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Introspettiva di un marito


di jasmine-morgan
07.01.2024    |    5.329    |    13 9.5
"“Morgan non immaginare ma guarda, lasciati andare” Sono alle loro spalle a guardarli scopare, il suo cazzo non ha protezione, con i colpi che le da sembra..."
Albeggia sul nostro rientro a casa e con la luce del giorno la mia mente ricomincia a funzionare con lucidità, elabora momenti ed emozioni, riavvolge il film della serata, inizio a mettere insieme tutti i pezzi che mi hanno portato a vivere gli eventi di ieri sera, rimangono ancora alcune zone d’ombra ma parto dalle certezze, che al momento sono due ,il culo mi duole e la mia inseparabile compagna di vita e di avventure è sempre al mio fianco.
Mentre guido penso a ciò che è successo stanotte e di tanto in tanto la guardo dormire rannicchiata sul sedile, il suo viso disteso e le prime luci del giorno scacciano l’oscurità dai miei ricordi, mi danno una versione chiara di ciò che sono le mie fantasie, le mie perversioni ,di quello che voglio e sono ma che non potrei essere se non avessi lei. Lei che come i raggi di questo sole primaverile buca ciò che rimane della notte appena trascorsa, squarciando il velo su tutti quei paraventi che mi sono creato incasellando nomi, atteggiamenti e situazioni bisex, cocloud, guardone.

Per diverse ore prima che l’alba ci accompagnasse sulla via del ritorno la penombra l’aveva fatta da padrona nella camera da letto di un alloggio elegante della “Torino bene”, ci siamo arrivati passando dal fragore godereccio di alcuni locali della movida torinese.
Come una compagnia di amici che mordono la vita notturna ci siamo trovati a sbocconcellare pezzi di noi al buffet della lussuria nei locali della notte, fra un Mai-Tai e un caffè ognuno aveva voglie non troppo nascoste a cui dare sfogo, ognuno con il suo io che bramava quel sesso spregiudicato che tanto ci appartiene , ognuno in modo diverso voleva qualcosa dagli altri , ognuno a sondare il terreno con parole e gesti, corpi sfiorati e mani che indugiano, gli occhi che passano da uno all’altra a sottolineare quello che più desideriamo.
Jasmine stasera è uscita di casa con la voglia di vedermi abusato, non gli interessava affatto da chi o come, potevo scegliermi i compagni di avventura, non era per lei rilevante con chi, ma cosa voleva da loro si e me lo scandisce a chiare lettere mentre si prepara e mi caccia dalla nostra cabina armadio:
” Fai ciò che vuoi, ma stasera mi voglio godere il tuo spettacolo, ho voglia di maschi che ti prendono ,voglio vedere come ti sbattono mentre tiri fuori te stesso, deciderò sul momento se e come partecipare, che sia ben chiaro.”
Viste le premesse e il poco tempo a disposizione prima della nostra serata lancio un last e faccio qualche telefonata, in due ore era tutto organizzato, un caro amico di giochi con cui è bastata una breve telefonata per accordarci e un ragazzo mai conosciuto che aveva risposto al nostro invito su A69, tutti e due profili interessanti e versatili, la sicurezza dell’amico e l’incognita del nuovo.
L’incontro tra noi quattro è fissato al semaforo di Piazza Vittorio per le 21,30, arriviamo sulla piazza che Carlo è già li con il suo fido Otto al guinzaglio, mentre il ragazzo nuovo ,Marco, si farà attendere un po' troppo ,si inizia con il fastidio dell’attesa, ma alla fine il quartetto si completa ed è pronto per la serata. La piazza ci attende, il salotto buono di Torino sfrigola di voglia, sente l’inizio della primavera, e come in un enorme acquario a cielo aperto le severe arcate del porticato sabaudo fanno da limite e contenitore al continuo sbattersi addosso di anime fresche e consumati attori della notte, dove tutti vogliono lasciarsi alle spalle il freddo che sta dentro e fuori di ognuno di noi.
Ma stasera ci sono anche le ombre ,le mie assomigliano a quelle che si intravedono sotto i portici, sullo sfondo di questa serata tutte queste ombre aspettano la loro primavera, anche loro vogliono qualcosa ,sembra emergano dal lastricato, sagome scure si palesano di fronte alle vetrine dei negozi, mentre gambe e voci indaffarate nel nulla della festa passano loro accanto senza vedere immobili “senza tetto” avvolti in inutili e variopinti ripari di cartone, l’ultima difesa contro i rigori del freddo primaverile, distesi quasi invisibili sotto quelle vetrine che riflettono l’immagine di appariscenti ragazze scosciate appena sopra il limite della decenza a mostrare corpi e tatuaggi a orde scomposte di universitari acerbi nelle esperienze, ma smaniosi di rimorchiare.
Ad osservare questo bestiario della carne vecchi squali della notte stazionano seduti ai tavolini dei bar, godono di questo spettacolo ,sperando di poter a loro volta assaggiare qualcosa, maschi o femmine non importa, e se non andrà bene c’è sempre quella sala buia e fredda del cinema a luci rosse dove puoi godere ad ogni ora della calda bocca di qualche transessuale disponibile, o di qualcheduno che non sa ancora cosa vuole, se usare o essere usato.
Noi siamo esattamente al centro di tutto ciò, come il tavolino del bar a ridosso della colonna dove ci siamo seduti, noi tre uomini indecisi su cosa bere iniziamo con un caffè mentre assistiamo alla prima mossa della serata, Jasmine butta l’esca esponendo sfacciatamente parte del proprio seno a favore del giovane cameriere che raccoglie le ordinazioni.
Jasmine: “Allora che proponete?”
La domanda è diretta, rapida, mentre la nostra è una lunga attesa di risposte deludenti, il nulla che stasera non fa per la mia riccia musa.
Carlo si fa avanti con una proposta di ripiego: “Io se volete ho casa dall’altra parte della piazza”
Marco fa pure peggio: ”Io ho i preservativi”
Jasmine: “ Cazzo che inventiva ,proprio un bel programma complimenti ,sapete che se chiedo a degli sconosciuti ottengo più soddisfazione e in meno tempo? Potete fare di meglio, se pensate che mi basti un caffè per scaldarmi mi sa che stasera non avete capito niente, non sono io la vostra serata , ma voi la mia, quindi datevi da fare a pensare qualcosa che mi intrighi prima che mi alzi e me ne vada.”
Di noi tre nessuno ha la risposta pronta, così Jasmine si alza stizzita, prende Otto al guinzaglio e ci lascia li.
Serata appena iniziata e già finita, lascio i soldi dei caffè e inizio a cercare Jasmine con Carlo , Marco incazzato nero è convinto di essere stato preso per il culo credendoci una finta coppia e se ne va insultandoci, ma non è il caso di spiegare o litigare non servirebbe ,lasciamolo andare.
Tagliamo in diagonale la gente e la piazza per capire dove può essere andata e dopo una mezzora scarsa di ricerca la vede Carlo, seduta nel dehor di un altro bar che parla con qualcuno ,c’è Otto che scodinzola fra le sue gambe, in mano ha un bicchiere e di fronte due ragazzi che con lei ridono di qualcosa.
Ci ha visti arrivare prima che noi vedessimo lei, e si è messa in mostra per il suo pubblico, mi chiedo dove abbia pescato questi due esemplari di giovani manzi palestrati, così lontani dai nostri e suoi canoni di ricerca, almeno così credevo.
“Allora sei qui, Carlo era in pensiero per Otto”, mi viene da dirle solo questo mentre mi avvicino a disturbare il siparietto con i due ragazzi.
“ Tranquilli io e Otto abbiamo trovato compagnia, se volete potete sedervi anche voi.
Ragazzi, questi sono mio marito Morgan e Carlo il padrone di Otto. Mi avevano proposto una serata di fuochi di artificio, ma li ho lasciati a cercare la miccia ,e adesso sono a ridere qui con voi.
Ora ditemi avete trovato la miccia altrimenti i ragazzi sono pieni di idee.”

E’ irritante quando fa così, ma ci sta, ne prendiamo atto, così io e Carlo per ripristinare l’ordine delle cose e dare le giuste distanze ai ragazzi ,ci sediamo sul divanetto mettendoci ai lati di Jasmine, se questo è il suo gioco, giochiamo questa partita con le sue regole, Carlo scopre che i due ragazzi sono stati rimorchiati da Jasmine e non il contrario, i due hanno candidamente confessato che la signora, come l’hanno chiamata all’inizio , prima li ha fissati per un po', poi si è seduta al loro tavolo e dopo poco gli ha chiesto se avevano voglia di aiutarla in un gioco, loro pur di non farsi scappare l’occasione si sono dati disponibili ad accontentare le voglie di questa intrigante milf , scoprendo poi che avrebbero dovuto giocare con il marito di lei per dopo sperare in qualcos’altro, sembra che subito non se ne dovesse far nulla e poi invece hanno accettato la proposta.
Continuando a conversare devo ammettere che non sono poi così male questi due ragazzi, Jasmine intanto fa la gatta morta con noi, lascia poco ai due giovani manzi, solo qualche sbirciata giusto per tenerli sulla corda , il trench sapientemente aperto mostra il suo corpo sinuoso inguainato in un bustino di pelle e mentre lancia loro piccoli segnali si strofina e ci provoca, anche Otto partecipa e impertinente non disdegna di mettere il muso fra le sue gambe come se volesse dare il proprio contributo alla serata, e prima che finisca il secondo giro di Mai-Tai i capezzoli turgidi di questa fattucchiera del sesso sono fuori dal bustino, appena nascosti dal soprabito
Ai due ragazzi piacerebbe allungare le mani ,ma si devono accontentare di guardare le nostre di mani che continuano a sfiorarla, nei due c’è la voglia di questa strana avventura ma c’è anche con il brutto pensiero che ora lei se ne vada dopo essersi presa gioco di loro e glielo dicono apertamente.
”Ora si è tirata troppo la corda signora, basta chiacchierare, che cosa vogliamo fare ?”
“Ragazzi, si deve sempre rischiare qualcosa nel gioco, se non vi fidate ci salutiamo qui ,decidete voi. D’altronde Carlo l’aria si è fatta fredda e Otto è stanco, che ne dici se lo portiamo a tua casa e nel caso non vengano liberiamo i ragazzi?”
Nuovamente Jasmine fa la sua mossa, ma stavolta siamo noi ad alzarci per primi ,la prendiamo sotto braccio mentre lei arpiona il piattino di fragole che sta sul tavolo, i due ragazzi si accodano a noi.
Qualche centinai di metri e siamo dentro l’ascensore di questo palazzo signorile, nello spazio stretto della cabina Jasmine si china a coccolare Otto poggiandosi sul ragazzo più tatuato, muove il culo sul suo pacco, la situazione autorizza ad andare oltre e il ragazzo mette una mano sotto il soprabito ,ma il tocco è goffo e pesante così Jasmine lo allontana.
Jasmine ”Piano ragazzi, con calma, ricordate quali sono i patti, se non vedo quello che voglio, voi non avrete ciò che volete, vero Carlo che funziona così con me?”
Ed è così che stabilisce i termini della serata, loro sono i suoi strumenti, io la sua vittima, Carlo il complice.

E Carlo prende subito possesso del suo ruolo di complice, aperta la porta di casa fa strada a Jasmine fino al centro dell’ingresso, mentre noi veniamo fermati sulla soglia, le sfila il soprabito, apre il bustino liberando il seno dal cuoio che lo intrappola, poi prende i bordi del perizoma e lentamente lo abbassa fino alle caviglie.
“Alza i piedi Jasmine”
Così lei alza un piede e poi l’altro, rimanendo a gambe aperte mentre Carlo chino dietro di lei raccoglie l’indumento per poi le infilarle la lingua fra le natiche, vanno avanti così qualche minuto poi la scena cambia, ora le pastrugna le tette, le bacia il collo ,accarezza il monte di venere, i capezzoli eccitati puntano dritti verso di noi che siamo sempre in piedi davanti alla porta, una mano la passa in mezzo alle gambe aperte, apre il suo fiore lucido di umori, le dita entrano senza sforzo, la fruga dentro ,lei si lascia fottere dalla mano del suo complice così, in piedi davanti a noi
”Si, continua, vengo ,hummm, cazzo non fermarti, siii.. così …..vengooooo….”
il suo primo orgasmo sta bagnando il pavimento, il tempo di riprendere tutti fiato poi malferma sulle gambe si stacca da Carlo e viene da me.
“ Vieni amore, fammi vedere di cosa sei capace”
Subito dopo tutto si sfoca nella mia mente, mi ricordo seduto su una sedia a guardare Jasmine che armeggia con i boxer dei due ragazzi, poi Carlo mi impone una benda sugli occhi, il buio scende ad isolarmi visivamente dalla serata, Otto che guaisce disteso sul tappeto è l’ultimo ricordo degli occhi, poi solo sensazioni, rumori soffocati, silenzi e mani su di me, le mani di tutti che mi spogliano, mi toccano e Jasmine che sussurra nel mio orecchio: “Tesoro preparati a godere, immagina tutto quello che vuoi e chiedi cosa non mi hai mai chiesto”

Bendato e nudo, seduto su questa sedia da cucina faccio attenzione ai rumori, ma non sento nulla ,come se non fossero più li, poi di nuovo lei:
“Cosa vuoi stasera?”
“Voglio vedere cosa combini Jasmine, toglimi la benda.”
“Troppo facile così. Alzati porco, dammi la mano”
Mi alzo in piedi, bendato brancolo nel buio assoluto ,mi faccio guidare da lei per non cadere, fatti pochi scalini mi lascia, la cerco tentoni ma trovo altro, il cazzo teso di qualcuno dei tre.
“Menalo piano”
Faccio come lei mi chiede ,lo stringo e poi inizio a masturbarlo, un secondo cazzo nell’altra mano ,li meno entrambi con difficoltà, cerco di sincronizzare il movimento, li sento crescere mi impegno a fargli un bel servizio, mi sento una puttana, e mi metto a pensare dove sia il terzo, trovo scontato di toccare anche il terzo, poi un suono ritmico entra nel buio, è un rumore lieve, lo metto a fuoco è qualcosa di familiare, inconfondibile, sono i suoi orecchini a pendaglio che oscillano, la mia erezione cresce, il rumore finisce, i cazzi non sono più nelle mie mani.
Tendo l’orecchio, di nuovo solo silenzio, poi un brusio dietro di me e di forza mi spingono giù il busto su qualcosa di morbido, mi tengono fermo li piegato a novanta gradi, cerco di ribellarmi.
”dai non fate gli stronzi, lasciatemi” ma lei mi stringe il pene ,mi tiene come al guinzaglio per l’uccello ,mi calmo, altri rumori, di carta strappata, poi uno spruzzo come quando versi il ketchup nel piatto, di nuovo silenzio ,la sua mano chiusa sul mio cazzo, un’altra umida e appiccicosa mi tocca dietro, tutto questo dura un’ attimo poi un lampo mi lacera dentro.
Un bruciore incredibile mi attraversa mentre qualcuno mi profana il culo, mi vengono le lacrime agli occhi, voglio urlare ma non riesco ,il cazzo dopo aver vinto la resistenza del mio ano entra e esce lento, chi mi pompa lo fa con metodo con colpi lunghi, sapienti, non lo estrae mai del tutto, arriva a metà e poi rientra ,va avanti imperterrito mentre il bruciore non diminuisce e la libidine sale, le mano continua a mungermi il pene che sta per scoppiare.
“Ti piace vero, non fermarti ora, immagina”
La immagino a cosce spalancate con un grosso cetriolo nella figa, glielo dico, ma lei non risponde, lascia la presa sull’uccello, anche chi mi sta inculando si sfila da me, per un’ attimo mi sembra di tornare a respirare ma è un attimo appena perché nuovamente mi entrano dentro con forza, stavolta urlo dal dolore, mi ritrovo schiacciato con la faccia sul cuscino, appena sotto di me sento il suo profumo, qualche istante poi ancora il tintinnio dei suoi orecchini, carta strappata, niente spruzzo solo un lungo gemito strozzato.
”siiii …così ,lascia faccio io….cazz…..piano…faccio io…..siiiii…hummm….che maiali …”
si sente l’ andare e venire di qualcosa, lo sciabordio di qualcosa che entra ed esce veloce come se battessero le mani su un velo d’acqua.
“sei un spettacolo….” “...ora toglila fai fare a me….”
silenzio, poi il letto si muove,
“hummm…. cazz…… apri bene….” nuovamente il tintinnio degli orecchini che ora aumenta di intensità così come il muoversi del letto, la prendono, lei gode, si sente da come geme, da come il letto scricchiola, da come chi mi incula ci da dentro, vuole riscuotere il suo premio dopo averla accontentata, si capisce dal veloce rumore di corpi che si scontrano fra loro, dalle mezze parole strozzate che dicono,
” porco” “Che troia che sei ti sfondo..” “aprimi per bene sono qui…” il cazzo mi esplode ,sborro senza neanche toccarmi, la notte è appena cominciata.

Tolgo la benda, mi guardo intorno per avere un punto fermo, per capire dove mi trovo, nella penombra di una camera da letto che non è la mia, sono carponi su un letto non mio, sudato, sfinito, indolenzito ,con il cazzo duro che gocciola sperma e lo sfintere che brucia maledettamente.
Aggrappato ai miei fianchi il ragazzo del bar, il suo cazzo sta perdendo consistenza mentre esce da me, qualche minuto prima era duro e ben piantato nel mio più intimo pertugio, l’ ho sentito nitidamente riempire il condom della sua voglia dopo avermi usato per l’ennesima volta.
Il ragazzo è completamente rasato, lineamenti gentili e un filo di barba, questo giovane manzo tatuato ora sta su di me madido di sudore, la sua presenza mi soffoca, mi respira sulle spalle, me lo scrollo di dosso e mi seggo sul bordo del letto , intorno a noi ci sono vestiti sparsi sul pavimento, carte di preservativi ,una bottiglia di acqua vuota, sul tavolo una glacette dal quale fanno capolino il collo di una bottiglia di prosecco e una zucchina.
Mi sovrasta in altezza con il suo fisico sportivo e i tatuaggi in bella mostra, riempie due calici, me ne porge uno mentre indica l’ortaggio.
”ha usato anche questa stanotte”
Ci sono ancora alcune fragole,quelle prese al bar e portate come regalo al padrone di casa, ne prende una e inizia a mordere il frutto, mentre cerco mia moglie uno stridulo cigolio metallico accompagnato da un crescente ansimare riempie il silenzio della stanza.
Il fastidioso rumore di molle compresse arriva dalla parte più bassa di questa camera da letto , dove una lampada a muro illumina una stampa retrò della Martini e Rosso e su questa stampa danzano le ombre di chi ansima.
Lasciamo il letto per andare entrambi verso questo rumoroso gioco di ombre, poso il bicchiere e prendo la zucchina,il morboso desiderio è veder godere di un cazzo che non sia il mio la mia bellissima moglie, la troviamo a cosce spalancate su una poltrona che gode mentre l’altro giovane manzo palestrato le sta sfondando la figa, Carlo è curvo sulla sua bocca intento a succhiarle la lingua mentre lei gli maneggia il membro semi eretto.
La scena è quanto di più eccitante abbia mai immaginato e vissuto fino ad ora, il mio cazzo torna duro, il ragazzo su di lei assesta ancora qualche affondo, grugnisce il suo orgasmo e si toglie, non ne ha più, sfila da mia moglie il cazzo ancora in tiro con il preservativo pieno.
Jasmine rimane con le cosce spalancate poggiate sui braccioli della poltrona mentre Carlo non smette di limonarla ne lei di menargli la verga.
“mettigliela, stasera non le basta mai”
Mi aggiungo a loro,inizio a leccarla, poi avvicino l’ortaggio alla figa e inizio a penetrarla, sgorga voglia dalle sue cosce quando tolgo la zucchina,bevo la sua voglia, con la lingua impastata dei sui umori le lecco il ventre,poi i capezzoli per salire alla bocca e unirmi in un bacio a tre.
“Immagina….”
Non sazia va al centro del letto, si mette carponi le gambe leggermente divaricate la figa arrossata e il culo in vista, il viso appoggiato al materasso,si fa prendere così da Carlo che dopo averla infilata con la verga inizia una lenta cavalcata dentro di lei, i colpi di lui sempre più forti, sul viso di Jasmine i segni del piacere dell’ennesima scopata,lo incita a continuare, “sfondami, porco fammi sentire il cazzo fino in fondo, sei capace a farmi godere?”
La cavalcata diventa furibonda la tiene dalle spalle e affonda il lei in modo perentorio, non si ferma più e lei non smette di incitarlo
” Fagli vedere come fai a scopare, consumati il cazzo dentro di me non abbiamo ancora finito,sfondami porco”, no so neanche dove le prenda certe frasi, ma voglio sentire altro ancora.
“Morgan non immaginare ma guarda, lasciati andare”
Sono alle loro spalle a guardarli scopare, il suo cazzo non ha protezione,con i colpi che le da sembra squassarla,Jasmine è un unico rantolo di piacere,la martella senza tregua.
”Arrivo…….” a questa parola rimango di sasso, lui rimane fermo piantato dentro di lei, le contrazioni del corpo parlano per entrambi,quando i corpi si calmano si sfila, un rivolo denso scende da lei a macchiare il materasso.
Non credo a ciò che mi ha appena mostrato Jasmine, il cazzo fa male tanto è duro, la cappella violacea, la pelle tesa, infilo due dita in lei, raccolgo po' del liquido bianco e denso,le porto alle labbra e mentre assaggio le mie dita entro dove altri sono entrati stasera prima di me,dove l’ultimo che ha avuto mia moglie ha scaricato la sua voglia,così la sbatto forte, la prendo, le dico cose indicibili e la riempio di semenza,stasera per l’ultima volta.
”Sei stata una gran vacca stasera”
“Si,la tua vacca, la tua vacca da monta e tu una gran puttana per come ti sei fatto aprire il culo.”

La mia dolce e sensuale mogliettina è colei a cui devo questa mia scoperta, è lei che mi ha fatto apprezzare il lato nascosto della mia sessualità , il mio essere libero di fare nel rispetto di noi due.
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