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Prime Esperienze

il piacere continua 3


di piergyten
12.03.2018    |    349    |    0 6.0
"Ho cercato di convincerla che non era il caso, forse nemmeno il luogo, e poi era totalmente differente cio' che avevo fatto io e cio' che avrebbe fatto lei, ..."
segue da, il piacere continua 2,

la domenica mattina, mi apposto nelle vicinanze di casa mia, guardando, senza farmi vedere, il portone da dove sarebbe uscita carletta, ed infatti , all'orario concordato, eccola apparire in tutta la sua verginea bellezza seducente,

appena allontanata da casa, mi sono fatto vedere, cosi' lei, quasi correndo, e venuta verso di me, ed appena li vicino, guardandosi prima intorno x vedere se c'era qualcuno, mi ha baciato in bocca, offrendomi la linguetta, prima ancora di salutarmi a parole, poi euforica, ha detto: questa notte non ho dormito, pensando a te , e non so' perche' e per come, mi sono toccata la passerina, cercando di raggiungere di nuovo, le sensazioni provate ieri con te, non ci sono riuscita , provato e riprovato piu' volte, ma mai arrivavo a quel piacere cosi strano e bello, ho pensato che solo tu sapessi cosa e come farmici arrivare, percio' se ora vuoi, invece di andare in chiesa, vorrei ritornare nei giardini della scuola x risentire quel piacere strano, vuoi?

gli ho detto: era mia intenzione chiedertelo nel pomeriggio, non volevo farti mancare alla messa, ma e' quello che pure io desidero, questa notte, al contrario di te, io ho goduto 2 volte, solo ripercorrendo quello fatto ieri, percio' sono piu' che felice di poterti accontentare, se veramente lo vuoi,

un'altro bacio in bocca con stretta al pisello, mi ha fatto capire che era piu' vogliosa di me, ed allora, furtivamente, cercando di non farci vedere da conoscenti, siamo andati verso i giardinetti della scuola, fortunatamente vuoti in quell'orario di funzioni religiose,

appena entrati, quasi correndo ,ci siamo diretti sulla nostra panchina appartata, ma appena arrivati li, un certo imbarazzo ci ha colto di sorpresa, non sapevamo come ricominciare le effusioni del giorno precedente, un mutismo strano, mentre ci tenevamo solo la mano, guardandoci negli occhi,

non sapevo se e dove iniziare x non farla terrorizzare, anche se era lei che me lo aveva chiesto esplicitamente, ed allora, stando io seduto, l'ho fatta mettere in piedi davanti a me, e guardandola negli occhi, la serravo sui fianchi mentre il pisello mi puntava x l'eccitazione, ed allora gli ho detto di salirmi a cavallo, cosi' intanto avevamo le bocche alla stessa altezza e ci saremmo potuti baciare,

appena posizionata, pero' , ho capito che appena messa a cavalcioni, la sorchetta, seppur coperta dalle mutandine, era a stretto contatto con il bozzo del mio pisello , cosi' mentre ci baciavamo a lingua piena, i nostri sessi, surriscaldati, si toccavano , mandando segnali di pericolo, oltre che di goduria, e xcio', io, conscio del rischio, ero immobile ma appoggiato sul suo pube e grilletto,

il bacio intenso, la posizione particolare, forse pure i tentativi notturni di godere da parte sua, hanno fatto si', che lei , riempiendosi di brividi alti due dita, ha emesso un rantolo roco , seguita da convulsioni e strusciamento al bozzo del cazzo, stringendomi forte il collo in un abbraccio intenso di gusto, lasciandola x alcuni minuti senza respirare,

il bello, oppure il brutto, fate voi, era che aveva inzuppato le mutandine , ma pure i miei pantaloni, che riportavano una macchia ovale proprio sul bozzo ( l'impronta della sua goduriosa fighetta) e tutto questo senza nemmeno toccarci , solo baciandoci e strusciandoci,

appena rilassata un'attimo ha detto : avevo ragione, solo tu sai come farmi raggiungere questo tipo di piacere, io , x tutta la notte, ci ho provato ma niente, invece con te, neanche 5 minuti ed eccolo arrivare, ed il bello e' che voglio arrivarci ancora ed ancora, continuiamo daiiiii, riiniziando a muoversi sul cazzo, ormai duro allo spasimo, che chiedeva impellentemente di uscire ed essere liberato dai vestiti,

gli ho detto: x me va bene, pero' poi non potro' tornare a casa in queste condizioni, sarebbe troppo evidente cosa avessi fatto, percio' con rammarico, ma dovresti scendere , cosi' magari si asciuga all'aria, e magari posso pure estrarlo, altrimenti fa poco mi godo addosso e poi sarebbe pure peggio,

e lei: hai ragione x la prima cosa, ma x la seconda, potrei leccartelo come fatto ieri e cosi' non dovrai sporcarti i pantaloni, tu l'hai fatto a me, e mi hai ripulito benissimo, percio' potrei farlo io a te, non trovi?

ho fatto un sorrisino di piacere ma sarcastico x l'inesperienza delle parole e funzioni,dicendogli :sarei felicissimo se tu mi vuoi fare lo stesso servizietto fatto da me ieri, ma non sarebbe proprio la stessa cosa, tranquilla, x ora e' meglio calmarsi, e magari facendoti raggiungere di nuovo la felicita' , ma senza rimetterti qui' sopra x ora,

le mie parole hanno avuto l'effetto contrario, perche', lei immediatamente a messo il broncio dicendo: ho capito, mi giudichi una ragazzina inesperta e che non sono capace di fare quello che ho detto, questa cosa mi fa arrabbiare, tu lo hai fatto su di me, ed io non posso farlo su di te, allora che fidanzamento e' se si fa' solo quello che dici tu' le cose si fanno insieme, e non e' giusto che solo tu le faccia, voglio farle pure io.

ho cercato di convincerla che non era il caso, forse nemmeno il luogo, e poi era totalmente differente cio' che avevo fatto io e cio' che avrebbe fatto lei, ma testardamente non ritornava sulle sue decisioni, ed allora mi sono sollevato, estratto il pisello duro e paonazzo da dentro i pantaloni , mettendoglielo davanti al naso, dicendo: ok se vuoi puoi fare anche tu quello che ti ho fatto, ma devi estrarla tu da dentro e poi ripulirla come ho fatto io, leccandola, tieni e' tutto tuo, a voce dura, (meno del mio cazzo pero')
l'unica cosa, perche' penso che non sai cosa fare, e' che ti dico io come e dove leccare fino all'uscita del piacere, ok?

stando seduta, mi ha guardato con gli occhioni di accondiscendenza x poi fissare la cappella puntata verso di lei, ed allora io, bene x prima cosa devi leccare la punta, che si chiama cappella, come se fosse un gelato, succhiandolo e facendo dei movimenti su e giu' dentro la tua bocca, non devi toccare con i denti ma solo con le labbra, lingua e palato , ora prova e vediamo se ti piace, magari guardandomi pure , cosi' da capire se piace pure a me,

inesperta sicuramente, ma vogliosa e caparbia, ha iniziato un leccaggio delicato , seguita da succhiaggio proprio come un gelato , aumentando l'intensita' mano a mano che andava avanti , e la cosa strana e' che intanto, con una mano si toccava la passerina, scosciandosi e facendomi vedere il movimento sul grilletto, SUBLIME,

i nostri respiri si facevano sempre piu' affannosi , ed io, seppur con qualche doloretto x i denti a contatto con la cappella, mi stavo gustando la prima pompa di carletta che stava pure godendo nel toccarsi la fighetta,

la voglia arretrata di prima, il piacere di quello che mi stava facendo con inesperienza e voglia, mi ha fatto arrivare all'orgasmo, dicendoglielo, e dicendogli pure che se voleva gli godevo in bocca , oppure poteva farmi scaricare fuori, se non voleva,

il piacere era reciproco, xche' anche lei, dopo il primo schizzo in bocca, ha continuato a ricevere tutto li dentro, emettendo grugniti espliciti x il raggiunto orgasmo pure da parte sua, ed allora gli ho detto di non ingoiare tutto, voleva baciarla con il mio liquido dentro la bocca, , xcio' appena terminato lo spasmo della goduria, mi sono accucciato verso la sua bocca e lei, aprendola mi ha fatto vedere che era tutto o quasi ancora li, INESPERTA MA GIA' PORCELLINA, ed allora ci siamo baciati scambiandoci di bocca in bocca il mio seme, leccandoci tutti e due, CAZZO che gusto,

terminato di baciarci, mi sono rialzato x rimettere dentro il pisello, che pero' aveva ancora residui di sperma, ed allora lei, leccandosi le labbra ha detto, : questo e' il gelato piu' buono che abbia mai mangiato, ne voglio ancora e ne vorro' ogni volta che potremmo, rileccandomi di nuovo, con rinnovato piacere e gusto,

mentre ci rassettavamo al meglio,x ritornare in condizioni decenti verso le nostre case, mi sono sentito degli occhi addosso, e cercato di capire cosa e chi fosse , senza far capire nulla a carletta , e cosi' vidi , un signore , sufficientemente nascosto dietro alle siepi, che guardava verso di noi, ed aveva il pisello di fuori, li x li ho pensato a qualcuno appartatosi x fare i bisogni, pero' continuava a guardare , chissa' se ci aveva visto, oppure era arrivato da poco e non aveva notato nulla, xcio' appena ricondizionati, mano nella mano, siamo usciti dai giardinetti e salutandoci prima, sono rimasto li in attesa che lei si avviasse ed io sarei uscito subito dopo,

mentre ero nelle vicinanze del cancelletto in attesa, ecco che mi passa vicino il signore visto prima, che guardandomi con un sorrisetto strano, prima negli occhi e poi subito verso il cavallo dei pantaloni, si e' leccato le labbra , x poi uscire dal giardino, che strano, pero' la cosa , mi ha' fatto rimescolare le palle , facendomi ricordare le altre avventure avute, o forse avevo frainteso ed aveva solo visto l'alone ancora evidente sui pantaloni, boh?


continua!!!!!!!!!!!!!!
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