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Gay & Bisex

Nuova tappa per Amsterdam


di Alvertn
10.05.2013    |    9.402    |    2 9.2
"Un culo bello solido, peloso, ma caldo e sudato per il tempo seduto a guidare..."
Il viaggio prosegue tranquillo, il cielo sempre terso, Luca di tanto in tanto mi palpa il ginocchio mentre chiacchieriamo su un sottofondo di musica che esce dalla radio. Canzoni tedesche folcloristiche secondo me, ma a lui piacciono quasi musiche da ballo liscio.
Il paesaggio cambia nelle piane germaniche, il traffico è per lo più costituito da mezzi pesanti.
L’orologio in alto quasi al tettuccio, con numeri digitali grandi e luminosi scandisce il tempo ed io lo tengo controllato. Il vincolo delle due ore è un obbligo per Luca, per me un piacere ma non sono abituato a questi ritmi di sesso. Sono stanco o meglio spossato. Quasi ho paura nel vedere che il tempo corre e che la prossima sosta “riposo” è ormai vicina.
L’ora arriva. Luca procede senza dire nulla, forse non si è accorto ed io non dico nulla. Ormai mi ha sfondato e rimpinzato a iosa.
Inserisce la freccia, ma non c’è nessuno davanti, non sorpassa quindi si vuol fermare al parcheggio che è indicato a 300 m
Scala le marce rallentando, entra e si piazza in una piazzola comoda che permetta di ripartire senza fare manovre.
Ferma spegne chiude tutto.
Via le scarpe e si sposta in cuccetta e si sdraia. Io ritardo e resto seduto.
“e dai cazzo non farti pregare, vieni dentro forza!!!!”
“arrivo, tolgo le scarpe.” Speravo che questa fosse sosta di riposo ma mi è andata male.
Tolte le scarpe entro.
“spogliati e poi spogliami tu. Forza dai che aspetti”
Mi spoglio deponendo tutto dove mi ha detto. Passo a aprire la cintura, sbottonare i pantaloni, allargo e li sfilo, poi sfilo la maglietta, e qui mi tira a se e mi comprime a lui baciandomi pesantemente. Piacevolmente la lingua invadente mi esplora.
Mi lascia e tolgo i boxser, il cazzo ormai grosso e duro, e chissà che vorrà farmi ora.
Si gira, si mette un cuscino sotto per tenere alto il culo, “ora leccamelo bene, come ho fatto prima con te, non lesinare con la lingua, ti dirò io quando dovrai smettere.”
Allarga le gambe ed io inizio a leccarlo. Un culo bello solido, peloso, ma caldo e sudato per il tempo seduto a guidare. Mi faccio coraggio ed insisto cin la lingua girando intorno ma non andando al centro.
“Forza non tergiversare” e spostando la mano alla ricerca della mia testa trova i corti capelli, e tenendomi per essi mi sposta verso il buco, e quando la lingua arriva “eccoci qui, ci voleva tanto a capirlo, leccalo bene e prova ad entrare con quella tua linguetta appuntita, dai troia, non lesinare.”
Ormai nessuno scampo ed allora lecco e provo ad entrare, gioco e comincia a piacermi il gioco, impugno le chiappe con le mani serrandole su glutei peloso e provo ad aprire un po tirando verso l’esterno, funziona!!!! E la lingua entra un po, non tanto, ma un po si.
Luca mugolisce.Cazzo lo sto facendo godere…. Forza dai. Ripercorro con la mente quanto lui ha fatto al mio e allora mi sposto e tenendo allargato lascio scivolare dalle labbra della saliva che a goccia lunga e grossa cade giusta nel buchetto appena allargato, non scivola dentro ma si ferma li e forma una bolla.
Ripeto l’operazione e poi con il medio gioco roteando e provo a forzare, entro piano, ha una notevole resistenza e seppur mugolando contrae i glutei e mi chiude e serra il medio dentro. Non riesco ne a scendere ne a salire. Resto immobile. I glutei si rilassano ed io approfitto per togliere e recuperare il mio, MIO dito.
Esce e Luca si gira, mi ribbalta, mi fa inarcare la schiena appoggiando le spalle al letto, mi lecca il culo, mi infila la lingua e due dita o due salsicciotti e ed i l tutto in una successione vorticosa da cui capisco che gli è scoppiata una voglia folle. Procede alternando i veloci passaggi, poi si inginocchia, impunta facendo scivolare la cappella nell’abbondante saliva che allaga il culo, si riposiziona e “siiiiiiiiiiii” Mi entra con violenza arrivando dentro tutto sino a sbattere il suo corpo sulle mie palle, fa male lo scontro, non il cazzo dentro poiché è ancora allargato e molto elastico per le guerre subite.
MI pompa con forza e violenza, mi stringe il cazzo e le palle, ogni tanto lo mena, passa sul torace a cercarmi i capezzoli e quando ci arriva li strizza con forza e tirandomeli facendomi quasi urlare. Lo so che non posso e quindi soffoco queste urla ma fa male veramente. Il ritmo aumenta in modo vertiginoso con colpi che non si fermano neppure con il “fine corsa” quasi mi aprisse l’addome. Godo godo di culo in modo esuberante, quasi ubriaco dal quell’immenso piacere che sborro, mi sborro addossi e in faccia essendo in quella scomodissima posizione. Luca assistendo alla mia venuta, non resiste e esplode, nel vero senso della parola, con un getto potente voluminoso che percepisco distintamente e che mi ingrossa l’addome compresso dalla posizione. E poi altri getti sempre meno intensi sino a rilassarsi e quasi a corpo morto scivola su di me: Mi schiaccia letteralmente “Luca per favore spostati mi stai facendo male non ti riesco a sostenere mi spezzi”.
Si raddrizza, sfila il cazzo ancora duro, si sdraia al mio fianco, il respiro affannato, la mano passa sui mie coglioni e palpa.
Io con delle salviette, restando disteso al suo fianco provo a pulirmi dallo sperma. La sua mano possente mi blocca con forza. Lo guardo con lo sguardo interrogativo. Si volta verso di me, alla pecorina si avvicina e mi lecca e succhia la sborra che ho fra capezzoli e viso. Lingua aperta tonta a pala che passa e risucchia tutto. Sul viso ne approfitta e la passa ovunque, Poi sulle labbra che forza e passandomi parte del caldo liquido ci baciamo e restiamo così diverso tempo.
Il sapore, saliva sua mia sperma mescolati e il pensiero di quanto successo… che goduria che bello che splendida decisione fare AUTOSTOP.
Finito il bacio si volta e succhia pulisce il mio cazzo ormai in fase discendente. Finito il breve trattamento è di nuovo su pronto per un altro incontro.
Ma si deve riprendere il percorso
Luca ha delle scadenze temporali e deve rispettarle.
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