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Gay & Bisex

AUTO IN PANNE


di Alvertn
30.08.2023    |    19.954    |    26 9.6
"“ma io devo rientrare a casa” “Io posso portare l’auto alla mia officina poi se vuoi cerchi qualcun altro ma in zona sono il solo, quindi aspetterai lunedì, ..."
AUTO IN PANNE
Venerdì pomeriggio tardo, si rientra a casa finalmente ed anche se la strada è lunga si viaggia bene e sono contento del ritorno dopo una settimana impegnativa di lavoro. Devo percorrere strade dell’Appennino per arrivare all’autostrada e per chi le conosce sono strade tortuose da percorrere con attenzione e velocita ridotta. Tempo bello, strada per ora poco trafficata, tutto procede bene, accendo la radio per ascoltare il radio giornale e subito dopo l’auto sbuffa, tossisce e perde colpi sino a fermarsi. Benzina ho fatti il pieno provo un paio di volte e poi smetto per non ingolfare o scaricare la batteria. Chiamo il soccorso stradale dell’assicurazione che mi collega al telefono del carro attrezzi più vicino. Un signore molto gentile si fa dire dove sono e non essendo in un centro urbano gli racconto il percorso e quale paese avevo passato da poco e lui dice di aver capito e che sarebbe arrivato in venti-trenta minuti. Mi metto tranquillo seduto in macchina, che sono riuscito a mettere in una piccola piazzola fuori carreggiata con l’ultimo slancio della velocità, ed aspetto guardando sul telefonino i siti gay cercando qualcuno della zona. Qualcuno trovo e messaggio ma non ho risposta. Non so se collegato o no, oppure non gli interesso. Sono concentrato sulle chat quando sento un motore di pulmino o autocarro che arriva. Alzo gli occhi e vedo un carro attrezzi che sale, esco velocemente e gesticolo pensando che fosse li per me. Infatti si ferma affianco “vado avanti ancora un chilometro inverto la direzione e ti raggiungo.” Annuisco con la testa e lui riparte. Poco dopo arriva e parcheggia dietro di me, credevo non ci sarebbe stato ma è bravo e si piazza bene. Scende, apro il cofano motore, mi dici di provare ad accendere mentre lui guarda. “hai problemi sul carburatore, da smontare e pulire” non so come faccia a dirlo ma è sicurissimo. “e puoi farlo qui?” gli chiedo. “assolutamente no, in officina ma lunedì ormai è tardi e sabato siamo chiusi” resto esterefatto.. “ma io devo rientrare a casa” “Io posso portare l’auto alla mia officina poi se vuoi cerchi qualcun altro ma in zona sono il solo, quindi aspetterai lunedì, e sarai il primo” capito l’antifona acconsento. Si porta davanti all’auto, scendono le pedane, aggancia, la carica e la blocca. “bene Sali davanti con me” Salgo e parte con calma, anche per la strada tortuosa, quando cambia marcia la sua mano sfiora o tocca la mia coscia, involontariamente penso, ma è ripetuta. Gli chiedo se vi è un albergo in zona. “si uno in paese a 10 minuti a piedi dall’officina, Albergo Monte Rosso, prova a sentirlo” Guardo in internet e trovo, chiedo conferma a lui e poi chiamo. Risponde la voce di una donna di una certa età, non giovane per intenderci. Alla richiesta della stanza mi dice che ha tutte le stanze occupate e non sa dove potrei alloggiare. ”cazzo tutto occupato” dico stizzito. Lui mi guarda sorride e “hai due possibilità, o ti fai due notti a dormire in macchina tua nel piazzale dell’officina o dormi con me e sarai la mia vacca da monta per tutto il tempo”. Io lo guardo stupito, incredulo di quanto ho sentito e “scusa non ho capito, cosa hai detto?” “semplicemente che puoi o dormire due notti nella tua auto al freddo e essere ma mia vacca da monta, a letto con me, e a totale mia disposizione per tutti i miei desideri.” Sorpreso e spiazzato “ma … e cosa intendi che dovrei essere o fare” Lui ride di gusto “la vacca da monta, prenderai tanto cazzo, tanti cazzi da essere strapieno di sborra e lunedì l’unico tuo pensiero sarà come trovare cazzi per te” Attendo un attimo, fingo di riflettere ma l’idea mi stimola moltissimo e sarebbe un sogno. Con voce mesta e con lo sguardo a terra “non posso passare due notti in auto senza riscaldamento e con la luce all’alba che mi sveglia subito. Non mi dai molta scelta. Ok si va bene sarò la tua vacca da monta se è la condizione per poter dormire e stare al coperto.” Serio “occhio a non fare il furbo che ti ritroveresti fuori in un battito di ciglia. Da adesso sei mio, la mia vacca da monta sino a quando non ripartirai e deciderò io ciò che farai. Ok?” lui subito incalza ”si va bene, non sgarrerò, ti ho detto di si e si sarà”. Siamo in officina, si ferma e scendiamo. Ci avviamo verso la casa, saliamo una bella rampa di gradini esterni con tettoia per arrivare alla porta, infila la chiave e compie tre giri con lo scrocchio della serratura e l’ultimo apre la porta. Entriamo e richiude dietro di me. “ora spogliati tutto, e resta nudo sino a che non ti dirò che potrai rivestirti.” Obbedisco e sono completamente nudo in un attimo. Mentre mi svesto lui va in bagno, apre l’acqua credo stia lavandosi le mani. Ma impiega troppo per il solo lavaggio. Esce nudo con il cazzo che stà crescendo, un gran cazzo ora direi che sarà dai 20-22 cm ma in evoluzione e grosso, grosso 6 cm. Il mio sguardo dopo una veloce ricognizione del fisico abbastanza torello si sofferma sui suoi attributi che si stanno espandendo e mi stimolano. Anche il mio cazzo si muove e inizia l’erezione. “in ginocchio” e obbedisco, lui si avvicina, il cazzo è ormai quasi in completa erezione e a due passi dal naso ne sento il profumo, l’odore maschi.. Mi rendo conto che è più grande di quanto avessi immaginato prima. Credo sia almeno25 cm di lunghezza ma tre dita di diametro. Sono estasiato, ma contemporaneamente preoccupato per non dire terrorizzato dalle dimensioni. Lui me lo appoggia ad una guancia, poi lo striscia verso l’altra passando sulle labbra che non apro ed è già sull’altra guancia quando mi rammarico di non aver aperto per farlo sostare in bocca.
Lo sbatte più volte poi lo porta sulle labbra “apri troia” apro e lui spinge dentro la cappella che subito apprezzo e gusto leccandola ovunque con la lingua. Dapprima faccio quello che mi è obbligato fare ma il sapore del cazzo mi libera da tutto, la passione prende il sopravvento e inizio un pompino ben fatto e con capacità. Lo tolgo dalla bocca scendo lungo l’asta leccandola, baciandola e mordicchiandola sino ad arrivare alle palle che risucchio dentro una alla volta, entrambe non ci starebbero troppo grosse. Poi le lecco e risalgo allo stesso modo e spalanco e faccio sparire il suo cazzone in me sino in gola e mi fermo il tempo che resisto. Poi inizio a pomparlo su e giù leccandogli sempre la cappella scoperta. Vario i ritmi. Vario i tempi. A volte mi fermo e mi godo il cazzo che pulsa e che si bagna lasciando un nuovo sapore per le mie papille. Mi lascia fare ”ma guarda che bella sorpresa. Prima tante storie per la mia richiesta ed ora sei qui a fare la troia succhiacazzi.” Io mugolo e muovo la testa in senso affermativo senza perdere di bocca il cazzo. “poi vediamo come sei da vacca da monta. Lunedì quando partirai sarai trasformato in una vacca da monta a caccia di cazzi, tanti cazzi che ti aprano e riempiano. Tanti e tanti con sborrate anche ovunque sul tuo corpo di troia. Vacca da Monta” Muggisco non so se per prenderlo in giro o perché mi sento già vacca da monta, ma lo faccio e lui ride. Mi blocca la testa ed inizia a scoparmi lui, con i suoi ritmi, con la sua velocità ora lenta ora forsennata, con i suoi tempi ora dentro a volte fuori del tutto per rientrare quasi subito. Il suo cazzo pulsa nella mia bocca, percepisco il battito del cuore e le contrazioni di piacere. Bellissimo per me e sicuramente per lui a sentire i suoi gemiti e urletti. Ci divertiamo così per un bel tempo.
Improvvisamente lui si ferma e sfila il cazzo dalle mie fauci bollenti. “bene come pompinaro sei bravo, ora vediamo come vacca da monta, dai troia alzati” mi alzo e mi sposta, tenendomi per un braccio, davanti ad un tavolino “dai piegati giù e appoggiati” mi porto in avanti e distendo il torace e la testa sul tavolino. “allarga le gambe vacca” allargo e lui con un piede mi batte sul mio per allargare di più, eseguo sino a che “ok così dovrebbe andare bene” Posizione strana, così consona ad essere inchiappettato bene. “bel culetto” e mi allarga le chiappe “e un bel buco da aprire e alesare bene bene. Vedrai che trattamento gli faccio al tuo buco” Mi dà uno sculaccione forte che mi fa saltare. Poi con le mani afferra le chiappe, le stringe le rotea. ”che bello giocare così con il tuo culo” Mi piata i due pollici sui glutei vicino all’ano e tirando verso l’esterno mi allarga. Io sono iper concentrato nel capire cosa vuole fare prima di avermi. Ogni suo movimento lo percepisco e mi dà emozione e voglia Sento il suo respiro, il suo fiato che arriva al buchetto, un fremito mi corre nel corpo, e poi sento il suo viso caldo che si appoggia e il naso e la lingua si infilano nella vale del piacere. Per me è un sussulto. Adoro sentire la lingua che mi scruta e cerca di aprirmi. Lui affonda con gusto, lecca e succhia, meraviglioso. Io sono in estasi, sposto il culo verso di lui inarcando anche la schiena per offrirgli il massimo per l’ingresso. Lui apprezza e fra una lingua o una leccata ora infila un dito medio sino in fondo e sento le nocche delle dita, lo ruota e lo gira con passione. Poi lo toglie e riprende il gioco della lingua, leccate e forza l’ano. Bellissimo trattamento. Io gemo, più di un gatto in calore e ad ogni affondo della lingua un mio siiii prolungato approva e fa aumentare lo stimolo al mio scopatore. Si stacca ed entra con due dita “che troia che sei, vacca da monta profonda e continua. Proprio il massimo” e le due dita giocano dentro di me e perlustrano, spingono, escono, rientrano….. siii . Il gioco continua prendendomi anche l’anima e ora sono tre le dita che mi fanno guaire di piacere come cagna in calore. Toglie le dita, una bella leccata con tanta saliva poi si toglie e si alza. Io ansimo dal piacere che mi ha dato Si posiziona bene fra le mie gambe, mi fa aprirle ancora un pò, poi sento la cappella calda che scorre su e giù fra le culatte e si ferma all’ingresso già forzato dalle dita, ed un pochino è subito dentro. Preme e si ritira, preme ed entra un pò e si ritira. MMMM bello così dolce ad entrare. Non finisco il pensiero che con un colpo deciso e forte mi spalanca ed entra tutto sino a sentire le palle sbattere su di me. Un urlo, più per la sorpresa che per il male ed un salto per lo spavento. “tutto dentro troia, pronta per la monta vacca, ti sfondo, ti aleso, ti riempio.” Io sbuffo per recuperare il colpo di ingresso. “ti è piaciuto?” non rispondo e sospiro. Ride e inizia a scoparmi piano arretra sino ad avere la cappella sull’ano e poi torna dentro sino in fondo piano e dolcemente. Una goduria profonda che stimola infinite aspettative. La posizione è comoda all’inizio ma poi le gambe devo muoverle per non addormentarle, anche il torace appoggiato dopo un po’ da fastidio, il piano è duro e le ossa sentono la durezza… del tavolo… quella del cazzo va benissimo e mi pompa divinamente. “si dai, scopami, dai dai sbattimi, fammi tuo, voglio sentirti tutto tutto in me” lo incito e lo sprono. Lui accelera brutalmente con colpi violenti che spostano me ed il tavolino su cui poggio. Esce completamente e rientra senza aiutarsi con la mano, il buco è ben aperto e dilatato per permettere questo piacere reciproco. Ambedue ansimiamo, grugniamo, ci agitiamo per il piacere reciproco che ci stiamo dando, piacere profondo, a volte violento a volte dolce ma piacere intenso per entrambi, lui che mi scopa, mi sfonda mi sbatte ed io che gli prendo il cazzo dentro di me stringendolo e abbracciandolo in ogni movimento. Ora lo fa uscire con velocità ed il rumore che produce all’uscita sembra il tappo dello spumante quando parte, poi rientra solo con un plop leggero quasi anonimo, ma il piacere dell’ingresso è fantastico, io che lo prendo, lo invito ad avanzare lo circuisco e lui che appoggia, preme, spinge ed è tutto dento di me, è MIO. Il ritmo aumenta, i colpi sono più forti, non esce più ma sbatte con violenza infilandolo tutto e di più dentro. Io godo ansimo, urlo “dai forza, è bellissimo, sbattimi, sfondami, riempimi tutto e di più, ti prego non smettere è troppo bello daiiii” fra un respiro affannato e l’altro mi dice “troia, sei una vacca da monta, una vacca da cazzi, ma tanti cazzi da sfondarti e aprirti tutto quel tuo buco di culo che hai, dai che ti riempio. Si fra poco ti riempio tutto, ti inondo “Pochi altri colpi duri poi con un ultimo in cui inarca la schiena per piantarlo più in profondità, pulsa forte, si contrae, si gonfia e parte la sborrata, un’altra contrazione, si gonfia e parte un altro schizzo e prosegue sino a rallentare le contrazioni e la sborrata. Sento ogni schizzo che mi riempie, sento il caldo della sborra che invade il mio intestino, sento un piacere immenso che da quel calore pervade tutto il mio corpo provocandomi brividi lungo la schiena ed immenso piacere. Lui gode, grugnisce, ansima, respiro affannato come dopo una grande corsa, qualche urlo e sproloqui volgari a me destinati. Si raddrizza, si sposta verso di me. Sta fermo e recupera sia il fiato che la testa, dopo avermi goduto profondamente ed intensamente. Ripreso il controllo di tutte le sue funzioni lentamente fa uscire il cazzo tirandosi dietro un pochino di sborra che cola dall’ano lungo le chiappe, e si sposta verso il mio viso. “succhialo ora troia, sei una vacca divina, da sbatterti in ogni istante, ora leccalo e puliscilo, lecca l’ultima sborra “ Io apro la bocca e lui lo infila con decisione anche se comincia ad ammosciarsi. Lo lecco, lo pulisco, lo assaporo. Un misto di gusto di culo e poca sborra ma piacevole ugualmente. Il filo di sborra che colava dall’ano ora è in aumento e la fuoriuscita comincia ad essere abbondante. Finita la pulitura “ora vai a lavarti vacca” mi alzo portando una mano al culo per bloccare eventuali cadute di gocce di sborra e vado in bagno, sulla tazza a far uscire il nettare e anche altro e poi un gran lavaggio del culo. Infine sciacquo la bocca più volte sino a perdere i sapori e gli umori del cazzo e del culo. Torno da lui. “ottimo ora facciamo cena. Prepara la tavola qui ci sono i piatti, la i bicchieri, la le posate. ” Nudi entrambi preparo la tavolo e vedo di rendermi utile per preparare la cena ma a parte baciarmi e palparmi non mi lascia fare null’altro. Mentre prepara mi dice “dopo cena arrivano amici “ e “ma allora devo andare a vestirmi.” “assolutamente no, vengono per fotterti, sbatterti, sborrarti ecc. quindi non ti rivestirti” “ma … io non so se..” mi stoppa subito. “ti ho detto che se venivi su saresti stata la mia troia, la mia vacca da monta e decido io cosa, con chi e quanto usarti. Quindi stai zitto e prendi i cazzi che ti faccio arrivare. Sei una vacca da monta ricordatelo e sarai montata tutto il tempo che mi pare. CHIARO?” “scusa va bene, grazie “con voce mesta rispondo alla sua aggressione o chiarimento. Ed ecco pronta la cena “quando andrai via da qui lunedì avrai il culo spalancato e bisognoso di essere riempito di cazzo, ma tanti cazzi da cercarli e prenderli ovunque. Quindi impara ad obbedire ora e non rompere. Mangia.”
Ci sediamo ora a tavola per cenare. Devo dire che cucina bene e che quanto fatto è buono e molto gradevole. Mangio con gusto anche perché sono affamato dopo l’incazzatura del problema alla macchina e la decisione di essere suo e poi il sesso fatto. “buon appetito, in men che non si dica sei passato da uomo normale a schiavetto, a troia e a vacca da monta. Hai ancora da imparare e fare strada ma vedrai quanta te ne farò fare io. Lunedì mi ringrazierai profondamente ” Fra un boccone e l’altro ” si devo dartene atto. Ero spaventato, incazzato per la tua proposta quasi assurda, anche se fra me era un sogno, e partendo quasi terrorizzato da quanto non sapevo che mi aspettasse al reale accaduto, si dapprima timoroso ma mi hai fatto godere infinitivamente.” Un bicchiere di buon vino “e non hai ancora provato il meglio. Si comincia dopo cena vedrai” Finita la cena mi alzo sparecchio e mi metto a lavare i piatti. Armando si sposta dietro di me e appoggiando il suo bel cazzo duro fra le mia chiappe con una mano mi prende palle e cazzo e stringe, non forte ovviamente, e con l’altra mi avvolge e mi prende un capezzolo che stringe fra pollice ed indice facendomi un pochino di male ma molto piacere. “bella vacca da monta che sei… sei proprio un’affamata di cazzi” Strizza i capezzoli forte e anche l’altra mano stringe le palle ed il cazzo si erge duro nella mano. Smetto di lavare e poggio la testa all’indietro e ruoto cercando la sua bocca che vedo e Armando si sposta per raggiungerla e ci baciamo in posizione infelice per me ma con una gran voglia del suo bacio, della sua lingua delle sue labbra. Quando mi stacco da lui “se fai così non finirò mai di fare i piatti tesoro” Lui si stacca da me dopo una spinta di fianchi per farmi sentire bene il suo marmo fra le natiche. Posso proseguire con i piatti, finisco ed asciugo, metto via tutto. Mi sposto sul divano e mi siedo a fianco di Armando. "Ho finito la cucina, messo via, tutto in ordine" e mi rilasso. Bussano alla porta "avanti è aperto " dice Armando a voce alta, forte e decisa. “
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