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Milly - cam girl - 1


di MIlly_B
17.03.2025    |    208    |    2 9.0
"Avevo scoperto un nuovo modo di esprimermi, un nuovo modo di connettermi con gli altri, un nuovo modo di accettare me stessa..."
Stasera, almeno online, sono Milly.
Voglio raccontarvi una storia, la mia storia, o meglio, la storia di Milly.
Una storia che, fino a poco tempo fa, avrei pensato impossibile.
La storia di come un uomo con una passione segreta, un uomo che ama vestirsi e truccarsi da donna, ha scoperto un angolo di libertà.
Per anni, indossare abiti femminili, sperimentare con il make-up, è stato un segreto custodito gelosamente. Un segreto che mi faceva sentire in colpa. E questo, credetemi, è un limbo emotivo molto difficile da gestire. La società non capisce, e la paura del giudizio mi ha sempre tenuto lontano dalla possibilità di esprimermi liberamente.
Poi, un giorno, navigando online, mi sono imbattuto nel mondo delle cam girl.
Ammetto, la mia reazione iniziale è stata di puro voyeurismo.
Mi creai un nick maschile, un nome anonimo, e iniziai a chattare con diverse ragazze.
Le guardavo, ascoltavo le loro fantasie e le stimolavo, secondo i miei istinti di maschio e l'eccitazione cresceva. Mi masturbavo, certo, come immagino facciamo in molti uomini.
Ma dentro di me c'era qualcosa di più, un'inquietudine, un desiderio inespresso. Sentivo di essere dall'altra parte dello schermo, un osservatore, un intruso.
Mi sentivo in difetto verso le donne e in colpa. Poi iniziai a chattare anche con transessuali e travestiti.
E una sera sera, un'idea, folle e audace, mi balenò in testa. "E se...?" pensai. "E se provassi ad entrare in quel mondo non come uno spettatore, ma come... Milly?"

Il cuore mi batteva all'impazzata. Aprii un nuovo account, scegliendo il nick Milena o Milly.
Prima però mii truccai con cura, indossai un abito che mi faceva sentire particolarmente a mio agio, e mi collegai. Ero terrorizzato.
Avevo paura di essere giudicato, insultato, deriso. Avevo paura di esporre la mia vulnerabilità al mondo intero.
Inizialmente, mi limitai a chattare. Ero teso, aspettando la reazione degli altri.
Fu allora che scoprii un'altra verità, un'altra dimensione di quel mondo online. Iniziai a notare altri nick, altre conversazioni, che parlavano di esperienze simili alla mia. Persone che si identificavano come transex, travestiti, gender fluid. Persone simili in un certo senso a me che mi travestivo.
Cautamente, iniziai a interagire con loro.
All'inizio, solo brevi saluti, qualche emoticon. Poi, pian piano, le conversazioni si fecero più lunghe, più profonde. Scoprii che esisteva una vera e propria comunità, un gruppo di persone che si capivano, che condividevano le stesse paure, le stesse speranze, le stesse difficoltà. Mi piaceva chiacchierare con loro per scambiare parole in amicizia e scherzare senza secondi fini se non quello di avere una confort zone in cui poter essere al femminile e palare di cose nostre.

Ero sbalordito. Dopo anni di solitudine, mi ritrovai improvvisamente circondato virtualmente da persone che mi accettavano per quello che ero. Potevamo scherzare, parlare di make-up, di abiti, di esperienze personali. Potevamo lamentarci dei pregiudizi, condividere consigli su come truccarsi al meglio. Fu una rivelazione. Si trattava di connessione, di amicizia, di appartenenza. Avevo trovato un luogo "sicuro", un rifugio dove potevo essere me stesso, senza maschere, senza paure.
"È bello," pensavo spesso. "È davvero bello." Era come avere delle amiche con cui condividere tutto, senza il peso del giudizio. Ci scambiavamo pareri sugli ultimi modelli di scarpe, sui nuovi rossetti, sui modi migliori per nascondere la barba, come depilarsi ecc. E, cosa ancora più importante, ci davamo forza a vicenda.

Poi, una sera, un'altra idea folle mi attraversò la mente. Una domanda si insinuò nel mio cervello, rifiutandosi di andare via. "E se... provassi a trasmettere anche io in video?"

L'idea mi spaventava a morte. Esporre Milly, identità segreta, a un pubblico potenzialmente ostile... era terrificante. Ma allo stesso tempo, mi sentivo attratto da questa sfida. Sentivo il bisogno di spingermi oltre, di superare le mie paure, di vedere fino a che punto potevo arrivare.

Con il cuore in gola, preparai la mia stanza. Sistemai le luci, mi truccai con particolare attenzione, indossai il mio abito preferito, quello di seta rossa che mi faceva sentire potente e sensuale. Respirai profondamente, mi feci coraggio, e cliccai sul pulsante "Live".

Milly era finalmente sul palco.
L'inizio fu lento, qualche spettatore occasionale che entrava e usciva dalla stanza. Ero nervoso, balbettavo, mi sentivo impacciato.
Poi, pian piano, le persone iniziarono a fermarsi. Iniziarono a chattare. Iniziarono a fare domande.
E, con mia grande sorpresa, la maggior parte dei commenti furono positivi. Uomini che mi dicevano che ero bellissima, che avevano una cotta per me, che ammiravano il mio corpo..
Venni subito chiamata da tanti uomini. Alcuni erano sinceri, altri un po' meno. Ma, nel complesso, l'esperienza fu incredibilmente liberatoria. Per la prima volta, mi sentii accettata, desiderata, ammirata per quello che ero, per quello che rappresentavo.
Adoravo i complimenti che alimentavano una mia vanitosità tutta femminile che cresceva sempre più meravigliandomi. Mi stavo esaltando.

La mia prima volta come fu un successo. Soprattutto dal punto di vista emotivo. Avevo scoperto un nuovo modo di esprimermi, un nuovo modo di connettermi con gli altri, un nuovo modo di accettare me stessa. Avevo iniziato a muovermi come una donna e una cam girl, emanavo sensualità, fascino, giocavo con me stessa e con i miei spettatori.

Certo, non è tutto rose e fiori. Ci sono stati momenti di insicurezza, di paura, di profonda tristezza nel vedere come gli altri ti trattano, come fossi una cosa per il loro piacere, Ma, in fondo, ho imparato a fregarmene. Ho imparato a concentrarmi su me stessa, sul mio aspetto e su come essere sempre più carina, per me stessa. Ho imparato una sorta di spavalderia e maggiore sicurezza.

E, soprattutto, ho imparato ad amare me stessa, come Milly, son diventata più forte più completa, più libera. Ho sperimentato nuovi abiti, trucchi. Ogni volta una sfida con me stessa.

Ho imparato anche a rispettare meglio le donne che vengono troppo spesso viste dagli uomini come un oggetto e imparato a difenderle e difendermi dalla volgarità e a difendermi e a sentire transessuali e travestiti in una sorta di comune complice amicizia. Ho sentito loro e le donne mie sorelle.

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