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Gay & Bisex

NAJA 3^ Parte


di Alvertn
21.04.2021    |    6.470    |    6 8.3
"Uno si distende, mi fanno mettere a 69 sopra ma con il culo a bordo del letto, a pecorina per il secondo mentre il terzo si posiziona in ginocchia davanti al..."
Alla libera uscita mi appresto verso il paese e mi fermo al bar ad aspettarlo. Arriva dopo un quarto d’ora, mi saluta, prendiamo per la strada affianco al bar ed il vicolo, suona un campanello “siamo noi” Il portone si apre ed entriamo. Saliamo le scale sino al primo piano e la porta è accostata. Entriamo. Prima sten ovviamente e poi io. Mi trovo davanti Stefano nudo con un asciugamano in vita, sul divano tre maschi anch’essi nudi con i cazzi in crescita. A prima impressione sui 45-50 anni, fisico asciutto, uno peloso e gli altri direi depilati, Stefano presenta sten e me ai suoi ospiti. Mi piace la presentazione che fa di me ”ecco la troia per divertirvi, uso e abuso senza violenza Protetto in culo, come già detto” Mi spoglio e mi accompagnano in camera sul letto. Mi ha detto i nomi ma … chi se li ricorda. Stefano e sten sovraintendono a quanto faranno o parteciperanno anche loro, non lo so. Uno si distende, mi fanno mettere a 69 sopra ma con il culo a bordo del letto, a pecorina per il secondo mentre il terzo si posiziona in ginocchia davanti al mio viso. Uno mi scopa, uno mi spompina e io mi gioco due cazzi in bocca. Interessante previsione. Il tutto parte appena sono posizionato, senza tanti preliminari, Mi incula direttamente entrando sino on fondo, dandomi un attimo di fastidio, e comincia subito a fottermi per sborrare. Tanta, troppa voglia, ma già comincia a piacermi. Quello che mi succhia è bravo e mi piace la sua bocca, che si da fare per bere il mio sperma. I due cazzi si alternano veloci a turno nella mia bocca e presto sono umidi dei loro umori, che assaporo e degusto e adoro. I tempi in bocca si allungano per ogni turno del cazzo e affonda bene sino in gola e mi scopano profondo. Godo e i cazzi mi lasciano sapori divini. Dietro mi prende per i fianchi e spinge, stantuffa con forza, con impeto e prosegue la cavalcata come il suo amico che mi succhia come un mantice. Io sono in posizione che dopo un po’ diventa scomoda. A pecorina, ma dopo un po’ comincia ad avere formicolii alle gambe non potendole muovere, e anche alle braccia ma qui riesco a cambiare posizione a seconda del cazzo che ingoio. In bocca quello che mi sta spompinando esplode svuotandosi c schizzi caldi. La tengo in bocca e la mando giù poco alla volta per assaporarla bene e tutta. Finita la sborrata e pulito il cazzo a dovere il cazzo di quello davanti rientra in bocca e mi incita a scoparlo. Quello appena venuto e che mi succhiava si stacca, si sposta, si sfila da sotto e si distende a recuperare. Mi blocca la testa e comincia a scoparmi lui con voglia e ritmo. Sino in gola e ritorno, attento alla mia respirazione ma lo affonda benissimo e io godo ed io sborro senza nessun tocco. Le mie contrazioni nello sborrare eccitano l’inculatore che aumenta i ritmi ed esplode dentro di me. Sento il pulsare, l’ingrossarsi, la sborra che arriva che riempie il preservativo e preme sul condotto e le mie viscere. Godo e mi piace da morire. Ed anche lui gode, soffia sequenza di parolacce e godimento e si smorza e affloscia su di me. La bocca riceve il fiume bianco del terzo, che tenendomi bloccata la testa mi ha scopato con la voglia ed il desiderio di svuotarsi ed ora si ferma sulla stessa, appena dentro le labbra ed io con la tengo semi socchiusa la ricevo e me la godo tutta. Pulito bene sino all’ultima goccia si toglie. Distesi a prendere fiato mentre l’altro si rialza dalla mia schiena e uscendo dal mio culo si toglie il preservativo e si distende, poi escono. Esco anche io, per andare in bagno a lavarmi. Vado in bagno mi lavo e quando rientro nudo in soggiorno i tre sono già andati. Chiedo cosa abbiano detto e rispondono che torneranno sicuramente e che sono stato bravo. Sten “semplice, ora ti abbiamo fatto fare un salto di qualità Ora sei una brava troia vogliosa di cazzi “ I tre mi hanno sfiancato. Stefano “ok ora tocca a noi e poi riposerai.” Resto esterefatto, vorrei dire noooooooo, sono distrutto, ma non spiaccico una parola e Stefano si porta fra le mie gambe le solleva,, “hai un tunnel veramente, aperto e posso entrare senza problemi” e me lo ficca dentro senza ripensarci, veloce ed è già in fondo, e sento le sue palle su di me. “Mi senti o sei troppo aperto adesso?” “no tranquillo ti sento tutto e bene” “ottimo” ed inizia a montarmi con forza e voglia. Fuori e dentro sino in fondo, colpo secco e ritorno. Prosegue e accelera. Sten mi gira la testa e mi caccia il suo in bocca ed affonda sino in gola. “un cazzo amico, che conosci dovrebbe darti piacere e tranquillità. Succhia e fammi riempire la tua bocca ed il tuo stomaco da mescolare la mia sborra con quella degli altri. Troia Puttanona” ed anche lui mi scopa in bocca. Dopo pochi minuti hanno il ritmo unico, entrano entrambi e ritornano entrami allo stesso momento. Affondo e uscita assieme. I cazzi vibrano godono e seppure distrutto sto godendo nuovamente. Dopo sarà dura tornare in caserma ma per ora godiamoci anche questi due cazzi. Stefano ci dà dentro, il tempo a disposizione non è molto e probabilmente tutto quel via vai per scoparmi lo ha super eccitato. Anche Sten segue la voglia di Stefano e … mi sbatte forte e in gola. Apprezzo il meraviglioso sapore dei suoi umori, che ben conosco e ben apprezzo ed attendo la sua sborra calda densa buonissima a cui mi ci ha abituato, abbondante e tante volte al giorno. Stefano mi monta “dai Troia, che fra un poco ti riempio di sborra calda, la prima della serata, e la desideri vero, troia puttana. Lo so che avresti voluto la sborra di tutti in culo. Quella in bocca te la sei bevuta, Tutta ingoiata. Che porca che sei. Stomaco pieno allora e con quella di Sten sarai piena, troia dai dillo che lo sei” Ho il cazzo in bocca non riesco a parlare ed accenno ad un difficile si con la testa Mi scopa sempre più veloce, lo sento fremere in me, lo sento pulsare, lo sento ingrossare, poi vibra e si contrae ed ecco che schizza, schizza forte, getti caldi, copiosi che mi riempiono dentro, la sento tutta riempirmi avvolgermi e cominciare a scendere con la discesa del cazzo verso l’uscita. Ed ecco che sten si svuota in bocca, ne emetta molta, la voglia era alle stelle anche per lui. Seppure ingoi in continuazione lui ne emette ancora. Ma a me piace molto la sua e la apprezzo. Poi. Poi tutto si ferma, io crollo distrutto e loro si tolgono da dentro me. “dai muoviti, vai a lavarti che il tempo stringe.” Faticosamente mi porto a bordo letto, mi alzo e le gambe tremano, fatico a stare in equilibrio. Mi hanno proprio devastato. In bagno vado in doccia, acqua tiepida e doccino anale per pulirmi bene. Esco un pò meglio. In piedi ci sto. Sono le 22.20 rimane del tempo.
Mi siedo sul divano dopo essermi rivestito. “ci vediamo domani” “Si capito. Capito perfettamente” Mi bevo una birra, che arriva nello stomaco facendo frizzare la sborra dentro e facendo ruttini sommessi ad un sapore starno diciamo sborrabirrosa. Finita la birra mi avvio verso la caserma Davanti al bar incontro commilitoni e ci si racconta la serata che io ovviamente invento, mentre si entra e ci si saluta per la notte
Il mio periodo di naja proseguì così senza grandi varianti, un paio di permessi “settimanali”, tre 48 ore e due 24 ore. Le domeniche libere a girare con gli altri commilitoni ed il reso del tempo sempre scandito dalla sveglia di sten con il suo cazzo che mi “apriva” la giornata, di seguito attività militari varie, dopo pranzo di sten che si manteneva il fisico scopandomi profondamente, e di nuovo attività militari varie, Infine la libera uscita per fare la troia puttana, a prendere cazzi dei loro amici, con poi Stefano e sten che concludevano sempre scopandomi in finale. E ne ho presi i cazzi, in culo ed in bocca, si presi tanti. Il mio buco era una voragine, comunque sempre ben apprezzato da tutti e dai miei due comandanti, e spesso anche molto richiesto. Tanti erano quelli che tornavano a sbattermi. Ma in tutto ho goduto magnificamente, ogni uno di loro, ogni cazzo mi ha dato un piacere infinito ed io ad ogni uno di loro ho dato felicità spensieratezza, soddisfazione delle loro voglie e si sono svuotati in me dandomi una parte di loro, una parte che ritengo importante, un seme che matura nel tempo e negli incontri. Ed aggiungo che infine mi hanno lasciato un gran regalo, una conoscenza profondissima delle persone
E ricordo la sera prima del congedo, l’ultima di naja, l’ultima in caserma, con i saluti di tutti e fra i coscritti del mio gruppo, serata di follie ma nel mangiare e bere, cantare e raccontare porcate e puttanate. La sera si rientra al limite. Per convenzione il corpo di guardia al rientro dei congedanti, nell’ultima sera, si schiera e saluta con il presentat’arm. Pur sapendolo rimaniamo sorpresi e ci mettiamo in ordine, in fila marciamo perfettamente e salutiamo con il Attenti a destr con la mano nel saluto militare sul basco. Una perfetta squadra in mostra. Ci salutiamo sul piazzale e lori in camerata ed io da sten Entro e me lo trovo davanti in piedi totalmente nudo che mi aspetta.” E siamo arrivati all’ultima serata e notte. Ultima scopata. Domattina non avrai tempo ed energia da consumare quindi stasera sarà la scopata di saluto. Sei stata una gran troia, una puttana unica, ma spero di reincontrarti prima o poi. “ “lo spero tanto anche io, hai numero cellulare e mail mia quindi resteremo in contatto” E mentre parlo mi spoglio
Mi avvicino, mi abbraccia e mi accarezza i glutei stringendoli forte. Mi fa camminare all’indietro sino a urtare il tavolino, mi spinge trattenendomi, e mi trovo disteso sulla schiena disteso su quel tavolino che mi ha visto sopra di lui tante volte, a farmi sbattere e riempire, se potesse parlare sarebbe uno scandalo solo a raccontarne una piccolissima parte, e chissà prima di me? Impugna le chiappe con le dita, le tira forte verso l’esterno, poi appoggia la cappella, il suo cazzo che sento duro, caldo forte, con una mano impugna il suo cazzo e lo fa scorrere fra le chiappe, poi cerca e trova in buco, la voragine, il tunnel, lo posiziona per bene, lo lascia impuntato, si riprende il gluteo e tira ed il mio buchetto si allarga ulteriormente, e preme e spinge con la cappella. Spinge e ritorna, spinge avanti un po’ e torna, ripete metodicamente il movimento sprofondando dentro sino alle palle, e il mio ano che non pone alcuna resistenza ma lo avvolge e lo stringe. Facendomelo sentire tutto nella sua dimensione, nel suo piacere, si dilata e accoglie con desiderio questa danza di piacere, e sento perfettamente con l’anello dell’ano che si restringe e si allarga ad ogni suo passaggio. Avanza sino in fondo, fino a farmi sentire le sue palle sbattere su mio culo e le mie palle. Stupendo, bellissimo, mi piace e godo, sono la sua troia. Si ferma, aspetta, riparte lentamente a uscire e a affondare e ripete sempre con il ritmo in aumento, sino a scoparmi duramente e con forza. Ansima soffia, mi parla volgarmente, mi dà della troia e mi sfonda e spinge. Prosegue a montarmi facendomi godere e quasi urlare dal piacere sino a quando mi si svuota dentro, sborra tantissimo, molto di più del solito, forse perché è l’ultima scopata ed ha più voglia di me, ma non so. Mi esce sborra dal culo sbordando dal suo cazzo fermi in me, tanta che esce per la pressione interna che ha realizzato. Esce lento e con lui la sua sborra, gira attorno al tavolo ed io aspetto a bocca aperta, poi…poi lo lecco e lo pulisco per un tempo infinito ed un piacere lunghissimo. é tardissimo e ci buttiamo a letto e dorme con me.
Il giorno dopo colazione alza bandiera, il saluto di tutti i militari nel piazzale con l’attenti mentre noi congedanti sfilavamo davanti ai commilitoni. Emozionante. Poi dal comandante a ricevere i fogli di congedo e ci portano alla stazione con il camion seduti sul cassone coperto dal telo. Un saluto a tutti e questa parte della vita è conclusa.
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