tradimenti
Dominata dall'amico di mio figlio. Cap.2

05.05.2025 |
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"La sua saliva abbondante dalla cappella scivola sulla mia lingua e mi godo quel suo sapore che è un misto di cazzo e cannella..."
Mi accarezza i capelli, il viso, raccogliendo con le dita i residui della sua sborra e obbligandomi a leccare e succhiare; cosa che faccio con gran gusto. È appoggiato con le natiche sul tavolo della cucina e mi ordina di rimanere in quella posizione, in ginocchio con le mani dietro la schiena. Poi mi porge il dorso della mano e senza alcun invito, inizio a leccarlo proprio come una cagna. Non si tratta solo di devozione, ma per me l’idea in sé di essere trattata come tale e soprattutto sentirmi tale, mi fotte la mente e il mio cervello trasforma quell’atto umiliante in desiderio sessuale. Mi riscopro di nuovo eccitata con piccole fitte che provo a placare, contraendo i muscoli della vagina. Ma riesco solo a peggiorare la cosa perché la mia eccitazione e il mio desiderio aumentano.Lo guardo negli occhi e mi sorride come se già sapesse cosa sto per fare. Mi piego con il viso fino al pavimento, annuso i suoi piedi nudi e inizio a passarvi la lingua sopra. Alzo la testa e incrocio ancora il suo sguardo, il suo sorriso più simile a una smorfia mi rassicura sulla bontà di quella mia iniziativa. Continuo a leccare e appena alza un piede lecco la pianta, lecco e succhio le sue dita; vi faccio scivolare della saliva e la raccolgo subito dopo, succhiando l’alluce come fosse il suo cazzo.
Quel rito osceno di leccare come fossi la sua cagna e lui il mio mastino, mi fa arrapare ogni minuto di più. Risalgo con la lingua lungo una gamba e scoprirlo glabro e liscio come un neonato aumenta il mio desiderio di leccare e lappare. Le sue carezze sulla mia testa mi fanno sentire un vero e proprio animale che delizia il suo padrone. Lecco le sue cosce magre e muscolose e finalmente arrivo ai suoi inguini. Allarga le cosce in modo osceno, mostrandomi le sue palle grosse, meravigliosamente alloggiate nella sacca scrotale, lo mordicchio e lo lecco all’attaccatura inguinale, succhiando, poi mi impossesso con le labbra delle sue palle, leccando e lappando avidamente. Sentirle in bocca e annusarlo mi provoca un vero e proprio stato di eccitazione. Sa di selvaggio e se, in una situazione normale avrei vomitato, per quei sapori che adesso amo, la mia fica, e prima ancora il mio cervello mi inviano messaggi osceni e lussuriosi.
-“Brava la mia cagna. Non smettere e quella lingua la voglio sentire dappertutto anche nei punti più nascosti del mio corpo. Voglio vedere quanto sei oscenamente troia quindi, non deludermi e usa solo la tua bocca, le tue labbra e la tua lingua”. Sentire quelle parole che mi ordinano di essere ancora più, troia, oscena, lussuriosa, umiliandomi ulteriormente, mi fanno venire voglia di infilarmi la mano intera in fica e fottermi così, come una baldracca da porto. Godo nel pensare che ancora sono solo all’inizio della mia umiliazione morale e fisica e mi aspetto che la situazione diventi ancora più estrema. Lui si distende sul tavolo e allarga le cosce, fornendomi una vista completa delle sue palle, del suo cazzo imperioso, duro e massiccio e del suo buco del culo completamente liscio e depilato.
Il mio istinto di animale che viene fuori a quella vista è incontrollabile e mi fiondo con la lingua sul suo buco del culo. Lecco e cerco di penetrarlo e non poter usare le mani, tenendole bloccate dietro, non è una tortura ma una sorta di desiderio perverso di sentirmi proprio come una cagna che può usare solo il suo muso e la sua lingua. Lo sento ansimare e poi gemere e rantolare perché gli sto proprio scopando il culo con la lingua. Per qualche minuto si gode quella carezza laida, lasciva e oscena, mentre la mia fica reclama sempre di più di essere riempita.
-“Troia, puttana, baldracca, lurida vacca da monta, mi stai proprio facendo impazzire e la tua lingua nel culo è qualcosa di veramente perverso e osceno perché ti stai godendo questi momenti da gran cagna. Si vede proprio che lo stai desiderando con tutta te stessa.”
Quelle parole sono melodia per le mie orecchie e finiscono tutte in fica. Ha ragione, è proprio così che mi sento. Una puttana da strada, una baldracca da porto, una vacca da monta e desidero che queste sensazioni che mi fottono la mente e il corpo non finiscano mai.
-“Succhiami il cazzo, leccalo e ingoia fammi sborrare in quella bocca da lurida pompinara; so quanto ami averlo in bocca e quanto ti umilia fartela riempire di sborra. Ho visto tanti di quei tuoi video che è stato uno dei primi desideri che volevo esaudire.”
Ormai sono senza controllo; sempre con le mani dietro la schiena, inizio a leccare quella grossa minchia dalle palle alla cappella. L’odore che quel cazzo emana è straordinariamente eccitante. Sa di selvatico di muschio e il sapore che parte dalle papille mi attraversa il cervello, trasferendosi alla fica, fino alle terminazioni anali. Lecco, succhio, ingoio, lappo come una cagna. Davide adesso mi domina dall’alto ed è tornato a mettersi in piedi, sempre con le natiche sul tavolo. Mi afferra per i capelli e, avvicinando il suo viso al mio, mi fa intuire che devo aprire la bocca e tirare fuori la lingua senza smettere di leccargli il cazzo. La sua saliva abbondante dalla cappella scivola sulla mia lingua e mi godo quel suo sapore che è un misto di cazzo e cannella. Sono in piedi con le gambe larghe, piegata a 90° e continuo a spompinare quel cazzo meraviglioso.
Intenta a godermi quei momenti di umiliazione e di, ormai, totale sottomissione, non mi rendo conto di una inaspettata presenza e non ho neanche il tempo di girarmi e sperare che non sia chi penso in realtà possa essere, che una fortissima pacca sul culo che mi brucia le natiche mi riporta a una realtà che avevo per quel momento tralasciato. Mi sento afferrare per i capelli mentre la sua mano si fa strada tra le mie natiche e avverto subito quello che individuo come il suo pollice che mi profana il culo, penetrando completamente.
Urlo più per la sorpresa che per il dolore. Lo sento muoversi e scoparmi mentre altre due dita mi penetrano nella fica fradicia.
Sono completamente in confusione e non so cosa e perché sta accadendo. La surreale situazione che sto vivendo mi manda in totale confusione e mi stupisco enormemente del fatto che quella mano che mi oltraggia fica e culo mi sta eccitando. Questo mio stato dura, tuttavia, solo pochi secondi perché, sempre tenendomi per i capelli, mi fa girare e ho la conferma che si tratta proprio di Gab!
Tento di coprirmi seni e sesso con le mani e lo osservo nudo, massiccio, che mi sovrasta e mi domina fisicamente e moralmente.
Finalmente parla.
-“È inutile che tu ti copra, ti ho già visto nuda tante di quelle volte nei tuoi video osceni dove ti dimostri quella grandissima troia che sei diventata. Li ho esaminati tutti in un momento in cui hai lasciato il tuo cellulare incustodito per diverse ore. Da tempo avevo notato dei comportamenti strani ogni volta che consultavi i social. A questi comportamenti sospetti ho collegato il tuo totale distacco da una relazione intima con tuo marito. Alla prima occasione ho violato la tua privacy, spiando tutti tuoi profili social e quello che ho trovato puoi ben immaginare. Il video che ti ha fatto vedere Davide proviene da uno dei tuoi archivi in quelle piattaforme hard. Per un momento ho pensato di sputtanarti, umiliandoti, mortificandoti e facendoti provare il massimo della vergogna. Poi però, grazie anche al mio tutor, ho iniziato a vederti sotto una luce diversa. Davide mi ha fatto notare che in fondo non sei diversa da tutte le donne che con lui sottomettiamo, ci scopiamo in tutti i modi, rendendole schiavo e trattandole come le nostre cagne e le nostre puttane. Proprio lui mi ha convinto che per esorcizzare lo stato d’animo che avevo a seguito di tutti quei video e quelle immagini di te da grandissima troia che avevo visionato, era di guardarli, di nuovo, uno per uno, pensare che non si trattasse di te e scoprire che effetto mi avrebbero fatto. In questo Davide è stato straordinario perché insieme ti abbiamo ammirato e apprezzato rivedendo tutto su un maxischermo e ci siamo ritrovati ad eccitarci e a segarci come adolescenti che, appunto, spiano la mamma, la zia o la cugina.
Da quel momento abbiamo avuto, io in particolare il desiderio di renderti quello che sei stata da ieri pomeriggio fino ad ora. E ti garantisco che non hai ancora concluso le tue performance. Inoltre, ti informo che quando ieri siamo arrivati in spiaggia, avevamo intuito che avevi appena avuto un orgasmo. Il tuo slip era fradicio proprio dove ti copre la fica e Davide si è gustato il sapore della tua sborra appena uscita dalla tua sorca.
Tutti quei discorsi non hanno fatto altro che farmi sprofondare nella vergogna e nella umiliazione più totale. Eppure, tra le mie cosce qualcosa ha continuato a muoversi proprio per quel trattamento che mi hanno appena riservato. Il mio pensiero va subito al mio uomo e a come reagirà quando dovrò metterlo a conoscenza di questa surreale esperienza. In realtà non mi preoccupo delle conseguenze che tutto questo potrà avere sul nostro rapporto ma la vergogna di dovergli confessare che già da adesso non sono disposta a rinnegare tutta l’oscena e lussuriosa perversione che questi due maiali mi stanno regalando.
E proprio su questa ultima riflessione, maturo la convinzione che adesso qui, dovrebbe esserci anche lui a godersi tutto questo. Non importa in quale ruolo ma so che averlo qui a condividere con me ogni singolo perverso momento è la cosa che più di tutto desidero. E pensarlo così intensamente, immaginandolo lì con me, mi scioglie letteralmente la fica, facendomi colare un fiume di umori.
Guardo Gab e la sua figura mi appare maestosa. Il suo fisico dominante, possente, emana un'energia straordinaria. Nudo, muscoloso, con un gran cazzo che pende dal suo inguine, forse più dotato del suo amico, mi fa sentire già sua succube, sottomessa, schiava. Non è più “mio figlio”, ma in maniera perversa, oscena, lussuriosa lo individuo come un altro potenziale padrone che potrà esercitare tutto il suo potere su questa schiava. E il fatto che abbiamo questo legame indissolubile, non solo non rappresenta un limite ma anzi, aumenta l’aspetto morboso e tremendamente lussurioso di questo rapporto. Infine, la certezza che anche lui mi veda come una femmina, una delle sue puttane, che voglia da tempo trattarmi come una sua troia, la sua cagna in calore e una succhiacazzi mi rende orgogliosa e mi fa impazzire di desiderio.
Davide da dietro mi mette le mani sulle spalle, obbligandomi ad inginocchiarmi. Lo faccio senza opporre resistenza. Poi mi dà in mano il suo cellulare e fa partire un lungo video in cui posso ammirare loro due in una serie di scene di sesso sfrenato, a tratti violento, umiliante per le donne che vi sono coinvolte, ma anche ricco di momenti di intenso e alto piacere sessuale. Il consenso da parte delle femmine coinvolte nel subire quel tipo di pratiche è estremamente palese e si vede che godono proprio come delle cagne, dimostrandosi troie e puttane alla stessa stregua di come mi sono sentita io e di come sono stata trattata già in questa fase iniziale di questa nuova avventura.
Ora so cosa mi aspetta e dalla mia fica, continuano a colare copiosi gli umori dovuti alla intensa eccitazione che quei 15 minuti di video, mi hanno provocato. Mi sento perversa, depravata, un vero e proprio animale in calore per quello che da adesso in poi potrá accadere.
Continua.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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