Il gioiello anale

Era Agosto di due anni fa. Come sempre avevo passato il fine settimana a casa di Lucia. Eravamo irregolari visto che ufficialmente lei era fidanzata ma il nostro rapporto era solido e molto complice compresi gli alti e bassi delle coppie "regolari". Il Sabato sera era stato inizialmente bello,simpatico e divertente come tutte le nostre serate. Eravamo stati a parlare al telefono ed a scambiarci qualche selfie con una coppia di cari amici. Lei aveva lo sguardo malizioso delle migliori serate e letteralmente sprizzava sesso da tutti i pori. Avevamo intenzione di uscire per fare un giretto sul lungomare a bere uno spritz. In realtà era una scusa per provare cinque o sei vestitini sexy che avrebbero reso l'uscita un aperitivo per...quello che sarebbe successo al rientro. Durante l'uscita durata più o meno un'oretta avevamo avuto un piccolo diverbio che ritenevo superato anche se al ritorno a casa era leggermente imbronciata (restava inequivocabile la sua voglia). Tornati a casa ci eravamo messi in libertà anche se avevo notato che aveva indossato un paio di leggins. Non c'era la solita complicità ma un velato alone di imbarazzo. Dopo qualche chiacchiera piuttosto vaga mi sono avvicinato a lei per...fare pace. Era indaffarata intorno al lavandino e l'ho abbracciata e baciata sui lobi delle orecchie (sapevo che è una delle su zone erogene più sensibili). Ha avuto qualche attimo di esitazione proprio nel momento in cui le ho infilato la mano dentro il leggins (era bagnatissima). Si è un attimo scostata e mi ha detto che...finiva di lavare i piatti (non c'erano piatti da lavare). Mi sono messo a letto semi imbronciato e lei ha aspettato che mi addormentassi per finire di lavare i piatti...inesistenti. Per qualche strano motivo (abbiamo sempre cercato di chiarire subito ogni dissidio) la Domenica abbiamo un po' fatto finta di nulla e la sera sono tornato a casa. Il far finta di nulla è durato durante tutto il Lunedì con messaggi e telefonate cortesi ma...formali (non era mai successo). Il Martedì finalmente ci siamo decisi a parlare dei piatti inesistenti e del suo broncio nonostante fosse lapalissiano che avesse voglia tanto quanto me. Ha confessato che nel momento in cui mi sono avvicinato si era già immaginata a pecora sul letto (la sua posizione preferita) e con me che la inculavo. Tornato il sereno...ci siamo provocati e stuzzicati per tutta la settimana in attesa dell'agognato weekend. Ovviamente le avevo promesso che gliela avrei fatta pagare e dalla sua risposta fintamente preoccupata ed altamente eccitata ho capito che non vedeva l'ora di sapere cosa avessi pensato. Finalmente era arrivato il Sabato e sono arrivato da lei. Era più eccitata del Sabato precedente ed erano scomparse le nubi della piccola discussione. Mi guardava con fare sornione per sapere quale dovesse essere il pegno da pagare ma...io facevo finta di nulla. Solite ore di preparazione per l'uscita ed io la guardavo estasiato (sapeva che facevo finta di spazientirmi ma che adoravo vederla prepararsi e provare più vestitini). Quando era pronta per uscire con minigonna,toppino che metteva in mostra le sue tette e tacco dodici che le slanciava culo e gambe le ho detto che...c'era il pegno. Mi guarda con finto spavento e con un'espressione che avrebbe eccitato anche un morto. Le dico che per l'uscita avrebbe dovuto portare il gioiello anale che qualche volta portava per casa. La sua finta paura me lo ha fatto diventare di marmo...soprattutto perchè è andata di corsa a prenderlo. Credevamo (ce lo siamo detti dopo) che non saremmo usciti nemmeno per l'eccitazione ma...era troppo intrigante l'idea. Siamo arrivati sul lungomare a prendere il solito sprizzino e...credo che tutti i presenti abbiano percepito la sua eccitazione. Vero che di suo è appariscente ma aveva un'espressione che non lasciava adito a dubbi. Siamo riusciti a resistere un'oretta e poi senza bisogno di dire nulla ci siamo avviati verso casa. Per le scale non riuscivo a staccare gli occhi dal suo culo mentre il cazzo mi stava letteralmente scoppiando nei pantaloni. Non abbiamo neanche finito di chiudere la porta che ci siamo baciati furiosamente sul tavolo della cucina. Le ho infilato la mano in mezzo alle gambe ed era letteralmente fradicia. Dopo averle sfilato il perizoma si è stesa sul tavolo ancora vestita (se vestito si potevano chiamare la minigonna ed il toppino) ed ho cominciato a leccarle la figa che colava come una fontana. Ad un certo punto mi ha detto che non ce la faceva più ed ho capito a cosa si riferisse (adora il sesso anale). Si è girata e si è appoggiata sul tavolo. Con la bocca le ho sfilato il plug e lei ha urlato che voleva essere inculata. Non me lo sono fatto ripetere e con un colpo deciso (oltre ad essere già dilatata dal plug sapevo che le piace essere presa con decisione lì) glielo ho infilato nel culo. Non so se i vicini abbiano sentito ma eravamo come impazziti tutti e due. Lei mi pregava di sfondarla ed io non mi facevo certo pregare ad accontentarla. Quando l'ho sentita tremare per l'orgasmo...ho accelerato per venirle dentro il suo splendido culo. Siamo rimasti per un bel po' abbracciati a baciarci prima di andare a fare la doccia e recuperare anche per il Sabato precedente