi offrì il suo culo da penetrare.
Era una scena incredibile: vedevo mia madre leccare la figa di sua madre.

Appoggiai la mia cappella al buco di nonna che era ben lucido per la mia saliva e suoi umori che colavano e comincia lentamente a spingere.
La mia cappella fu quasi risucchiata e il mio affondo fece urlare mia nonna “Siiii dai! Sfondami schiavo!. Non resistetti molto ma per fortuna anche la nonna era a buon punto e godemmo insieme mentre le riempivo le budella di non so quanti litri di sborra; sfinito mi accasciai sulla sua schiena.

Restammo così qualche minuto, ero svuotato non solo nel cazzo ma era soprattutto la mia testa che era vuota.
Non riuscivo a mettere a fuoco mia nonna dolce e affettuosa quando mi fece scopare la prima volta e questa nonna potente e autoritaria.

Fu la mamma che sfilandosi da sotto la nonna mi riportò alla realtà. Avevamo entrambi il viso impiastricciato degli umori della nonna e lei avvicinandomi al suo viso mi diede un bacio lunghissimo mescolando tutti quegli umori colmi di sapori e odori.

Staccandosi da me e appropiandosi del frustino che nonna aveva lasciato sul letto disse: “siete pronti ad essere ora voi i miei devoti schiavi?” E girandosi verso la nonna che giaceva sul letto le assestò una potente frustata su una chiappa che la fece sobbalzare e le lasciò una striscia rossa sulla sua candida pelle.

Si tolse il collare e lo fece indossare a nonna insieme alle pinze per i capezzoli che non ricordavo quando si erano staccate dai miei che erano rimasti sensibili ed indolenziti.

Strattonandomi per il gancio del collare mamma mi fece distendere sul letto e brandendo il mio cazzo che era tornato al suo massimo se lo infilò nella figa, si piegò su di me ficcandomi la lingua in bocca e schiacciando le sue tette sul mio petto non prima di aver ordinato a nonna di leccarle il buco del culo e di masturbarsi.
Sollevando il bacino mi disse – “schiavo, muoviti tu!”
Cominciai a muovermi sollevando e abbassando il mio di bacino: sentivo il mio cazzo entrare ed uscire dalla figa di mia madre mentre i suoi umori li sentivo bagnare le mie palle.
Mi leccava la faccia, gli occhi, le orecchie, mi infilava la lingua in bocca alternando mugolii di piacere che eslosero quando la mia sborra le scoppiò dentro con un grido di piacere che fui incapace a trattenere.

Ci ritrovammo abbracciati tutti e tre sul letto sfiniti cadendo in un sonno profondo.

Mi svegliai che ero solo nel letto, non riuscivo a credere a quello che era accaduto la sera prima. Avevo impregnato il viso di odori non proprio piacevoli, ma che comunque avevano fatto rizzare il mio cazzo.

Mi sollevai dal letto a fatica per dirigermi in bagno per una doccia.

Trovai nonna in cucina che mi preparava la colazione, le andai incontro e abbracciandola la baciai sulla bocca: -“grazie nonna, sei unica”. La colazione era pane burro e marmellata con succo di ananas. E a proposito di questo mi raccomandò di berne molto durante il giorno. Alla mia richiesta di spegazioni di disse “lo capirai stasera”

Mi comunicò che mamma era andata in spiaggia e che non sarebbe tornata a colazione, ma che le aveva raccomandato di preparare una buona cenetta.

Non credevo che sarebbero state capaci di stupirmi di più di quello che avevano fatto la sera prima.... ma mi sbagliavo.

Andai anche io in spiaggia e da lontano salutai mia madre indaffarata in chiacchiere con la sua amica Flora.

I miei amici stavano seduti al bar cazzeggiando allegramente, mi misero subito in mezzo, dandomi del mammone e del nonnone, erano due giorni che non mi facevo vedere, la mia amichetta mi venne subito vicino, sorrisi pensando a quanto l’avrei potuta sconvolgere mettendola al centro delle mie esperienze sessuali, anche tralasciando il rapporto incestuoso istauratosi con mamma e nonna.

Arrivai a casa che la tavola era già apparecchiata, la nonna aveva allestito una tavola raffinata, per quanto aveva potuto recuperare in quella casa, con fiori e candele. Mi sollecitò a fare una doccia veloce e a vestirmi in modo adeguato alla serata.

Lei indossava un tubino nero molto scollato sul davanti che evidenziava quel seno enorme, ma era scollato soprattutto sul di dietro lasciando intraveddere il solco delle natiche.

Incrociai nel corridoio mamma, anche lei elegantissima in una gonna color organza con pois neri e una cannottiera nera. Io indossai un paio di pantaloni e una camicia.

Cenammo così al lume di candela, guardavo mia madre e mia nonna: le trovavo stupende. Mia madre aveva posto particolare cura al trucco, con un rossetto rosso fuoco che mi faceva stravedere. La nonna aveva raccolto i capelli in uno chimion e aveva un rossetto rosa scuro.

Mamma raccontava di come Flora fosse spregiudicata, aveva suo marito con lei qui al mare ma si era già fatta banalmente il bagnino e il diskjokej della discoteca sul mare.

Sorrisi a queste critiche: non eravamo noi i più spregiudicati?

Sentii un piede appoggiardi sul mio cazzo, non poteva che essere di nonna che mi sedeva di fronte.

Le dissi – nonna sei bellissima vestita così, ma devo dire che il bustino di ieri sera era veramente eccitante – Lei mi rispose: “non ti preoccupare, ho intenzione di indossarlo anche questa sera” e aggiunse “non sai cosa ti aspetta stasera”

Le risposi “Nonna, solo tu sai inventare queste cose fantastiche che ho provato in questa settimana” mi resi conto che non era trascorsa neanche una settimana da quando avevo fatto l’amore con nonna la prima volta.

Mamma rivolgendosi a me e girandomi il viso verso di lei mi disse “Guarda che io sono gelosa!” ed io “mamma tu sei un sogno da cui non voglio risvegliarmi mai più”
Entrambe scoppiarono a ridere e nonna “Questo qui credo proprio abbia preso da suo nonno: puttaniere e ruffiano, quante corna mi ha messo non sono mai riuscita a contarle, ma riusciva sempre a farsi perdonare.”

Aggiunse: “bene vado a cambiarmi, comincio a sentire un certo prurito qui sotto e alzandosi si diresse verso la sua camera.

Ritornò indossando il corpetto della sera precedente, ma con un’aggiunta: indossava uno strap-on nero.

Stasera la vostra padrona vi farà capire cosa vuol dire essere degli schiavi devoti:
e ordinò ad entrambi di spogliarci, dicendo a mia madre di togliersi solo la cannottiera... e naturalmente le mutandine.

La fece chinare e sollevandole la corta gonna a volant mi ordinò di leccarla sia davanti che didietro, - “ non ho ancora deciso come ti prenderò” disse rivolta a sua figlia.
Mi dedicai ad entrambi i buchi di mia madre; il mio cazzo già svettava pieno di desiderio. Cercavo di indovinare quale buco avesse scelto mia nonna e con mia somma sorpresa spostandomi di lato e ordinandomi di leccarle il culo infilò il suo strap-on nella figa di mamma che lanciò un grido di piacere quando il cazzo di gomma le arrivò alle ovaie.
Io mi stavo dedicando al culo di nonna cercando di penetrarla con la lingua e aiutandomi con le mani per divaricarle le sue grosse chiappe.
Portò mamma all’orgasmo e sfilandolo dalla sua figa mi ordino di succhiarlo, me lo infilò in bocca fino in fondo, avevo dei conati di vomito quando mi arrivava sul fondo della bocca, ma lei mi aveva preso la testa tra le mani e non mi dava scampo. Mi scopò in bocca per un po’ poi mi ordinò di sdraiarmi per terra e a mia madre di prendermelo in bocca.
Accucciandosi su di noi cominciò a pisciarci addosso, sentivo il caldo liquido bagnarmi la pancia, colare fra le gambe e bagnarmi i coglioni, poi vidi mamma girarsi con la testa in su per ricevere quel liquido direttamente in bocca e ingoiarlo.
Ero talmente infoiato che avrei voluto anch’io assaggiare quella pioggia dorata.
Quando si è in preda all’eccitazione si perde veramente il senso della misura.
Mamma intanto continuava a masturbarmi e la piscia di nonna irrorava il mio cazzo di un eccitante calore.
Mentre eslodevo mia nonna si accuccio sul mio viso ordinandomi di asciugala.
Leccavo avidamente quella figa bagnata e non so se fu quel sapore o la situazione che stavo vivendo che mi fece ritornare il cazzo sull’attenti.
Ma nonna adesso mi ordinava di rimettermi in piedi e di pisciarle in bocca.
Anche mia madre si era messa al suo fianco ed attendevano che io le irrorassi del mio liquido.
Avevo lo stimolo a farlo, ma la precedente scorrata aveva chiuso i miei canali, ci misi un po’ a riuscire a pisciare, ma quando ci riuscii alternai il getto ora nella bocca dell’una ora nella bocca dell’altra.

Finito mi accucciai insieme a loro e ci baciammo avidamente assaporando questo per me almeno nuovo sapore.

Credo che possa finire questo racconto dicendovi che ancora oggi non ho trovato nessuna donna come loro, spesso quando provo a rifare queste cose con una donna prendo del pervertito e mi abbandonano.
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