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TRASFERTA DI LAVORO


di Alvertn
08.11.2019    |    21.213    |    9 9.4
"Lentamente le bocche si aprono all'altro e le lingue giocano e danzano fra loro come innamorati in un valzer dolcissimo..."
Mi chiama il capo, finisco la pratica che sto completando e vado da lui.
"Bisogna andare a fare un sopralluogo per completare una pratica importante, un gran buon cliente. Il sopralluogo è in un paesino sperduto dell'Appennino.
Parti domani pomeriggio e vai in albergo, la mattina verso le 9,30 passa un incaricato a prenderti e andate assieme a vedere il tutto. Verifica con la pratica le rispondenze alla realtà, segnala le incongruità. Discutine con lui.
Poi tornaci il giorno dopo a verificare e completare se hai dubbi.
Farai due notti all'albergo Miramonti. È l'unico, quindi non lamentarti se non è come credi.
Se ci son problemi mi contatti. Va bene?"
"Si. Va bene, l'albergo è pagato già o devo pagarlo io?"
" no è pagato già. Non devi pagare nulla tranne extra o bar, come sempre."
"Bene, domani dopo pranzo parto. Chiamo se ho problemi. Saluti"
Ok trasferta, dovrò preparare la valigia stasera.
Mattina impegnata in preparativi ed a studiare la pratica, per fare il sopralluogo nel modo migliore e che chiarisse tutti i dubbi, Mi appunto tutte le criticità che riscontro, da dover chiarire sul posto
Pranzo fugace con colleghi, sia maschi che femmine, un gruppo ben affiatato e gente simpatica, vogliosa di vivere.
Poi parto. Il viaggio è lungo da googlemap quasi 5 ore.
La prima parte comoda autostrada poi statale e già qui si inizia a tribolare. Asfalti distrutti e buche che sembrano piscine.
Poi strade in appennino. Strette, tortuose, sali scendi.
Mi fermo a riposare e farmi un buon caffè caldo circa a metà percorso. Un gruppo di case antiche, povere nell'aspetto architettonico, ma in pietra squadrata e bei portali per i portoni.
Unico bar, dire datato è eufemismo, ma pulito. Faccio pipì in un bagno spartano, con turca, ma lindo e profumato. Non con il solito odore stantio di piscio.
Il barista un bell'uomo. Sui quaranta, fisico asciutto, viso ovale, baffetti curati, sbarbato e il dopobarba riempie il locale con il suo profumo.
Alto poco più di me, indossa una polo chiara sopra i jeans. Viso caldo sorridente, solare.
Caffè caldo, arabica, sapore pieno, dolce piacevole.
Poi due chiacchere
Il posto così piccolo si sta spopolando per mancanza di paesani, di turisti, di lavoro
Ma, mi dice, che il grave per lui e i compaesani è il sesso. Poche donne e già accaparrate, e troppo piccolo il posto per poter fare scappatelle.
Quindi voglia tanta e si guarda a chi arriva, forestieri, che siano turisti o lavoratori, per vedere di prendere un po' di amore nel senso fisico.
Si ferma, il silenzio che pone l'interrogativo.
Mi fissa negli occhi. Poi lo sguardo scende sino al pube. E si ferma lì, osserva con intensità.
A me da impressione di uno sguardo che brucia, che emana calore e sento il caldo che mi smuove il cazzo. Sento il caldo che ora sale alla testa e mi conquista tutto.
Credo che il movimento, il crescere l'ingrossarsi del cazzo non sia passato inosservato ai suoi occhi.
Alza lo sguardo, torna a fissare i miei. È uno sguardo caldo, voglioso, desideroso, gentile e non volgare.
Sono io che con voce titubante gli chiedo, rompendo il silenzio magico, se al sesso non fanno distinzione fra i sessi.
"La mancanza è tale che per un momento di gioia e piacere non si fanno distinzioni se maschio o femmine. È l'essenza, il contatto, la condivisione, il piacere, lo scoprirsi, il conoscersi. Non il corpo che sia di femmina o maschio"
Mi sorprende ed affascina, parole forti, chiare, decise.
Il calore alla testa mi ha arrossito il viso.
Lui torna nel silenzio, mi sorride felice, mi prende per mano, e si incammina verso una porta dietro il bancone. Io ammagliato, stordito, affascinato, turbato lo seguo facendomi portare per mano come un bimbo.
La porta si chiude dietro noi.
La stanza ha un letto matrimoniale di fronte, i due comodini, in tavolino con alcune cose sopra e la sedia
Altre due sedia a lato del letto
La luce del giorno la illumina benissimo.
Senza una parola si ferma, si gira verso me, fissa i miei occhi, si avvicina lentissimo, quasi avesse paura di un mio ritiro, e poggia dolcemente le sue labbra sulle mie.
Lentamente le bocche si aprono all'altro e le lingue giocano e danzano fra loro come innamorati in un valzer dolcissimo.
Senza smettere di baciarmi mi palpa e mi apre i pantaloni, cintura cerniera bottone e li lascia cadere alla caviglie, poi maneggia dall’esterno e accarezza stringe misura il mio sesso duro e voglioso. Entra con le mani e abbassa gli slip sin dove arriva senza staccare le labbra, quasi ai miei ginocchi. Subito impugna ed io emetto un sospiro di piacere e felicità. Si stacca e mi toglie maglia e canottiera. Quasi nudo e inizia a spogliarsi anche lui. Ne approfitto per togliere scarpe, pantaloni e slip.
Nudi entrambi a meno di un metro in perfetto silenzio ci guardiamo e i cazzi duri vibrano ed esprimono la nostra eccitazione. Ha un bel cazzo tosto grossetto, non lungo ma una cappella maestosa che sborda abbondantemente dall’asta, Sarà sei centimetri su asta da quattro e mezzo o forse cinque. Parlo di diametro. Lui mi osserva attentamente, Cazzo testicoli, cosce torace tette o capezzoli, torna al viso e agli occhi.
Sorride, mi riprende la mano e mi porta a letto. Si distende sopra di me e riprende a baciarmi strusciando il suo cazzo sul mio e sul ventre. Piacevole e dolce, si sente che la voglia gli cresce dentro e che sale ogni stante …
Il suo cazzo duro spinge sul ventre e l'addome lo accoglie stampandolo nella pancia.
Smette il bacio
Si siede su di me a cavallo, si posiziona con il mio uccello in mezzo, le sue chiappe lo avvolgono e comprimono il mio cazzo, che subito inizia a vibrare e sogna di accedere.
Si muove destra sinistra per sentirlo bene. Preme si sposta avanti e indietro
Mi piace ed attendo che si decida a farselo entrare.
Ma si solleva e prende un cuscino, lo piega a metà posizionandolo sotto la mia testa, poi avanza sulle ginocchia verso di me. Impugna il suo cazzo e me lo porge alla bocca. Apro e lo infila. Inizia a cavalcarmi dolcemente. Affondando colpi decisi e prolungati ma non veloci.
Mi arriva presto sino in gola, fermandosi sempre in attimo e poi riesce quasi tutto dalla mia bocca
Un bel cazzo, un buon cazzo di cui mi gusto tutti i suoi umori e sapori.
Quando affonda, si sposta con il bacino in avanti accompagnando il movimento ed entrando sempre di più. Il suo pube sempre ritorna contro il mio naso e inebria il suo odore dolce. Mi piace sentirmi riempire sino in gola da quel cazzo. Ma a pensarci da qualunque cazzo.
Resto felice quando provoco piacere e vengo usato. Il sentirlo godere, il sentirlo concentrato nel piacere ogni volta che spinge e ritorna indietro, nel sentirlo respirare e mugolare….
Si diverte lo sento ansimare ad ogni penetrazione, di tanto in tanto mi accarezza i capelli, ma poi torna a concentrarsi nella scopata della bocca, sua, da riempire come e quanto vuole
Il sapore aumenta, emana più umori, il ritmo aumenta, non di molto, sospira ed ansima.Mugola e fatica a trattenere urletti.
Il suo cazzo vibra, pulsa, si ingrossa ulteriormente, e finalmente esplode ed esplode il suo respiro emana urletti e soffia e grida soffocandole ed inizia a schizzare in gola ed in bocca. Schizzi caldi, lunghi, densi.
Soffia come un toro e piano riprende il controllo con le ultime sborrate, ed io godo del suo piacere e del suo nettare. Bevo tutto, lo gusto, è buona e mi piace. Lo pulisco bene. Lo guardo fisso negli occhi. Sorride ed è felice. Io più d lui. Ho donato gioia e piacere a lui e lui di conseguenza a me.
Non toglie il cazzo che continuo a succhiare e leccare. Pur non essendosi ammosciato, il mio trattamento li ricarica e in men che non si dica è di nuovo turgido e possente.
Si alza mi dà un bacio veloce sulle labbra, mi prende per il bacino e mi gira con forza ed impeto. Mi mette alla pecorina, con la testa appoggiata al letto e le chiappe ben alte. Mi sputa sul buchetto e mi entra con un dito. Ruota allarga ruota entra ed esce e ripete un paio di volte. Io inizio a mugolare come una vacca in calore e lo incito dai ancora dai.
Entra con i due indici, affonda bene poi allarga tirando in modo opposto lateralmente aprendomi bene il culo. Resta fermo e sputa dentro due o tre volte. Ritorna indietro e muove le due dita autonomamente in tutte le direzioni. Io godo, Bellissimo. Un piacere immane. Toglie le dita sputa nuovamente, massaggia e distribuisce sul buchetto la saliva. Ora sono quattro, indice e medio per ogni mano e ripete il giochino ma allargando molto di più turando fino a quando riesce. Un pochino di fastidio, l’orefizio teso, ma mi piace e attendo con piacere i suoi desideri. Mi lavora per una decina di minuti che per me sono un piacere stupendo. A sua totale disposizione e mi godo quelle dita che entrano ed escono e che mi scrutano e perlustrano sin dove e arrivano il mio interno del culetto, ancora per poco culetto.
poggia la cappella, calda, vibra appena mi tocca, finalmente penso fra me, Spinge piano “sei pronto a ricevermi?”
“siiiiii prendimi , fammi tuo, scopami scopami scopami dai, lo voglio tutto in me, lo voglio sentire tutto.”
Non finisco l’ultima parola che con un colpo deciso entra ed è in fondo. Mi ha preparato benissimo, solo un gran piacere, nessun fastidio o dolore. Bello grosso carico duro, lo sento perfettamente, ogni millimetro, ogni pulsazione, ogni movimento, ogni godimento e tutto per me si trasforma in piacere, grande, profondo, penetrante PIACERE
Mi tiene alto il culo, con le mani ben piantate sui miei fianchi e affonda aumentando e diminuendo i ritmi. Continua a variare e passo da un piacere immenso a un bel piacere. Bello essere sbattuto, cercato, riempito da un maschio che ti desidera, che ti vuole, che ti prende, che non ti lascia andare se non dopo averti preso, usato, sborrato bene.
La cavalcata continua con le continue variazioni di ritmo, a volte incalzante, a volte rilassate, penso perché non vuol venire troppo presto anche se ormai di tempo per godere ne ha avuto molto.
Poi si decide. Cedo che non ne possa più e voglia godere innondandomi, Il ritmo aumenta vertiginosamente. Affondi forti, violenti con ritirata e di nuovo spinta al massimo dento di me
Inizia a vibrare, il cazzo si gonfia, anche se è già grosso in me, pulsa sempre di più poi con un sospirato urlo contratto inizia a schizzarmi dentro, una, due, tre , quattro volte e ra smette di scoparmi e si ferma. Cinque, sei, sette otto e un sospiro quasi rantolo esce dalle sue labbra. Lento si afloscia
Respira meglio e riprende lentamente il controllo. Mi guarda e sorride felice. Si sfila e si sposta portandomi il cazzo in viso, “leccalo bene “
Ed io non perdo tempo e lo lavoro per una decina di minuti.
Soddisfatti e felici, goduto come una vera troia.
Mi accompagna in bagno e facciamo una doccia tiepida assieme, L’acqua scivola sui corpi e mi toglie la sborra che scende lungo le cosce e le sue mami mi accarezzano e insaponano. Ovviamente si soffermano sul bucone che ancora pulsa per chiudersi, e vi entra con due dita. “mmmm che bel posticino caldo…” Io lo guardo e sorrido. M sposta facendomi ruotare e mi punta la cappella di un cazzo semi moscio che dubito possa forzare l’accesso.
Un “bpooop” rumoroso e la cappella sparisce dentro, semimoscia ma si vede che il buchetto insaponate e ben usato aspira con voglia. Mi scopa per un po ma non ci sono aumenti e il cazzo non indurisce. Esce e mi bacia. Finiamo di lavarci, ci asciughiamo a vicenda. Rivestiti usciamo e mi offre un buon caffe.
Sorseggio piano e lo gusto. Poi ci salutiamo con un abbraccio, “se ripassi di qua fermati che … ti voglio ancora” “se il ritorno è di qua sicuramente”
“si dai ti farò una sorpresa, ne avra due di cazzi “
“mmmm si davvero grazie.”
Risalgo in auto, la sosta caffè è finita.
Mamma che sosta. Con tristezza innesto la prima e lentamente parto. Guardo il bar, mi aspetto di vederlo sulla porta a salutarmi. Niente, non c'è, il fatto mi rattrista ulteriormente.
È stato bello, molto bello. Soprattutto inaspettato. Così semplice, cosi esplicito, cosi voglioso, cosi disponibile. La mia mente ripercorre ogni attimo del nostro incontro, del conoscerci, nel farmi rimorchiare, nell'essere suo in tutto, in ciò che vuole e condividermi. E lui dolcissimo ma deciso, voglioso ma attento a soddisfare anche le mie esigenze.
In vero unico nel panorama di quelli conosciuti sporadicamente.
Cambio, metto la seconda ma sempre lento proseguo.
Guardo nello specchietto. Siiiii li vedo.
È uscito ora e guarda il culo, non il, mio, quello la ha avuto tutto prima, quello della mia auto.
Guardo davanti, retta. Osservo nello specchietto e lui guarda sempre... credo di avergli donato un attimo di felicità e ne sono contento.
L'averlo visto alla porta mi ha allargato il cuore e tolto la tristezza.
Fine della retta, molto corta. Svolto a seguire la strada e perdo tutto. Ora sono svaniti ma tutti dentro di me.
Riprendo il viaggio sperando di arrivare presto all'albergo. per quelle strade, curve, controcurve rette di poche centinaia di metri.. Riprendo il viaggio sperando di arrivare presto all'albergo
Viaggio a 50/60 km/h
Finalmente il cartello del posto dove dovrei trovare l'albergo.
Una coppia di anziani cammina, li affianco in auto, chiedo informazioni per arrivare all'albergo Miramonti
Mi dicono che è poco distante e mi danno tutte le indicazioni stradali.
Rincuorato riprendo ed effettivamente poco dopo vedo l’albergo e un gran piazzale davanti
Parcheggio. Controllo che tutto sia a posto, esco, prendo dal bagagliaio valigia e borsa di lavoro e mi avvio all’ingresso. Entro e mi dirigo alla Reception
Dietro il bancone un uomo sui 40, bel maschio, corporatura slanciata e fisico asciutto.
Mi piace ma non voglio sputtanarmi.
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