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Gestire un magazzino è duro


di girma
19.09.2022    |    16.261    |    5 9.2
"Dopo aver allargato per bene il mio culo mi presero in tre e in quel momento capii che non avrei potuto più fare a meno dei cazzi negri: mi ponpavano nella..."
Qualche anno fa, quando avevo 23 anni, lavorai per 6 mesi presso un grosso magazzino merci: io ero una segretaria che aiutava a tenere la contabilità e a registrare gli ordini di entrata e di uscita delle merci.

Ad occuparsi del magazzino c'erano invece tre uomini extracomunitari di colore che lavoravano seriamente per mantenere tutto il magazzino in ordine. Loro dovevano dar conto a me per tutte le merci in ingresso e in uscita facendomi controllare le bolle. Io avevo iniziato quel lavoro cercando di far vedere che ero molto severa e che non avrei perdonato alcun loro errore così cominciarono a prendermi in antipatia. Sapevo che appena giravo loro le spalle mi chiamavamo troia ma non me ne fregava molto anche perchè mi divertivo a stuzzicarli.
Non erano dei brutti ragazzi, erano abbastanza carini se vi piace il genere alto e possente con due braccia da spaccalegna. Io in confronto a loro io sembravo una nanetta.

Un sabato mattina fui costretta a recarmi in ufficio quando non era presente nessuno in segreteria per verificare un grosso carico che sarebbe dovuto partire in mattinata, perciò mi ritrovai in azienda sola con i tre negroni in magazzino. Terminato il lavoro scesi dagli uffici e andai a stuzzicare i tre che appena mi videro si girarono, penso mormorando "arriva la troia a rompere ".
Davanti a loro li guardai e dissi:
"bravi ragazzi, siete stati proprio bravi!" loro si guardarono e mi risposero
"non c'è bisogno che ce lo vieni a dire proprio tu, non siamo qui solo a menarcelo noi..." ed io ribattei quardando il più grosso
"ma se non ce l'avete nemmeno voi negri!".

In quel momento il negrone più grosso si slacciò la zip della salopette e tirò fuori una biscia di 24 cm con 6 o 7 cm di diametro.
Io rimasi incantata perchè non avevo mai visto un cazzo così poderoso e nemmeno il tempo di aprire la bocca che anche gli altri due si sbottonarono e lasciarono penzolare due cazzi poderosi con delle cappelle enormi.

Quella mattina dovevo solo registrare solo quel carico e perciò mi ero vestita per fare shopping con una minigonna bella attillata e corta da far intravedere le mutandine al minimo movimento e con una camicetta che sul petto faceva notare la mia quarta esplosiva. Alla vista delle tre mazze la mia patata si bagno e con sorriso furbetto mi avvicinai ai tre dicendo
"ragazzi mettiamo giù l'ascia di guerra e alziamo le bandiera dell'amicizia" presi due cazzi in mano agitandoli delicatamente e ripiegai con la testa sul più grosso per accoglierlo tra le mie dolci labbra.

Ingoiai quella cappella enorme mentre con la lingua leccavo la punta, quel cazzo diventava sempre più grosso, sempre più dritto e duro come anche gli altri due tra le mie mani. Finii per inginocchiarmi perchè volevo ingoiarli tutti e tre, loro si fecero stretti attorno a
me e spingevano uno alla volta i loro cazzi nella mia bocca. Sentivo la figa bagnatissima e un desiderio di essere sfondata, maltrattata, sodomizzata come una vacca in calore in magazzino si impadroniva di me.

Mi aprii la camicetta e lasciai che i miei seni uscissero, i miei capezzoli erano gonfi e mentre ingoiavo un palo in bocca gli altri li strusciavo sul mio viso e sui miei seni. Sentire i cazzi dei negri in bocca mi mandava in estasi, mi alzai e loro mi stringevano tra i loro corpi mentre con le mani strapparono le mie mutande per esplorare con le dita tutti i miei buchi. Ero fradicia, una diga in piena di voglie e già le loro robuste mani mi facevano godere come una porca.
Mi avvicinai ad una cassa piegandomi su di essa e tirandomi su la minigonna allargai le natiche per invitarli a sfondarmi: cominciò il più dotato, mentre mi infilava il suo cazzo non sembrava mai arrivare la fine… era enorme, poderoso, duro e mi faceva impazzire. La mia figa era in fiamme mentre aggrappato ai miei seni mi spingeva il cazzo fino in fondo con colpi decisi.
Mi spaccava la figa e io ero in preda al delirio da troia che mai così forte si era impossessato di me.
Gli altri due cazzi si facevano succhiare mentre sentivo dirmi:
"troia succhia questi cazzi che ti sfondiamo anche il culo, troia devi bere la nostra sborra di negro".

In quella posizione mi sfondarono tutti e tre e poi cambiammo: due tenevano aperte le mie gambe mentre sedevo sulla cassa e il terzo mi sfondava la figa.... ero già venuta due volte e il mio succo era colato sul mio ano lubrificandolo abbastanza.
Quando tocco al turno del più dotato , sfilò il cazzo dalla mia fighetta e puntò dritto il mio culo: sentivo quella mazza che mi apriva il retto, sentivo il culo che si sfondava e tanto era grosso quel cazzo che mi sembrava di averlo anche nella figa.
Godevo di piacere e li incitavo a spaccarmi a pomparmi con forza e dicevo
"negro, sfondami, sono la tua puttana, sfondami il culo ".
Dopo aver allargato per bene il mio culo mi presero in tre e in quel momento capii che non avrei potuto più fare a meno dei cazzi negri: mi ponpavano nella figa e nel culo mentre sponpinavo, cominciavo a delirare parole come
"sono troiaaaaa, sono porcaaaaaa, datemi la sborraaaaa".

Andarono avanti per un ora in magazzino e un'altra mezz'ora nel mio ufficio dove godevano nel vedermi sbattuta sulla scrivania dove tante volte li avevo trattati male: per vendicarsi, aprirono le mie cosce fumanti e infilarono la cornetta del telefono cordless nella mia figa.
La cosa mi eccitò da morire e mentre con le mie mani facevo entrare ed uscire la cornetta dalla mia fighetta ormai sfondata, i tre mi vennero sul viso e in bocca: mi riempirono di buonissimo sperma caldo e fumante che io ingoiai e mi spalmai su tutto il corpo. Era stata un'ora e mezza indimenticabile, ero stata sfondata davanti e dietro da tre mazze inferocite.

Da quel giorno cominciò un giochetto tra noi: di giorno io li trattavo male e li umiliavo davanti a tutti e la sera loro si vendicavano sfondandomi davanti e dietro.
La sera stessa quell'incontro andai a trovarli a casa e mentre mi facevo sfondare il culo chiamarono altri amici dicendo loro che avevano una troia desiderosa di provare il cazzo negro. Arrivarono altre due superminchie e in 5 possederono il mio corpo fino alla mattina .
Non ho più potuto fare a meno di essere scopata da loro e quando posso anche se non lavoro più in quel magazzino organizzo sempre qualche orgia dove una fila di negri fuori dalla porta aspetta il suo turno per spaccarmi.

Recentemente ho anche la fantasia si condividere con un'altra ragazza questa esperienza...
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