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trans

Sexy Shop


di MIlly_B
15.01.2025    |    122    |    3 9.2
"Questa volta, dietro il bancone c’era una signora sulla cinquantina, gentile e sorridente..."
Sexy shop

Ho un segreto che si annida nel silenzio della mia stanza. Non è un segreto oscuro o pericoloso, almeno non nel senso convenzionale. È qualcosa di intimo, un’onda di piacere e confusione che mi travolge a ondate irregolari.
Amavo le donne e mi eccitavo a pensare a loro e spesso, eccitato come ogni giovane, mi masturbavo guardando immagini di donne su riviste o pensando a qualche amica.

A volte poi mi prendeva l’impulso di aggiungere pepe alla mia eccitazione. E cosi a volte mi eccitava farlo dopo essermi trasformato. Indossavo vestiti femminili, mi truccavo imitando le riviste patinate. In quei momenti, mentre mi toccavo guardando le foto di donne bellissime o pensando alle mie amiche, una parte di me si sentiva libera. Era un’eccitazione, carica di una sensualità proibita.

Poi, la curiosità si fece più intensa. Così, con il cuore in gola e una scusa pronta nel caso avessi incontrato qualcuno di conosciuto, mi sono diretto ad un sex shop della città.
Suonai alla porta ove c’era un campanello e la porta si aprì. L’aria dentro era densa di profumi dolciastri e di una certa impudicizia sussurrata. Al banco c’era un uomo di mezza età, con baffi neri, in giacca e cravatta ma con l’aspetto losco. Tra le file di vibratori e biancheria intima succinta, trovai la sezione dei film hard. Mi fiondai tra gli scaffali a guardare che film scegliere.
C’erano film con donne in carne, altri gay. Mi colpirono due o tre copertine. In uno una bella donna, truccata e dai capelli vaporosi che era proprio il mio tipo, poi mi cadde l’occhio sul reparto transex, in cui c’erano delle “donne particolari” , transessuali e travestiti, molto belle e procaci e truccate assieme ad altre donne e un uomo. Transessuali e travestiti. Le amiche, le didascalie dicevano. Li presi, sentendo un brivido di audacia e un pizzico di vergogna. Mi colpirono quelle copertine e alla fine scelsi due film uno con quella donna che mi piaceva e l’altro con quei transessuali e travestiti.
Alla cassa, l’uomo mi squadrò con un sorrisetto che mi sembrò giudicante. I suoi occhi, penetranti, mi misero a disagio. Mi diede un sacchetto scuro in cui infilo i film e mi diede anche un buono sconto su acquisti futuri.
Pagai in fretta, evitando il suo sguardo, e uscii fuori dal negozio, l’imbarazzo continuò a tingermi le guance di rosso.

Filmini hard

A casa, chiuso a chiave nella mia stanza, tirai fuori i DVD. Mi travestii con il mio intimo, l’abitino di finta pelle, le scarpe. Poi passai al make-up e una volta terminato il trucco e misi la parrucca.
Feci qualche passo nella stanza e mi guardai nello specchio. Mi ero già eccitato. Inserii così nel lettore il primo DVD. Le immagini di sesso scorrevano davanti ai miei occhi. Sentivo salire l’eccitazione e mi segavo vedendo quella donna che mi piaceva mentre faceva sesso con il suo uomo e la immaginavo. Il film durò poco e passai al secondo, su cui avevo molta curiosità.
Le immagini sullo schermo mi ipnotizzarono. Non avevo mai visto nulla di simile. Non avevo mai visto una transessuale o un travestito dal vivo, e quei film mi colpirono per la loro sensuale bellezza. Vidi per la prima volta come facevano sesso.
Non avevo mai visto fare un pompino. Lì, la bella transessuale e travestito si alternavano, il travestito succhiava il cazzo alla transessuale, poi entrambe succhiavano il cazzo dell’uomo.
Guardai con attenzione scoprendo per la prima volta il sesso orale e poco dopo quello anale.
La cosa sconcertante era la loro bellezza, i loro occhi, i loro capelli, gli abiti sexy, le scarpe, le gambe, le calze, i seni, i loro culi e i loro cazzi e le loro labbra. Era strabiliante vedere una donna bellissima che nascondeva il segreto di un pene che diventava pure più grosso del mio.
E poi vederla mentre giocava con l’amica travesta e una donna e scoparsi a vicenda prima con un fallo che sembrava uguale ad un cazzo vero, cosa che mai avevo visto prima e poi con il suo cazzo, alternandosi voluttuose e poi all’arrivo dell’uomo che a sua volta le scopava mentre giocavano tra loro
La sensualità dei performer, la loro confidenza nel corpo, mi hanno catturarono. Le loro movenze sinuose, i trucchi perfetti, le parrucche impeccabili… sembravano donne vere, eppure… poi c’era altro.

Transessuale, sesso orale e anale

Ho visto i loro peni, scoperti con una naturalezza disarmante. Ho visto come li usavano, come li offrivano e come li ricevevano. Pompini appassionati, penetrazioni vigorose, un intreccio di corpi che trascendeva i canoni che conoscevo. Mi sono ritrovato a masturbarmi con un’eccitazione nuova, intensa, diversa da tutto ciò che avevo provato prima. Non capivo come fosse possibile essere così attratto da… da questo. Fino a quel momento, la mia mente si era concentrata sulle forme femminili, sulla loro dolcezza. Ma queste figure… emanavano una potenza erotica sconcertante, una sensualità vibrante e complessa.

Travestito e sesso con una donna

Mi intrigò molto la scena in cui la donna genetica faceva sesso con il travestito, che sembrava davvero una donna. La loro intimità. Il gioco dei ruoli, lui quando con lei, si traveste e diventa un travestito, lei che lo trucca, poi il sesso, lei che succhia il suo cazzo, lui-lei ormai eccitato, il loro toccarsi, accarezzarsi, baciarsi, i loro capelli, i seni, le gambe velate di entrambe dalle calze nere.
Mi eccitai in un modo diverso vedendo quei transessuali e quei travestiti. Non capivo come potessi essere eccitato da loro, ma sentivo una forte attrazione per la loro sensualità e carica sessuale. Le guardavo e cercavo di carpire il segreto nel come erano vestite e nel come si muovevano e nella loro sensualità e eros.
Diverse volte ancora mi masturbai davanti alle loro immagini e ogni volta qualcosa mi eccitava e mi intrigava e mi spingeva anche a imitarne un po’ i movimenti come se fossi io. Immaginai una situazione simile con me e una mia amica che mi vestisse e truccasse e poter fare sesso con lei sia come uomo, sia vestito da donna. Sarebbe stato bello pensai. Anche se era solo per un attimo, perché altre volte invece mi pensavo solo al maschile e più sovente, anche se mi solleticava quel pensiero celato.

Nuovo acquisto

Tornai al sexy shop e acquistai una altro film.
Questa volta rimasi sconvolto. La donna faceva sesso con il travestito ma lo scopava, prima con un fallo color carne e dopo con uno strap-on.
Mi iniziai così anche a leccare un dito e a volte a provare ad accarezzarmi il sedere e dopo un po’ di tempo a solleticarmi il buchetto con una piccola carota, la sensazione era strana, non particolarmente piacevole, ma eccitante seguendo le immagini del film e mentre mi immedesimavo nelle parti delle diverse attrici.

Sexy shop - il ritorno

I mesi successivi furono un turbine di pensieri e fantasie. Quella prima esperienza aveva aperto una breccia nella mia percezione. Così, con una eccitazione crescente, tornai al sex shop. Del resto avevo anche un buono sconto da spendere. Questa volta, dietro il bancone c’era una signora sulla cinquantina, gentile e sorridente. Mi ha mostrò una vasta gamma di “giocattoli”, come li chiamava lei. Un dildo dalla forma realistica catturò la mia attenzione, ma poi il suo sguardo si posò su un altro oggetto, più piccolo e incurvato. "Questo è un fallo anale," mi spiegò con naturalezza, "e questo è un plug. E questo è un ovetto vibrante… e questa è una gabbietta per il pene." La vergogna mi assalì, ma la sua calma mi rassicurò. Mi convinse a comprare il dildo anale, insieme a un flacone di lubrificante e ad un piccolo plug.

Il fallo anale

Tornato a casa, l’oggetto tra le mani mi parve carico di promesse e paure. Spogliato e truccato con più cura del solito, e mi misi in posa davanti allo specchio, cercando di imitare le donne che avevo visto nei film. Poi, sdraiato sul letto, il dildo accanto a me. Spalmai abbondante lubrificante. L’idea di penetrarmi mi eccitava e mi spaventava allo stesso tempo.
Chiusi gli occhi e mi immaginai. Da una parte, ero l’uomo che penetrava con foga una transessuale bellissima, proprio come quelle dei film. Dall’altra, ero quella transessuale, le sue gambe aperte, il corpo fremente sotto le spinte. Avvicinai il dildo all’ano. Era stretto, rigido. Ho spinto piano, sentendo una resistenza dolorosa. Ho stretto i denti, ricordando le espressioni di piacere misto a dolore sui volti delle performer. Continuai, lentamente, respirando profondamente. Il lubrificante aiutò, ma la sensazione era intensa, nuova. A poco a poco, il dildo era entrato completamente. Un dolore sordo, pulsante, era mescolato all’eccitazione. Cominciai a muovermi, imitando i movimenti delle scene che avevo visto, ansimando come la transessuale sotto le spinte, gemendo con la foga dell’uomo che la possedeva. In quel momento, sentivo di essere entrambi, un uomo che ama una transessuale e la transessuale che viene amata. Un’esperienza sconvolgente

Quella notte, sperimentai per la prima volta il fallo anale. Mi ero immaginavo maschio che scopava una transessuale del video e al tempo stesso mi immaginavo di essere quella transessuale mentre venivo penetrata. Il mio buco era stretto, ma il fallo che avevo comprato non era grosso e avevo usato tanto lubrificante. Avevo sentito dolore, ma continuato sino a quando non era tutto nel mio culo e poi avevo iniziato a masturbarmi ansimando come una donna o la transessuale o che veniva scopata sino a quando non esplose tutto il mio orgasmo che bagnò le mie mutandine e le calze e il mio ventre.

Una sensazione di proibito mi pervase.
Al tempo stesso mi sentivo esausto. Mi sentivo colpevole e sporco un po’, e al tempo stesso ancora eccitato di un piacere che mi aveva spossato.

Riprovai qualche altra volta perché la cosa mi faceva sentire in colpa e anche perché dopo la prima volta il mio culetto sembrava non aver gradito molto.
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