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Prime Esperienze

Ma per chi mi avete presa?


di jasmine-morgan
24.10.2020    |    1.084    |    5 9.8
"” J: “Scusa, ragazzo scusa , facciamo ancora un giro possiamo pagartelo dopo il biglietto, ho ancora voglia di stare fra le nuvole..."



Ma per chi mi avete presa?


La cosa è talmente assurda che ripensandoci a distanza di qualche giorno fatico ancora a credere sia successa, sembra che quando il destino ci mette lo zampino anche la più fervida e perversa fantasia venga superata dalla realtà, vi racconto l'accaduto.

Domenica mattina:
nonostante il calendario mi ricordi che siamo ormai oltre la metà di settembre la giornata è particolarmente calda ,ideale per vestirsi ancora una volta leggeri ,ho voglia di sentire un po' di estate sulla pelle, oggi mi va qualche nuova emozione ,qualche cosa di birichino da fare all'aperto, ho voglia di portare in giro il mio essere esibizionista ,così propongo a Morgan di uscire, gli chiedo di organizzare qualcosa per il pomeriggio ,ho anche già scelto la mise per l'uscita, un vestito con una fantasia di rose stampate ,si lega dietro al collo e si incrocia sui seni lasciandone i lati scoperti, coprendo davanti poco più del capezzolo , la gonna scende obliqua sulle gambe, al centro ha un ampio spacco , così quando cammino se allungo appena il passo l'abito si apre e sento l'aria fra le cosce, la brasiliana di pizzo nero che completa il tutto è poco più di un ricamo.
Morgan accetta subito e propone di fare un po' di esibizionismo con Andrea, un nostro caro amico e grande compagno di giochi, propone di andare in un centro commerciale, faremo qualche foto piccante, la folla dei negozi da usare per lo struscio e per toccarci tra noi come se fosse casuale, il centro commerciale prescelto è alle porte di Torino e per festeggiare il primo anniversario della sua apertura ha allestito nel suo parco una ruota panoramica.
L'idea mi piace subito, la ruota panoramica mi stuzzica , mi fa sentire bambina, leggera, e poi vedere qualche nuovo negozio darà sicuramente l'occasione per un gioco, cercherò l'occasione per provare in modo birichino un paio di scarpe o qualche abito.
Morgan : L'appuntamento è per le 17, passiamo a prendere Andrea e andiamo.
Jasmine: 5 minuti e sono pronta.

Durante il viaggio Morgan mi stuzzica a parole mentre Andrea passa ogni tanto la mano dietro al suo sedile per cercare le mie gambe, vuole un piccolo assaggio, ma faccio la sostenuta , non gli concedo niente, il viaggio è breve e sono già eccitata a sufficienza, non mi servono ulteriori stimoli, siamo arrivati, la ruota panoramica ci aspetta.
J:” Ragazzi cosa aspettiamo la ruota è quasi vuota, dai andate a fare i biglietti.”
Morgan fa i biglietti e prendiamo posto, mascherine sul viso e voglia nell'animo, il primo giro è per gustarsi il panorama, senti il vento fresco quando ti fermi nel punto più alto, mi giro continuamente a guardare il paesaggio intorno a noi ,sono elettrizzata, ma in un attimo è già finito.
A: “Vado a fare altri tre biglietti che ne dite?”
M:” A dire il vero il giro è stato un tantino veloce, pensavo durasse di più, che ne dici Jasmine ne facciamo ancora uno?”
J: “Si dai non ce lo siamo neanche goduto, chiedo io al ragazzo dei biglietti, non scendere Morgan.”
J: “Scusa, ragazzo scusa , facciamo ancora un giro possiamo pagartelo dopo il biglietto, ho ancora voglia di stare fra le nuvole.”
Il ragazzo che “strappa” i biglietti si avvicina alla nostra cabina, mi guarda distrattamente, gli sorrido e scavallo le gambe lasciandole aperte e mettendo in vista il mio minuscolo intimo, ora la sua attenzione è conquistata, direi anzi che non mi stacca più gli occhi di dosso, mi fa cenno con la testa di si e indirizza le persone a salire lasciando vuote la cabina prima e dopo la nostra.

Visto la piega che ho dato alla giornata Andrea prende subito l'iniziativa, sposta il vestito e mi scopre completamente le gambe mentre il ragazzo non si è ancora allontanato, mi metto in posa ed inizio ad accarezzarmi, il ragazzo dei biglietti mi lancia un'occhiata da porco e a malincuore si allontana ,intanto Andrea comincia a scattare, la ruota inizia a salire , entro con un dito nella mia intimità.
M:” Toccati amore, facci godere questo giro panoramico”
J:” Ti ho mai stati deluso?” Gli faccio la linguaccia mentre spingo più in fondo le dita.
Il giro inizia, mi alzo appena dal sedile e faccio scendere la brasiliana alle caviglie , Andrea coglie l'attimo e scatta, Morgan raccoglie lo slip, lo annusa e mi sale con le mani lungo le gambe ,inizio a massaggiarmi le grandi labbra, entro con due dita, Andrea continua a scattare, io comincio a bagnarmi.
La ruota compie il suo giro , arrivati alla base il ragazzo si piazza davanti alla nostra cabina, guarda dentro e mi trova con due dita nella passera, le pareti laterali della cabina coprono alla vista da fuori, meno male altrimenti si vedrebbe tutto, cerco di fare attenzione a non essere vista, ma i miei due uomini mi intralciano, tengono le mie gambe aperte, mentre le mie dita vanno sempre più veloci.
Stavolta non finisce subito , saliamo nuovamente ,Morgan e Andrea hanno tirato fuori l'uccello e se lo stanno menando, ho già avuto un orgasmo e non riesco a fermarmi, cazzo che voglia.
J: “Ragazzi rinfoderate le spade quando si ferma scendiamo e cambiamo posto.”
A: “Ora dove si va?”
J:” Portatemi via, magari in campagna, cerchiamo un posto tranquillo.”
M:”Agli ordini signora.”
Scendiamo vogliosi , rivolgo un saluto al ragazzo dei biglietti e ci dirigiamo alla macchina, ,Morgan e Andrea mi danno il tormento toccandomi dappertutto, nel parcheggio
Andrea mi apre la portiera da vero gentiluomo, ma con l'altra mano mi tocca il culo da vero porco, da sotto il vestito entra deciso in me, appoggio le mani sul sedile posteriore siamo al riparo da sguardi indiscreti , e mi godo il massaggio alla mia patatina, da sotto il vestito tira fuori due dita lucide dei miei umori,ora cerchiamo un posto più comodo e riservato, dove dare sfogo alla voglia di tutti.
Fatti pochi chilometri imbocchiamo una strada che entra in un complesso di capannoni , dietro ci sono solo campi, ma è anche pieno di gente in bici e runner della domenica,solitari a spasso con il cane, sembra che non potremo stare tranquilli oggi,la mia voglia sale uffa e siamo ancora a girare in macchina.
Andrea ha fatto uscire il cazzo dai pantaloni, Morgan glielo sta menando intanto che cerca di portare il pich-up in un posto appartato, la vista del mio uomo che mena il cazzo ad un altro uomo mi scalda più di quanto io non sia già, ho la passera che pulsa e si bagna in continuazione.
M:”Qui mi sembra perfetto”
Dopo aver fatto un altro giro Morgan è riuscito a trovare una stradina in mezzo ai campi di mais, non possiamo vedere se arriva qualcuno, ma non possiamo a nostra volta essere visti.
Scendo e già mi braccano, Andrea abbassa il portello posteriore del pich-up mi alzano di peso e mi sdraiano sul cassone, mi alzano la gonna me la rovesciano addosso, ho le loro mani dappertutto, la posizione è scomoda mi fa male la schiena, faccio per alzarmi ma mi tengono giù Morgan mi lavora la figa fino a farmi squirtare , spruzzo fino a bagnarmi tutta la gonna del vestito urlando tutto il mio orgasmo, nessuno ci sente qui, liberi come animali allo stato brado che si annusano per prendersi.
Il prologo soddisfa i due baldi uomini che mi aiutano finalmente a scendere , mi accovaccio ai loro piedi si calano i pantaloni e mi danno i cazzi da ciucciare, prendo in bocca il cazzo di Andrea, lo faccio entrare tutto in gola, mi forza delicatamente la testa fino a che il mio naso non è contro la sua pancia ,fili di saliva mi colano dalla bocca, mi lascia la testa e imbocco quello di Morgan, comincio a succhiare il suo , Andrea da dietro mi scioglie il nodo del vestito, scopre i seni e me li pastrugna strizzandomi i capezzoli che sono ormai duri e dritti come chiodi.
Mentre sto per avere un altro orgasmo l'aria si riempie di rumore, come se fosse un tuono, un rombo di tromba ci scuote ,presi dalla situazione non ci siamo accorti del sopraggiungere di una grossa macchina agricola che si usa per la raccolta del mais e ora è sulla sommità della stradina proprio davanti al nostro pich-up, dall'alto della sua cabina il conducente ci fa cenno in modo irritato di spostarci, visto il nostro momentaneo smarrimento scende dal suo mezzo.
La scena è alquanto surreale, il contadino con pochi passi è davanti a noi, sembra Hulk con la sua tuta verde, ci sbraita qualcosa in dialetto, io che intanto mi sono rialzata da terra mi tengo il braccio davanti al seno per un minimo di pudore, Morgan e Andrea hanno i pantaloni alle caviglie e il pene duro e dritto al vento ,i loro membri sembrano due pannocchie del granturco che il contadino sta raccogliendo.
Morgan riacquista per primo la parola, si tira su i pantaloni, si ricompone inizia a parlare al contadino, lo prende sottobraccio accompagnandolo verso il nostro pich-up, nel frattempo da un trattore che seguiva la prima mietitrice sono scesi due ragazzi, Andrea che a sua volta si è dato una sistemata affianca Morgan nel confronto, per cercare di ripristinare almeno numericamente le forze in campo.
Li vedo parlottare fitto, Morgan si spiega e il contadino scuote la testa ,allarga le braccia, non riesco a capire cosa si dicono, parlano in dialetto e per me è come arabo o quasi, ma li vedo tornare tutti insieme come se fossero amiconi e la cosa mi tranquillizza, intanto non mi ero ancora ricomposta e continuavo a tenere il braccio sinistro a coprire il seno ,il sole mi scalda le spalle, mi sento bene, a mio agio.
M:”Tutto a posto abbiamo sistemato l'equivoco”
J:”Sarebbe?”
M:”Franco ha l'ultimo campo da mietere e voleva finire prima di sera, trovando la macchina li davanti pensava a qualche problema, a qualche rompiscatole, ma poi ci ha visti, ha visto te e ha capito che non siamo dei malintenzionati”
J:”Ok e ora che abbiamo fatto la conoscenza di Franco e ci siamo spiegati è tutto risolto ,ce ne possiamo andare? Toglie quel trattore da davanti alla macchina e possiamo tornare a casa?”
A: “ Ecco veramente no perché Franco ha frainteso la nostra situazione.”
J:”Scusa che cosa avrebbe frainteso ,mi ha visto mentre vi facevo un pompino ed è sceso che avevate ancora il cazzo di fuori non vedo cosa abbia frainteso. Pensava fossimo per margherite?”
A:” No è che ha frainteso il tuo ruolo.”
J:” Allora non ho capito”
Ci siamo spostati dai tre agricoltori di qualche metro ,Morgan e Andrea mi stanno spiegando la situazione, ma sono alquanto stupita, non riesco a capire a quale ruolo si riferisce mio marito e che cosa potrebbe essere frainteso, lo lascio spiegare ancora una volta mentre Andrea sorride imbarazzato.
M:” Franco mi ha detto che sei una bella donna, e ci ha fatto i complimenti, solo che non riesce ad immaginare che una moglie possa diciamo, essere così disinvolta, ecco mi ha chiesto quanto ti abbiamo dato per la tua prestazione ed eventualmente quanto prenderesti a lui per un servizietto”
Ora sono veramente frastornata ed incazzata, ora che me lo sono fatto ripetere due volte sono veramente incazzata, furibonda per quello che mi ha detto mio marito.
J:”Ma per chi mi avete presa, mi hai fatto passare per una puttana?”
M:”Io gli ho spiegato che non sei una ragazza che fa la vita, ma lui non ci crede, mi dice che gli basterebbe poco, basta che gli dici quanto vuoi e poi sposterebbe il trattore e andrebbe a finire il suo lavoro”
J:”Ma sei stupido, ti sei bevuto il cervello, ora dovrei farmi sbattere da uno solo perché ha messo il trattore davanti alla macchina e non crede che io sia tua moglie?”
M:”Io non ne farei troppo una questione, sono dieci minuti che discutiamo e non ti sei neanche coperta, sei praticamente nuda e non ti sei troppo preoccupata che ti potessero vedere, dai potrebbe essere un gioco nuovo secondo me ti potrebbe piacere e poi sei bellissima così accaldata”
J:”Gioco nuovo un cazzo, il gioco è gioco, ma questo non mi sembra un gioco e le imposizioni non mi piacciono lo sai bene.”
Torno verso la macchina decisa a salirci per andarmene, l'immagine che vedo riflessa nel finestrino mi eccita, sono accaldata ,rossa in viso, i capezzoli sono ancora tesi, il mio respiro è veloce sento caldo e umido fra le cosce, fatico a credere ai segnali che mi manda mio corpo ,ma sono tremendamente eccitata, potrebbe essere veramente un gioco nuovo.
J:” E va bene, sentiamo, cosa dobbiamo fare per togliere quel trattore?”
Franco: “ Nulla che lei non voglia signora, e la ringrazio in anticipo.”
J:” Veramente un grazie non basta, sono 50,00 € per un pompino e faccio solo quello, e solo a te ,do io le regole, non mi tenere la testa , non mi forzare e se qualcosa non mi va smetto, e soldi subito, tutto chiaro?” La frase mi è uscita di getto e stupisce anche Morgan.
Franco:” Certo, Piero portami il portafoglio”
Franco mi porge i soldi ,mentre prendo la banconota dalle sue mani entro nella parte e divento un'altra donna, una fitta mi prende alla figa, il caldo mi sale lungo il corpo ,sto letteralmente sbrodolando, è una sensazione e una situazione pazzesca ci sono 5 uomini che mi guardano vogliosi e mi sto prestando a fare un pompino per 50 €.
Franco si è spogliato della tuta, lo faccio appoggiare alla macchina, mi inginocchio davanti a lui
ha gambe forti, abbronzate fino al segno delle mutande, i boxer sono tesi e il suo membro spinge la stoffa, tiro verso il basso l'elastico e il pene mi sbatte sul viso, è un bel cazzo largo e proporzionato con una cappella molto pronunciata, di una considerevole circonferenza, lo avvolgo con entrambe le mani e lo avvicino alla bocca, sa di salato, di sudore, ma non è sgradevole, inizio a leccarlo per tutta la lunghezza gli stringo i testicoli, vedo che apprezza, lo porto in bocca e comincio a succhiarlo, mi dicono sia brava con la bocca, ma voglio lasciargli un bel ricordo di questa giornata di lavoro.
Alle mie spalle Morgan, Andrea e gli altri due ragazzi si toccano, tirano fuori il cazzo e se lo menano, li sento darsi da fare alle mie spalle e mi impegno ancora di più con Franco, lo faccio entrare quasi tutto in bocca e lo tiro fuori, schiocco la lingua attorno alla cappella che si è fatta violacea, lo porto all'estremo e poi mi fermo, gli altri i si sono fatti intorno , mi strusciano i loro cazzi sulle spalle, fra i capelli ,hanno tutti e quattro una banconota in mano, lascio i testicoli di Franco , prendo le banconote e le infilo nel vestito.
Iniziano a toccarmi, lascio Franco e mi dedico al cazzo di Morgan avvolgo il suo pene con le labbra, gli faccio sentire la pressione dei miei denti sul suo cazzo ,stringo appena mi piace dargli il tormento.
Inizio a menare a turno il cazzo agli altri tre, li scappello e li succhio , sono un lago ho una tremenda voglia di cazzo ma non voglio dargliela vinta, comando io questo gioco, li porto tutti all'apice mi concentro nuovamente sul cazzo di Franco lo prendo tutto in gola, gli succhio le palle e lo meno mentre con l'altra mano mi masturbo.
J:”Ora ragazzi fatemi una doccia, copritemi della vostra voglia, venite su di me.”
I primi a venire sono i due ragazzi che lavorano con Franco, mi sborrano sui capelli e sulle spalle , uno mi schizza in un orecchio, Andrea e Morgan mi vengono sui seni, ogni sborrata che ricevo addosso è un orgasmo che arriva dritto al cervello, mi spalmo il loro seme con le mani mentre continuo a succhiare il pene di Franco, la vista della mia sfacciata porcaggine deve avergli dato il colpo di grazia, un grugnito anticipa il primo getto di sperma, lo prendo in bocca, allontano appena Franco stringo il suo pene alla base e blocco il secondo schizzo, apro la bocca e faccio colare sul mio petto il suo seme e la mia saliva, libero la stretta e il secondo fiotto denso e biancastro mi arriva sulla fronte, ancora due schizzi mi prendono sulle lenti degli occhiali e su una guancia , Franco ha l'aria soddisfatta ,il pene ora quasi molle gli pende in mezzo alle gambe, lo prendo in mano, lo mungo dell'ultima goccia, la faccio cadere sulla lingua , la tengo un attimo li alla sua vista e la butto giù.
I ragazzi si sono ricomposti e Franco ha rivestito la tuta, tutto è ritornato quasi normale come se fossimo li a chiacchierare tra conoscenti, ma sono a seno nudo con le banconote che mi frusciano nel corpetto del vestito e l'odore di sesso addosso a ricordarmi quello che non è stata una domenica normale, mi si avvicina l'agricoltore porgendomi una borraccia termica.
Franco:” Tenga questa bottiglia d'acqua signora, se vuole darsi una rinfrescata”.
J:”Grazie, ma mi tengo il gusto della giornata addosso, ora andiamo a casa Morgan ,metti in moto andiamo. Buon lavoro signori, io oggi ho finito .”



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