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Prime Esperienze

Dolce come il miele I


di Figar0na
03.08.2020    |    4.130    |    4 9.1
"Una sensazione nuova, allo stesso tempo ovattata e profonda..."
Margot era radiosa, lo era sempre con quel sorriso luminoso e i suoi occhi chiari, con quella nuvola di ricci rossi che le incornicia il viso, ma oggi lo era particolarmente. Perché finalmente il suo uomo aveva preso un'intera giornata libera da lavoro per dedicarla a lei, non solo, aveva finalmente realizzato quel suo sogno nel cassetto, di farsi finalmente portare a mare. Non era cosa facile, si conoscevano da poco e il suo Rocco aveva un lavoro di responsabilità che non gli permetteva distrazioni, soprattutto a volte lo portava a muoversi al limite della legalità, cosa che intrigava ed eccitava la piccola Margot, solleticata dall'avere a che fare con un pericoloso ragazzaccio con la faccia dangelo.
Anche ora, seduta sul sedile della potente auto di Rocco, con quel vestitino aderente e scollato, le lunghe cosce lisce e abbronzate stese languidamente, sentiva la mano del suo maschio poggiata a mezza altezza. Sapeva quanto lui impazzisse per le sue cosce, non perdeva occasione di palparle o di chiederle di esibirle, ma lei sentiva brividi sul corpo quando le sue mani ruvide e forti si posavano lì muovendosi appena verso lalto e il basso, con piccoli movimenti concentrici che si avvicinavano alla sua fichetta, depilata perfettamente e totalmente, coperta da un risicatissimo perizoma di colore rosso.
Lui la toccava guardando la strada e sebbene sembrasse assorto era evidente, dal tocco, che toccarla lo eccitava, lo faceva sentire padrone di quella femmina bollente e sexy seduta accanto a lui. La mano, senza esitazione saliva sempre più e Rocco sorrise interiormente accorgendosi che alla sua Margot era venuta la pelle doca, segno inequivocabile di voglia che cresce.
Il mignolo della mano destra, con studiata lentezza era oramai giunto a un centimetro dallintimità di Margot, lui ne poteva avvertire il calore attraverso il tessuto e con la coda dellocchio notò che la sua donna aveva chiuso gli occhi dietro gli occhiali da sole e respirava più profondamente mordendosi le labbra carnose, contornate da quel neo all'angolo della bocca.
La mano si mosse ancora e il mignolo sfiorò finalmente il costume, fu solo un attimo ma come obbedendo ad un tacito comando, il sesso di lei si aprì appena, come ad urlare di essere pronta o come a tentare di afferrare ciò che stuzzicava fosse un dito, una mano o un cazzo e trascinarlo al suo interno.
Rocco sorrise, le piaceva stuzzicare la sua cherì, tenerla sul filo del piacere e ripetè la manovra diverse volte, costringendo Margot a scivolare in avanti sul sedile, nel tentativo di avvicinare la sua voglia bagnata alla mano, ottenendo però solo di far risalire il già corto vestitino che ora incorniciava il perizoma i cui bordi sparivano sotto l'orlo della gonna.
"Toccami" sussurrò la ragazza ansimando.
Rocco senza voltarsi ma con quel ghigno da vero bastardo di cui solo lui era capace chiese di ripetere, perché non aveva sentito e la ragazza sopprimendo un moto di stizza disse di nuovo "Toccami ti prego" . Rocco adorava vederla così cedevole quando la voglia la dominava, e lasciò finalmente che la mano coprisse la parte più calda della sua donna, gustandosi i brividi della ragazza e il calore umido che emanava. Il perizoma era decisamente impegnato a tamponare un afflusso notevole di succhi, e l'idea di sfilarlo e succhiarlo tutto diede a Rocco un brivido in più, ma ora era il momento di dedicarsi al piacere di lei.
Il ragazzo, continuando a guidare agilmente nel traffico scarso della mattina, scansò il perizoma e tenendo aperta la fica della ragazza con indice e anulare, permise al medio di infilarsi in quell'antro bagnato e infuocato solleticando appena lingresso del paradiso e roteando leggero sul clitoride. L'abitacolo si riempì ben presto del profumo di donna e dei respiri sempre più affannosi di Margot, che oramai aveva spalancato le cosce ignorando persino le auto e i camion che sfrecciavano accanto al suo finestrino, godendosi solo le mani del suo uomo, quelle mani che lavevano colpita sin dalla prima volta che le aveva viste.
Il dito si muoveva oramai con una certa rapidità approfittando anche dell'abbondanza di succhi restando comunque delicato e leggero sui punti più sensibili, accompagnato dalla sinfonia di mugolii ed ansimi che rimbombavano in auto.
Era il momento, Rocco si sporse verso la donna e aumentò la velocità delle dita alternando anche rapide e profonde immersioni tra le piccole labbra a cui corrispondevano urletti di piacere, Margot si era oramai saldamente afferrata al braccio di Rosso e non riusciva a chiudere la bocca respirando rumorosamente, con l'orgasmo che saliva e le annebbiava la vista. Quando Rocco finalmente infilò due dita dentro e le mosse sulle pareti interne, in un punto sensibilissimo giusto sopra l'ingresso di quel godurioso antro e Margot si arrese al piacere e venne, con rapide convulsioni del bacino e sussultando, dando anche un morso alla spalla virile del suo maschio, sorridendo e bisbigliando "STRONZO".
Lo stronzo sorrise e imboccò l'ingresso del parcheggio del loro lido preferito.

Si erano accomodati in spiaggia e Rocco aveva ricordato a Margot quanto le sue mani sapessero dare piacere non solo sessuale, le aveva spalmato la crema solare su tutto il corpo, e l'aveva colpita molto, come ogni volta, quanta passione sapesse dedicare in modo omogeneo al suo corpo. Era così diverso da quei ragazzini dei suoi ex che palpavano culo e cosce come neanderthal e poi passavano una mano sulla schiena nemmeno fosse un tavolo da pulire col panno. No, Rocco aveva afferrato i suoi piedi e li aveva unti al punto giusto, portando il piede vicino al suo viso e respirandoci sopra, intrecciando le dita della mano con quelle del suo piede in un movimento intimo e sensuale che aveva risvegliato in lei un certo languore, per non parlare poi di quando era risalito lungo i polpacci passandoci le mani con vigore come fossero ori da lucidare, il massaggio alle ginocchia con quel dito che solleticava, poi era salito alle spalle e aveva dedicato almeno 10 minuti a sciogliere le tensioni di Margot, ungendo e impastando la sua pelle morbidissima, giocando con la colonna vertebrale e alternando anche rapidi morsi alla nuca e baci voluttuosi al collo.
L'intera procedura, sebbene discreta, non era passata inosservata poiché Margot notò una coppia loro coetanea, stesa un paio di file più in là che guardava scandalizzata, in particolare il ragazzo arricciava il naso con disgusto. Cosa di per sè abbastanza inspiegabile considerando il culo statuario di Margot, la sua vita sottile e il suo seno alto e sodo, ma anche il fisico atletico e depilato di Rocco. I due vicini sembravano infastiditi dalla procedura in atto, nonostante la giovane età lasciasse sperare in una maggiore tolleranza, ma no, guardavano e scuotevano il capo come una congrega di anziane. Era prevalentemente lui a sussurrare qualcosa scuotendo il capo, la ragazza si limitava ad assentire senza staccare lo sguardo, con quel ciuffo di capelli viola che spiccavano sulla chioma nera, occhi azzurri, labbra sottili e un discreto paio di gambe evidenziato da un numero indefinito di bracciali e cavigliere etniche, abbinati molto bene al costume due pezzi di colore marrone, costituito da un tanga annodato ai lati e da un reggiseno a fascia che copriva una seconda svettante.
Margot sussurrò al suo uomo qualcosa a proposito dei loro vicini e Rocco alzò lo sguardo, incrociando quello di lui che con espressione disgustata scosse il capo, Rocco sorrise senza distogliere lo sguardo finchè non fu l'altro a cedere, abbassando gli occhi e voltandosi a dire qualcosa alla sua ragazza, la quale invece guardò con malcelata curiosità Rocco e il suo fisico atletico, decisamente più muscoloso di quello del suo ragazzo. In quel momento Rocco posò lo sguardo su di lei senza smettere di sorridere percorrendo le sue forme, costringendo lei ad abbassare lo sguardo arrossendo.
Convinto di aver posto fine alla questione Rocco riprese il massaggio dedicandosi finalmente alle cosce e al sedere ipnotico di Margot, palpava e accarezzava, per poi scendere sulle cosce e ripetendo lo schema della mattina si avvicinava alla voglia della sua donna, stavolta però non si preoccupò di stuzzicarla a lungo e nascosto dalle gambe, fingendo di massaggiare l'interno coscia, stuzzicò la fica con il pollice, sopra al costume.
Nel movimento successivo il pollice entrò fino ad un terzo per uscirvi rapidamente e così di nuovo finchè in una decina di movimenti la mano era sull'interno coscia e il pollice in profondità nella sua fica.
Margot era abituata al suo porco, alla sua voglia continua e alla sua abitudine di toccarla e prenderla ovunque, anche in pubblico, come ad urlare al mondo, questa è roba mia. La lusingava e la eccitava essere così sua, sentire il suo orgoglio quando passeggiavano assieme e sebbene la sua voglia ricominciasse a salire non si stupì quando, terminato il massaggio si stese sul telo invitandola a poggiare la testa su di lui, che si mise a leggere uno dei suoi barbosissimi libri. Lo faceva con la mano sinistra, perché la destra le carezzava pancia e cosce, ecco quel contatto continuo, quel sentirsi desiderata e sapere che lui è presente la facevano sentire al sicuro. Le sensazioni della mattina non erano ancora passate e Margot si spostò vicino al viso di Rocco sussurrando al suo orecchio il suo stato danimo, gli disse di quanto fosse eccitata, di cosa avrebbe fatto in quel momento se la sua lingua avesse avuto accesso al cazzo del suo uomo, gli leccò il lobo dell'orecchio e ricordò a Rocco quello che qualche sera prima avevano fatto nel vicoletto del centro storico, quando gli aveva leccato la fica poggiata al muro, con il rischio che i passanti li sorprendessero o che i suoi gemiti attirassero le attenzioni dei residenti, mentre lui in ginocchio si abbeverava al suo piacere fino a farla impazzire infischiandosene della situazione, insomma tutti argomenti a cui Margot sapeva quanto Rocco fosse sensibile, come confermato dall'erezione di Rocco che esplose nel suo costume. Questa non passava certo inosservata visto che le dimensioni di cui parliamo erano decisamente fuori dal comune, soprattutto per Margot i cui ex erano stati perlopiù ragazzini incapaci e con cazzetti normalissimi.
Margot è sempre stata una bimba viziata e adorabile, poco dopo iniziò a fare i capricci per entrare in acqua. Rocco capì cosa intendeva e si alzò, sistemò il suo costume da bagno portando le mani ai bordi ed evidenziando ancor più la sua virilità notevole, poi tese la mano a Margot aiutandola ad alzarsi e si tuffarono in mare. Entrati in acqua si abbracciarono dolcemente e si raccontarono episodi divertenti della loro storia mentre le loro intimità in acqua erano saldamente a contatto. Gli occhi negli occhi, il grosso cazzo turgido di Rocco sulla pancia di Margot che sorrideva e lo provocava fino al colpo di grazia, quando cioè Margot confessò a Rocco che no, non aveva mai fatto sesso in acqua, men che meno di giorno e con altri bagnanti, per quanto poco numerosi che potessero vedere.
Rocco senza esitare spostò le mani, che erano saldamente ferme sul culo della sua donna e le fece scivolare sulle cosce, tirandole a se e permettendo a Margot di saltargli in braccio. Erano ancora abbastanza lontani da non far capire a tutti cosa stesse succedendo, ma Rocco lanciò uno sguardo sulla riva, i pochi bagnanti piuttosto distratti, e di nuovo loro, la coppia, Rocco notò che addirittura il ragazzo si era spostato pochi passi più là per vedere meglio nella loro direzione continuando tuttavia a scuotere il capo con disprezzo. Persino la sua ragazza sentì il bisogno di richiamarlo vicino a se.
“Povero idiota” pensò Rocco, mentre con la mano sinistra reggeva la sua donna e con la destra liberava il suo cazzone, che come animato di vita propria si poggiò alla fica di Margot. Bastò un dito a liberarla dal perizoma e scoprirla aperta e ansimante, come in attesa.
Guardando la sua Margot negli occhi, mosse il bacino e per la prima volta nella sua vita la ragazza sentì la potenza di un cazzo farsi largo dentro di lei sospesa nellacqua. Una sensazione nuova, allo stesso tempo ovattata e profonda. Un turbinio di sensazioni che le fece chiudere gli occhi, mordere le labbra a soffocare un gemito e cercare di riprendere il controllo di se. Ma Rocco aveva solo iniziato la sua danza, il dentro fuori di quel cazzo le solleticava le pareti interne in modo unico e le regalava un senso di pienezza mai provato prima. Riaprì gli occhi per guardare il suo uomo che la possedeva e si abbandonò alla danza accogliendolo sempre più in profondità, gustandosi le mani di lui sul culo che la muovevano, si scambiavano piccoli baci dolci per non dar modo ai bagnanti di capire cosa stesse succedendo, finché i loro piaceri si unirono e sentì la verga del suo maschio gonfiarsi, irrigidirsi e infine esplodere dentro di lei, regalandole il tanto atteso orgasmo sollecitato anche dal dito di lui che le violava il sedere.
Uscirono dallacqua, nessuno si era accorto di nulla, tranne la solita coppia, ma Rocco ribadì il concetto, slinguando Margot e stringendole il culo, il tutto continuando a guardare con strafottenza i due, e sorridendo con complicità alla ragazza che per un istante parve ricambiare il sorriso, poi si recarono al ristorante mentre Margot sentiva, con una punta di orgoglio, la calda sborrata di Rocco scivolare lungo la coscia...
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