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Aeroporto


di alessiapuledra
18.05.2017    |    23.348    |    26 9.8
"Mi ritrovo il cazzo di Gennaro in mano mentre limono con Giovanni..."
Un’altra avventura. Ancora quell’incontrollabile desiderio come motore.
Suona la sveglia. Le lenzuola scorrono delicate sulle gambe liscie. Il culetto morbido e rilassato. Un dito mi sfugge verso il fiorellino. Mi accarezzo. Lo inumidisco e mi penetro appena appena. Quello che basta per sentirmi femmina per sognare un uomo che mi scivoli dentro dolcemente. Devo alzarmi altrimenti perderò l’aereo. Come vorrei poter affrontare la giornata nei panni di Alessia e sentirne tutto il potere. Il desiderio è così forte che non riesco a trattenermi. Invece degli slip da uomo decido di indossare un minuscolo perizoma. Poi collant con apertura inguinale. Sopra l’abito blu degli appuntamenti clienti. Il taglio moderno dei pantaloni piuttosto attillati fa intuire l’assenza di normale biancheria da uomo e soprattutto svela ad ogni passo l’inconsueta caviglia fasciata dai collant neri velati.
So che è rischioso, ma Alessia oggi è imperiosa. Le chiavi della macchina e via verso l’aereoporto. Mentre guido sento il richiamo della borsa in cui tengo tutto di Alessia. Cerco di calmarmi. Sono nel posteggio. Fa freddo. Mi affretto verso il terminal per concedermi un caffè. Il bar è ancora semi deserto. Alla cassa sbadatamente mi cadono due monete per terra. Istintivamente mi chino per raccoglierle ed inevitabilmente i pantaloni svelano tanto. Non mi accorgo di nulla. Mi accosto con la tazzina verso uno di quei tavolini da usare in piedi. In quel momento un uomo si avvicina alle mie spalle ed accostandosi di lato mi appoggia una mano sul sedere dicendo a bassa voce: “ Che bella Femminuccia. Complimenti per le calze.” Sento una vampata di calore sul viso ed abbassando lo sguardo con un filo di voce ringrazio. “Con il caffè ci vuole sempre un dolcetto, vieni in bagno che ti dò un bel cannolo alla crema......altrimenti ti sputtano”. Ecco mi sono cacciata in un bel pasticcio. Ma come sono eccitata. Lo seguo. E’ la prima volta che mi apparto con un uomo rimanendo nei miei abiti maschili. Essendo mattina presto il bagno è pulito.
MI fa ntrare nel bagno per disabili e blocca la porta. Sono di spalle. Lui si avvicina. Sento si appoggia e mi palpa il culetto. Mi dice “Non ho il preservativo qundi non posso incularti, ma voglio vederti. Togliti i pantaloni”. Mi slaccio la cintura e lascio scivolare i pantaloni. Si scosta. “ Dio che bella figa....cazzo mi è venuto duro...ma che bella fighetta”. Grazie ai collant sfilo le scarpe senza slacciarle e chinandomi in avanti tolgo i pantaloni rimettendomi le scarpe. “Cazzo che culo.....te lo sfonderei tutto....mmmm che bel culetto” Sento che armeggia con la lampo Mi giro e mi trovo davanti un bel cazzo. Teso e già scappellato. “Dai succhia troia”.
Mi accovaccioAppoggiandole le mani alle sue gambe. Avvicino le labbra e gli sfioro la cappella. Poi lo tocco veloce con la lingua e mi ritraggo appena. So che fa impazzire. Poi lo ribacio più dolcemente ed imbocca la cappella facendola scivolare lentamente tra le labbra. “cazzo sei bravissima....come succhi bene..ti piace fare i pompini eh?! Troia.....mmm... ti piace il cazzo” Sono eccitatissima. Gli succhio tutto l’asta. Lo lecco. Lo riprendo in bocca. “cazzo troia...aspetta altrimenti vengo subito” Mi scosto lo prendo con una mano e gli sputo sulla cappella. Poi lentamente lo riprendo. Sento che si tende, si irrigidisce ed in un attimo mi riempie la bocca di sborra. “siiiiii....cazzo che troia....bevi puttana......” Mi volto e sputo la sborra nel lavandino. Poi gli ripasso la lingua sulla capella lucida. “cazzo sei stata bravissima ...sei propria una figa. Ciao troia”. Sblocca la porta ed esce. Rimango dentro. Sciaquo la bocca e mi rivesto. Tremo. Nello specchio non vedo nemmeno i miei tratti maschili, ma solo Alessia. Devo andare altrimenti perderò l’aereo.
La giornata prosegue tranquilla, ma in gola ho sempre il sapore di sborra e l’immagine del cazzo davanti agli occhi”.
Alla sera volo di ritorno. Atterriamo. Mentre percorro i corridoi mi specchio e vorrei essere Alessia. Sentire gli sguardi eccitati di uomini. Vederli girarsi per guardarmi.
In macchina ho la borsa. E’ un attimo ed il pensiero si tramuta in azione. Prima di uscire verso il parcheggio identifico un bagno un pò in disparte dove potrei cambiarmi. Poi raggiungo la macchina. Tutto di me è Alessia. Non resisto. Voglio indossare la minigonna subito. Sentire i tacchi che mi slanciano. L’aria sulle gambe velate. Mi cmabio in macchina. Tocco finale: parrucca nera, trucco e lucida labbra. Apro la portiera ed esco. MI specchio in una macchina nera pulitissima. Alessia sei veramente figa oggi. Torno verso l’aereoporto. Sculettando. Verso la zona degli arrivi. Incrocio due uomini, mi spogliano con gli occhi, mi passano in fianco e dicono girandosi “Che figa”. Sorrido.
Ci sono diversi uomini, probabilmente autisti. Gli passo accanto. I tacchi risuonano sul marmo del pavimento, mi fissano vogliosi. Godo. Svolto in un corridoio deserto. Percorsi pochi metri, passi frettolosi alle mie spalle, un voce, “Signorina aspetta qualcuno?” Mi giro. Due bei ragazzi. Fisico abbastanza atletico. Alti. Si avvicinano.
Impaurita rispondo sottovoce “un amico”. “Mentre aspetta possiamo farle compagnia?” Vorrei dire no grazie, ma sento la voce di Alessia che sussurra “Si”.
“Piacere Gennaro” dice il primo e mi invita a dargli il braccio indicando il fondo del corridoio “Vieni che là stiamo più tranquilli. Come ti chiami Bellezza?” “Alessia”. Poi a braccetto come se fosse il mio fidanzato ci muoviamo verso l’angolo più in disparte. Il secondo ragazzo “Ciao Alessia, io sono Giovanni”. Siamo in fondo al corridoio, Gennaro si volta verso di me ed improvvisamente mi mette la lingua in bocca. Mentre le nostre lingue si abbracciano sento che Giovanni mi appoggia il bacino contro il culetto e con le mani mi accarezza le gambe. In quel momento passa un dipendente. Ci scostiamo. Gennaro dice “senti Alessia, ti va di venire con noi in un posto qui vicino? E’ un parchetto in cui possiamo stare tranquilli. Se vuoi puoi seguirci con la tua macchina.” “OK, hai voglia di accompagnarmi alla macchina?” “ Ma certo. Gio, recupera la macchina. Ci vediamo all’uscita del parcheggio”. Mentre Giovanni esce da un porta laterale, io e Gennaro attraversiamo la zona arrivi. Lui mi passa una mano attorno alla vita e tenendomi come una fidanzatina mi accompagna. Ogni tanto la mano scivola sul mio culo. Mi sento donna, femmina, troia, bella. Così che rallentando mi giro e guidandogli la mano sul sedere, spingendo il bacino verso di lui gli metto la lingua in bocca e così limoniamo in mezzo alla gente.
Arrivati alla macchina gli accarezzo e il pacco. “Alessia, sei propria un gran porca! Seguici”. In macchina mi sento già umida, calda, bagnata. Ho una voglia pazzesca di essere penetrata. Sono come in trance. Seguo la loro macchina. Dopo 10 minuti di strade secondarie raggiungiamo un parcheggio deserto celato tra gli alberi. Posteggio in fianco a loro. Scendo dalla macchina. Questa volta Giovanni è più vicino. “Alessia” e mi mette la lingua in bocca. Le loro mani sono ovunque. Ci baciamo alternati con la lingua. Le mie mani accarezzano il loro inguine. Sento la loro eccitazione crescere. Mi ritrovo il cazzo di Gennaro in mano mentre limono con Giovanni. Me lo appoggia. Lo strofina sulle mie cosce. Me lo infila sotto la gonna. MI chino vero di lui e glilo prendo in bocca. Intanto Giovanni si slaccia i pantaloni. Sento qualcosa di grosso che si appoggia. Lo cerco con la mano. Faccio per girarmi, ma Gennaro mi prende la faccia e limoniamo. Giovanni mi spinge da dietro il suo cazzo tra le gambe. Le stringo e mi accorgo che spunta davanti a me. E’ enorme. Sono praticamente a cavallo del suo biscione, mentre tengo il cazzo di Gennaro e lo bacio. Poi mi chino ed ammiro la bestia. Comincio a lavorarmelo con la lingua. Ogni tanto ripreno a succhiare anche l’altro uccello. “Alessia.....sei bravissima...mmm quanto di piace il cazzo vero? Dio che troia, guarda come se li sta godendo....mmm Dai ti prego fatti scopare altrimenti vengo” Giovanni si scosta. Si siede dentro la macchina sul sedile dietro. “Mettiti in ginocchio sul predellino e succhia troia”. Non me lo faccio ripetere mentre Gennaro si sta insalivando il culetto. Sneto la sua lingua che si fa strada nel buchino. “Gio, questa ha un culo che è meglio di una figa....cazzo ha un culo fantastico guarda che roba......Alessia sei troppo figa. Adesso ti rompo il culo”. “Si, dai prendimi”. Lentamente comincia a penetrarmi. Ho la bocca piena di cazzo e adesso anche il sederino pieno di cazzo. Gennaro mi accarezza mentre incrementa il ritmo.”Cazzo che culo...guarda come è dilatata....siii, godi puttana”. Mentre spinge a fondo mi sollevo un attimo....un filo argenteo di saliva collega la punta del cazzo di Giovanni alle mie labbra. Gli metto la lingua in bocca. Poi proseguo il pompino. Improvvisamente Giovanni mi riempe la bocca di sborra. Ho il primo orgasmo anale. E’ come se mi sciogliessi. Mentre lo ripulisco il cazzo con la lingua Gennaro si irrigidisce e mi esplode dentro. Mi giro a baciarlo. Nel frattempo Giovanni è uscito dalla macchina. Ha il cazzo ancora duro. “Alessia adesso ci divertiamo”. Bacio anche lui mentre mi gira e punta la sua cappella al mio buchino. Un colpo secco ed improvvisamente una sensazione di pienezza. Un cazzo enorme che mi arriva dentro la pancia. Inarco la schiena. Lui mi tira verso di sè. Spinge forte, ma ormai il mio culetto è completamente fuso. Di burro. MI chiava come una donna. MI scopa forte, poi piano. Poi ancora forte. Ie sue palle flagellano il mio culetto. E’ una melodia. Poi si blocca in fondo, trema un secondo e mi inonda di sborra. Restiamo immobili. Esce. Sono esausta.
Si siedono con i cazzi fuori in macchina . “Alessia siediti. Vuoi una sigaretta?” Sono seduta in macchina con le gambe accavallate. E mentre fumo, con una mano accarezzo il cazzo di Giovanni. “Gennaro seduto al posto di guida mi guarda nello specchietto. “Cazzo Alessia, ma se proprio una gran figa. Cazzo dico sei bellissima. Ma vai anche nei locali a fare qualche spettacolo?” “no, qualche volta esco e cerco di scopare con qualcuno”
“Cazzo sei stata la miglior scopata della mia vita. Alessia voglio rivederti. Una gran figa di classe come Te”” Contattami sul sito di annunci. Adesso devo scappare. Ciao Giovanni” e lo limono, poi esco Gennaro fa il giro della vettura. Ci baciamo ancora Mentre gli accarezzo l’uccello. “Ciao Alessia. Sei proprio figa. Ciao” Ciao”. MI dirigo verso casa distrutta ma felice. Ho fatto la troia, mi sono divertita ed ho assaporato quella sensazione di potere che mi manda in estasi. Quel dominio dato dal sedurre e dal godere della bramosia degli uomini. Continuo a godere pensando ai loro uccelli. Avrei ancora voglia...ma ormai sarà per un’altra volta.








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