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Prime Esperienze

Quando sei da usare


di Membro VIP di Annunci69.it cavallaTrav
08.11.2018    |    30.959    |    13 9.2
"Mi girai sulla pancia un attimo, per stringere bene il culetto e Daniele vedendomi in quella posizione posizione venne e mi accarezzo il buchetto, ..."
In collegio ci sono finita che ero piccolissima facevo le elementari , per il fisico minuto e i capelli lunghi era facile scambiarmi per una femminuccia.

Come già scritto, per i piccoli subire le attenzioni morbose dei ragazzi più grandi era di per se la prassi.

Era cominciato con un trauma, uno stupro a più mani, e una pratica che giorno per giorno si rivelava sempre uguale in differenti modi in differenti ragazzi ma il tema e identico, usata per sfogare le voglie dei grandi.
Per diversi mesi il dolore l’umiliazione la facevano da padroni del mio corpo, nel mio essere, denudata, svuotata e usata da chi aveva voglia di sfogarsi per molti mesi mi distrusse,poi l’eccezione divenne quotidiana, e le classi che finivano il periodo di soggiorno erano prossime alla partenza, questione di qualche mesetto e i grandi sarebbero partiti, ognuno per il loro destino.
Fu cosi che in quel periodo le attenzioni di molti si riversarono su noi ragazzini un po’ per sfogarsi, e festeggiare un po’ perchè nuovi soggetti si univano alla festa cosi la chiamavano.
Oltre a essere usata la sera e la notte, spesso capitava di venir portata nel pomeriggio nei bagni o in altri angoli scuri e lì usata a piacimento del maschietto di turno.
Capitava che, prelevata dopo pranzo nell’ora di ricreazione, dovevo sbocchinare il cazzo di turno, sempre duro e eretto, bastava un invito a mezza bocca a seguirlo in bagno o nello scantinato.
Quando, sicuri di essere soli, era semplice, mi faceva inginocchiare e abbassati i pantaloni, mi piantava il cazzo in bocca pompandomi senza ritegno, arrivando in gola prendendomi per i capelli e usandomi a suo piacere.
Era oramai una situazione sempre uguale alla quale pian piano mi abituai, anche perchè, grazie a ciò, ricevevo spesso gentilezze venivo presa per mano, qualche regalino, e sempre oramai solo cose dolci, non brutali, anche se sempre mi toccava ingoiare tutto o sentirmi riempire in fondo e tenere il culetto chiuso per non sporcare i vestiti.

C’era chi si accontentava di un lavoretto veloce, e chi invece mi faceva leccare e ciucciare tutto, palle e culo, e chi mi baciava appassionatamente prima di venirmi in gola.
Tutti alla fine mi lasciavano con la bocca piena di sborra, chi poca chi molta a secondo degli anni d’età, molti mi masturbavano sia il culetto sia il pisellino che all’epoca era insignificante data la mia età. Questo trattamento mi portava piacere mentale e fisico, sentirmi preda e desiderio di molti mi faceva sempre di più desiderare quei giochi, anche perche cominciavo a godere seriamente se stuzzicata davanti..
Ero oramai diventata un giocattolo e non passava giorno che dovessi soddisfare qualcuno, in fondo erano circa 40 ragazzi che frequentavano le classi superiori e 25 quelle medie.
Ci fu tra le altre cose successe un fatto che mi fece capire il mio ruolo, vi erano due ragazzi al 3 anno di medie, due normali ragazzi che erano sempre insieme sempre nello studio nel gioco ecc.

Una giornata tranquilla vennero a giocare vicino a me in quel tempo passavo la ricreazione a disegnare e a leggere libri, dato che ero indietro con gli studi, di quella materia.
Qualche momento per scambiare qualche frase poi mi dissero che volevano usarmi un po’, e perciò mi dissero di andare allo stanzino dei giochi e che loro sarebbero arrivati. tergiversai un pò ero un po stravolta avendo una montagna di compiti da fare, poi le loro insistenze ssi fecero perentorie e cosi,finii la pagina velocemente, e con noncuranza presi un gioco abbandonato in un angolo e mi diressi al piano terra dove era lo stanzino dei giochi.

Era uno stazino zeppo di giocattoli, di tutti i tipi dondoli giostrine pupazzi soldatini ecc, scaffali pieni dei giochi regalati o portati per i bimbi che negli anni si erano accumulati, moltissimi pupazzi di pelo e stoffa , mezzi distrutti ma allineati con cura negli scaffali alcuni enormi a terra .
Restai solo per qualche minuto poi la porticina si apri e entrò uno dei due, Andrea si chiamava, era affannato eccitato e sedutosi in un angolino mi fece sedere affianco a lui passato il braccio intorno al collo comincio a slinguarmi e a baciarmi con un trasporto e con una foga spropositata da lasciarmi senza fiato.
Nel contempo con l’altra mano mi frugava davanti strizzando il pisellino e passando il dito sul mio buchetto che asciutto cominciava a inumidirsi .
Allungai la mano vero i suoi calzoni, e cercai di sbottonargli la patta, sentivo sotto il suo cazzo duro e fremente, ma mi disse di aspettare, intanto aveva preso a sditalinarmi il culetto.

In quel frangente, entrò di soppiatto il suo amico Daniele che venne in mezzo a noi, e prese a baciare appassionatamente Andrea... i due erano amanti.
Si baciarono con trasporto accarezzandosi e ignorandomi,poi si staccarono e Andrea sollevandosi disse “ ora e il momento”
Daniele inginocchiato con me sbottonò la patta di Andrea , estraendo un bel cazzo di ragazzetto, duro e svettante, e avvicinandomi me lo fece ingoiare, accompagnando i gesti tenendomi la testa.

Io sapendo che fare, cominciai a succhiare facendolo scorrere fino in gola e leccando e ciucciando, cominciai a sentire i primi gemiti, ne frattempo Daniele mi abbasso i pantaloni e scoprendomi il culetto dopo averlo ispezionato col dito comincio a leccarmi tutto .
La lingua indugiava sul buco e poi scorreva sulle palle, soffermandosi sul mio pisellino, quel trattamento con il fatto che stessi spompinando Andrea mi eccitò da morire, tanto e che il mio pisellino comincio a indurirsi sempre di più.
Andrea, si era eccitato all’inverosimile sembrava che dovesse schizzarmi in gola da un momento all’altro, ma con un gesto prese la mia testa e mi spinse tutto il cazzo in gola, tenendomi fermo in quella posizione per un lungo momento.

Faticavo non poco non respiravo, e sboccavo un po’ ,Andrea poi mi lasciò e mettendosi dietro si preparava a incularmi, Daniele come una servetta mi allargo bene le chiappette, e guidando il cazzo di Andrea, me lo punto sul buchetto umido di saliva e di umori.
Spinse un po,’ la punta entrò giocò un momento con il dentro e fuori…. poi con un colpo mi spinse tutto dentro.
Fu un colpo secco brutale e mi strappò un urlo, Daniele immediatamente mi tappo la bocca con la mano, oramai il cazzo era tutto dentro, 15 cm circa cominciavano a scorrere ero a 4 zampe e le mani di Andrea si aggrappavano alle mie spalle, i colpi secchi e decisi oramai scorreva senza freni gemevo appena, vista la cosa Daniele mi tolse la mano dalla bocca e tenendomi la testa scossa dai colpi di Andrea mi infilo il cazzo in bocca “ cosi non strilla” disse ad Andrea .Risero della cosa.
Ero in mezzo ai due che mi usavano e la cosa nuova non mi dispiaceva affatto anzi mi incurvai non poco per prendere tutto il cazzo di Andrea che mi sbatteva con vigore, e ingoiavo a più non posso il cazzo di Daniele, un momento e mi sembro che i due mi stringessero che tentassero di piegarmi di più invece mi lasciato un attimo il cazzo di Daniele scorsi un bacio appassionato tra i due. Erano amanti da tempo e io ero il loro momento di evasione.
Daniele non resistette a lungo mi scarico in gola una dose di sborra dolce e succulenta che bevvi ingordamente, mentre Andrea continuava a pompare il mio culetto.

Finito E leccato bene Daniele mi fecero girare, e Andrea mi sollevò le gambe piegandomi oscenamente, fu cosi che Daniele, prese le mie caviglie e tirandomi verso di me mi fece oscenamente sollevare il mio culetto di modo che Andrea continuasse la sua opera.
Mi fu sopra, ero largo e aperto e il suo cazzo scorreva dentro di me i suoi colpi mi ribalzavano nella testa e essere schiacciato e aperto i faceva venire i brividi di godimento, i colpi via via si fecero più intensi e alla fine un mare di sborra si riversò dentro di me.
“”MMmmmmmhhhh ti riempiooo …” mugolo Andrea “sei proprio da usare per bene”, disse spingendo in fondo il suo cazzo che si stava rilassando, “ quando lo tolgo non devi perdere una goccia non voglio” disse perentorio, Daniele da canto suo rispose , “ si lo sai fare ..” e risero ..
Andrea tolse il cazzo oramai moscio e il chiusi subito il culetto sringendo forte forte, se non facevo cosi la sborra sarebbe scivolata fuori ..
Mi girai sulla pancia un attimo, per stringere bene il culetto e Daniele vedendomi in quella posizione posizione venne e mi accarezzo il buchetto, dopo averlo palpato mi slinguò un attimo e poi disse “ se proprio proprio ti scappa metti un dito e vedrai che tutto passa, “
Sparirono e mi lasciarono solo, piano piano mi rialzai e mi rimisi i pantaloni , sentivo che la sborra voleva uscire, ma strinsi forte per un attimo, e la voglia piano piano passò , lentamente mi rimisi in in piedi e preso un grosso peluche ritornai nella sala giochi.
Nel tragitto incontrai il nostro giardiniere , un omone grosso e peloso d’estate era il nostro nemico perche quando i palloni andavano nel giardino sparivano o li ritrovavamo bucati.. mi guardo a lungo con uno sguardo che mi mise in imbarazzo, ma già sapevo cosa voleva dire quell’insistenza..
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