Una Nonna decide di ricominciare a sc.... vivere

Una mia amica mi aveva raccontato che al rientro dalle vacanze con suo marito avevano avuto un problema all’auto e si erano dovuti fermare in un distributore con officina lungo la strada. Il problema si era rivelato sufficientemente grave da richiedere di pernottare in quel paesino.
Lo stesso meccanico aveva indicato loro un motel proprio dietro l’officina a una cinquantina di metri.
Era il tipico motel americano con una reception e una serie di stanze fuori a lato su due piani. Mentre il marito portava le valige in camera lei era rimasta a compilare i documenti e incuriosita da un cartellino sul desk aveva chiesto cosa volesse dire “All Kind of Service”.
Il receptionist un po’ imbarazzato le aveva risposto che lei con suo marito al seguito non avrebbe potuto usufruire di tali servizi a meno che lui non fosse un cuckhold, ma se avesse una volta avesse voluto tornare a trovarli avrebbe potuto usufruire di alcuni ragazzotti ben prestanti.
La cosa mi aveva richiamato alla memoria situazioni che ormai da più di tre anni, dalla morte di mio marito, non avevo più provato e devo confessare che avevo sentito qualcosa “muoversi” sotto la mia gonna.
Forse è il caso che vi racconto un po’ di me: 55enne in carne ma con un fisico tonico e non segnato da macchie o vene in evidenza, certo il mio seno che è decisamente abbondante non è così sostenuto e i miei capezzoli non guardano sicuramente all’insù, poi la mia pancia è decisamente abbondante ma non presenta alcun segno di smagliatura. I miei fianchi e il mio posteriore sono anche loro decisamente abbondanti.
Nel paesino dove vivo, professoressa in pensione, non potevo lasciarmi andare, alla mia età e con il mio fisico decisamente appesantito sarei stata il bersaglio delle chiacchiere dell’intera comunità.
Così decisi di passare un week-end in quel motel.
Quella settimana mi dedicai alla cura della mia persona, scub su tutto il corpo, massaggi, cabina di abbronzatura, cura delle unghie dei piedi e delle mani e non da ultimo una messa in ordine del mio pelo della figa
Il pomeriggio del venerdì salii sulla mia macchina e feci quei 60 chilometri che mi separavano da quel paesino.
Arrivata al motel entrai nella reception e diedi i miei documenti per la registrazione. Mentre l’impiegato compilava il modulo notai il cartellino con “All Kind of Service” e facendo finta di non sapere chiesi spiegazioni.
Il ragazzo alzando gli occhi dal modulo mi disse “si, proprio qualsiasi e di vario tipo di servizio”.
Fingendo di non capire il ragazzo decise di andare sul concreto dicendomi: “desidera una compagnia questa notte? Lo preferisce bianco o di colore?
Titubante risposi “di colore” anche se temevo con le dicerie sulle dimensioni del cazzo dei neri non fossi pronta a sopportare dimensioni eccessive.
Concordai l’ora e mi diressi nella mia camera. Feci una doccia e mi spalmai su tutto il corpo una crema profumata.
Mi sembrava di dover avere un appuntamento con un’amante, non con un toyboy a pagamento.
All’ora prestabilita sentii bussare alla mia porta, un bel ragazzo di colore mi apostrofò con un “Buonasera bella signora, dovrei farmi una doccia.”
Gli indicai la doccia che peraltro doveva conoscere dove fosse visto la frequentazione del Motel.
Non resistetti a spiarlo dietro la tenda e mi spogliai completamente ero in preda a una frenesia inaspettata, e gli porsi l’asciugameno quando spostò la tenda della doccia.
Mi si avvicinò e mi diede un bacio sulla bocca, il suo corpo contro il mio, il suo cazzo già in tiro spingeva sulla mia pancia ed io non resistetti oltre nel sedermi sul water e prenderglielo in bocca. Misi all’opera la mia sapiente abilità nel succhiarlo sulla cappella per poi farmelo sparire completamente nella bocca quasi fino a provocarmi conati di vomito.
Lui mi fece girare e appongiandomi al lavabo lo infilò con un sol colpo nella mia figa fracida. Colpi ben profondi mi provocarono preso un’orgasmo; era troppo tempo che non provavo il piacere di un cazzo duro nella mia figa e le mie masturbazioni servivano solo a lenire leggermente la mia voglia.
Mi condusse poi sul letto, ma fui io a farlo draiare sulla schiena e a cavalcarlo. Sentivo quel cazzo scivolare fino in fondo alla mia fica i suoi colpi provondi e veloci produssero abbondanti umori che sentivo scendere.
Ma fu lui ad un verto punto che mi fece sdraiare sulla schiena e tenendomi le gambe me lo ha infilato nella figa e ha cominciato a pomparmi con forza; sentivo le sue palle sbattere contro il mio culo e la mia figa che continuava a bagnarsi riempita fino all’inverosimile fino a sentire crescere l’ennesimo orgasmo.
Mi ha quindi fatto mettere alla pecorina, e spingendomi in basso la testa si è dedicato a leccarmi la figa e il buco del culo. Sentivo la sua lingua leccare le mie grinze e forzare il mio buchetto. Non ricordavo di aver mai provato tanto piacere nel sentirmi il mio buco del culo così trattato.
Mi ha chiesto se volevo che me lo mettesse dentro ma io glil’ho negato, non ero pronta per questo… forse un’altra volta perché avevo già deciso di ritornare spesso in questo motel.
Lui allora mi ha penetrato nuovamente nella fica, tenendomi la testa in basso e attaccandosi ai mie con colpi profondi mi ha fatto raggiungere un’ennesimo orgasmo.
Avevo la figa in fiamme e così ho deciso di soddisfare la mia bocca con il sapore di sperma ormai dimenticato: gli ho leccato la cappella, ed tenendo la mia lingua fuori gli ho fatto capire che doveva sborrarmi in bocca.
Nel salutarlo gli ho promesso che sai tornata spesso a trovarlo.
Mi infilai sotto le coperte e non ci volle molto a cadere in un sonno ristoratore.