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La Nonna, La Mamma 1°p/te


di licklick69
04.11.2014    |    101.573    |    6 9.6
"Cosa volete farci sono un’altruista..."
Adoro leccare la figa, sentire colare quegli aromi sublimi mi fa impazzire, il cazzo mi diventa di marmo, se poi la signora in questione manifesta apertamente il suo gradimento impazzisco... cosa volete farci sono un’altruista...

E’ stata mia nonna a iniziarmi a questa pratica, anche se, come leggerete più avanti, dovevo avere una certa predisposizione. Ricordo che eravamo in vacanza, avevo terminato la 3° media e come tutti gli anni mia madre aveva affittato una villetta sulla costa romagnola non lontano dal mare. Si sa che d’estate si è sempre vestiti un po’ sommariamente, la promiscuità di una casa non molto grande mi permetteva inoltre di poter ammirare le “grazie” di mia nonna, ma anche di mia madre.
Mia nonna era una 60enne sempre ben curata nel suo aspetto. Quella che uno definisce “una vera signora”. Era sicuramente un po’ in carne con i fianchi larghi, un seno enorme e un culo largo e sporgente da brasiliana. Aveva capelli biondi, ricordo di non averle mai visto traccia di “crescita”, sempre truccata con un rossetto rosso fuoco. Certo aveva le rughe intorno agli occhi e quei segnetti verticali soprattutto sul labbro superiore ma nel complesso era una bella donna. Devo dire che le sue rughe ed anche le sue guance un po’ cadenti mi elettrizzavano. Ma soprattutto il seno mi faceva impazzire. Aveva una 5°, che peraltro aveva ereditato anche mia madre, ma di lei ne parlerò dopo.
Un pomeriggio di questa vacanza, mia madre era andata al mare subito dopo colazione, era una patita dell’abbronzatura, e la nonna dopo aver rigovernato la cucina si era seduta in giardino con una rivista in mano. Indossava un vestitino a fiori e chiaramente non indossava nessun reggiseno: i capezzoli spingevano sul tessuto leggero del vestito ed io seduto di fronte a lei li sbirciavo al disopra del libro che fingevo di leggere.
Pensavo che non dovesse indossare nessuno slip poiché avevo visto il suo costume in bagno quando ero andato a lavarmi le mani, e di cui mi ero deliziato annusandolo proprio dove la sua figa aveva lasciato un leggero aroma inconfondibile.

Era un pomeriggio molto caldo e a un certo punto lei si fece vento con il bordo del vestito lasciandomi intravvedere il suo pube completamente depilato.

-E’ troppo caldo qui fuori io vado a sdraiarmi in camera, perché non vieni anche tu? Mi disse alzandosi e guardandomi in un modo che mi sembrò inusuale.

Una certa inquietudine mi aveva preso, oltretutto la vista dei suoi capezzoli e della sua figa mi avevano fatto rizzare l’uccello che tenevo nascosto con il libro aperto. Mi protendeva una mano ed io imbarazzato da quel coso che mi gonfiava il costume le dissi – si, si arrivo vai pure – e mentre camminava davanti a me i miei occhi furono elettrizzati dal quel maestoso culo che mi sembrava facesse ondeggiare più del consueto..

Arrivati in camera mi prese per mano e messasi di fronte mi disse: “ho visto come guardi la tua nonna, ho visto l’effetto che ti fa sbirciarmi il seno e la mia patata.- Io ero diventato paonazzo, farfugliavo: - ma nonna ... no ... cosa dici? – e lei afferrandomi per il cazzo mi disse – e questo come mai è in queste condizioni? Direi meravigliose condizioni!

Girandosi si sfilò il vestito dalla testa ed io rimasi a bocca aperta: - Nonna sei splendida! –
Si sdraiò sul letto e aprendo le gambe mi invitò verso di lei.
Le grosse tette si appoggiavano lateralmente sui fianchi e i grossi capezzoli marroni sembravano due giuggiole di liquerizia.
Mi tuffai su di lei, le nostre bocche si unirono e le nostre lingue cominciarono ad incrociarsi.
Un bacio di passione che mai avevo provato, il mio cazzo duro era fra le sue gambe, sentivo il liscio delle sue cosce. Spostandomi di lato si appropriò del mio cazzo che ormai spuntava dal costume e cominciò con un lento movimento a farmi una sega.
Improvvisamente si fermò: - devi imparare che prima di godere tu devi far godere la tua compagna - mi disse e mi spinse dalle spalle versa la sua figa.
Sollevate le gambe in alto, si aprì le grandi labbra con le dita, pensate che in quel momento quando avevo davanti non solo la sua splendida figa ed anche il suo ano, non potei non notare quelle unghie ben curate con un velo di smalto trasparente. Credo che sia stata proprio mia nonna ad inculcarmi l’amore per la cura della persona: oggi che ho una certa età ho bisogno per eccitarmi di questi dettagli, basta un nulla per far scemare la mia voglia davanti anche alla più bella donna con qualche dettaglio imperfetto.

Ma torniamo a questa visione che avevo davanti: una fighetta rosea un po’ lucida per umori che cominciavano ad affiorare, un bottoncino teso e questa rosa chiusa che era il suo buco del culo.
Mi avvicinai lentamente, volevo gustarmi con gli occhi questa visione, e andai subito a leccare quel forellino. La mia lingua toccava e si ritraeva, volevo vedere l’effetto del mio tocco, sentivo la nonna emettere lamenti e incitarmi a continuare. Poi improvvisamente la sentii dire – vuoi farmi morire? – da dove ti viene tutta questa perizia? – e poi prendendomi la testa tirarmi verso di lei. Ormai la sua figa era un lago infinito, sentivo con la mia lingua il sapore di questi umori e continuavo in cerca di altro liquido di cui dissetarmi.
Le contrazioni del corpo della nonna mi fecero capire che lei stava venendo e con voce rotta mi disse – non ci crederai ma non ho mai avuto un orgasmo così devastante.

Ma io non ero sazio, non avevo ancora toccato quel meraviglio buchetto e mi ci buttai con la lingua, dapprima girandoci intorno infine con la stessa rigida cercando di penetrarlo. Il sapore ora era un po’ più acre, ma anche questo mi eccitava in egual modo, anzi forse di più.

Mia nonna adesso mi urlava – Siiii ancora – l’orgasmo che aveva provato prima si stava unendo a questo nuovo che andava sopraggiungendo.

Mi allontanò da lei e tirandomi verso di sé mi baciò con la lingua che penetrava la mia bocca per assaporare i suoi stessi umori.

Mi disse – Dimmi la verità, chi ti ha insegnato a leccare in questo modo? Ed io – Nessuno nonna, con le mie amichette non sono andato oltre a qualche bacetto e tastatina –

La nonna a quel punto si protese verso il mio cazzo che svettava dal mio ventre e cominciò a succhiarlo intervallando piccoli colpetti di lingua sul buchetto sulla sommità, per poi farselo sparire completamente fino a raggiungere con le labbra i miei peli alla base.
Sentivo il duro della sua gola e non resistetti oltre riempendo quella gola di caldo sperma che mia nonna si affrettava a deglutire man mano che usciva a lungi fiotti.

Sdraiati sul letto ci accarezzavamo l’un l’altro; io andavo da un seno all’altro stuzzicando quei capezzoli duri.... continua

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