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La badante in riposo - parte 1


di george_69
08.08.2020    |    4.033    |    1 9.5
"La abbraccio dolcemente, e con l'altra mano le stringo un seno..."
Ci eravamo conosciuti su un famoso sito di incontri. Qualche foto ben vestita e un'espressione seria e un po' preoccupata, avevano attirato la mia attenzione. Il volto segnato da rughe evidenti, e sguardo un po' cupo: chissà quali esperienze dure aveva vissuto, per arrivare a decidere, in età avanzata, di lasciare la sua famiglia per cercare lavoro in un paese lontano dal suo.
Mi piace chattare con persone nuove, conoscere belle donne, per capire chi sono, cosa sognano e come entrare in contatto emotivo con loro. Non mi interessa l'età o la nazionalità, né il titolo di studio, ma l'importante che siano persone semplici, trasparenti, e serene dentro.
Ho iniziato a chattare una decina di anni fa, da quando il rapporto con mia moglie si è spento, e mi sono sentito trascurato. Non mi riferisco alle attenzioni sessuali (anche a quelle, certamente!), ma alle attenzioni nei miei confronti in quanto "maschio". Con mia moglie ero diventato impotente; quando mi si avvicinava, mi ammosciavo. Ero diventato molto triste e svogliato nei confronti della vita.
Avevo messo addirittura in discussione la mia preferenza sessuale: per un certo periodo avevo temuto di essere diventato omosessuale (nulla di male in ciò, ma non riuscivo a comprenderne il motivo). Ad ogni modo, dopo un paio di esperienze conoscitive con uomini, pur essendoci un buon dialogo e anche molto aperto, non sentivo crescere in me quella "libido" che mi avrebbe fatto ricercare il piacere in quella direzione. Capì che ero ancora "piuttosto" etero!

"Eliana" (userò questo nome di fantasia) era una donna della Bulgaria, con una storia di sofferenze alle spalle. Una vita di duro lavoro, con un bel matrimonio con un uomo serio e rispettoso, che le aveva dato due figli. Poco più tardi, un male improvviso ai testicoli, e la morte prematura. Lei, con due figli da crescere e la crisi economica del suo paese, decide di cercare lavoro all'estero: Grecia, Germania e, infine, Italia.
Si comprende dalle parole stentate con cui si esprime in chat che non è un carattere esuberante, e non si sente ancora a suo agio con la lingua italiana. Le scrivo frasi semplici, e resto in attesa dei suoi timidi messaggi. Piano piano, tra noi si instaura un bel rapporto, sempre molto garbato e educato.
E' un sabato e le chiedo cosa farà il giorno dopo, che so essere il suo giorno di riposo. Lei risponde che non ha nessun programma. Allora, le propongo se le farebbe piacere incontrarci, per fare un giro insieme. Lei accetta senza esitazione. Improvvisamente, sento il cuore in gola!

"Che sarà mai.. hai già incontrato altre donne.. con alcune era solo una sobria conversazione, mentre con altre si è entrati in una più profonda intimità... vedremo cosa succederà stavolta.." mi sono ripetuto più volte.
E così, arrivò la domenica mattina, prendo l'auto e mi reco sul posto da lei indicato. E' una piazza, mi guardo intorno, ma non la vedo. Il cuore batte forte. Non penso mai che si tratti di un bidone, ma piuttosto che ci sia stato un equivoco. Eppoi, c'è sempre la possibilità di incontrare qualche conoscente che mi chiede cosa ci faccia lì, in quel posto, da solo, la domenica mattina!
La chiamo al telefono, e capisco che il posto in cui mi aspetta è un po' più avanti. Mi sposto e, finalmente, la vedo.
La saluto e la invito a salire in macchina. Mi fa una bella impressione. Nonostante qualche anno più di me, è molto curata, gentile ed elegante nei movimenti. Sono veramente contento di averla incontrata!
Le chiedo se conosce qualche posto per fare una passeggiata, ma mi dice di no, per cui mi invita a fare una proposta.
Le propongo di fare una passeggiata vicino un lago, che anche io conoscevo poco.
Coversiamo un po', e mi racconda qualcosa della sua vita. Mi mostro attento ed educato, dimostrandole di essere una persona molto aperta e che intende instaurare una buona amicizia.
Alla fine, arriviamo al lago, e cominciamo a fare una passeggiata, vicini, ma senza toccarci.
Arriviamo in un bel posto panoramico, e sediamo su una panchina. Le chiedo ancora un po' di lei e le racconto della mia vita di coppia, che non sta più andando molto bene, e che mi manca molto la passione di una donna.
Lei ascolta e fuma una sigaretta. La conversazione non è più molto fluida, e sento che gli argomenti stanno iniziando a mancare. Ci sono alcuni silenzi, che cerco di interrompere con qualche breve domanda, a cui lei risponde in modo gentile, ma piuttosto laconico.
A un certo punto, le chiedo se le manca il contatto con un uomo, dal momento che è rimasta vedova da diversi anni.
Lei dice che gli uomini non sono importanti nella sua vita; se la sa cavare da sola, e il contatto fisico non le manca.
Rimango un po' spiazzato, ma non mi faccio turbare. Aspetto un attimo in silenzio.
Poi le dico "Mi piacerebbe baciarti, ora. Pensi che ti darebbe fastidio se ti dessi un bacio?". Lei fa cenno di no.
Un po' timoroso, mi avvicino a lei e delicatamente approccio le mie labbra sulle sue. Mi piace molto questo contatto delicato. Noto che lei non indietreggia. Allora riprovo con un altro bacio, e spingo la lingua tra le sue labbra, sperando che lei accetti l'invito. Lei risponde aprendo le sue labbra, e rispondendo con la sua lingua, in modo delicato e sensuale.
I suoi occhi, chiari come il ghiaccio, ma teneramente sensuali, si incrociano con i miei, poi abbassa lo sguardo e continua a baciarmi. Sento l'odore e il sapore della sigaretta, ma non mi dispiace.
La abbraccio dolcemente, e con l'altra mano le stringo un seno. Lei risponde ansimando. Ha voglia di me, ha voglia di stare con un uomo che la faccia sentire "donna" e che la tratti con rispetto. Lo sento, forte e chiaro!
Ci baciamo intensamente, la stringo forte a me e le sussurro all'orecchio che le voglio bene, tanto bene!
Continuiamo così per un po' di tempo, e la mia mano scende sulla sua fica. Sento che è bagnata, e che il suo desiderio sta crescendo. Anche il mio desiderio sta crescendo.
Le propongo di trovare un posto in intimità. Lei acconsente. La bacio ancora e la rassicuro: con me si sentirà amata, come donna, con rispetto e educazione. Forse sarà una volta sola, ma sarà unica e indimenticabile. Non glielo dico a parole, ma bastano i nostri occhi.
Io e Eliana ci alziamo dalla panchina, mano nella mano, per cercare un posto tranquillo, dove trascorrere la domenica pomeriggio, godendo della nostra intimità. (continua)
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