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Eccezioni


di angietrav
18.11.2020    |    9.024    |    20 9.8
"Apro e chiudo la bocca vogliosa di succhiare con le labbra rosse e carnose..."
Quando sono Angie, quando sono femmina, il mio pene diventa clitoride, si fa piccolo piccolo e può essere così contenuto nel perizoma che tanto mi piace indossare. Non lascio che i maschi mi tocchino. Voglio essere presa come femmina e godo e faccio godere con la mia figa-anale; inoltre, se mi toccano il clitoride dormiente, per l’eccitazione, potrei venire subito e mi cadrebbe repentinamente la libido. Altre volte, quando indosso un vestito attillato, il mio piccolo pene lo faccio sparire tra le gambe tirandolo indietro e ripongo i coglioni dentro lo scroto: in questi casi indosso mutandine di pizzo, elasticizzate e sgambate che mantengono la posizione alla quale costringo il mio “pene-clitoride” e sembra che non ce l'abbia.
Di solito mi masturbo da sola, a fine giornata, quando so di non ricevere più amanti e ripenso agli amplessi.
Ci sono però delle eccezioni, momenti nei quali lascio che l’amante di turno si prenda cura del mio clitoride. Di solito si tratta di anziani (ma anche qualche giovane nel quale percepisco una femminilità latente), affettuosi ma ormai impotenti che io faccio felici lasciandoli succhiare il clitoride che si sveglia e torna cazzo duro. Oppure con le sorelline trav è d’obbligo, dopo i preliminari di baci, slinguate, etc., fare dei bei 69 succhiandoci i clitoridi e le nostre fighe anali. Ma ci sono state anche eccezioni con maschi “etero” attivi ed irruenti che mi hanno “violentato” succhiando il clitoride contro la mia volontà, e magari con una mano nella figa anale, e poi mi hanno scopata con più gusto, mentre io, con la libido a terra, mi sono prestata, docile, a servirli per il loro piacere.
Ma con Marco è un'eccezione tra le eccezioni; è stato un caso speciale. Marco è un bell’uomo, alto, robusto, allegro, imprenditore e chiacchierone. Quando so che viene a trovarmi mi preparo con cura, elegante ma sexy. Di solito un vestitino di pizzo nero corto con spalline fini, sotto un perizoma in tinta col vestitino. Autoreggenti trasparenti o fumé, e scarpe décolleté nere con tacco da 12 cm. Unghie smaltate di rosso corallo così come le labbra, collanina dorata e braccialetto dorato anch’esso.
Mi eccita Marco perché, con molta naturalezza, mi fa sentire donna. Seduti al tavolo in salotto, fumiamo e beviamo mentre lui mi racconta dei suoi successi sul lavoro. Lo lascio parlare e gli carezzo le mani, lui fa lo stesso. Mi carezza le braccia e le spalle. Continuiamo così per un po’. Poi mi alzo, mi metto in piedi al suo lato mentre lui è ancora a sedere. Con la sua manona sinistra comincia a carezzarmi le gambe e sale su al culo: comincio fremere.
A questo punto lui si mette in piedi dietro di me, “chiudi gli occhi” sussurra, e comincia a carezzarmi le spalle nude passandoci anche la punta della lingua e dandomi morsetti dietro la nuca: gemo e sospiro eccitata con le labbra socchiuse in attesa di quel che succederà. Anche lui si eccita.
Adesso mi è davanti, io sempre con gli occhi chiusi aspetto che mi abbracci alla vita e mi baci con forza, però no. La punta della sua lingua mi sfiora le labbra, che io apro subito aspettando il bacio, però niente. Mi lascia in attesa e sempre più in estasi, ansimante e fremente. Sono in piedi come vuole lui: ben eretta, gambe dritte e leggermente divaricate, un poco piegata in avanti col culo voglioso in fuori e la figa-anale umida e spasimante. Marco mi prende i capezzoli, stringe leggermente, un poco di dolore: io sempre con gli occhi chiusi e sempre più in estasi, lui sempre più eccitato. Apro e chiudo la bocca vogliosa di succhiare con le labbra rosse e carnose.
Marco scende, mi toglie il perizoma. È dietro di me, la sua lingua si insinua nella figa-anale, caccio un urlo liberatorio di eccitazione, muovendo istintivamente il culo avanti ed indietro. Ma lui mi tiene ferma, non parla, solo si eccita al sentirmi eccitata.
Finalmente, finisce come d’abitudine: mi gira, insiste perché continui a tenere gli occhi chiusi, e prende il mio clitoride dormiente. Lo succhia prima dolcemente e poi con sempre più eccitazione mentre si fa duro… vengo quasi subito e per l’orgasmo un fremito mi fa piegare verso di lui, gli carezzo la testa, vorrei piegarmi e baciarlo, ma lui non vuole. “Resta ben dritta” … continua a succhiare e bersi le ultime gocce facendomi fremere violentemente.
Poi, come se niente fosse: “ Sei bellissima con gli occhi chiusi quando hai l'orgasmo, ciao tesoro, alla prossima”.
Marco come sempre, nemmeno si è spogliato, è un amico, si eccita ad esaltare la mia femminilità e per questo gli concedo di succhiarmi il clitoride, cosa che permetto solo a pochi.
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