Racconti Erotici > Prime Esperienze > L'occasione fa l'uomo bisex #2parte
Prime Esperienze

L'occasione fa l'uomo bisex #2parte


di ale-luca74
03.04.2016    |    7.423    |    0 9.2
"“Non dirmi Sa' che non ti è piaciuto perché non ti credo neppure se lo negherai per il resto della tua vita!” “No, no Fa'..."
Premessa: Il racconto di seguito è una bozza iniziale, nonchè, una sola parte, di un vero romanzo erotico che ho scritto. In questa sede pubblicherò soltanto alcune parti, quelle con più azione. Personaggi, ambientazioni/luoghi e nomi sono frutto di fantasia e solo in parte ispirati a persone e fatti reali.

Seconda parte:

Fabio scelse l'ora di ginnastica per confidarsi con quello che ben presto sarebbe diventato il suo migliore amico.
Marco.
Negli spogliatoi, mentre indossavano la tuta da ginnastica, Fabio si avvicinò al compagno di classe, con cui ,fino ad allora, aveva avuto poche confidenze, giusto i soliti approcci di circostanza, qualche volta due parole sui prof e più sporadicamente alcune chiacchiere sul più e sul meno ma senza che tra i due scoppiasse mai la scintilla di un legame o un bisogno d'amicizia, così come accadeva anche con gli altri due compagni di classe, e, guardandolo dritto negli occhi gli disse:

“Io e te dobbiamo parlare!”...
Marco si irrigidì temendo che Fabio si fosse accorto che gli stava osservando voluttuosamente il pacco, temendo anche, che da un momento all'altro gli arrivasse un ceffone o un pugno nello stomaco...
“Com'è che osservi sempre tutto quello che faccio fingendo indifferenza?”.
“Ti vedo sai?”.
”Lo so che mi guardi, che mi scruti e che ti interessi a me chiedendo informazioni sul mio conto alle altre compagne”.
“L'ho capito sai che ti piacerebbe che io e te diventassimo amici”.
“Non sarà che sei timido e che ti vergogni ad avvicinarmi?”.

Marco sbiancò in viso ed accennò ad arretrare quando Fabio allungò il braccio, non per picchiarlo, ma per poggiarlo amichevolmente sulle sue spalle.
Subito dopo, una vampata di improvviso calore gli colorò il volto di un rosso paonazzo d'imbarazzo... Aveva le guance e le tempie rosse porpora... Lo osservava imbarazzato senza riuscire a proferir parola quasi che fosse stato davvero colto in fallo.
“Oh Marco! Sveglia!” ...
“Cazzo fai?... Perché mi arrossisci? Non ti stavo mica accusando di qualcosa, stavo soltanto dicendoti che se vuoi che diventiamo amici io sarei anche d'accordo!”.

A volte Fabio era un po' grezzo, goffo e rude nei modi, troppo diretto ma mai sgarbato o maleducato.
Marco si sentì sollevato sentendo che Fabio non voleva menarlo, quindi accennò un timido sorrisetto a denti stretti.
Fabio gli cinse quindi le spalle avvicinandolo con forza contro il suo torace ed, istintivamente sentì il bisogno di abbracciarlo affettuosamente.
“Va' che devo raccontarti cosa abbiamo combinato ieri io e quella porca di Sandra, a casa sua mentre i suoi erano al super a far la spesa”.
Marco ascoltava ammutolito, ancora indeciso se sentirsi sollevato o imbarazzato.
Quell'abbraccio affettuoso lo turbava ancor di più del timore di venir insultato o picchiato perché colto in fallo a spiarlo, o perché colto con gli occhi bassi, puntati dritti sul suo “pacco” durante le lezioni in classe...
Già! Marco durante le lezioni, non riusciva a fare a meno di fissare il voluminoso pacco di Fabio e, tutte le mattine, sperava intensamente di vederlo arrivare a scuola con addosso il suo avvolgente jeans Levis 501, sbiadito, consumato e diffusamente strappato.
Quel jeans lo faceva sembrare terribilmente sexy, anzi, a suo modo di vedere, persino arrapante.
Mentre gli altri compagni indossavano pantaloni ancora abbastanza infantili, Fabio indossava soltanto jeans Levis oppure Roy Rogers.
Il 501, in particolar modo, grazie anche al fatto di esser un po' consumato proprio attorno alla patta, metteva in evidenza quello che doveva essere un grosso tubo parcheggiato dentro alle mutande... Il Jeans non lasciava spazio all'immaginazione. Fabio teneva il pisello ripiegato sul lato sinistro del jeans e la forma che si intravvedeva distintamente attraverso il leggero tessuto, diceva che il ragazzino era già molto, molto ben dotato...
Per non parlare poi dei glutei che, ben fasciati dai jeans che Fabio portava sempre molto stretti, apparivano tondi e sodi quasi quanto quelli di un adulto.
Quando Marco durante le lezioni si rilassava completamente, si estraniava, si estasiava e si eccitava.
Spesso aveva erezioni spontanee non indotte da pensieri sessuali o dalla vista del vicino di banco, del professore o degli altri ragazzi, perciò teneva sotto monitoraggio il cazzo di Fabio pensando che anche a lui, il relax potesse indurre le stesse erezioni spontanee... Con gli occhi bassi e con la coda dell'occhio, per non esser “sgamato”, scrutava ogni piccolo movimento inguinale del vicino in cerca di una eventuale erezione che avrebbe voluto non perdersi per tutto l'oro del mondo.

Da tempo poi, Marco studiava il modo di poter andare in bagno insieme al compagno per vedergli il pisello mentre pisciava. Un giorno, durante l'intervallo, mentre usciva da un bagno chiuso, Marco vide Fabio che pisciava negli orinatoi a muro... Si mangiò le mani constatando che, se solo avesse ritardato di un minuto ad entrare nei cessi, avrebbe potuto pisciare accanto a lui...
In realtà si sarebbe vergognato da morire a farlo... Temeva che vedendogli il cazzo così da vicino, sebbene moscio, avrebbe potuto partirgli una estemporanea erezione incontrollabile procurandogli così una brutta figura... Era combattuto... Seguirlo o non seguirlo? bel dilemma!
“Oh sveglia Marco! Cazzo c'hai oggi? Sei nel mondo dei sogni o hai e tue cose, come le femmine?”
Fabio lo scrollò con una forte presa alle spalle e rise di gusto, ma Marco non voleva saperne di sciogliersi, di rilassarsi e di aprire bocca.
“Dai prendi le tue cose e preparati che abbiamo ginnastica!”.
Quel giorno un sole tardo autunnale splendeva alto in cielo. Faceva ancora sufficientemente caldo ed il prof decise che anziché restare in palestra sarebbero andati a fare una corsetta tra i boschi.
Appaiati fianco a fianco Fabio iniziò ad incalzare Marco...
“Oh! Ma ti interessa o no sapere cosa abbiamo combinato ieri pomeriggio io e Sandra?”
“Certo che mi interessa!”
“E' che non mi aspettavo che mi avvicinassi e che mi chiedessi di diventare amici”.
“Mi hai colto alla sprovvista!”
“Oh! Sveglia amico!... Non ti sto' chiedendo di fidanzarci e poi di sposarci!”... “Chissà cosa cazzo sta elaborando la tua mente contorta”... “Ma quante cazzo di seghe mentali ti stai facendo? Oh fra', guarda che è meglio che ti fai le seghe reali non quelle mentali!”, quindi Fabio rise di gusto.
Marco accennò un altro sorrisetto imbarazzato...

Ormai era da diverse settimane che il piccolo “nerd” si sentiva segretamente attratto e turbato dal vicino di banco ma fino ad allora aveva sempre cercato in tutti i modi possibili di ignorare quei suoi imbarazzanti sentimenti.
Come poteva Marco rispondere a Fabio che: sì, forse gli sarebbe piaciuto confidargli che forse si stava perdutamente innamorando di lui e che: sì, forse gli sarebbe piaciuto anche fidanzarcisi con lui?
Strada facendo, Fabio raccontò con dovizia di particolari la sua nuova esperienza sessuale.
Tra le altre confidenze intime ed un po' ingenuamente, senza malizia, lo mise al corrente della sua prestante virilità e soprattutto delle sue abbondanti eiaculazioni. Gli domandò se anche lui avesse mai avuto eiaculazioni notturne involontarie ed a chi o cosa pensasse mentre si segava.
Marco non pareva affatto propenso a voler rilassarsi e soprattutto a volergli confidare le sue perverse fantasie sessuali così come, stava provando forte imbarazzo perché la tuta da ginnastica lasciava intravvedere una vistosa erezione.

“Cazzo fai Marco? Ti ecciti mentre ti racconto delle mie sborrate?” disse sorridente Fabio più divertito che non infastidito da quell'inaspettata reazione mentre, con una mano tentò di toccargli il cazzo, però senza malizia ma, a voler sottolineare che lo aveva colto in fallo col cazzo in erezione. ...Ovviamente Marco si defilò arretrando imbarazzato e divincolandosi dall'abbraccio e dalla “toccatina”.
“Ah ma allora non sei così ingenuo come vorresti far credere”... “Scommetto che ti tiri più segoni te che tutti noi maschi della classe messi insieme!”.
“Secondo me te sei un figo che piscia basso per non essere sgamato”.
Gli poggiò nuovamente un braccio sulla spalla avvicinandolo a se e scherzosamente gli disse sottovoce in un orecchio: “Oh Marco... Ma non è che per caso io ti piaccio? E non è che magari mi sei anche un po' frocio?”...
“No, perché se è questo che provi, non ci sarebbe nulla di male solo che io non sono gay... A me piace la figa, io adoro perdermi tra le tette delle donne!”.
Marco restava muto, imbarazzato e sempre più rosso paonazzo per la vergogna...
“Dai Marco, non preoccuparti, non sono infastidito... Questa cosa mi incuriosisce sai?”
Il colpevole silenzio del nuovo amico, aveva fatto capire a Fabio che: sì, Marco si era segretamente preso una sonora sbandata per lui e che era pure anche un po' frocio...
Sì, Fabio iniziava a provare una morbosa curiosità. Sì, Fabio non provava alcun fastidio, anzi si sentiva lusingato ed appagato a saper di piacere anche ai maschi! Sì Fabio, nonostante tutto, si sentiva stranamente attratto da quel nuovo enigmatico amico.

Decisero di rompere il ghiaccio e di vedersi nel pomeriggio dopo la scuola perché Fabio era più curioso di un babbuino e voleva indagare e sapere tutto di lui...
L'appuntamento fu fissato molto presto, dopo il rientro a casa, davanti al bar di via Roma ma, non essendoci in giro nessuno delle loro rispettive compagnie Marco chiese a Fabio se avesse avuto piacere di vedere il suo “bunker” segreto. Il rifugio dove trascorreva la gran parte del suo tempo libero.
Strada facendo gli si sciolsero le lingue e chiacchierarono come se fossero amici di lunga data, condividendo il milione di interessi che avevano in comune. Fabio si sentiva talmente a suo agio che di tanto in tanto cingeva affettuosamente l'amico per dimostrare il suo sincero piacere nello scoprire quanti interessi avessero in comune e quanto fossero simili.
Fabio non sapeva che Marco aveva genitori benestanti ma soprattutto che viveva in una villa davvero lussuosa.
Il suo “bunker” si trovava in mansarda, ben isolato dal resto della casa...
TV di ultima generazione da 40 pollici con impianto di diffusione home theatre 5.1.
Doppi computer, Mac e Pc e doppi monitor, consolle, mixer e controller digitali per il mixaggio di file audio digitali... Sembrava la sala regia di un studio radiofonico o televisivo!
“E sti cazzi!”
“Chissà che segoni galattici ti spari davanti a questi mega monitor chattando su skype!”
“No, perchè se non lo fai saresti davvero un babbo di minchia Marco!”
“Wow e doppio wow”
“Cazzo!... che figata!”
“Io con te mi ci fidanzo!”...
“Mica cose da dilettanti, veri controller digitali da DJ professionisti e pure una tastiera muta per poter fare musica col Pc!... “Ma non c'avrai per caso mica pure Cubase e Pro logic?”
“Si ce li ho!”
“Acid pro, FL Studio, i VST, Photoshop, Premier Pro?... “Si ce li ho!”
“Tutti?”
“Si”
“Si, tutti, ma craccati!?”
“No, no, originali... Mio padre non mi fa mancare nulla!”
“Cazzone di Budda Marco! … Io davvero, con te mi ci fidanzo!”
“Che cazzo aspettavi a dirmi che c'hai a casa tutto sto ben di Dio!”
In quella casa non mancava davvero nulla... Cellulari di ultima generazione, dentro una vetrina, alcune macchine fotografiche digitali, compatte, bridge e persino reflex e poi consolle per videogiochi Sony, Microsoft e persino Nintendo... Sembrava di essere all'Euronics!
Fabio disse che avrebbe potuto avere un orgasmo guardando tutta quella roba!
“Porco “Beep”,
“Sto per avere un orgasmo! Tra un po' mi sborro addosso!”.
“Cosa cazzo aspettavi a dirmi che sei più malato di me di tecnologia?”...
“ Da dove cominciamo? Mixer, computer, macchine fotografiche o videogames?”...
“Cazzo qua c'è da perderci la testa. Ore ed ore di divertimento”.
“Marco, guai a te se non mi inviti a trascorre i prossimi pomeriggi qua con te!... Se non lo fai ti metto a 90° e ti inculo a sangue!”...
… A Marco l'idea di esser inculato da Fabio non dispiaceva affatto... Fece un versetto di compiacimento “Ehhhh Mmmm” ed uno sguardo goduto ed insieme scoppiarono a ridere di gusto.

Marco era lusingato da tanto apprezzamento ma, a dire il vero la sua soddisfazione era più per aver suscitato la sua disponibilità a frequentare casa sua che non per la possibile condivisione dei sui beni ed interessi.
C'era però un interesse che Marco avrebbe voluto condividere intimamente con Fabio e non tardò a dirglielo apertamente.
Marco sperava di poter sperimentare con il suo nuovo amico quello che da tempo sentiva essere un bisogno inalienabile... Baciare un uomo adulto e farsi penetrare ma, inesperto ed impaurito non aveva avuto ancora alcuna esperienza in tal senso.

Fabio faceva fatica a giostrare il suo tempo libero tra lo studio che non poteva trascurare perché sua madre gli imponeva almeno due ore ogni pomeriggio o sera, a sua scelta, c'era poi Sandra che, nel frattempo era diventata la sua fidanzatina ufficiale e che spesso frequentava pure casa sua, infine c'era Marco che, col passare del tempo si rivelava sempre più un vero amico con la “A” maiuscola.

L'amicizia che Marco donava a Fabio non era del tutto disinteressata e Fabio se ne rendeva ben conto ma, in fondo a lui piaceva sapere di avere un fan così sfegatato pronto a tutto pur di assecondarlo e di riverirlo, anche pronto a dargli il culo, sia nel senso vero della parola che in senso figurato/metaforico e poi... Che sciallo trascorre ore ed ore a casa sua!
La loro frequentazione li aveva cambiati entrambi.
Avevano iniziato ad uscire più spesso alla sera quando gli impegni scolastici lo permettevano ed avevano iniziato a vestire entrambi alla moda ben felici di esser diventati un punto di riferimento per molti loro compagni d'istituto che, insistevano per averli con loro durante le spensierate uscite serali al Caffé e poi al Disco-Pub.
Erano diventati talmente affiatati che ogni volta che Fabio entrava nel suo “bunker” Marco andava in brodo di giuggiole e dalle sue pupille sembravano uscirgli cuoricini mentre dai computer iniziavano ad uscire vere e proprie bozze di canzoni dance che i due avevano iniziato a comporre con tanta passione.
Durante le pause, Fabio raccontava a Marco, con dovizia di particolari, i suoi progressi amorosi ben consapevole di provocargli eccitazione ed erezioni ed il giorno dopo che finalmente Fabio e Sandra decisero di perdere la verginità, il racconto dell'accaduto fece succedere un patatrac...

Nuovi tabù stavano per cadere tutti a distanza di due soli giorni.

La perdita della loro verginità non era mai stata programmata in anticipo.
Fabio e Sandra da tempo ne parlavano con sempre maggior insistenza. Si domandavano se fosse stato opportuno fare il grande passo o se non fosse stato più corretto aspettare di esser un po' più consapevoli e soprattutto più maturi.

Fabio correva e non vedeva l'ora di poter aggiungere anche quel tassello al puzzle del suo già nutrito bagaglio culturale, anzi, sessuale.
Sandra desiderava ardentemente donargli la sua verginità ma, dopo averne discusso con la madre, decise che era meglio aspettare che il loro amore si fortificasse onde evitare di confondere una forte infatuazione ed una attrazione fisica per amore.

L'inizio dell'estate dell'anno seguente, venne baciato da un clima particolarmente favorevole... Caldo fuori norma e bel tempo prevalente. Ogni occasione era buona per correre al fiume Sesia a rinfrescarsi.
Fabio aveva già compiuto i 17 anni. Era stato bocciato in terza media, non per incapacità intellettive ma per pigrizia e soprattutto per la sua propensione a trascorre tutto il suo tempo libero a correre dietro alle ragazzine che lo distraevano dagli studi. Sandra e Marco avevano ancora 16 anni.

Ogni giorno i due fidanzatini pianificavano di trovarsi direttamente al Sesia con il resto della compagnia. Fabio passava a prender Sandra con lo scooter quindi si dirigevano verso la casa di Marco che preferiva scendere al fiume con la mountain bike.
Al fiume trascorrevano poco tempo sdraiati a prendere il sole vicino agli amici ed alle amiche perché Fabio non riusciva a restare immobile per più di pochi minuti di seguito. Doveva muoversi, doveva restare attivo, non poteva perder tempo inutilmente senza far qualcosa.
Stuzzicava Sandra con fili d'erba. La solleticava e le faceva continui dispetti pur di distrarla dalla sua immobilità. Le baciava teneramente il corpo poi le saliva a cavalcioni immobilizzandola e costringendola a baciarlo finché non fosse stato sazio di baci.
Appena gli saliva l'ormone e partiva l'erezione la prendeva per mano, la faceva alzare ed insieme correvano in acqua a quietare i bollenti spiriti.
Ben protetti dalla fresca e scura acqua del fiume si avvicinavano, si baciavano, si strofinavano teneramente mentre Fabio si abbassava il boxer da bagno poggiandogli il cazzo in tiro contro il suo ventre, incuranti di poter esser visti.

A Fabio piaceva sapere che gli amici e le amiche potessero vederlo così nella sua intimità e di tanto in tanto non disdegnava di lasciare uscire la cappella lucida dal filo dell'acqua... Lo faceva apposta, certo che Marco avrebbe gradito quelle estemporanee esibizioni. Limonava ardentemente Sandra ma con la coda dell'occhio si sincerava che Marco li stesse guardando controllando eventuali anomali rigonfiamenti del boxer dell'amico... Quanto amava stuzzicarlo e provocarlo!
Rigonfiamenti che ovviamente arrivavano puntuali ogni qual volta l'amico iniziava a giocare in acqua in maniera ardita. Fabio simulava scopate in acqua... Si faceva abbracciare da Sandra, la sollevava prendendole con forza le abbondanti chiappe e, tenendola stretta contro il suo ventre simulava un amplesso sessuale in cui lui godeva realmente di piccoli orgasmi che interrompeva sul filo del rasoio.
Spesso usciti dall'acqua si appartavano tra i cespugli e non era un caso che Sandra desse sempre le spalle al fiume mentre Fabio sceglieva punti opportunamente aperti, da dove era sicuro che Marco avrebbe potuto osservare i loro amplessi.
Si baciavano restando in piedi poi, Fabio tornava a sollevarle le chiappe tenendola seduta sopra al suo cazzo in tiro che restava in bella mostra alla vista di Marco che, dava sbirciatine cercando di simulare indifferenza affinché gli altri non capissero che, quei giochi di seduzione tra i due amici non erano casuali ma erano il frutto della mente perversa di Fabio che amava provocare l'amico.
Sandra era diventata espertissima col sesso orale...
Non solo... Era anche diventata avida e golosa del suo sperma.
Quando gli regalava un pompino lo faceva così voluttuosamente da provocargli continui piccoli orgasmi che Fabio doveva trattenere a fatica per non sborrare troppo presto e per potersi godere quelle calde ed umide labbra quanto più a lungo possibile.
Anche quel pomeriggio le sue labbra, ben presto, si aprirono morbide ed accoglienti.
La sua lingua iniziava a leccare l'interno delle cosce di Fabio mentre teneva stretto in mano il suo cazzo.
Saliva quindi verso i testicoli simulando una lingua che lecca un gelato. Piccoli colpetti ben assestati e ripetuti. Spalancando la bocca accoglieva uno alla volta, prima il testicolo destro, poi quello sinistro, poi tutti e due insieme provocando in Fabio godimento e dolore al tempo stesso.
Allungando la lingua iniziava a leccargli l'asta in tiro partendo dalla base fino alla punta della cappella. Lui desiderava che lei aprisse la bocca iniziando ad andare su e giù ma Sandra si intratteneva con la lingua succhiando la cappella fin quasi a farla sanguinare. Questa pratica gli provocava un godimento estremo. I muscoli addominali gli si contraevano ripetutamente e stringendo forte le chiappe sentiva iniziare anche le contrazioni muscolari che precedono l'eiaculazione.
Con il cazzo completamente lubrificato dalla saliva e dal liquido pre-seminale Fabio si ritraeva per non rischiare di sborrare ancor prima che il vero pompino fosse iniziato.
A Sandra piaceva provocargli queste sofferenze sessuali. Sapeva che Fabio amava i giochetti erotici e soprattutto che desiderava più di ogni altra cosa quello che egli stesso le aveva insegnato durante le ripetizioni di Inglese, l'espressione: “pull up to the bumper”...
Sì Fabio desiderava ardentemente “giocare fino al limite della sopportazione”, arrivare fin quasi al “traboccamento del vaso”, arrivare fino al bordo ma ancor prima che il vaso potesse traboccare fermarsi per non farlo tracimare. Adorava interrompere e rimandare il coito!
Da quando Sandra aveva scoperto il significato di quell'espressione idiomatica inglese, ne aveva fatto un vero e proprio stile di vita sessuale. Lo eccitava, lo strapazzava, lo esasperava per poi ritrarsi rimandando l'acme posticipandola ed accrescendola fino a sentirlo bestemmiare ed imprecare di farlo sborrare!
Curiosamente quel pomeriggio Fabio non sembrava affatto infastidito nel vedere Marco eccitatissimo osservare il loro amplesso amoroso, anzi, più Marco osservava apertamente e più Fabio si eccitava e desiderava mostrare all'amico una lussureggiante sborrata.
Per fortuna i loro amici ed amiche erano tutti in acqua tranne Marco che stava disteso sull'asciugamani bocconi, a pancia in giù, così da poter meglio osservare l'amico ma soprattutto così da non dover esser sorpreso con una incontenibile e vistosissima erezione.

Il secondo tabù sessuale di Fabio stava per crollare...

Non solo stava consumando un rapporto sessuale con la sua ragazza, facendosi guardare ma, per la prima volta, stava per sborrare osservato dal suo migliore amico...

Appena Sandra aprì la bocca per accogliere il cazzo ardente fino alle tonsille, Fabio sentì che non poteva resistere ancora a lungo. Il suo sperma era già arrivato “sull'orlo della diga e stava per tracimare”. Il suo caldo sperma premeva proprio “up to the bumper” in punta alla cappella del cazzo.
Si ritrasse immediatamente, le ordinò di prenderlo in mano, di segarglielo rapidamente perché non poteva trattenersi oltre e girandosi a favore della vista dell'amico, reclinando indietro la testa ed allungandosi sulla punta dei piedi esclamò: “Porco “beep” sto' per sborrare anche l'anima!”. E così fece.
Otto, nove, forse persino dieci fiotti di caldo sperma uscirono violentemente dalla fessura di quella cappella lucida e rovente. Era talmente eccitato che gli schizzi finirono a quasi due metri di distanza mentre Marco, sconvolto da tanta abbondanza, sgranò gli occhi piacevolmente stupito... Anche lui ora desiderava ardentemente poter imitare Sandra ed anche lui desiderava più di ogni altra cosa portare il suo amico “up to the bumper” su fino al godimento estremo, senza però che tutto quel ben di Dio caldo e saporito andasse sprecato in terra!

Appena Sandra si alzò in piedi Marco voltò il viso dall'altra parte facendo finta di essersi addormentato.
I due innamorati corsero in acqua a lavarsi ma, ben presto Fabio si accorse che nel frattempo Marco si era allontanato raggiungendo il punto tra i cespugli in cui i due avevano appena consumato il loro amplesso.
Fabio prese per mano Sandra e la invitò a distendersi vicino a lui per potersi asciugare al sole.
Lei si posizionò supina sull'asciugamano alla destra del suo amore mentre lui, si coricò bocconi, come aveva fatto poco prima Marco. Girò la testa verso i cespugli constatando che, come immaginato, Marco uscì allo scoperto mettendo in mostra una turgida erezione che venne presto nascosta da una mano che avidamente andava su e giù lungo l'asta culminando con una bella sborrata che giunse rapidissima dopo una sola manciata di secondi mentre gli sguardi dei due amici si incrociavano compiaciuti, senza imbarazzo alcuno. Fabio accennò persino un mezzo sorrisetto.
Quella specie di “ménage à trois” continuò per tutta l'estate, ogni volta che i tre amici andarono al fiume.
Marco sapeva che Fabio non era gay e neppure bisex... Era stato rassicurato nuovamente in tal senso sin da subito dopo quella prima forma di esibizionismo fluviale... Ne avevano discusso senza peli sulla lingua affrontando il problema sul nascere il pomeriggio seguente.
Fabio aveva raccontato all'amico di aver goduto come non mai esibendosi per lui ma ciò non toglieva che lui era innamoratissimo di Sandra e che non intendeva approfondire oltre le sue curiosità omosessuali trattandosi per lui di una forma di sano esibizionismo, un piccolo regalo che voleva fare al suo migliore amico, e non di una nuova morbosa tendenza sessuale.
Marco lo rassicurò dicendogli di non preoccuparsi perché a lui bastava guardarlo sborrare e farsi guardare mentre a sua volta si segava... Gli chiese però un favore...
“Promettimi che continuerai a volermi bene e che continuerai ad abbracciarmi perché ai tuoi caldi abbracci non so resistere”.
Fabio rise mostrandogli l'occhiolino e, abbracciandolo affettuosamente, gli poggiò il pisello tra ventre ed ombelico attraverso il leggero bermuda.
Marco reagì con una estemporanea erezione e, prima che Fabio potesse percepirla, sciolse l'abbraccio e si sedette alla scrivania cambiando discorso.

Un pomeriggio in cui Fabio e Sandra si trovarono soli perché, il giorno dopo c'erano le verifiche di alcune materie a scuola e quasi tutti avevano debiti da recuperare, decisero di attraversare il fiume andando a prendere il sole nudi su uno degli isoloni che stavano a valle del loro posto abituale.
Tra alti pioppi e fitti salici bianchi si apriva un'ampia radura con sabbia finissima, un'ansa del fiume sufficientemente vicina per potersi rinfrescare ma soprattutto, abbastanza lontana da sguardi indiscreti in cui poter consumare un sicuro amplesso. Decisero che quello era il posto ideale in cui fermarsi tutto il pomeriggio.
Posizionati i teli da mare si spogliarono restando completamente nudi. Fabio si era imposto di non voler correre, dimostrando a Sandra che aveva buon auto-controllo, e che quindi, poteva restare disteso nudo accanto a lei senza farsi prendere dalla fregola del coito.
Per quanto Fabio si sforzasse di dimostrare indifferenza e capacità di controllo, il suo cazzo, perennemente in tiro, diceva tutto il contrario.
Non passarono più di una manciata di minuti che Fabio iniziò a manifestare la sua solita intolleranza verso la noia, verso il sole rovente e verso l'immobilità. Iniziò ad avvicinarsi a Sandra e con fare furtivo iniziò a spingere la punta del suo pene verso le gambe di lei che già tentava di appisolarsi. Lei senza neppure aprire gli occhi lo allontanò e si distese a pancia in giù con il viso girato dalla parte opposta.
“Piantala Fa', mi avevi promesso che mi avresti lasciata tranquilla a prendere il sole per almeno un paio d'ore!”... Detto fatto!
Fabio si girò dall'altra parte ma, non riuscendo a restare immobile, andò a sedersi in riva al fiume iniziando a giocherellare con la sabbia.
La giornata era calda ma affatto afosa. C'era un leggero alito di vento che arieggiava senza tuttavia provocare il consueto rumore di fogliame delle giornate ventose. Mentre Fabio giocherellava, costruendo con i piedi canali che portassero l'acqua verso la sabbia, sentì uno strano rumore arrivare dalla spiaggetta poco più a valle... Pensò si trattasse di qualche animale selvaggio... Si avvicinò furtivamente per non esser sentito poi, si bloccò di colpo quando riconobbe i versi che sentiva: si trattava di un amplesso consumato a pochi passi da lui.

La scena che si trovò di fronte sembrava quella di un set fotografico da film porno.
Una bellissima donna mora, poco più che trentenne, stava inginocchiata a 90° mentre un prestante maschio muscoloso la possedeva da dietro ed un ragazzotto, molto più giovane dei due, le stava davanti con il cazzo in tiro che, con la mano sinistra, sbatteva ripetutamente contro le sue labbra, contro la lingua e contro la faccia di lei che, avidamente apriva ripetutamente la bocca per accoglierlo con un confortevole pompino.

Senza neppure accorgersene, Fabio si ritrovò con la mano che andava su e giù sull'asta. Quella scena lo eccitava da morire... Avrebbe voluto scostare i cespugli e farsi strada verso quel bel terzetto, pronto a dare anche il suo contributo. Si trattenne a fatica più per l'imbarazzo di non saper come rompere il ghiaccio ed intervenire che non per il timore di esser scoperto da Sandra o di dover far cadere un altro tabù: quello della “gang bang”.
Si masturbava goduriosamente osservando la scena quando, con la coda dell'occhio, si accorse che qualcosa si muoveva sulla riva opposta del fiume. Era un signore attempato che, appagato da quell'estemporaneo show che Fabio gli stava offrendo a sua insaputa, si masturbava a sua volta voluttuosamente.
Non avendo con se il boxer da bagno Fabio si accovacciò sulla sabbia rovente ma, non riuscendo a star seduto sulla sabbia troppo calda, decise di zompare come un canguro tornando alla base da Sandra...
Le raccontò l'accaduto ed insieme risero di gusto ma presto il divertimento lasciò spazio all'eccitazione...
Fabio si sedette a cavalcioni sulla sua pancia e col cazzo perennemente in tiro iniziò a baciarla animosamente quindi la prese di forza e le disse: “Dai troia. mettiti a 90 che ti scopo davanti e dietro”
Sandra lo fulminò con uno sguardo interrogativo.
“Tranquilla, stavo solo imitando i tre della spiaggetta di fronte”... “Comunque, scherzi a parte, dai, mettiti sul serio a 90° che voglio sentire cosa si prova a poggiarlo tra la fica ed il culo”.

Con fare divertito ma incuriosita e già un po' eccitata Sandra si voltò e si posizionò a quattro zampe a testa in giù, offrendogli per la prima volta alla vista un ano assai accogliente ed una fessura pelosa che si faceva spazio te le gambe.
Fabio non riuscì a trattenersi. Poggiò il cazzo tra le chiappe e spinse la cappella contro l'apertura anale.
“Oh Fa'! Che stai facendo? Non avrai mica intenzione di infilarlo dentro?”... “E poi non abbiamo neppure il preservativo!”.
Senza dire nulla Fabio indietreggiò, si avvicinò allo zaino e dopo aver trafficato con alcune cerniere tirò fuori una scatola nuova di pacca di Durex Jeans da 12.
“E questi da dove saltano fuori, Fabio?”.
“Li porto sempre appresso per ogni evenienza, non si sa mai che un giorno mi cambi idea e ci debbano servire”.
“Ma non avrai mica intenzione di usarli ora?”...
“No! Tranquilla, ma non si sa mai... Comunque oggi non so se posso rispondere pienamente di me!”
“Quella vacca di prima mi ha devastato gli ormoni e mi ha fatto desiderare esser al posto di quel toro muscoloso!”. “Porco “beep”.
“Dai Fa'! Piantala di bestemmiare... Lo sai che non mi piace!”
“Non preoccuparti Sa'... Lo sai che bestemmio solo quando sto' messo così, perciò lasciami bestemmiare porca “beep”... E dopo la nuova bestemmia Sandra rise divertita.
“Dai Sà, piantala di parlare e ridere e torna a metterti a cane come prima”...
Sandra si inginocchiò, poggiando le mani avanti e, tornando ad offrire alla vista di Fabio le chiappe, l'ano e la scura patata non depilata.
Senza distogliere lo sguardo da quell'invitante deretano, con un colpo di denti deciso, Fabio aprì il Durex, lo posizionò lungo l'asta e, mentre Sandra simulava una malcelata richiesta di rassicurazione che non l'avrebbe penetrata, Fabio si mise anch'egli a quattro zampe avvicinando la punta della sua umida lingua contro l'apertura anale offrendole un anilingus che presto divenne un piacevolissimo “rimming” degno di che era già molto esperto in pratiche sessuali alternative... Con fare disinvolto alternava già la lingua alla la punta del suo cazzo rivestito dal goldone.
Sandra ansimava rumorosamente ogni volta che Fabio poggiava la cappella sul clitoride poi i versi diventavano vere e proprie moine e rumori affannosi quando la lingua voluttuosa di Fabio passava dall'ano alla fica facendosi strada tra il clitoride già ben lubrificato e le piccole e grandi labbra.
Fabio sembrava in preda alla follia...
Da settimane ormai, desiderava più di ogni altra cosa poter giocare con quella patata e non vedeva l'ora di sverginarsi e sapere come fosse scopare.
Aveva immaginato quell'istante un po' imbarazzante, aveva creduto di non sapere cosa fare quando si fosse trovato in condizione di poterla penetrare... Cosa farò? Dovrò infilarlo subito dentro, oppure dovrò giocarci un po' e farmi desiderare? Tante domande cui non aveva saputo darsi una risposta.
Al contrario delle sue aspettative, tutto stava filando liscio come l'olio.
Fabio si comportava con estrema naturalezza e l'istinto lo guidava, passo dopo passo verso la loro reciproca soddisfazione.
Fabio continuò a giocare per alcuni minuti con lingua e punta del cazzo poi l'istinto gli disse di poggiare sulla fica un dito che mandò in perlustrazione dentro a quella umida apertura pelosa.
Iniziò a ravanare qua e là provocando in Sandra urletti di piacere.
“Siiii cazzo Fa'”
“Continua così, non fermarti hummmmm... Che bello”
D'istinto Sandra prese la mano di Fabio invitandolo a muovere velocemente dentro e fuori quel dito che perlustrava la sua vagina.
“Siiii Faaaaa'”
“Continua così, hummmm... Non andare troppo profondo però, sennò potresti farmi perdere la verginità.... Più a destra, più a destra …. Siiiiiii così... Cazzo!”

Fabio in preda ad una frenesia senza controllo avvicinò la bocca alla vagina leccando una goccia slaticcia che sgocciolava dall'apertura. Decise quindi in infilare la lingua al posto del dito e quando vi fu dentro, muovendola da sinistra verso destra, un po dentro ed un po' fuori, lei fece un urletto di piacere contraendosi tutta.
La frenesia di Fabio continuava senza sosta... Ora si aiutava con la bocca e la lingua leccando e succhiando, ora usava le dita, ora vi poggiava sopra il cazzo... Quando Fabio iniziò a succhiarle il clitoride lei sembrò andare in estasi... Si contorceva, si contraeva, si dimenava respirando forte con la bocca spalancata emettendo sibili e suoni striduli e... mentre succhiava, con il dito iniziò a sfiorare l'apertura anale...
Ci sputò sopra e, continuando a perlustrare la vagina con un dito, con un altro entrò nell'ano spingendolo fin dove la mano lo consentiva.
Aveva una tale padronanza e naturalezza che sembrava avesse già fatto quei gesti un milione di volte... A guidarlo era l'istinto ma soprattutto l'animalesca eccitazione.
Continuando a sgrillettare la vagina, appoggiò la punta del cazzo sull'apertura anale, poi estrasse il dito e, con un colpo di reni ben assestato entrò dentro di lei fino allo sfintere provocandole un grido di dolore.
Dimenandosì lei gridò:
“Cazzo Fabio! Che cazzo di male fai?!... Cosa cazzo stai facendo? Dai piantala di fare il coglione!” “ Mi fai maleeee!... E' troppo grosso Fabio! Quel coso là dentro non ci entrerà mai!”...
Fabio non rispose neppure anzi, quale risposta ai suoi presunti dinieghi, la trattenne con una presa un po' rabbiosa spalmando il suo torace contro la sua schiena e... stringendole forte le tette e poggiando la testa sulla testa di Sandra facendogliela abbassare, quasi in segno di sottomissione...
Sputò nuovamente sul buco per lubrificarlo, quindi, prese a stanfuffare piano piano con la sola punta del cazzo, dolcemente, poi più velocemente, dentro e fuori sempre più in profondità mentre l'ano pian pianino iniziava a dilatarsi consentendo allo sfintere di accogliere una porzione sempre maggiore dell'asta del suo cazzo.
Con una inaspettata astuzia non programmata, Fabio si accorse che, a quel punto, il godimento non era a senso unico ma di entrambi... Quello che inizialmente era un continuo “No, dai... Piantala che mi fai male!” si era presto trasformato in un continuo ansimare che culminò con tanti “Si, dai... Così più forte, non fermarti e non uscire del tutto perché sennò quando rientri mi fai male”.
Quando Sandra si rilassò non opponendo più nessuna resistenza, Fabio le si distese lungo la schiena e con la scusa che il cazzo gli era involontariamente uscito fuori, si ritrasse leggermente per penetrarla nuovamente ma, questa volta, con la stessa sicumera e presunzione di poterla possedere a suo piacimento, anziché rientrare nell'apertura anale infilò il cazzo nella fica con una velocità tale che lei non riuscì neppure a rendersene conto e ad opporre resistenza.
“Nooooo Fabiooooo”. “Ma che cazzo ti dice la testa oggi?”
Ma il diniego non lasciava trasparire né negazione e neppure rabbia.
Il suo Noooooo era più una dimostrazione di piacere e di apprezzamento che non un vero divieto.
Presoci gusto Fabio iniziò a stanfuffare dentro e fuori con assoluta padronanza del suo corpo e del suo pisello... Gli sembrava di aver scopato da sempre e di sapere istintivamente come fare per soddisfare al meglio la sua compagna ed il suo pisello... Tutto era così naturale ed istintavamente facile ma soprattutto, cazzutamente bello.
“Porco “beep” e porca “”beep” quanto cazzo è bello scopare!?” Disse Fabio e ancora...
“A cosa cazzo abbiamo giocato fino a ieri?”
“Se avessi saputo che scopare è così bello, col cazzo che avrei aspettato tutto questo tempo!” Esclamò bestemmiando nuovamente.
“Hummm siiii”. “Hummmm dai”. Lei si limitava a far versi animaleschi che più aumentavano e più facevano amplificare il piacere di lui che a quel punto desiderava sborrare più di ogni altra cosa al mondo.
Troppo bello quell'immenso piacere però, per rovinare il tutto con una eiaculazione precoce...
E pensò: “Col cazzo che mi lascio trasportare dall'eccitazione... Questa volta l'orgasmo lo controllo e lo decido io... Non voglio sborrare finché non ne avrò a basta... Non sborrerò finché non sentirò la sua fica diventare rovente a forza di strofinamenti! Porco “beep”.
Sentire il caldo-umido dell'avvolgente vagina e delle mucose attorno al cazzo amplificava a dismisura il piacere che Fabio provava. Era talmente eccitato che avrebbe potuto sborrare seduta stante eppure riusciva a distrarsi, provando divertimento nell'ascoltare il suono delle chiappe di lei che sbattevano rumorosamente contro le sue gambe e pensando a quante risate si sarebbero fatti il giorno seguente quando lo avrebbe raccontato all'amico Marco.
Gli scappò istintivamente da ridere.
… “Che c'è? Ti faccio tanto ridere?” “Sono così buffa?”
“No, no, nulla, rido perché mi sembra tutto così strano... Noi due che stiamo scopando come adulti... Rido perché è tutto così pazzescamente bello e poi... Le tue chiappe che sbattono sui miei coglioni così rumorosamente e l'aria che sfiata rumorosamente uscendo dalla tua patata”
Rise anche lei che si era accorta di quel buffo rumore ma non aveva voluto dire nulla per non interrompere la poesia.
“Dai adesso basta ridere che mi stanno per scoppiare i coglioni”... “Se non sborro entro pochi minuti esplodo!”
Sandra chiese se non fosse il caso di cambiare posizione...
“Mi piacerebbe guardarti in faccia mentre godi” disse lei.
“Anche a me, ma... un passo alla volta Sa'. Questa posizione mi piace da morire. Per ora continuiamo così, la prossima volta sperimenteremo qualcosa di nuovo”.
Lasciando intendere che la sua voglia di sperimentazione non si sarebbe fermata lì.
Lui si spalmò nuovamente sulla sua schiena.
Tornò a stringerle forte le tette abbracciandola e, mentre le si avvicinava, con una mano, diresse la durissima asta del cazzo dritta dentro la sua vagina.
Scoparono nuovamente rumorosamente, avendo ben cura di far percepire al partner quando godimento e trasporto ci mettevano in quel frenetico atto d'amore.
Quando improvvisamente lei si contrasse, puntò le unghie dei piedi a terra e si irrigidì, Fabio capì che stava avendo un rumoroso orgasmo... Mentre lei ansimava e mugulava come un primate, sbattendo la testa indietro contro il collo, Fabio estrasse rapidamente il cazzo e senza neppure rendersene conto aveva già strappato via il preservativo ed iniziava a sborrare fiotti di caldo sperma verso il viso di lei che, nel frattempo si era girata per non perdersi l'acme del coito... In realtà del coito lei riuscì a vedere ben poco perché un fiotto di sborra le centrò prima l'uno e poi l'altro occhio.
“Porco “beep” e porca “beep” Sa' che cazzo di godimento che è stata sta scopata!”...
“Non avevo mai goduto tanto in vita mia!”.
“A momenti insieme con la sborra mi uscivano dal cazzo pure i testicoli!”.
“Non dirmi Sa' che non ti è piaciuto perché non ti credo neppure se lo negherai per il resto della tua vita!”
“No, no Fa'... Credo di aver persino avuto un orgasmo!”
“Quando ti sei tolto ho creduto di aver fatto pure io qualcosa di simile a te”.
“Mi è uscito fuori del liquido caldo che mi ha bagnato tutte le gambe, ma non credo che fosse pipì”.
“... Sarai venuta pure te” disse divertito Fabio che in quanto a sesso la sapeva già lunga poiché amava trastullarsi, trascorrendo ore insieme a Marco leggendo divertiti sui forum medici tutto quanto c'era da sapere sul sesso e sui rapporti sessuali...
“Credo si tratti di liquidi vaginali che escono dalla tua uretra, sono molto simili allo sperma maschile ma che non contengono spermatozoi”. “Hai sborrato pure te ah ah ah, ah ah ah”.
“'Azzo Fa'... E dove le hai imparate queste cose?”...
“Internet amore!”
“Ah, credevo le avessi imparate da qualche milf ninfomane che magari frequenti di nascosto da me”.
“Eh sì, quando? Quando dormo?”. “Se non sono a scuola sono con te o con Marco, e poi... Dove le andrei a trovare queste fantomatiche milf?”
“Eh che ne so' io!”. “Sei così insolitamente maturo che mi dai da pensare” “... E poi che ne so che fate tu e Marco quando state insieme?
“Suoniamo Amò!” “Componiamo musica, o almeno ci stiamo provando a farlo”.
“Sai Fa'... Quando parlo di sesso con le mie amiche mi dicono tutte che i loro amici sono un po' imbranati”.
Parlano di sesso tra di loro minacciando di scoparsi anche i buchi degli alberi ma poi, quando si trovano con le femmine diventano timidi o timorosi, idioti e stupidi, fanno solo battute maliziose ma non prendono mai iniziativa...
Se devono scegliere tra una serata a casa di una amica baciandosi o toccandosi di nascosto dai genitori o uscire con gli amici, scelgono sempre gli amici... Te sei l'unico che conosco che invece preferisce lasciare a casa gli amici, pur di poter stare con me e se proprio non puoi farne a meno ti porti appresso Marco!” … E sorrise soddisfatta ma anche un po' maliziosa alludendo al fatto che ormai Marco era diventato il loro terzo incomodo, la loro ombra.
“Lo sai amò che a Marco voglio bene come ad un fratello”.
“Lui per me c'è sempre, sia che ho bisogno, sia che non ne ho”... “ E poi non ingombra. Si adatta sempre a fare tutto quello che vogliamo e ci lascia sempre i nostri spazi quando gli diciamo che vogliamo star da soli”.

Sandra non trovò nulla da poter obiettare a quelle osservazioni.

Si dice che le esperienze vissute fortificano l'anima e che ogni esperienza vissuta fa bagaglio culturale... Il padre di Fabio usava sempre dire: “impara l'arte e mettila da parte!”.

Di certo le esperienze vissute da Fabio nel periodo scolastico avevano lasciato un segno indelebile nella sua vita di pre-adulto.

(continua... presto on-line la terza parte del racconto che sarà però pubblicata, non più nella sezione prime esperienze, ma in quella gay/bisex, perchè presto tra Fabio e Marco si consumerà la prima esperienza di tipo omosessuale)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.2
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per L'occasione fa l'uomo bisex #2parte:

Altri Racconti Erotici in Prime Esperienze:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni