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Viaggio di lavoro 1" parte


di Liliana1980
02.06.2022    |    14.009    |    10 9.9
"“stai zitta, lo faccio, tranquilla lo faccio, non vedi che l’hostess stà controllando i biglietti?”..."
Ero indecisa cosa scrivere questa volta, una mia avventura, oppure un’avventura di Alvin.
Ho deciso di ritornare ad essere protagonista.
Eccomi a raccontarvi una storia accaduta molti anni fa, mentre ero ancora impiegata nella Compagnia di Navigazione.
A quel tempo ero assistente della Direttrice.
Per capire la storia, dovreste andare a rileggervi o leggervi, il racconto, “Il mio primo impiego”, così potrete capire che, oltre essere la mia superiore, c’era una bella ’intimità fra di noi due.
Per aiutarvi vi allego le ultime righe di quel racconto.
“bene, nel frattempo prenota il traghetto per Olbia e finchè non troveremo una sistemazione, prenota un’albergo e una macchina a noleggio”.
“camera singola o doppia?”.
Ricevetti un piccolo spruzzo di acqua..
“c’è un Hotel verso la baia degli Aranci, ha dei cottage, ne prenoterai uno”
Ecco avete conosciuto un’altra protagonista della mia tumultuosa gioventù, una persona che mi ha aiutato a capire tutti i segreti su di una compagnia di navigazione, informazioni che ora mi sono utilissime in questo mondo ancora dominato dai maschi, (non prendetevela, siete importantissimi, ma qualche volta, troppo prepotenti).
E così eccomi catapultata in Sardegna,
Con la direttrice sarebbero accadute molte cose, ma queste sono altre storie, che vi racconterò più avanti.
Ora è giunto il momento di farlo.
C’è una modifica, su ordine della direttrice, non ho prenotato il traghetto, ma un volo.
“faremo più presto ed avremo più tempo per noi”
Ma vi lascio al racconto, sperando non vi deluda.

Venerdì pomeriggio inoltrato, veloce doccia, vestizione rapida, ma non trasandata, una morbida minigonna, camicetta, con una giubbetto leggero da indossare in caso facesse un po' fresco, rapido saluto alla famiglia, corsa veloce fino a casa di Claudia, (il nome della Direttrice penso sia meglio usarlo).
Il tempo di farla salire in macchina, poi in fretta all’aeroporto.
Disbrigo delle formalità e finalmente siamo sul pullman, dico finalmente, perché questo significa che tutto è andato bene.
Si è quasi fatto notte.
Ma ora veniva il bello, dovevo salire a bordo, fare la scaletta per imbarcarmi, le gambe mi tremavano, se avessi ascoltato la vocina che mi sussurrava all’orecchio, sarei velocemente scesa, presa la macchina e raggiunto la direttrice a Olbia, via terra, purtroppo non era possibile, c’era di mezzo il Tirreno.
Oltretutto, un certo amor proprio, me lo impediva, insomma non potevo far la fifona, piantare in asso Claudia, per la paura di volare, (immagino lo avevate capito), o almeno pensavo di averla, visto che era la prima volta che salivo a bordo di un aereo.
”dai un bel sospiro, un piede dietro l’altro, uno scalino dietro l’altro, guarda il fondoschiena di Claudia fasciato da un aderente paio di pantaloni di pelle neri, pensa a quello, non pensare al volo”.
Così feci, uno scalino alla volta, ammirando lo spettacolo del deretano della gran capa, ben fasciato dalla pelle dei pantaloni, non so quanti gradini aveva quella scala, ma tutto finisce, anche la scala.
Eccomi dentro, nel “bidone volante”.
“dai fifona entra, fai questo benedetto passo, ci sono altre persone che devono salire”.
“stai zitta, lo faccio, tranquilla lo faccio, non vedi che l’hostess stà controllando i biglietti?”.
“dai, guarda che Claudia è già entrata”..
Faccio questo benedetto passo, sono dentro, due file di poltrone, una ragazza in divisa mi indica di seguire Claudia.
Mi prende il borsone.
“glielo sistemo io”.
“brava e chi sistema il mio stomaco?”.
Avrei voluto gridarle. Invece, con un bel sorriso.
“grazie signorina, molto gentile”.
Raggiungo Claudia che mi stava aspettando in mezzo al corridoio.
Mi prende la mano.
“vieni andiamo sul fondo, staremo più tranquille, ho visto la lista d’imbarco, siamo in pochi e i posti sul fondo sono liberi”.
Non avevo nulla da dire, era lei l’esperta di voli aerei, la seguii.
Arrivammo quasi in fondo.
“ecco qui va bene, mi metto io vicino al finestrino, vedrai che al ritorno lo vorrai tu”.
Un’ unico pensiero attraverso la mente
“sognalo pure e già tanto che sono arrivata qui”
Ci sedemmo, un attimo dopo l’hostess attirò l’attenzione dei passeggeri, almeno credevo, ma a guardare bene ero l’unica che la ascoltava.
Comincio con quelle menate, sulla sicurezza, allacciare le cinture, se succede cadranno le maschere, aiutate il vicino.
“brava e chi aiuta me?”.
Poi passò a controllare e chiedere se abbiamo bisogno di qualcosa.
Arriva da noi..
“per favore signorina, una coperta, e poi il solito”.
“va bene signora Claudia, ecco la coperta, il resto appena in volo”.
“ma la conosci?”.
“certo che la conosco, guarda che ogni due mesi, faccio un’ispezione ad Olbia”.
“ma se era quasi un anno che la sede di Olbia, non ha un’ispezione e perché siamo partite il giovedì sera?”.
“sssttt, lascia perdere, ne parleremo con calma quando saremo al motel”
“quale mistero c’è sotto?”.
“lo saprai, tranquilla lo saprai, non posso nasconderlo, sei troppo intelligente, ma ora prepariamoci”.
Sento, uscire dall’altoparlante una voce maschile
“il comandante, augura a tutti buon viaggio.. ….”
Sento l’aereo che si muove, Claudia mi prende la mano, me la stringe, le sorrido, o almeno credo di averlo fatto.
Ad un certo punto, vengo schiacciata sul sedile, l’aereo aveva preso una velocità folle, le ruote sobbalzano.
“oddio ecco ora va fuori pista”.
Ad un tratto non sento più nulla, solo il rumore forte delle turbine che urlano tutta la forza che hanno in se, per farci salire, stiamo volando, Dio mio stiamo volando.
Amici non ci crederete, ma in quel momento, tutto si è sciolto, non avevo più nessun nodo alla gola, nessun crampo allo stomaco, mi sentivo libera, felice, stavo volando tra le nuvole, che meraviglia, ma soprattutto che bellezza vedere le stelle venirci incontro.
“benvenuta a bordo”.
“grazie”.
Mi si avvicina, e mi da un lungo bacio, sulla bocca.
“è il battesimo per una neofita”.
“ah! non sapevo si usasse”.
Una bella risata liberatoria…
“possiamo slacciarci le cinture, vedi si è spento il segnale, sistemiamoci per il viaggio”.
Mi sono fatta coraggio, ho guardato dal finestrino, tutto si stava allontanando sempre più, le luci sempre più piccole.
Per poterlo fare mi ero allungata sopra Claudia.
“maialina non hai il reggiseno”
“ti dispiace?”
Mi siedo nuovamente sulla poltrona.
Prende la coperta e la sistema sopra le ginocchia,
“ma a che serve? non ho freddo”.
“sistemala bene, capirai”.
Che misteriosa questa donna, che sia l’effetto dell’aereo?”.
Cmq faccio quello che mi chiede, sistemo la coperta ben bene sopra le gambe, tenendola un po’ alta come fa lei, in modo da coprire anche il ventre.
Vedo che stà armeggiando sotto la coperta.
Sarò neofita, ma da quel che intuisco, si sta abbassando la cerniera dei pantaloni.
“amore, dammi la mano”.
Lo faccio, me la accompagna diritta sul suo ventre.
Mette la sua sulla mia coscia.
Inizia a massaggiarmela, fino ad arrivare allo slip, continua con tocco leggero a strusciare le dita sulla conchiglia, ancora coperta.
“tu non fai nulla?”.
Messaggio, ricevuto.
Comincio a muovere la mano, penso che è la prima volta che palpo il ventre di Claudia, in questo modo,.
Glielo accarezzo ben bene, comincio a scendere alla ricerca dell’elastico delle mutandine, non lo trovo.
“maialina, non hai indossato le mutandine”
“ti dispiace?”
“avevi già progettato il tutto”.
“tu che ne pensi?”
Non rispondo, le dita incontrano un bel po’ di pelo.
“non ti sei nemmeno depilata?”
“no, sapevo quanto ti piace”
“grazie”
Mi venne una folle voglia di incollare la bocca alla sua.
Trovai le labbra aperte, la lingua che aspettava, pronta alla dolce battaglia.
La mano scende, intrufolo le dita, in quel morbido bosco, c’è ne davvero molto, chissà da quando lo aveva lasciato crescere, mi godo la peluria.
Stacco le labbra e mi guarda meravigliata.
Cristo, sono già eccitata solo al suo palpeggiamento e allo scoprire quanto è pelosa.
“fai con calma, anche se non abbiamo molto tempo, serve per scaldarci, per sciogliere la tensione”.
“parla per te, se insisti vengo come una collegiale”.
Ma come fa ad essere così calma?
Nel frattempo, vedo che si sta avvicinando la hostess.
Glielo dico.
“Claudia si sta avvicinando, la signorina”
Faccio per togliere la mano.
“cosa fai, non toglierla”..
“ma la signorina capirà che stiamo…”.
“tranquilla è abituata a queste cose”.
Arriva, consegna a Claudia l’ordinazione, che la prende con la libera, l’altra la lascia appoggiata alla passera, potete immaginare quanto sia imbarazzata.
Porca miseria, ho una mano infilata in mezzo ai peli e questa fa finta di nulla.
“vedo che siete sistemate, vi auguro buon viaggio e, buon divertimento, arriveremo fra circa 90 minuti, se avete bisogno di qualcosa, chiamatemi”.
Dio mio, sembrava una discussione da salotto, tutto era normale, ma le mani, stavano palpando le parti intime, mentre la signorina, con la massima tranquillità, ci augurava di divertirci.
Lo diceva sorridendoci, non voglio sbagliarmi, ma c’era una punta di rammarico in quella voce, forse era una mia impressione, credo di aver avuto il viso rosso fuoco, visto che prima di andarsene.
“tranquilla ragazza va tutto bene”.
Aveste visto come se la rideva Claudia.
“non mi dire che ti sei fatta…”.
“no assolutamente, no, te l’ho detto sei la prima, questa è la mia prima esperienza lesbica”.
“ma allora come fa a sapere il tuo nome, e che è normale toccarsi sotto la coperta”..
“ferma, per il nome ne riparliamo, come ti ho detto, devo farti un lungo discorso, del quale dovrai conservare il più assoluto segreto, se qualcuno venisse a saperlo, la mia carriera sarebbe finita. perciò ne parleremo con calma”.
“d’accordo lo sai che puoi fidarti di me”.
“per quanto riguarda il fatto che sia normale toccarmi, questo risale a quasi due anni fa, quando cominciai ad andare ad Olbia per ispezionare quella sede, laggiù accadde un fatto, che con calma ti racconterò, la cosa cambio la mia esistenza, ma andiamo con ordine, altrimenti non ci capirai nulla”
“Claudia prendi fiato, ne abbiamo di tempo”
“hai ragione, ma visto che ho trovato il coraggio, lasciami raccontarti il tutto, due mesi dopo, rifeci il viaggio sempre per un’ispezione, o meglio per vedere se avevano eseguito le mie direttive, quello era il periodo a cui mio marito non gliele ne fregava nulla di questi miei viaggi, a lui bastava fossi lontana da casa, sospettavo avesse un’altra donna, ma lasciamo perdere i fatti personali, come dicevo, parto per Olbia, durante il viaggio, non chiedermi perché o per cosa, mi è venuta una irrefrenabile voglia di masturbarmi, avevo da poco visto il film Emanuelle, la voglia era più forte della paura che altri passeggeri mi potessero vedere, anche se ero seduta da sola in fondo all’aereo, dove nessuno mi avrebbe potuto vedere, ammenoché non fosse venuto apposta, infilai la mano nei pantaloni e cominciai a massaggiarmi chiudendo gli occhi e immaginando che qualcuno mi scopasse li seduta stante sul sedile, in quel momento non mi interessava nulla, che guardassero, la voglia era troppa”
Questa volta fu lei a decidere di fare profondo respiro
“ad un tratto sentii qualcosa appoggiarsi su di me, aprii gli occhi terrorizzata, un bellissimo viso di donna era su di me..
mi stava sistemando una coperta”.
“continui pure, nessuno la potrà vedere con questa sopra”..
“qualcuno mi ha visto?”.
“nessuno, stavo facendo il giro, me ne sono accorta solo io”.
“Dio che vergogna”.
“perché? guardi che è normale, sapesse quanti uomini e donne lo fanno, dicono che sia l’altezza, la pressurizzazione, o mille altri motivi, non ultimo che qualcuno si masturba pensando a me, ora la lascio, prosegua tranquillamente, sappia che arriveremo fra 30 minuti”..
“grazie”.
“non riuscii a dire altro, ma da quella notte ci sentiamo spesso al telefono, le chiedo quando fa questa rotta, se c’è lei organizzo il volo”.
Intervenni in quel monologo fatto di ricordi.
“ora capisco tante cose, la facilità a trovare i biglietti, il fatto di partire il giovedì notte, il sedersi qui in fondo, e, immagino, questo non è il tutto”
“no ci sono ancora molte altre cose, ehi! ma stai avendo un orgasmo”..
Dio mio mentre parlavamo lei aveva continuato a massaggiarmela attraverso lo slip, stavo godendo, il mio primo orgasmo in cielo, da come era iniziato, quel viaggio si stava facendo parecchio interessante, oltre che soddisfacente.
“vuoi che faccia venire anche te?”..
“no amore, manca poco all’arrivo, rimandiamo tutto a più tardi, vuoi un consiglio? vai in bagno, levati gli slip, lavati, altrimenti rimarrai tutta impiastricciata”..
“va bene, spero solo di non dovermi inchinare, con la mini che indosso, lo spettacolo sarebbe assicurato”.
“vorrà dire che mi metterò dietro di te, su vai prima del segnale di atterraggio”.
Andai in bagno, incrociai la hostess.
“tutto bene?”.
“si, ho solo bisogno di andare in bagno”.
“vieni ti accompagno”..
Prima di entrare mi consegna un piccolo asciugamano.
“li dentro non c’è ne sono, solo quelli di carta, molto scomoda per asciugarsi”.
“grazie, sei veramente gentile”.
Ma porca miseria, è possibile che tutti sappiano quello che mi succede? potevo leggerglielo negli occhi che aveva capito che ho avuto un orgasmo.
Mi tolgo lo slip, mi lavo ben bene, mi asciugo, ora dove diavolo metto lo slip? non mi resta che comprimerlo nella mano, per fortuna è di quelli impalpabili.
Ritrovo la hostess.
“ciao, ci rivedremo al ritorno”.
“grazie di tutto”.
Ritorno al mio posto, dove trovo una piccola sorpresa, Claudia si è messa al mio posto, ora sono io vicino al finestrino, penso si alzi per farmi passare, ma il suo piano è un altro.
“scavalcami, Lilly”.
Alzo la gamba, in quel momento realizzo che da seduta ha la passerina davanti agi occhi.
Metto la gamba dall’altra parte.
“fermati così amore mio”.
Mi cinge i fianchi.
Fa andare le mani verso l‘alto, facendo salire la gonna.
Mi volto verso il corridoio, nessuno può vederci, gli schienali dei sedili sono un riparo invalicabile per qualsiasi occhio. l’ha pensata bene, mi rilasso, accettando con piacere quello che vuole fare…
“fantastico, sei senza slip”.
“per forza erano fradici, sono qui nella mano destra”..
Avvicina il viso alla fonte del piacere.
Toglie una mano dal fianco, infila il dito medio a fondo nella vagina.
Incolla le labbra, su quelle vaginali.
Con la lingua un veloce passata su e giù.
Con il dito su e giu.
Devo mordermi la lingua per non lasciarmi sfuggire un grido, che sarebbe stato rivelatore, sicuramente per la hostess, non riesco però a trattenere un sospiro.
“ti piace maialina”.
“sei completamente pazza”
Comincio a sentire le gambe farsi molle.
La vigliacca se ne accorge, in quel momento si accende la luce “allacciarsi le cinture”.
Toglie, prima il dito poi le labbra, lascia ricadere la gonna.
Si rimette comoda.
“passi signorina, cosa aspetta?”.
“vigliacca”.
“come osa signorina, lo sa chi sono io?”
“si, una gran maiala”
“non sapevo avesse questa opinione di me, più tardi facciamo i conti”
“non vedo l’ora”
Passai l’altra gamba, dall’altra parte, non prima di averle dato un veloce bacio sulle labbra.
Mi accomodai nella poltrona e allaccio la cintura
Claudia si avvicina, mette la bocca vicino all’orecchio.
“il mio primo bacio alla passera a quasi 10000 metri di altezza, sono talmente eccitata che sto per avere un orgasmo, grazie amore”.
“pensa a quello che succederà più tardi”.
Ci prendiamo per mano, guardo fuori da finestrino, che spettacolo, il porto, le navi, la città, mi sembra un presepe.
Atterriamo senza scossoni.
“proprio bravo il pilota”.
“meno male”.
Raccogliamo le nostre cose, ultimo saluto alla hostess che contraccambia con particolare enfasi.
“arrivederci al ritorno, se non sbaglio siete il lista per martedì?”.
“si è così”.
“molto bene, ci sarò pure io, sarà un bel viaggio di ritorno”.
Chissà cosa avrà voluto dire, beh! inutile farsi domande, lo saprò al ritorno.
Arrivate al terminal, andiamo velocemente all’ufficio della Hertz, dove avevo prenotato la macchina.
Ci assegnano, una bella Ford Focus, comoda e facile da guidare.
Guido io, lei mi indica la strada per il Motel, che conosce molto bene da quel che vedo.

…continua…

Vi dispiace se mi fermo?
Questo fatto è accaduto molti anni fa, diciamo in un’altra vita, molto lontana da quella attuale.
Devo raccogliere tutti i ricordi e metterli assieme.
Scusatemi se troverete qualche inesattezza.
Perciò portate pazienza, vedrò di scrivere la seconda parte al più presto..
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